Conoscete la serie TV, prodotta da HBO e andata in onda su History channel, Vikings?
Tratta degli uomini del nord, in particolare di Ragnar Lothbrok, un vero pioniere, che diede inizio ai raid e scorribande dei vichinghi in europa.
Che c’entrano i vichinghi col tomahawk?
La storia è piena di casi in cui alcuni popoli fanno loro oggetti, costumi, o invenzioni di altre culture, magari in seguito a semplici rapporti commerciali, oppure, come in questo caso, in seguito a vere e proprie guerre.
Questa è un ascia vichinga, ritrovata in una tomba a Mammen, Danimarca, 970 DC.
E così è come doveva apparire all’epoca
Le somiglianze col tomahawk sono evidenti sin da subito, ma andiamo avanti con la storia.
In seguito ai molti contatti, non certo amichevoli, fra i vichinghi e alcuni popoli europei, questo tipo di asce rimasero in uso fra chi ne aveva subito i colpi in battaglia.
Anche se vi erano diversi tipologie di asce, da quella danese a quella barbuta, concentriamoci su quelle di dimensioni medio piccole, che probabilmente erano in origine ottime scuri e accette per lo spacco della legna, poi riadattate per la guerra.
Queste armi vennero impiegate su molte navi europee, e vennero rinominate asce d’abbordaggio, venivano utilizzate ovviamente per il corpo a corpo, ma erano probabilmente anche apprezzate per la loro leggerezza, facilità di manutenzione (manico dritto facilmente sostituibile), possibilità di impiegare l’ascia come attrezzo da lavoro per le molte manutenzioni che una nave richiedeva (laddove una sciabola era invece solo un arma), taglio rapido del sartiame, e chissà cos’altro…
Siamo nel 1492, una data storica che non ha certo bisogno di ulteriori spiegazioni…
Ricordate qualche riga sopra “La storia è piena di casi in cui alcuni popoli fanno loro oggetti, costumi, o invenzioni di altre culture, magari in seguito a semplici rapporti commerciali, oppure, come in questo caso, in seguito a vere e proprie guerre.”?
E’ proprio in seguito a scambi commerciali che i coloni iniziarono a fornire ai nativi americani le asce d’abbordaggio, strumenti e armi sicuramente tanto apprezzate dai nativi, che sino ad allora disponevano principalmente solo di mazze con teste di pietra; un bel salto avanti direi!
Basta con la storia, torniamo al mio tomahawk
Ho scelto un Cold Steel Pipe Hawk, mi piaceva la forma classica, le dimensioni e peso, magari col senno di poi l’avrei preferito senza martello posteriore, ma così ha un aspetto più…indiano! (potrò sempre rimuoverlo quando ne avrò voglia)
L’aspetto originale ovviamente non è che fosse troppo cool, così ho deciso di moddare un po’ il mio nuovo attrezzo.
Prima ho annerito il manico con un pezzetto di fatwood
Poi con la punta più piccola del dremel ho disegnato la zampa ed il pino, e col disco piccolo ho migliorato la zona di impugnatura disegnando quelle forme.
In seguito ho applicato uno smalto trasparente per legno sui due disegni e dell’impregnante sul resto del manico.
Ho asportato a mano la vernice nera, e con una spugna fine di metallo ho applicato un prodotto acido in modo da creare quell’effetto di metallo invecchiato e patinato.
Una piccola lavorazione sulla testa del manico…
Ed il Tomahawk è pronto per scendere in campo, o meglio, bosco!
Lo ho utilizzato un paio di pomeriggi nei boschetti vicino a casa, poi in escursione al raduno invernale a Trebbana, e volta per volta ha iniziato a piacermi sempre più…
Lo ho utilizzato parecchio anche durante questa uscita di due giorni, in cui ho fatto anche qualche prova comparativa…
Prima decido di abbattere questo abete secco, colpendolo con lo stesso numero di colpi, sia col tomahawk, che col Kukri cold steel…
Non ho dato troppi colpi, e come potete vedere il risultato è grossomodo lo stesso…
Però vince a mani basse il tomahawk, il perché è presto detto:
Ho impiegato poco tempo e poca fatica ad abbattere questo albero, eppure un mio compagno, poco distante da me, aveva iniziato ad abbattere un albero del tutto simile per dimensione, utilizzando il kukri (le accette non mancavano, ma la voglia di testare gli attrezzi era tanta); nonostante avesse iniziato prima di me, io ho finito molto prima; tutto grazie al fatto di poter utilizzare il tomahawk con due mani, così da poter sferrare colpi molto più potenti, ed evitarmi allo stesso tempo di stancare subito il braccio…
Quest’albero è stato abbattuto l’anno scorso da una piena del fiume, decido di testare il Pipe Hawk assieme ad una Bacho Camp Axe
Comparazione dopo 15 colpi sferrati
Tocca alla Bacho
Si nota già una differenza in favore della Bacho.
Dopo 50 colpi…
Ora la differenza è molta, ed è evidente la superiorità della bacho nello spacco della legna.
E’ possibile utilizzare la parte posteriore del tomahawk come fosse un martello; qui la ho utilizzata per piantare un picchetto.
Devo però constatare che è decisamente più comodo utilizzare il dorso di una accetta o scure classica, in modo da sfruttare il più ampio margine di battuta; forse la presenza di questo martello potrebbe avere origine proprio dal periodo in cui questo attrezzo era adoperato sulle navi, dove era richiesta sempre la presenza di molti attrezzi per la costante manutenzione della nave…
Come richiesto, provo a testare il tomahawk anche per lavoretti dove un coltello sarebbe stato decisamente più comodo..(per il manico fatto sul campo, vi farò attendere ancora un pò! )
Prendo un legno tagliato 3 mesi fa, e lo divido in due picchiando sul martello del tomahawk
Poi taglio il legno della dimensione che desidero
Comincio a sbozzare la forma del cucchiaio; il tomahawk, nonostante il lungo manico, si utilizza discretamente bene anche con una sola mano, grazie al fatto di essere relativamente leggero.
Quando provo ad intagliare il centro del cucchiaio, iniziano i problemi…
So che potrei utilizzare una o due pietre della giusta forma per levigare l’interno concavo, ma decido che utilizzerò uno spoon knife per avere un risultato migliore.
Levigo quanto più possibile il cucchiaio passando la lama a 90 gradi sul legno
Con uno spoon knife è molto semplice lavorare il cucchiaio
prima
dopo
Gli ultimi ritocchi li faccio al fiume..
Ecco il cucchiaio finito
Ci avrò impiegato poco più di un ora, col tomahawk è stato molto veloce raggiungere circa l’80% della forma finale, poi ci sono stati i problemi con la parte concava, ma è stato divertente..
Conclusioni.
Dopo averlo provato in un po’ di occasioni, ritengo il tomahawk un attrezzo versatile e comodo da avere in escursione.
La possibilità di poter essere utilizzato sia un una mano, per sfrondare, tagliare piccoli rami, o creare utensili, ma al contempo di poter essere brandito anche con due mani sfruttando il lungo manico, così da sferrare colpi potenti per tagliare legna o abbattere alberelli, ne fanno un attrezzo polivalente e adattabile in molti contesti.
Paragonare il tomahawk agli altri comuni attrezzi dedicati allo spacco della legna, non è così semplice; lo ritengo più valido rispetto ad uno strumento utilizzabile ad una sola mano come l’accetta, ma decisamente più scarso di una piccola scure utilizzabile a due mani.
Ciò che rende valido il tomahawk in un contesto bushcraft, imho, è la leggerezza e facilità di trasporto, e la versatilità d’uso.
E poi è anche divertente poterlo lanciare!
Aspetto di sapere che ne pensate di questo strumento, ciao
Gabri
Tratta degli uomini del nord, in particolare di Ragnar Lothbrok, un vero pioniere, che diede inizio ai raid e scorribande dei vichinghi in europa.
Che c’entrano i vichinghi col tomahawk?
La storia è piena di casi in cui alcuni popoli fanno loro oggetti, costumi, o invenzioni di altre culture, magari in seguito a semplici rapporti commerciali, oppure, come in questo caso, in seguito a vere e proprie guerre.
Questa è un ascia vichinga, ritrovata in una tomba a Mammen, Danimarca, 970 DC.
E così è come doveva apparire all’epoca
Le somiglianze col tomahawk sono evidenti sin da subito, ma andiamo avanti con la storia.
In seguito ai molti contatti, non certo amichevoli, fra i vichinghi e alcuni popoli europei, questo tipo di asce rimasero in uso fra chi ne aveva subito i colpi in battaglia.
Anche se vi erano diversi tipologie di asce, da quella danese a quella barbuta, concentriamoci su quelle di dimensioni medio piccole, che probabilmente erano in origine ottime scuri e accette per lo spacco della legna, poi riadattate per la guerra.
Queste armi vennero impiegate su molte navi europee, e vennero rinominate asce d’abbordaggio, venivano utilizzate ovviamente per il corpo a corpo, ma erano probabilmente anche apprezzate per la loro leggerezza, facilità di manutenzione (manico dritto facilmente sostituibile), possibilità di impiegare l’ascia come attrezzo da lavoro per le molte manutenzioni che una nave richiedeva (laddove una sciabola era invece solo un arma), taglio rapido del sartiame, e chissà cos’altro…
Siamo nel 1492, una data storica che non ha certo bisogno di ulteriori spiegazioni…
Ricordate qualche riga sopra “La storia è piena di casi in cui alcuni popoli fanno loro oggetti, costumi, o invenzioni di altre culture, magari in seguito a semplici rapporti commerciali, oppure, come in questo caso, in seguito a vere e proprie guerre.”?
E’ proprio in seguito a scambi commerciali che i coloni iniziarono a fornire ai nativi americani le asce d’abbordaggio, strumenti e armi sicuramente tanto apprezzate dai nativi, che sino ad allora disponevano principalmente solo di mazze con teste di pietra; un bel salto avanti direi!
Basta con la storia, torniamo al mio tomahawk
Ho scelto un Cold Steel Pipe Hawk, mi piaceva la forma classica, le dimensioni e peso, magari col senno di poi l’avrei preferito senza martello posteriore, ma così ha un aspetto più…indiano! (potrò sempre rimuoverlo quando ne avrò voglia)
L’aspetto originale ovviamente non è che fosse troppo cool, così ho deciso di moddare un po’ il mio nuovo attrezzo.
Prima ho annerito il manico con un pezzetto di fatwood
Poi con la punta più piccola del dremel ho disegnato la zampa ed il pino, e col disco piccolo ho migliorato la zona di impugnatura disegnando quelle forme.
In seguito ho applicato uno smalto trasparente per legno sui due disegni e dell’impregnante sul resto del manico.
Ho asportato a mano la vernice nera, e con una spugna fine di metallo ho applicato un prodotto acido in modo da creare quell’effetto di metallo invecchiato e patinato.
Una piccola lavorazione sulla testa del manico…
Ed il Tomahawk è pronto per scendere in campo, o meglio, bosco!
Lo ho utilizzato un paio di pomeriggi nei boschetti vicino a casa, poi in escursione al raduno invernale a Trebbana, e volta per volta ha iniziato a piacermi sempre più…
Lo ho utilizzato parecchio anche durante questa uscita di due giorni, in cui ho fatto anche qualche prova comparativa…
Prima decido di abbattere questo abete secco, colpendolo con lo stesso numero di colpi, sia col tomahawk, che col Kukri cold steel…
Non ho dato troppi colpi, e come potete vedere il risultato è grossomodo lo stesso…
Però vince a mani basse il tomahawk, il perché è presto detto:
Ho impiegato poco tempo e poca fatica ad abbattere questo albero, eppure un mio compagno, poco distante da me, aveva iniziato ad abbattere un albero del tutto simile per dimensione, utilizzando il kukri (le accette non mancavano, ma la voglia di testare gli attrezzi era tanta); nonostante avesse iniziato prima di me, io ho finito molto prima; tutto grazie al fatto di poter utilizzare il tomahawk con due mani, così da poter sferrare colpi molto più potenti, ed evitarmi allo stesso tempo di stancare subito il braccio…
Quest’albero è stato abbattuto l’anno scorso da una piena del fiume, decido di testare il Pipe Hawk assieme ad una Bacho Camp Axe
Comparazione dopo 15 colpi sferrati
Tocca alla Bacho
Si nota già una differenza in favore della Bacho.
Dopo 50 colpi…
Ora la differenza è molta, ed è evidente la superiorità della bacho nello spacco della legna.
E’ possibile utilizzare la parte posteriore del tomahawk come fosse un martello; qui la ho utilizzata per piantare un picchetto.
Devo però constatare che è decisamente più comodo utilizzare il dorso di una accetta o scure classica, in modo da sfruttare il più ampio margine di battuta; forse la presenza di questo martello potrebbe avere origine proprio dal periodo in cui questo attrezzo era adoperato sulle navi, dove era richiesta sempre la presenza di molti attrezzi per la costante manutenzione della nave…
Okay. Il tuo prossimo compito in classe è, fare il manico più corto in campo al Pipehawk+ costruire una semplice cucchiaia
Come richiesto, provo a testare il tomahawk anche per lavoretti dove un coltello sarebbe stato decisamente più comodo..(per il manico fatto sul campo, vi farò attendere ancora un pò! )
Prendo un legno tagliato 3 mesi fa, e lo divido in due picchiando sul martello del tomahawk
Poi taglio il legno della dimensione che desidero
Comincio a sbozzare la forma del cucchiaio; il tomahawk, nonostante il lungo manico, si utilizza discretamente bene anche con una sola mano, grazie al fatto di essere relativamente leggero.
Quando provo ad intagliare il centro del cucchiaio, iniziano i problemi…
So che potrei utilizzare una o due pietre della giusta forma per levigare l’interno concavo, ma decido che utilizzerò uno spoon knife per avere un risultato migliore.
Levigo quanto più possibile il cucchiaio passando la lama a 90 gradi sul legno
Con uno spoon knife è molto semplice lavorare il cucchiaio
prima
dopo
Gli ultimi ritocchi li faccio al fiume..
Ecco il cucchiaio finito
Ci avrò impiegato poco più di un ora, col tomahawk è stato molto veloce raggiungere circa l’80% della forma finale, poi ci sono stati i problemi con la parte concava, ma è stato divertente..
Conclusioni.
Dopo averlo provato in un po’ di occasioni, ritengo il tomahawk un attrezzo versatile e comodo da avere in escursione.
La possibilità di poter essere utilizzato sia un una mano, per sfrondare, tagliare piccoli rami, o creare utensili, ma al contempo di poter essere brandito anche con due mani sfruttando il lungo manico, così da sferrare colpi potenti per tagliare legna o abbattere alberelli, ne fanno un attrezzo polivalente e adattabile in molti contesti.
Paragonare il tomahawk agli altri comuni attrezzi dedicati allo spacco della legna, non è così semplice; lo ritengo più valido rispetto ad uno strumento utilizzabile ad una sola mano come l’accetta, ma decisamente più scarso di una piccola scure utilizzabile a due mani.
Ciò che rende valido il tomahawk in un contesto bushcraft, imho, è la leggerezza e facilità di trasporto, e la versatilità d’uso.
E poi è anche divertente poterlo lanciare!
Aspetto di sapere che ne pensate di questo strumento, ciao
Gabri