Ciao Davide De Carolis

S

Sconosciuto

Guest
Mi unisco al cordoglio anche se non lo conoscevo.
Un saluto .
Giovanni
 
È venuto a mancare un uomo che ha dato tanto per le persone in difficoltà, come hanno sempre fatto e continueranno sempre a fare i suoi colleghi del CNSAS. Ora abbiamo un altro angelo che ci guarda dall'alto.
 
Non lo conoscevo personalmente, ma conosco Santo Stefano di Sessanio ed il campeggio, in cui sarei voluto andare la prossima estate. Una bimba è rimasta senza un padre, morto per la generosità e l'amore per la propria sfortunata terra.
Riposi in pace.
 
Vorrei ricordarlo così, con una composizione che una sua persona di famiglia gli dedicò già l'anno scorso, nel ricordarlo su FB, definendola una delle sue preferite.
Sono parole palpitanti che io non conoscevo, e che trovo esemplari.
Colgono veramente moltissime sfaccettature della nostra quotidianità, nelle quali superficialmente mai saremmo portati a pensare che si annidino, in ciascuna, frammenti di "morte lenta, a piccole dosi". Difficile purtroppo sfuggire almeno a qualcuno di essi, io per primo ; ma già saperli riconoscere, e combatterli, è un grande stimolo.
A volte il destino sembra quasi esaudire anche nel modo più tragico e disarmante i desideri più intimi, autentici, genuini, persino inconsci di una persona.
Davide voleva evitare esattamente quel tipo di morte che aveva così ben chiara - come dipinta in questo testo a lui caro - e l'ha ottenuto : dopo aver vissuto poco, ma nel modo più intenso possibile.

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“Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,...
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente
chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo
quando è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita,
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce
o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida felicità.”

Martha Medeiros
 

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