Riflessione su abbigliamento del secolo scorso

Buonasera a tutti gli amici del forum!
Da un pò di tempo mi domando su quale fosse l'abbigliamento tipo di un alpinista tra la fine dell'800 e gli inizi del 900 che magari doveva affrontare scalate importarti in più giorni sulle Alpi. Quante e quali attrezzature erano in grado di portare con sé? Come potevano trascorrere la notte in quota a temperature proibitive come -20 C° ? Sono molto curioso !! :)
 
Beh innanzitutto erano abituati a certe temperature molto più di noi, comunque i materiali erano perlopiù di origine animale (lana, cuoio/pelli)...

e un po' di acciaio (ramponi, chiodi...)

corde di canapa

legno per le scalette
 
Ultima modifica:
Puoi andare a visitare la Capanna Luigi Amedeo di Savoia a Cervinia, dentro ci sono i materiali originali

http://www.guidedelcervino.com/content.asp?ID=25

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Tela. Lana. Cuoio e gomma per gli scarponi. Tela cerata per impermeabile. La scuola inglese prevede uno strano mix di cera e grasso (hai presente i vestiti da moto Belstaff o Barbour?).
Corde in canapa di fattura marinara. Che era avanti di alcuni secoli rispetto all'alpinismo.
Non ho fatto alpinismo, ma escursioni, con materiali così, si.
Se devo essere onesto, le differenze sono trascurabili. La principale è che i materiali sintetici si asciugano più rapidamente. A parte questo, da un punto di vista dell'uso, non cambia molto.
Trovo inoltre che i vecchi materiali infagottino di meno. Cioè lasciano i movimenti più liberi, sono più morbidi. In compenso oggi certi attrezzi costerebbero una cifra alla portata di pochi.
 
Io avevo visto in un rifugio restaurato (l'Alpetto al Monviso) che dormivano su paglia e fieno.

Quello che facevano è improponibile ai giorni nostri e ci deve far riflettere sull'importanza che diamo a vestiario e attrezzatura.
 
Stiamo parlando sempre di bivacco in rifugio o sbaglio? Se bisognava pernottare in tenda, portavano con sé la paglia? Che ingombri raggiungevano? Non riesco a farmi convinto
 
Stiamo parlando sempre di bivacco in rifugio o sbaglio? Se bisognava pernottare in tenda, portavano con sé la paglia? Che ingombri raggiungevano? Non riesco a farmi convinto
No parlavo di bivacco/rifugio, se dormivano all'addiaccio non saprei dirti cosa usavano, ma all'epoca non c'era molta scelta.
 
Beh, l'imbottito in piuma (intendo il piumone per letti...) fa parte della tradizione contadina da diversi secoli. E dormire al coperto, con la paglia sotto (su cui magari stendere una incerata...) ed un bel piumone sopra, garantisce un caldo davvero notevole. Per esperienza diretta (si, non mi sono fatto mancare niente...):woot:.
Aggiungiamo poi che il fisico era abituato a stanze da letto senza riscaldamento. E la "papalina" (cuffia per la notte) era la regola...
Un bivacco inteso in senso proprio (cioè dormire all'addiaccio intorno al fuoco, non in un rifugio non presidiato, come s'intende oggi il termine bivacco), di solito veniva evitato. Ma teniamo conto che c'erano regole meno ferree per l'uso di fuochi liberi e che il carburante più usato era o il petrolio, o la benzina. Anche solo a fini d'illuminazione... quindi, in caso di necessità, si dava fuoco a tutto quel che c'era nei dintorni, eventualmente aiutandosi con benzina/petrolio.:-?

Mmm... ricordo di aver letto un bel libro che spiegava l'organizzazione sotto la tenda rossa di Nobile. Se i miei 2 neuroni dovessero casualmente incontrarsi, posto titolo ed autore. E' basato sul diario che Nobile tenne ed è un bello spaccato, più chiaro di mille foto, della vita a molti gradi sottozero, in condizioni d'emergenza. Caso mai, fate un salto in una fornitissima biblioteca e provate a chiedere al bibliotecario...:roll: senza attendere quei pigroni dei miei neuroni!
 
É un argomento veramente interessante, mi intriga sempre di più !
Portare del carburante in alta montagna dove la legna é assente comportava degli ingombri non trascurabili immagino!
Gli zaini non erano di piccola capacità?
 
Esattamente quello che penso anche io; siamo ormai così presi dalle attrezzature che si è persa la concezione di cosa é veramente necessario. Forse, ispirarsi a quelli che sono stati i pionieri, sarebbe un buon punto di partenza per ritrovare le cose di cui abbiamo veramente bisogno. Così dicendo ovviamente non voglio criticare le tecnologie dei nostri giorni che ci facilitano e di tanto la vita outdoor...
 
E' anche vero che alcune vie alpinistiche particolarmente impegnative sono rimaste taboo fino a pochi decenni fa.
Giustamente parli del secolo scorso, infatti molti 4000 delle alpi sono comunque risalenti al 1900 non per dire al 1600, questo per dire che un qualche progresso tecnologico dovevano averlo rispetto a materiali 100% primitivi. Come appunto gomma, manifattura industriale ecc.

Come abbigliamento sicuramente lana.

Per i bivacchi guarda questo: https://en.wikipedia.org/wiki/Shelter-half
https://www.varusteleka.fi/pictures/197558188665522f8.jpg

Penso anche che d'inverno le montagne fossero x lo più evitate. Pensiamo x esempio alle storie della prima guerra mondiale, in alta quota nei mesi freddi si arrivava tranquillamente a -30, e la gente moriva, certo qualcuno è sopravvissuto, quindi si poteva anche fare, ma tendenzialmente anche no.
 
Pensiamo x esempio alle storie della prima guerra mondiale, in alta quota nei mesi freddi si arrivava tranquillamente a -30, e la gente moriva, certo qualcuno è sopravvissuto, quindi si poteva anche fare, ma tendenzialmente anche no.

Esatto! Gli Alpini impegnati durante la prima guerra mondiale sul fronte durante gli inverni rigidissimi! Come erano attrezzati questi soldati?
 
Gli alpini durante la prima guerra mondiale? Erano attrezzati poco e male. Un classico, in cui il nostro esercito eccelleva ancora poco tempo fa. Ho fatto il militare proprio negli alpini, nella Julia ed ho fatto il primo incarico nell'ufficio del consegnatario (=il magazziniere...) della brigata. Essendo appassionato di montagna, l'unica cosa davvero valida, nel 1985, quando lo feci io, erano gli scarponi... il resto era roba abbastanza ridicola, data l'ampia disponibilità di materiali tecnici eccellenti. Non li prenderei come esempio di attrezzatura "at the state of the art", insomma.
 
Sempre a proposito di attività alpinistiche con poca o punta attrezzatura, segnalo il bell'articolo che pubblica oggi il Giornale.
Non tanto per quel che celebra oggi, quanto perché la spedizione odierna ne celebra una compiuta da evasi da un campo di prigionia inglese durante la seconda guerra mondiale.
Possiamo immaginare agevolmente la mancanza totale di attrezzatura con cui i 3 autori affrontarono e vinsero la salita al monte Kenia. Che oggi viene indicato alto 5.199 m!
Agevolo link: http://www.ilgiornale.it/news/crona...te-kenya-limpresa-rivive-74-anni-1473180.html
 
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