Lavorare in antartide

premessa: se non sbaglio, cap e' padovano, come me. se come me ha frequentato l'unipd lo capisco benissimo, perche' anche io ho avuto vari episodi spiacevoli con gente che palesemente occupava posti per motivi differenti dal merito. non avete idea di quanto sia marcio il veneto.

Mah, anche meno livore, no?

non gli do tutti i torti. non so come sia la toscana, ma quando ti cestinano gli esami a prescindere ti assicuro che ti verrebbe voglia di appendere qualcuno al muro. e ne ho molti di episodi da raccontare.

poi che col tempo sia da farsela passare lo capisco, ma anche io penso a dove potrei essere se avessi trovato piu' prof di spessore e compagni piu' decenti, invece di figli di papa' viziati e gente che era li a random. io non lecco c**i e non imparo poesie a memoria (e ho anche avuto problemi seri a casa), per cui io ora non ho una laurea e molti miei ex compagni si. ma e' gia' successo che loro, dall'alto dei loro titoli, mi chiamassero per risolvere un problema che non sapevano minimamente affrontare, e che fosse lo sfigato del corso a risolverli... senza mai essere citato. se avessi una laurea ora sarei altrove a fare un lavoro diverso. e non e' che non studiassi.

padova in questo e' quarto mondo.

Perdonami ma io al link vedo un box di testo con 3 righe di descrizione, qui un link senza spiegazioni.

Emotività non è solo compassione, anzi... dovresti piuttosto puntare a galvanizzare il prossimo con la tua storia e non a impietosirlo, portarlo a dire "questo tizio vorrei essere io, mollare tutto e partire!".

*this. ecco, questo e' un consiglio che condivido in pieno. punta sul cosa puoi fare :)

Vendicarti dei radical chic? "Fai la fame perché i sessantottini" "i sessantottini ti hanno fatto mollare l'università". A mio modestissimo parere, dovresti rivalutare la scala delle colpevolezze e il modo di porti. Così forse potresti esser in grado di valorizzarti e raggiungere i tuoi traguardi.

la scala delle colpevolezze? scusa, ma se non hai mai avuto un prof che ti tolga voti cosi' per fare il gradasso, o che ti rifiuti un esame appena ti vede, non credo tu possa capire.

non voglio difenderlo a prescindere ma, da quando sono andato a insegnare, una delle mie premure e' trovare un equilibrio di correttezza. e devo ammettere che manca a molti studenti, ma anche a parecchi insegnanti.
 
U

Utente 24852

Guest
Perché nessuna risposta?

In ogni caso... controlla il conto ;)
Nulla che potrà coprire le grosse spese per concretizzare il progetto... ma meglio di niente ;)

Alla fine se posso fare la mia parte per aiutare altre persone... perché non farlo?? In realtà non me ne frega niente per cosa li userai, quando, dove, ecc... altrimenti il discorso si riduce ad essere altruisti non perché fà piacere aiutare gli altri, ma forse con la speranza di emergere, farsi notare???

Se aiuto i diversamente abili in colonia... lo faccio con l'anima e per altruismo genuino... oppure scelgo tra i disabili quelli che lo sono di nascita, per malattia... mentre quelli per incidenti in auto, moto, bici, per causa loro, no?

Se aiuto un'associazione a regalare giocattoli ai meno fortunati, lo faccio solo se i giocattoli sono solo di un certo tipo?
Vengono dati solo a determinati bambini? Ecc... NO CHIARAMENTE.

SI AIUTA INCONDIZIONATAMENTE. AIUTARE GIUDICANDO LE SITUAZIONI È MOLTO PEGGIO CHE NON AIUTARE AFFATTO.


Per aiutare le persone non serve giudicare il loro stato, il motivo per cui chiedono un aiuto... perché questo non significa aiutare con il cuore. Anzi... l'opposto!!

Penso che la risposta sia chiara e logica e per quanto mi riguarda si applica a qualsiasi genere di altruismo, donazione, aiuto.


CIOÈ... EVITIAMO FRAINTENDIMENTI... QUELLO CHE HO SCRITTO NON SIGNIFICA CHE SIA COSÌ, PUNTO E BASTA,
È SEMPLICEMENTE IL MIO MODO DI VEDERE ED INTERPRETARE IL COMPORTAMENTO DELLE PERSONE E IL QUELLO CHE RAPPRESENZANO PER ME, IN BASE A QUEGLI ATTEGGIAMENTI. NIENTE ORO COLATO...
 
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mah...qualcuno ha detto "Il rancore è un acido che corrode molto più il suo contenitore piuttosto che la persona verso cui è indirizzato".
Mi risulta che per lavorare per i lunghi periodi normalmente richiesti contrattualmente in un ambiente difficile come quello delle stazioni di ricerca in Antardine ( Impossibilità (o quasi) a tornare indietrospazi ridotti, continua convivenza obbligata...come sai è un poblema "uscire a prendere una boccata d'aria" quando fuori ci sono 30 °C sotto zero ) bisogna per prima cosa avere una considerevole stabilità psicologica ed emotiva che -perdona- ma mi sembra non sia la tua caratteristica primaria: forse è anche per il trasparire di questa tua caratteristica che nessuno ha pensato di aiutarti.
 
mah...qualcuno ha detto "Il rancore è un acido che corrode molto più il suo contenitore piuttosto che la persona verso cui è indirizzato".
Mi risulta che per lavorare per i lunghi periodi normalmente richiesti contrattualmente in un ambiente difficile come quello delle stazioni di ricerca in Antardine ( Impossibilità (o quasi) a tornare indietrospazi ridotti, continua convivenza obbligata...come sai è un poblema "uscire a prendere una boccata d'aria" quando fuori ci sono 30 °C sotto zero ) bisogna per prima cosa avere una considerevole stabilità psicologica ed emotiva che -perdona- ma mi sembra non sia la tua caratteristica primaria: forse è anche per il trasparire di questa tua caratteristica che nessuno ha pensato di aiutarti.

posso capire questo punto di vista, ma almeno in antartide non trova i suoi prof dell'universita' :D
 
Quindi solo a Padova succedevano queste cose? Dai non diciamo sciocchezze @walterfishing non cadiamo in discorsi sterili e paesani. :biggrin:


mah...qualcuno ha detto "Il rancore è un acido che corrode molto più il suo contenitore piuttosto che la persona verso cui è indirizzato".
Mi risulta che per lavorare per i lunghi periodi normalmente richiesti contrattualmente in un ambiente difficile come quello delle stazioni di ricerca in Antardine ( Impossibilità (o quasi) a tornare indietrospazi ridotti, continua convivenza obbligata...come sai è un poblema "uscire a prendere una boccata d'aria" quando fuori ci sono 30 °C sotto zero ) bisogna per prima cosa avere una considerevole stabilità psicologica ed emotiva che -perdona- ma mi sembra non sia la tua caratteristica primaria: forse è anche per il trasparire di questa tua caratteristica che nessuno ha pensato di aiutarti.

D'accordissimo con te.
 
premessa: se non sbaglio, cap e' padovano, come me. se come me ha frequentato l'unipd lo capisco benissimo, perche' anche io ho avuto vari episodi spiacevoli con gente che palesemente occupava posti per motivi differenti dal merito. non avete idea di quanto sia marcio il veneto.



non gli do tutti i torti. non so come sia la toscana, ma quando ti cestinano gli esami a prescindere ti assicuro che ti verrebbe voglia di appendere qualcuno al muro. e ne ho molti di episodi da raccontare.

poi che col tempo sia da farsela passare lo capisco, ma anche io penso a dove potrei essere se avessi trovato piu' prof di spessore e compagni piu' decenti, invece di figli di papa' viziati e gente che era li a random. io non lecco c**i e non imparo poesie a memoria (e ho anche avuto problemi seri a casa), per cui io ora non ho una laurea e molti miei ex compagni si. ma e' gia' successo che loro, dall'alto dei loro titoli, mi chiamassero per risolvere un problema che non sapevano minimamente affrontare, e che fosse lo sfigato del corso a risolverli... senza mai essere citato. se avessi una laurea ora sarei altrove a fare un lavoro diverso. e non e' che non studiassi.

padova in questo e' quarto mondo.



*this. ecco, questo e' un consiglio che condivido in pieno. punta sul cosa puoi fare :)



la scala delle colpevolezze? scusa, ma se non hai mai avuto un prof che ti tolga voti cosi' per fare il gradasso, o che ti rifiuti un esame appena ti vede, non credo tu possa capire.

non voglio difenderlo a prescindere ma, da quando sono andato a insegnare, una delle mie premure e' trovare un equilibrio di correttezza. e devo ammettere che manca a molti studenti, ma anche a parecchi insegnanti.
salute, la toscana è uguale non cambia nulla
 
Mi risulta che per lavorare per i lunghi periodi normalmente richiesti contrattualmente in un ambiente difficile come quello delle stazioni di ricerca in Antardine bisogna per prima cosa avere una considerevole stabilità psicologica ed emotiva che -perdona- ma mi sembra non sia la tua caratteristica primaria: forse è anche per il trasparire di questa tua caratteristica che nessuno ha pensato di aiutarti.
Allora saprai anche che i rompipalle che punzecchiano continuamente NON sono graditi, roba che se reagisci ti sfottono sapendo di averti punto sul vivo. È manipolazione mentale di bassa lega, ed io allontano persone così, che hanno bisogno di sentirsi superiori pungolando il prossimo anziché migliorando sé stessi.

In altro contesto, sto facendo qualcosa che mi piace, sono motivato e (ben) pagato, tollero volentieri. Anche perché il codice di comportamento è uguale per tutti, e magari non ci sono "maitre a penser" che giocano a fare i comunisti col consulente globale della banca Mediolanum di Berlusconi che costa meno delle altre, e che sapendoti spiantato ti domandano "gheto i schei?". Oppure che si rifiutano di darmi pochi euro al supermercato, perché "i prodotti di quei delinquenti della Nestlé te li paghi coi tuoi soldi!".

Queste persone hanno intossicato le giornate a me, non a te fino a prova contraria.
--- ---

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Perdonami, ma quale conto?
La colletta di splitted.it è ancora sullo 0.
Pure il conto PayPal è a 0.
Nel conto bancoposta ci sono i soliti 60 centesimi.
 
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Utente 24852

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Allora saprai anche che i rompipalle che punzecchiano continuamente NON sono graditi, roba che se reagisci ti sfottono sapendo di averti punto sul vivo. È manipolazione mentale di bassa lega, ed io allontano persone così, che hanno bisogno di sentirsi superiori pungolando il prossimo anziché migliorando sé stessi.

In altro contesto, sto facendo qualcosa che mi piace, sono motivato e (ben) pagato, tollero volentieri. Anche perché il codice di comportamento è uguale per tutti, e magari non ci sono "maitre a penser" che giocano a fare i comunisti col consulente globale della banca Mediolanum di Berlusconi che costa meno delle altre, e che sapendoti spiantato ti domandano "gheto i schei?". Oppure che si rifiutano di darmi pochi euro al supermercato, perché "i prodotti di quei delinquenti della Nestlé te li paghi coi tuoi soldi!".

Queste persone hanno intossicato le giornate a me, non a te fino a prova contraria.
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La colletta di splitted.it dovrebbe ricevere qualcosa nei prossimi giorni... o comunque il conto legato a quella colletta purtroppo ho provato a fare una magia, ma mi dicono che le transazioni richiedono del tempo ;)

In ogni caso ho visto la data 25.02.2020 quindi non cambierà nulla... ma per quanto mi riguarda é il pensiero che conta ;)
 
Allora saprai anche che i rompipalle che punzecchiano continuamente NON sono graditi, roba che se reagisci ti sfottono sapendo di averti punto sul vivo. È manipolazione mentale di bassa lega, ed io allontano persone così, che hanno bisogno di sentirsi superiori pungolando il prossimo anziché migliorando sé stessi.

In altro contesto, sto facendo qualcosa che mi piace, sono motivato e (ben) pagato, tollero volentieri. Anche perché il codice di comportamento è uguale per tutti, e magari non ci sono "maitre a penser" che giocano a fare i comunisti col consulente globale della banca Mediolanum di Berlusconi che costa meno delle altre, e che sapendoti spiantato ti domandano "gheto i schei?". Oppure che si rifiutano di darmi pochi euro al supermercato, perché "i prodotti di quei delinquenti della Nestlé te li paghi coi tuoi soldi!".

Queste persone hanno intossicato le giornate a me, non a te fino a prova contraria.
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Scusa Cap, stai dicendo che come lavoro vorresti "qualcosa che mi piace, sono motivato, e (ben) pagato" caso nel quale "tollero volentieri....": come dire che in caso di lavoro gradevole e ben pagato anche i punzecchiatori seriali NON sarebbero più sgraditi?
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Quanto a quelli che mi hanno - o meno -"intossicato le giornate" ti dico solo che quando avevo 21 anni e faceva l'università sono stato allontanato da casa mia e spedito a vivere per un annetto dai nonni nel mantovano perchè mio padre era nel mirino delle BR....
 
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Se le mie risposte non ti piacciono non posso farci nulla. Ma non le cambio.

Chi era tuo padre e perché era nel mirino dei servi incappucciati?
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Si ma non aspettarti grandi cose, ahah Sono l'opposto dell'essere ricco...
Le persone umili (rare ma ce ne sono) mi hanno sempre incoraggiato a continuare nei miei progetti, e mi hanno aiutato dandomi quello che potevano con un sorriso. Quindi nessun problema!
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@walterfishing tu quando hai frequentato l'unipd? Cosa studiavi?

Io mi sono immatricolato nel lontano 1993-94, matricola di belle speranze ad Ingegneria Elettronica.

Al tempo si diceva che il biennio di ingegneria era un calvario perché era in mano ad un branco di matematici che vedevano solo la propria materia (e pure Mantovani di Chimica Generale era inflessibile).

Un giorno all'esame scritto di Analisi 1, un giovane studente domanda a Noè Trevisan se poteva spostarsi in un altro banco, e il prof cafone come al solito risponde "se fosse per me ti strapperei le palle, ma fa un po' il ***** che ti pare". Quanti minuti ci avrebbero messo, in altro Paese, a scrivere la lettera di licenziamento a uno così? Si vociferava pure che fosse diventato docente grazie ai sindacati!

Anche la Zanardo era molto scorbutica, meno però con le studentesse e più con gli studenti maschi.

Invece Chiffi una volta si offese perché gli facevo troppe domande o interventi.

Il suo assistente Zirello, un giorno, finita la dimostrazione alla lavagna disse "a me i conti tornano, a voi non so". A questo punto, il mio compagno di banco Francesco, trevigiano, che aveva fatto il liceo classico, mormorò all'indirizzo dell'assistente "io le voglio tanto bene, però sua madre è un po' puttana".

E ne avrei tante altre da raccontare...
 
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Però .. ho fatto ing elettronica a padova qualche anno prima (mi sono iscritto nel 1989), stessi professori di analisi 1 (più o meno), di chimica un altro professore ma la materia mi è stata assai indigesta e l'ho ripetuta 4 volte, ma per l'analisi non ho avuto gli stessi problemi (anzi, ho preso pure un bel voto).
Meriti senz'altro un contributo (ho fatto un bonifico, ti arriverà tra 3 giorni).
 
Quindi solo a Padova succedevano queste cose? Dai non diciamo sciocchezze @walterfishing non cadiamo in discorsi sterili e paesani. :biggrin:

a ferrara decisamente meno. l'unipd e' nota per l'atteggiamento di alcuni suoi professori, in particolare di alcune facolta'.

non nego che le cose succedano anche altrove, ma in alcune facolta' ho visto scene che in altre non erano proprio ammesse, sia tra i prof che tra studenti. non serve andare lontano, ad agripolis queste cose non succedono.

Scusa Cap, stai dicendo che come lavoro vorresti "qualcosa che mi piace, sono motivato, e (ben) pagato" caso nel quale "tollero volentieri....": come dire che in caso di lavoro gradevole e ben pagato anche i punzecchiatori seriali NON sarebbero più sgraditi?
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Quanto a quelli che mi hanno - o meno -"intossicato le giornate" ti dico solo che quando avevo 21 anni e faceva l'università sono stato allontanato da casa mia e spedito a vivere per un annetto dai nonni nel mantovano perchè mio padre era nel mirino delle BR....

sarei curioso di sapere di piu' anche io.
 
a ferrara decisamente meno. l'unipd e' nota per l'atteggiamento di alcuni suoi professori, in particolare di alcune facolta'.
La scorsa estate, parlando con un ex studente laureato in ingegneria, questi mi disse che i direttori di dipartimento erano al corrente degli atteggiamenti "autoritari" (stronzi) dei professori, ma lasciavano fare nella convinzione (illusoria?) di costruire uomini e donne che reggessero lo stress in ambiente lavorativo, anziché dei bambocci o dei "dotti" incapaci. Più o meno il senso del discorso era questo.

Sarei quindi curioso di sapere come si inseriva in questa "mission" pedagogica il salto di appello per esempio: se non ti ritiravi, così che il professore non dovesse correggerti il compito, non potevi presentarti all'appello successivo. Il salto di appello non c'era per l'esame di Fisica 1, e per pochi altri.

Idem, mi piacerebbe sapere come si permise la (ex) professoressa Zanardo di tenere un quaderno dalla copertina rossa, in cui segnare cognome, nome, data e numero di volte in cui lo studente si ripresentava all'esame di Analisi 1, essendo stato bocciato al primo appello. Roba da complottismo, ed un tantino contro il regolamento. Come il salto d'appello.
 
U

Utente 24852

Guest
A me é arrivata pochi minuti fà una e-mail di conferma per il versamento ;)
Quindi teoricamente dovresti vedere qualcosina,...
 
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