Il discorso della gestione delle emergenze e più in generale degli imprevisti in acqua fredda è uno spettro che aleggia attorno a canoisti di ogni tipo. Dall'agonista che si allena a gennaio nelle gelide acque di un lago alpino con vestiti da running al kayaker da mare che si ritiene erroneamente al sicuro perchè indossa una muta stagna (la stagna tiene all'asciutto NON al caldo).
Il discorso sicurezza ed eventuale sopravvivenza in caso di bagno è questione alquanto spinosa.
Poche ore fa è stato pubblicato un video sul canale youtube "northseakayak" (canale belga ricco di contenuti di qualità) di prove di immersione con tutte le dotazioni di sicurezza mai possibili ed immaginabili... addirittura col localizzatore che se non ricordo male in Italia ci è vietato.
da li sono arrivato al sito del "national center for cold water safety" ovvero un ente/associazione no profit americana creata dopo un incidente in mare accaduto nel 2010 in cui hanno perso la vita due giovani ragazze kayaker. Si occupano di sicurezza in acqua fredda. Non è un sito pieno di contenuti ma sicuramente è un argomento che interessa sopratutto chi frequenta i laghi alpini e prealpini dal tardo autunno fino a primavera inoltrata (periodo critico perchè la temperatura ambientale è alta e si sta bene in costume ma l'acqua che viene dai torrenti di montagna direttamente dallo scioglimento di nevai e ghiacciai è ancora molto molto fredda).
http://www.coldwatersafety.org
E' un discorso che trovo molto interessante adorando pagaiare sui nostri laghi in pieno inverno, anche in solitaria...e ho testimonianza di qualche amico kayaker di grande esperienza che se l'è vista brutta (con ricoveri ospedalieri non brevi) dopo una caduta in acqua causata da un inaspettato cambio del meteo.
Si potrebbe fare una bella riflessione sulle regole d'oro:
1-sempre indossare il PFD (è questione di abitudine)
2-vestirsi per la temperatura dell'acqua (questo è molto, molto difficile per i motivi di cui sopra...)
3-testare e controllare la propria attrezzatura (può sembrare banale... ma ho imparato a ricontrollare la stagna dopo ogni pausa dato che durante prove di salvataggio in mare mi è entrata parecchia acqua perchè non avevo chiuso bene la cerniera per la pipì.... ma anche l'attrezzatura che non si usa mai va controllata per assicurarsi che nel momento del bisogno sia effettivamente utilizzabile)
4-fare una prova di nuoto ogni volta che si esce (nessuno lo fa... ma è importante conoscere le proprie doti di nuotatore con addosso tutta l'attrezzatura di sicurezza)
5-pianificare e prepararsi per lo scenario peggiore
Il discorso sicurezza ed eventuale sopravvivenza in caso di bagno è questione alquanto spinosa.
Poche ore fa è stato pubblicato un video sul canale youtube "northseakayak" (canale belga ricco di contenuti di qualità) di prove di immersione con tutte le dotazioni di sicurezza mai possibili ed immaginabili... addirittura col localizzatore che se non ricordo male in Italia ci è vietato.
da li sono arrivato al sito del "national center for cold water safety" ovvero un ente/associazione no profit americana creata dopo un incidente in mare accaduto nel 2010 in cui hanno perso la vita due giovani ragazze kayaker. Si occupano di sicurezza in acqua fredda. Non è un sito pieno di contenuti ma sicuramente è un argomento che interessa sopratutto chi frequenta i laghi alpini e prealpini dal tardo autunno fino a primavera inoltrata (periodo critico perchè la temperatura ambientale è alta e si sta bene in costume ma l'acqua che viene dai torrenti di montagna direttamente dallo scioglimento di nevai e ghiacciai è ancora molto molto fredda).
http://www.coldwatersafety.org
E' un discorso che trovo molto interessante adorando pagaiare sui nostri laghi in pieno inverno, anche in solitaria...e ho testimonianza di qualche amico kayaker di grande esperienza che se l'è vista brutta (con ricoveri ospedalieri non brevi) dopo una caduta in acqua causata da un inaspettato cambio del meteo.
Si potrebbe fare una bella riflessione sulle regole d'oro:
1-sempre indossare il PFD (è questione di abitudine)
2-vestirsi per la temperatura dell'acqua (questo è molto, molto difficile per i motivi di cui sopra...)
3-testare e controllare la propria attrezzatura (può sembrare banale... ma ho imparato a ricontrollare la stagna dopo ogni pausa dato che durante prove di salvataggio in mare mi è entrata parecchia acqua perchè non avevo chiuso bene la cerniera per la pipì.... ma anche l'attrezzatura che non si usa mai va controllata per assicurarsi che nel momento del bisogno sia effettivamente utilizzabile)
4-fare una prova di nuoto ogni volta che si esce (nessuno lo fa... ma è importante conoscere le proprie doti di nuotatore con addosso tutta l'attrezzatura di sicurezza)
5-pianificare e prepararsi per lo scenario peggiore