Escursione Passo Branchino

Parchi della Lombardia
  1. Parco delle Orobie Bergamasche
Data: 02/04/2018
Regione e provincia: Lombardia, Bergamo
Località di partenza: Valcanale
Località di arrivo: Passo Branchino
Tempo: 2 ore e mezza l’andata (1 ora fino al rifugio Alpe Corte, 1 ora e mezza fino al Passo Branchino), 1 ora e 45 minuti il ritorno
Difficoltà: E (Escursionistico)
Segnaletica: Cartelli, segnavia bianchi e rossi
Dislivello: +800 metri in salita circa

Punto di accesso: Da Bergamo uscire sulla SS 470, poi prendere la SP 35 e proseguire fino a imboccare la SP 671. Continuare sulla SP 49 e una volta giunti a Ponte Seghe svoltare a sinistra seguendo i cartelli che indicano Valcanale e Alpe Corte. La strada inizia a salire e descrive alcuni tornanti, si prosegue fino all’abitato di Valcanale. Oltrepassarlo fino a trovare uno spiazzo sulla sinistra, nei pressi di un piccolo laghetto, dove è possibile parcheggiare.

Descrizione dell’escursione al Passo Branchino

Dallo spiazzo dov’è presente la cartina con i sentieri della zona, imbocchiamo il sentiero 220 in direzione del rifugio Alpe Corte. Procediamo così, in costante e dolce salita, all’interno di un bel bosco. A dieci minuti dal rifugio Alpe Corte troviamo un primo bivio, segnato da cartelli, che conduce al lago Branchino. Decidiamo di proseguire e arriviamo invece all’Alpe Corte, dal quale godiamo di una bellissima visuale sul Pizzo Arera.

Dopo una piccola pausa merenda riprendiamo il sentiero e oltrepassiamo il rifugio, arrivando così ai cartelli del sentiero 218 che conduce al Passo Branchino. Superiamo un piccolo corso d’acqua e continuiamo a salire, lasciandoci alle spalle l’innesto del tratto di sentiero che parte poco prima dell’Alpe Corte e arrivando quindi nella zona delle baite di Alpe Nevel. La salita in questo tratto diventa più faticosa e la grande presenza di neve ci rende ancora più difficile l’avanzata. In diversi punti si sprofonda, quindi rallentiamo parecchio. Superiamo la baita di Neel bassa e poco dopo la baita di Neel di mezzo, continuando costantemente a salire sul manto di neve. Già da questa zona ammiriamo i bellissimi panorami che ci stiamo lasciando alle spalle e gli scorci montuosi attorno a noi.

Saliamo ancora lottando contro il terreno innevato fino ad arrivare al rifugio del Lago Branchino, chiuso. Da questo punto vediamo la conca pianeggiante in cui si trova il Lago. Iniziamo a camminarci letteralmente sopra, dato che la neve l’ha coperto tutto e ne rende solo intuibile la forma.

Dopo un’ultima leggera salita arriviamo infine al Passo Branchino, a 1821 metri di quota. La nostra fatica viene ampiamente ripagata dal panorama che si mostra ai nostri occhi. I candidi versanti innevati dei monti silenti che abbiamo davanti ci fanno percepire il lato selvaggio della natura. Attorno a noi svettano la Corna Piana, con i suoi 2302 metri di altezza, e il Corno Branchino, con 2038 metri. Dietro di noi la piccola vallata del Lago Branchino, completamente innevato. La pausa sul passo Branchino è d’obbligo per le foto di rito, riprendere fiato e godere finalmente della quiete dei monti.

Per rientrare prendiamo lo stesso sentiero percorso all’andata, ma anziché passare dall’Alpe Corte imbocchiamo la deviazione vista all’andata, segnata con il 218A. Questo tratto si addentra nel bosco in decisa discesa. Avanziamo lungo il sentiero superando un piccolo ponticello e poco dopo ci ritroviamo nel sentiero 220, all’altezza del bivio precedente il rifugio Alpe Corte. Da qui torniamo sui nostri passi dell’andata e attraversando il bosco torniamo a Valcanale.

FOTO: per le foto dell'escursione vi rimando al mio blog! :)
 
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l'ho fatta anch'io in estate col medesimo percorso. solo che sono salito anche alla corna piana e poi fino alla base del pizzo arera. quando sono passato sotto la corna piana rimasi impressionato dalla verticalità della parete oltre che per l'altezza della tale. li sotto mi sentivo un moscerino. ti consiglio di salire sul pizzo arera in estate, vale tutta la fatica che fai per salire.
 
l'ho fatta anch'io in estate col medesimo percorso. solo che sono salito anche alla corna piana e poi fino alla base del pizzo arera. quando sono passato sotto la corna piana rimasi impressionato dalla verticalità della parete oltre che per l'altezza della tale. li sotto mi sentivo un moscerino. ti consiglio di salire sul pizzo arera in estate, vale tutta la fatica che fai per salire.
Posso immaginare, anche io ho ammirato (dal basso) le cime che svettano attorno alla conca del lago e sono proprio impressionanti.
Sicuramente andrò anche al Pizzo Arera prima o poi! :)
 
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