Softshell: snobbato o amato, definiamo cos'e, vestibilità regular o comodo?

Un buon Softshell senza membrana sul busto, è un terzo/ 2.5 strato da avere nel proprio sistema?

  • Si,

    Voti: 3 37,5%
  • No è inutile

    Voti: 1 12,5%
  • No, non è indispensabile

    Voti: 4 50,0%

  • Votatori totali
    8
  • Sondaggio chiuso .
'azz come sono incosciente allora ...... vuoi dire che se mi imparo lo englisc cammino meglio ? ...... nu l' avrei mai ditto :p, me tocca lasciar li pecuri per tornare sui banchi di squola. Poffardinella.

Ciao :si:, Gianluca
 
Purtroppo gli unici articoli tecnici completi e non di parte cioè decenti li riperisco da siti inglesi. Apriamo un sito tecnico in friulano o bergamasco ;)
 
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clo vs met .jpg


Per me strabiliante ..senza entrare in dettagli di fisica il MET è l intensità di lavoro, R1 è il famoso pile, il resto si intuisce.. Clo è la quantità di calore apportata dal capo
Tratto dal famoso sito toscano backpackinlight ..forse un tantino nerd. Ma st ***** ki le sa ste robe :)

https://backpackinglight.com/forums/topic/9378/
 
Purtroppo gli unici articoli tecnici completi e non di parte cioè decenti li riperisco da siti inglesi. Apriamo un sito tecnico in friulano o bergamasco ;)
Stando ovviamente sempre sull'ironico mi basterebbe in Italiano :) ....... e per continuare, non è che 'sti 'mericani si fanno troppe seghe mentali e s'inventano di tutto, siglano di tutto e "graficizzano" anche l'impossibile ? :biggrin:

Comunque, battute a parte, e tornando seri ...... vi lascio alle vostre discussioni.

Ciao :si:, Gianluca
 
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Per me strabiliante ..senza entrare in dettagli di fisica il MET è l intensità di lavoro, R1 è il famoso pile, il resto si intuisce.. Clo è la quantità di calore apportata dal capo
Tratto dal famoso sito toscano backpackinlight ..forse un tantino nerd. Ma st ***** ki le sa ste robe :)

https://backpackinglight.com/forums/topic/9378/
Interessante, ma un tantino da invasati.

Alla fine più che il guscio o qualsiasi altro capo sono importanti le gambe.

Se hai le gambe, ma l'abbigliamento sbagliato, magari soffri un po' ma arrivi lo stesso.
Se hai l'abbigliamento giusto, ma non le gambe, non arrivi da nessuna parte.
 
Per la quarta volta ripeto 40 anni fa si scalavano le vette in jeans e maglioni berretti di lana. È come con le auto meglio Schumacher con una punto che un impedito con la Maserati . Cmq non è solo questione di prestazioni è anche per aumentare la sicurezza specie dei principianti magari non più nel fiore degli anni ;)
 
Per la quarta volta ripeto 40 anni fa si scalavano le vette in jeans e maglioni berretti di lana. È come con le auto meglio Schumacher con una punto che un impedito con la Maserati . Cmq non è solo questione di prestazioni è anche per aumentare la sicurezza specie dei principianti magari non più nel fiore degli anni ;)
Non sono per niente nostalgico per i materiali, anzi.

Era solo per dire che quello studio era un filino esagerato, un'americanata per dirla in altri termini; con una attenzione ai materiali eccessiva, così come questo thread.

Poi se si parla di sicurezza sono il primo a dire che è meglio avere il non plus ultra della tecnologia moderna.
Sull'abbigliamento (scarpe escluse) non lo ritengo così fondamentale, anche se non mi sognerei mai di andare in montagna con i jeans, la maglietta in cotone e il cappello di lana.

Poi mi taccio che ho scritto pure troppo.
 
Ultima modifica:
Lo studio ė dettagliato a livelli non alla portata interesse del grande pubblico, ma la realtà ahimè non sempre è così semplice. Volendo fare un riassunto all' osso tanto più alta è la fatica che ci metti, anzi il livello di attività fisica misurabile in Watt o met nella fattispecie tanto più lo stesso outfit portatrice di un certo Clo valore di isolamento termico è piatto puoi correre a 18 gradi sudacchiando o a 3 gradi con gli stessi abiti, ma se stai fermo o peggio dormi senza adeguato isolamento nel secondo caso muori di ipotermia congelamento estremità (amputazione) e assideramento in tempi brevi. Non mi sembrano dati irrilevanti.
 
Non ho mai provato quello in specifico, ma il windstopper di regola è troppo mentre spingo, e anche a correre ne vedo pochi che usano quei capi mentre spingono, se lo portano nello zainetto nel caso di condizioni eccezzionali o problemi.
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Per me strabiliante ..senza entrare in dettagli di fisica il MET è l intensità di lavoro, R1 è il famoso pile, il resto si intuisce.. Clo è la quantità di calore apportata dal capo
Tratto dal famoso sito toscano backpackinlight ..forse un tantino nerd. Ma st ***** ki le sa ste robe :)

https://backpackinglight.com/forums/topic/9378/
Perdonami Syrio ma non capisco questo tuo approccio: buttar lì un link ad uno "studio" tutt in inglese con un sacco di tecnicismi non aiuta a elevare la discussione.
Posto che chi sa come funzionano gli studi scientifici sa benissimo che si abusa moltissimo, il cherry picking è lo STANDARD non l'eccezzione
Insomma nella vita ho imparato a diffidare tantissimo degli "studi scientifici" che necessitano di tanto lavoro di peer review che qui su un capo di abbigliamento non ha voglia di fare nessuno. Gli unici che hanno interesse a fare questi "studi" queste comparazioni, tabelle ecc sono qulli che li vendono e adesso in subordine ci si mettono pure i recensori che sperano di guadagnarci una sponsorizzazione o di mendicare 2 capi gratis.
Quindi, ti prego se vuoi buttare nel discorso una tabella, spiegacela, non costringerci a dover andare a leggere, tradurre e contestualizzare.
Oltretutto il tipoin questione (che fa un abstract onesto in realtà) non spiega nulla di come misura di che condizioni climatiche parla ecc.
Insomma Syrio, è tutta la vita che usiamo tutti quanti delle "giacche soft" che oggi ti ri-vendono come invenzione innovativa appiccicandoci sopra "softshell"
Vuoi che non lo sappiamo che in condizioni di sforzo modesto, clima non esageratamente duro, una cacchio di "giacca a vento" va benissimo? Ho iniziato ad andare in montagna con il giacchino Dainese che usavo per motorino e 125. Con la Dainese ci ho fatto i 260km/h, un vento così non lo trovi mica. Però guarda un po' son passato a capi diversi, più da montagna...
Per me questo link non aggiunge nulla. Nulla.
FAcciamo così: dimmi a me che parto con ciaspole o ramponi con solo 1 pile leggero (stasera guardo che Polartec è) a -5°C e poi arrivato in crinale del Cusna mi trovo raffiche a 80kmh che mi sparano la neve granulosa in faccia, che softshell pensi di consigliarmi che vada bene sia per salire che per il crinale?
 

Avventurosamente guadagna dagli acquisti idonei dei prodotti linkati.

Mm stiamo un po' mischiando le carte in tavola. Gli studi seri non invificiati da errori di ogni tipo, statistici e non solo interessi economici, sono la minoranza e pochi studi seri replicati nel tempo che danno risultati simili fanno la Scienza. Premesso questo non è necessario leggersi il fin troppo dettagliato studio in questione, quello che interessa è il messaggio che se ne ricavs. Il corpo è una stufa da 0.8 Met durante il sonno ai 3 o 4 Met per hiking standard a 9 met per backpacking. Probabilmente un fondista da 10000 metri arriva a 12 Met un ottocentometrista a 20 Met ( gli ultimi 2 ho sparato a caso).
Bene per temperature medie e fresche ma non estreme già a 3.5 Met non c'è chissà quale necessità di avere a disposizione megastrati a cipolla , bastano forse 3 o 4 strati di qualita, e al salire del Met fast hiking, backpacking con zaino da 60 litri, ancora meno fino ad arrivare al trail running..roba da canotta antivento e short aderenti a 4 gradi ..

Non hai bisogno di un SOFTSHELL, ma forse la tua avventura potrebbe essere piu confortevole e interessante con un SOFTSHELL i un ibrido che privilegia no la traspirabilità e tagliano un po' di vento. Se a te piace fare tutto con un pile fai pure.
Spero di essermi spiegato e buona avventura
 
Bene per temperature medie e fresche ma non estreme già a 3.5 Met non c'è chissà quale necessità di avere a disposizione megastrati a cipolla , bastano forse 3 o 4 strati di qualita, e al salire del Met fast hiking, backpacking con zaino da 60 litri, ancora meno fino ad arrivare al trail running..roba da canotta antivento e short aderenti a 4 gradi ..
D'estate basta uno strato: la maglietta; con un windshell leggero per quando c'è vento/pioggia o stop prolungati.

D'inverno vado di due strati un intimo, o base layer se preferite, e uno strato intermedio (la tipologia dei due varia in base alle temperature previste, ma sempre due rimangono), più il guscio nello zaino; se è previsto molto freddo (temperature inferiori a -10) nello zaino ci finisce anche un gilet di piumino leggero. Oltre a guanti, berretto.
Così ho affrontato temperature fino a -20 (una o due occasioni al massimo in realtà).

Comunque in ogni caso, la giacca (di qualsiasi tipo sia) la indosso solo se c'è vento, piove o fa un freddo becco, altrimenti se ne sta comoda nello zaino.

E non faccio trail running, ma semplice hiking o climbing.
 
Io credo di avere esaurito l argomento, se qualcuno per caso conosce ragione per cui imodenii soft lavorano meglio a contatto. Col corpo quindi vestibilità athletic fit) mi farebbe un favore a comunicarmelo, fermo restando che non sono questioni da non dormirci la notte.
Un caro saluto..
 
La nuova zelanda ha un territorio di tipo alpino/marino, un'isola con al centro le montagne, e anche il clima è tra i più casuali, come la gran bretagna, può essere agosto ed esserci il sole, un'ora dopo piovere, un'ora dopo di nuovo il sole; e in ogni momento può alzarsi un vento polare.
In questi luoghi la tradizione è di usare un maglione di lana, e magari un ombrello. Se piove, ti lavi, anche sapendo che il clima resterà più o meno umido/variabile per il resto dell'anno, ma resti al caldo, e quando finalmente esce il sole puoi asciugarti, ed è la routine.
Una membrana molto impermeabile, insieme alla traspirabilità ha anche il problema della velocità di asciugatura, diciamo che è una questione di soppesare i costi verso i benefici.
E' per questo che i neo zelandesi hanno inventato, o sono stati tra i primi utilizzatori, del sofshell: se vuoi stare fuori tutto il giorno, non vuoi caricarti, e sai che prima di sera avrai trovato: sole, pioggia, vento, pioggia, vento, sole, è un softshell che ti serve.
Hard vs soft: se consideriamo il soft come un maglione di lana 2.0, la cosa da ricercare è lo stesso effetto del baselayer, non importa quanto ti bagni, finchè resti in movimento l'umidità deve evaporare facilmente, e dopo 1/2 ora di sole devi essere asciutto, con i valori aggiunti della resistenza al wind chill e della robustezza.
Le membrane hard partono dal presupposto di non bagnarsi, è un altro tipo di filosofia.
Imo un softshell attillato ha i suoi vantaggi, esattamente come un baselayer, sfruttando meglio il calore corporeo sia per mantenere la temperatura, sia per accellerare l'evaporazione, un effetto "seconda pelle", con meno spazio per il layering.
 
Ok però in Scozia ho preso i più grandi acquazzoni della mia vita (oltre al solito clima ballerino che citi), percui uno strato molto impermeabile me lo porterei comunque dietro, almeno d'estate sopra certe quote.
Se vogliamo chiamarlo hardshell mi va bene.

Se stai bene sotto i 3mila in estate a parte casi eccezionali basta la t-shirt.
 
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Mmm.. Se devi fare attività a bassa intensità, come star dietro tutto il giorno ad un gregge al pascolo in clima variabile, in effetti ci sta, il softshell può essere versatile.
 
La nuova zelanda ha un territorio di tipo alpino/marino, un'isola con al centro le montagne, e anche il clima è tra i più casuali, come la gran bretagna, può essere agosto ed esserci il sole, un'ora dopo piovere, un'ora dopo di nuovo il sole; e in ogni momento può alzarsi un vento polare.
In questi luoghi la tradizione è di usare un maglione di lana, e magari un ombrello. Se piove, ti lavi, anche sapendo che il clima resterà più o meno umido/variabile per il resto dell'anno, ma resti al caldo, e quando finalmente esce il sole puoi asciugarti, ed è la routine.
Una membrana molto impermeabile, insieme alla traspirabilità ha anche il problema della velocità di asciugatura, diciamo che è una questione di soppesare i costi verso i benefici.
E' per questo che i neo zelandesi hanno inventato, o sono stati tra i primi utilizzatori, del sofshell: se vuoi stare fuori tutto il giorno, non vuoi caricarti, e sai che prima di sera avrai trovato: sole, pioggia, vento, pioggia, vento, sole, è un softshell che ti serve.
Hard vs soft: se consideriamo il soft come un maglione di lana 2.0, la cosa da ricercare è lo stesso effetto del baselayer, non importa quanto ti bagni, finchè resti in movimento l'umidità deve evaporare facilmente, e dopo 1/2 ora di sole devi essere asciutto, con i valori aggiunti della resistenza al wind chill e della robustezza.
Le membrane hard partono dal presupposto di non bagnarsi, è un altro tipo di filosofia.
Imo un softshell attillato ha i suoi vantaggi, esattamente come un baselayer, sfruttando meglio il calore corporeo sia per mantenere la temperatura, sia per accellerare l'evaporazione, un effetto "seconda pelle", con meno spazio per il layering.
Grazie
come supponevo.
il punto è che preferisco la versatilità al massimo della prestazione: un softshell di una taglia in più, quindi loose fit, sopra un baselayer adeguato (tranne che per passeggiate in climi freddi dove vince il merino, sempre prolipropilene manica corta o lunga a seconda dei casi e con bodymapping), per non ritrovarmi come un salame impacciato quando intendo usarlo a meno 10 per attività fisica non intensa e quindi con un polartec 100 o 200 come midlayer.
L ideale soldi permettendo sarebbe avere 2 soft di 2 taglie diverse.
Ma con un soft di qualità rigorosamente SENZA membrana sul corpo principale petto schiena e avambraccio, credo che la differenza di traspirabilità E tempi di asciugatura sia comunque minima.. Ovviamente fianchi polsini devono essere ben sigilibili. Un loose fit in questo caso potrebbe dare fastidio solo con raffiche di vento a 70 all' ora, ma poco altro.. che ne pensate?
 
Ultima modifica:
Avevo preso in considerazione anche il "softshell??" Della simond, ma al tatto mi pareva uguale a quello quechua.
I softshell che ho visto io avevano tutti un qualche isolante interno, mi pare pile.
Ma provando e tastando in negozio diverse giacche (salewa e altri brand) in tessuto pubblicizzato e venduto come softshell (che fra l'altro mi piace molto esteticamente) mi pare che siano tutte più o meno della stessa consistenza, cioè un tessuto abbastanza corposo e protettivo che mi da l'idea di traspirare e termoregolare poco in condizioni di attività intensa.
Nulla a che vedere per esempio con il polartec alpha, che ha capacità di traspirazione e termoregolazione eccezionali. Questa tecnologia la vedo come veramente versatile e utilizzabile in moltissimi contesti come, nella mia testa, dovrebbe essere un softshell.
Il tutto ovviamente dal basso della mia poca esperienza in escursioni e materiali.

io ho un "softshell" della quequa, rosso con fuori un materiale antivento e dentro un pile peloso.
praticamente è la giacchetta che ho usato di più. fino a -5 circa è perfetto anche con molto vento, magari indossato con un pile leggero sotto. traspira discretamente, sicuramente più di un guscio. in sostanza lo uso sia per andare con le ciaspole che per sciare quando non fa estremamente freddo. Lo uso da più di 4 anni, e sono 30 euro spesi ottimamente
 
La prova che ognuno ha le sue esigenze e i suoi gusti, io il "softshell" decathlon (50 carte) non lo uso nemmeno per andare a fare la spesa. Non mi termoregola per nulla nonostante la zone stretch per la traspirazione e le aperture con cerniera ascellari.
 
La prova che ognuno ha le sue esigenze e i suoi gusti, io il "softshell" decathlon (50 carte) non lo uso nemmeno per andare a fare la spesa. Non mi termoregola per nulla nonostante la zone stretch per la traspirazione e le aperture con cerniera ascellari.[/

dipenderà anche dai modelli,

riguardo la traspirazione volevo dire questo :
un tempo correvo in mtb a buoni livelli,
come mi suggerisce il titolare della froggy (ditta che fa abbigliamento bike friulana) il giubbetto in windstopper deve essere completamente attillato se si suda molto. ho infatti provato che se un windstopper o simile sta compresso sul corpo, con solo un intimo sotto, traspira a meraviglia, e da una sensazione ottima. per dire con un attività intensa come correre in bici, questi strati vanno bene anche a -10, ma anche a 10 sudando un pelo
Gli stessi vestiti, con un'attività ad alta sudorazione, usati più larghi, danno un effetto bagnato - freddo spiacevole.

potrei dire che più l'attività è intensa, più andrebbero usati vestiti attillati in funzione alla sudorazione che si avrà di conseguenza..
 
Il softshell quechua è bello attillato, mi calza a pennello e mi piace pure esteticamente.
Solo che per le mie necessità traspira troppo poco.
Mi fa caldo appena mi muovo o aumenta di poco la temperatura.
Se invece fa freddo lo trovo leggerino.
In poche parole ha un range di temperature in cui riesco utilizzarlo molto limitato.
E siccome non esistono più le mezze stagioni...
Si lo so, sono una lagna...:rofl:
 
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