Data:21/07/2017
Regione e provincia: Bolzano
Località di partenza: rifugio Fronza 2200 mt
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 5 ore
Chilometri: 8,8 km
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: arrampicata semplice ma continua e a tratti esposta.
Segnaletica: discreta fino al passo Santner, poi buona.
Periodo consigliato: da metà giugno a metà settembre, verificare sempre presenza di neve nei canali da attraversare
Dislivello in salita: 1000 mt
Dislivello in discesa: 1000 mt
Quota massima: Passo Santner 2761 mt.
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=19019121
La Santner anche se definita via ferrata, assomiglia più ad un sentiero attrezzato: i punti dove sono presenti i cavi, sono abbastanza semplici e quasi sempre poco esposti. Le difficoltà a mio giudizio, sono più da ricercare nei tratti di facile arrampicata sprovvisti di cavo, che a volte risultano esposti (5 anni fa ci morirono due persone a distanza di una settimana).
Ho deciso di fare questa escursione la sera prima, non avevo con me ne cartina e ne traccia e stupidamente non ho letto come si deve la relazione di salita. Il risultato è che ho sbagliato tre volte la via di salita, che aggiunto alla breve pioggia e ha un temporale scampato per poco, ha fatto diventare questa escursione più adrenalinica del dovuto. Arrivato con la seggiovia al rifugio Fronza, c'è già molta gente che scalpita, già attrezzata con il materiale per affrontare la ferrata. Salgo rapidamente e supero molte persone e dopo poco rimango solo, questo comporterà a sbagliare sentiero, perché non ho avuto la calma di analizzare bene la via. La prima volta ho imboccato arrampicando un canale dritto per dritto , pensando che arrivasse al passo, ma poi vedendo un gruppo di baldi signori veneti, passarmi sotto 50 metri, sono tornato sui miei passi. Intanto ha cominciato a piovere e si vedevano i fulmini in lontananza, la roccia bagnata diventa più insidiosa per la salita. Con la mia becera presunzione, invece di accodarmi ai simpatici veneti, più lenti, ma sicuramente più esperti di me, li ho superati di nuovo. E arrivato alla forcella che separa i due versanti, sono sceso di una ventina di metri su un canale ripido e detritico, ho messo il piede su una roccia che si è mossa e si stava staccando e con spavento sono risalito fino a dove ho visto il segnale rosso della via. A questo punto mi sono fermato per aspettare i veneti per dirgli di evitare di salire su quella roccia, quando dopo un po' me li sono visti arrivare da sopra e non da sotto (deficiente che sono, non bisognava scendere e risalire). La terza volta, superando un salto di roccia, mi sono accorto che i cavi stavano dall'altra parte dell'ampio canale. A parte questi errori, imputabili solo alla mia testardaggine, l'escursione è davvero notevole e fatta con le dovute accortezza non presenta difficoltà eccessive: la vista delle torri del Vaiolet dal passo Santner è di una suggestione indescrivibile. Arrivati a questo punto le difficoltà finiscono, anche se ci aspetta la salita e discesa del Passo delle Coronelle su fondo detritico.
Vi lascio alle foto e alla descrizione della via, che ho trovato sul sito Planetmountain.it, secondo me molto attinente:
"Sul versante occidentale del Catinaccio, la ferrata del Santner sembra fatta apposta per esaltare la bellezza e la particolarità delle Dolomiti. Seguendo un naturale percorso in diagonale, frutto della particolare conformazione della roccia dei Monti Pallidi, questo sentiero attrezzato consente un ingresso indimenticabile (quanto relativamente agevole) nel cuore del Regno di Re Laurino. E aprendo le porte del vallone del Gartl scopre uno dei gioielli di roccia tra i più celebrati: le ‘mitiche’ Tre Torri del Vaiolet. Il percorso proposto è uno degli ‘anelli’ tra i più belli e famosi di tutte le Dolomiti."
Il gruppo del Latemar
Il rifugio Fronza sullo sfondo, la via di salita che taglia la montagna e il temporale in arrivo
La via di salita
Il Latemar e un passaggio tra le rocce
Uno sguardo a valle
un passaggio tra una guglia... i simpatici signori veneti dietro di me
Un passaggio della via
Rifugio Santner, il temporale è passato oltre.
Ancora i veneti dietro di me che superano un bel tratto
Passo Santner
La discesa dal passo Santner: le torri del Vaiolet e il rifugio Re Alberto I
Il rifugio Re Alberto I, gestito in passato dal mitico Tita Piaz, il Diavolo delle Dolomiti, che in queste montagne ha compiuto imprese memorabili.
Le bellissime Torri del Vaiolet
La discesa per il rifugio Preuss è attrezza con cavi d'acciaio che spesso sono superflui a mio parere
Ancora le torri del Vaiolet viste da un'altra prospettiva
Il rifugio Preuss 2243 mt.
Il passo delle Coronelle 2630 mt. La via di salita passa a destra
La discesa dal passo delle Coronelle, ormai il rifugio Fronza è vicino.
Regione e provincia: Bolzano
Località di partenza: rifugio Fronza 2200 mt
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 5 ore
Chilometri: 8,8 km
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: arrampicata semplice ma continua e a tratti esposta.
Segnaletica: discreta fino al passo Santner, poi buona.
Periodo consigliato: da metà giugno a metà settembre, verificare sempre presenza di neve nei canali da attraversare
Dislivello in salita: 1000 mt
Dislivello in discesa: 1000 mt
Quota massima: Passo Santner 2761 mt.
Traccia GPS: https://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=19019121
La Santner anche se definita via ferrata, assomiglia più ad un sentiero attrezzato: i punti dove sono presenti i cavi, sono abbastanza semplici e quasi sempre poco esposti. Le difficoltà a mio giudizio, sono più da ricercare nei tratti di facile arrampicata sprovvisti di cavo, che a volte risultano esposti (5 anni fa ci morirono due persone a distanza di una settimana).
Ho deciso di fare questa escursione la sera prima, non avevo con me ne cartina e ne traccia e stupidamente non ho letto come si deve la relazione di salita. Il risultato è che ho sbagliato tre volte la via di salita, che aggiunto alla breve pioggia e ha un temporale scampato per poco, ha fatto diventare questa escursione più adrenalinica del dovuto. Arrivato con la seggiovia al rifugio Fronza, c'è già molta gente che scalpita, già attrezzata con il materiale per affrontare la ferrata. Salgo rapidamente e supero molte persone e dopo poco rimango solo, questo comporterà a sbagliare sentiero, perché non ho avuto la calma di analizzare bene la via. La prima volta ho imboccato arrampicando un canale dritto per dritto , pensando che arrivasse al passo, ma poi vedendo un gruppo di baldi signori veneti, passarmi sotto 50 metri, sono tornato sui miei passi. Intanto ha cominciato a piovere e si vedevano i fulmini in lontananza, la roccia bagnata diventa più insidiosa per la salita. Con la mia becera presunzione, invece di accodarmi ai simpatici veneti, più lenti, ma sicuramente più esperti di me, li ho superati di nuovo. E arrivato alla forcella che separa i due versanti, sono sceso di una ventina di metri su un canale ripido e detritico, ho messo il piede su una roccia che si è mossa e si stava staccando e con spavento sono risalito fino a dove ho visto il segnale rosso della via. A questo punto mi sono fermato per aspettare i veneti per dirgli di evitare di salire su quella roccia, quando dopo un po' me li sono visti arrivare da sopra e non da sotto (deficiente che sono, non bisognava scendere e risalire). La terza volta, superando un salto di roccia, mi sono accorto che i cavi stavano dall'altra parte dell'ampio canale. A parte questi errori, imputabili solo alla mia testardaggine, l'escursione è davvero notevole e fatta con le dovute accortezza non presenta difficoltà eccessive: la vista delle torri del Vaiolet dal passo Santner è di una suggestione indescrivibile. Arrivati a questo punto le difficoltà finiscono, anche se ci aspetta la salita e discesa del Passo delle Coronelle su fondo detritico.
Vi lascio alle foto e alla descrizione della via, che ho trovato sul sito Planetmountain.it, secondo me molto attinente:
"Sul versante occidentale del Catinaccio, la ferrata del Santner sembra fatta apposta per esaltare la bellezza e la particolarità delle Dolomiti. Seguendo un naturale percorso in diagonale, frutto della particolare conformazione della roccia dei Monti Pallidi, questo sentiero attrezzato consente un ingresso indimenticabile (quanto relativamente agevole) nel cuore del Regno di Re Laurino. E aprendo le porte del vallone del Gartl scopre uno dei gioielli di roccia tra i più celebrati: le ‘mitiche’ Tre Torri del Vaiolet. Il percorso proposto è uno degli ‘anelli’ tra i più belli e famosi di tutte le Dolomiti."
Il gruppo del Latemar
Il rifugio Fronza sullo sfondo, la via di salita che taglia la montagna e il temporale in arrivo
La via di salita
Il Latemar e un passaggio tra le rocce
Uno sguardo a valle
un passaggio tra una guglia... i simpatici signori veneti dietro di me
Un passaggio della via
Rifugio Santner, il temporale è passato oltre.
Ancora i veneti dietro di me che superano un bel tratto
Passo Santner
La discesa dal passo Santner: le torri del Vaiolet e il rifugio Re Alberto I
Il rifugio Re Alberto I, gestito in passato dal mitico Tita Piaz, il Diavolo delle Dolomiti, che in queste montagne ha compiuto imprese memorabili.
Le bellissime Torri del Vaiolet
La discesa per il rifugio Preuss è attrezza con cavi d'acciaio che spesso sono superflui a mio parere
Ancora le torri del Vaiolet viste da un'altra prospettiva
Il rifugio Preuss 2243 mt.
Il passo delle Coronelle 2630 mt. La via di salita passa a destra
La discesa dal passo delle Coronelle, ormai il rifugio Fronza è vicino.
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