Una riflessione sulla filosofia "Prepper"

Alla luce di quanto sta accadendo, quanti preppers stanno rivedendo i propri BoB ecc., perfettamente organizzati per le emergenze più improbabili, e magari molto carenti per quanto riguarda il rischio biologico...?

Nessun desiderio di polemica evidentemente, solo un motivo di riflessione.
 
non e' solo questione di prepping, ma un po' di chiunque. intanto ci siamo scoperti vulnerabili, anche a una cosa che noi relegavamo con sdegno al terzo mondo.

per inciso, avendo familiari immunodepressi a volte (io molto occasionalmente, loro piu' spesso) giravamo con la mascherina, e a volte, quando mi ammalavo, mi "autoquarantenavo". quindi sono cose che gia' conoscevo, ma qua e' un po' peggio :D
 
io ho sempre disprezzato chi in giro incontravo "con la mascherina" un pò perchè avevo sentito,prima ancora che fosse di moda il pagliacciavirus che lo facevano perchè avevano un aria così inquinata che altrimenti stavano male oppure perchè all'epoca avevano il raffreddore e non volevano spatararlo in giro.

All'epoca si parlava di raffreddore e quindi ,roba tranquilla che chiunque più o meno sano può sopportare.

La globalizzazione ci ha regalato un virus che gira veloce come le formula uno e sembra che passi pure i muri andando a colpire i più deboli.

Più che incarcerare le persone andavano fermati gli aerei SUBITO ma a quanto pare non è di moda.

I preppers hanno pensato all'impossibile per le emergenze che li avrebbero obbligati a uscire FUORI di casa ma qui le emergenze sono DENTRO casa e non sono emergenze come dico sempre ma esigenze nel quale erano MOLTO più preparati i nostri bisnonni che vivevano in campagna piuttosto che noi.

Per cui PRIMA di ascoltare i preppers ,preferirei ascoltare mio nonno kino ma non c'è più.
 
U

Utente 24852

Guest
Alla luce di quanto sta accadendo, quanti preppers stanno rivedendo i propri BoB ecc., perfettamente organizzati per le emergenze più improbabili, e magari molto carenti per quanto riguarda il rischio biologico...?

Nessun desiderio di polemica evidentemente, solo un motivo di riflessione.

Ho fatto le stesse riflessioni, postandole sulla mia pagina FB "Ti-Woodvivor" quì avevo timore di scatenare come al solito discussioni "litigiose" e non costruttive.

In quanto si nota quanto certi movimenti si siano basati semplicemente su "mode", "status", ecc... per organizzarsi a situazioni d'emergenza. Questa situazione non é assolutamente un "fulmine a ciel sereno", é una cosa che si sapeva poteva capitare, quindi non essere pronti non può essere giustificato con "non me lo sarei aspettato", ma al massimo con un "sono stato superficiale e arrogante" oppure semplicemente e comprensibile "...non mi faccio mille paranoie e quel succede, succede".

Questo l'ho notato moltissimo tra i "Prepper & Co", quelli che sono in crisi, si sono fatti prendere alla sprovvista, ecc... Perché non essendo una situazione realmente imprevedibile e soprattutto da cui non ci vuole molto per potersi proteggere... se quelle categorie non sono pronte, vuol dire che hanno seguito palesemente degli standard per rientrare in quella categoria, per avere quello status, ma senza farlo realisticamente.
In pratica... tanti film apocalittici e soprattutto di zombi e desiderio di far parte di un movimento. Non per se stessi.

Non é possibile avere mille coltelli, mille armi da fuoco, veicoli "off-road" quasi corazzati, bunker, ecc... e non avere tutte quelle cose semplici per una situazione come quella attuale. Che siano materiali o di conoscenza personale, cultura.

Senza contare la preparazione psicologica, molti di quelle categorie sono "strong-man", "corridori, super sportivi", ma vanno in crisi per la solitudine, per non poter avere dei contatti? Per non assumere le giuste calorie? Per non poter andare dalla mamma, dal papà, a fare l'aperitivo, ecc? C'é qualcosa che non quadra per coloro che ritengono di essere pronti a tutti, ahah

Cioé, nessun problema fino a quando non fanno discorsi di un certo tipo... ma quelle categorie sono famose anche e proprio per quel modo di esporsi alla società.

Ovviamente é una riflessione che riguarda tutti quei gruppi e quelle persone che seguono certi movimenti, predicando a gran voce certe teorie, vantandosi che erano pronti a tutto, ecc... e che poi si rivelano fragili come tutti gli altri. Un pò alla "nudi e crudi" in cui all'inizio tutti dicono di essere esperti, istruttori, ex berretti verdi, atleti di spicco, cacciatori, hanno fatto corsi con X e J, ecc... e poi alle prime difficiltà, dopo 5 giorni sono in crisi esistenziale.

Perché la situazione attuale é ancora di lusso e semplice, poteva e potrebbero sempre accadere cose mille-mila volte più forti e sicuramente meno "sostenibili" dalle persone. Insomma... se ci si vuole ragionare un attimo, ci sono un sacco di cose che possono creare problemi e anche molto peggio di quello attuale.

QUESTA È LA MIA RIFLESSIONE, PONDERATA PER BENE...
Nulla vuole offendere nessuno... ma solo essere realistico e obiettivo, se penso a quello che ho letto negli anni e i confronti, gli insulti che ho preso da tante persone di quei settori... mi sarei aspettato di ritrovarmi nella cacca e di vedere loro tranquilli e felici... ma non sembra proprio.

Infatti ho sempre preferito seguire la teoria dell'economia di sussistenza, visto che ci sono cresciuto e del pensare a tutto quello che realisticamente potrebbe accadere. Pensare alle possibili situazioni spiacevoli, ma realisticamente parlando, non in base a mode o esaltati di certi settori... ma guardando la storia, quello che é la vita, ecc... e organizzandomi nel mio piccolo di conseguenza, partendo dalle basi ;) e non dal materialismo, esibizionismo.

GRAZIE PER AVER CREATO QUESTA BELLA DISCUSSIONE
 
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Ho fatto le stesse riflessioni, postandole sulla mia pagina FB "Ti-Woodvivor" quì avevo timore di scatenare come al solito discussioni "litigiose" e non costruttive.

In quanto si nota quanto certi movimenti si siano basati semplicemente su "mode", "status", ecc... per organizzarsi a situazioni d'emergenza. Questa situazione non assolutamente un "fulmine a ciel sereno", é una cosa che si sapeva poteva capitare, quindi non essere pronti non può essere giustificato con "non me lo sarei aspettato", ma al massimo con un "sono stato superficiale e arrogante". Questo l'ho notato moltissimo tra i "Prepper & Co", quelli che sono in crisi, si sono fatti prendere alla sprovvista, ecc... Perché non essendo una situazione realmente imprevedibile e soprattutto da cui non ci vuole molto per potersi proteggere... se quelle categorie non sono pronte, vuol dire che hanno seguito palesemente degli standard per rientrare in quella categoria, per avere quello status, ma senza farlo realisticamente. In pratica... tanti film apocalittici e soprattutto di zombi.

Non é possibile avere mille coltelli, mille armi da fuoco, veicoli "off-road" quasi corazzati, bunker, ecc... e non avere tutte quelle cose semplici per una situazione come quella attuale. Che siano materiali o di conoscenza personale, cultura.

Senza contare la preparazione psicologica, molti di quelle categorie sono "strong-man", "corridori, super sportivi", ma vanno in crisi per la solitudine, per non poter avere dei contatti? Per non poter andare dalla mamma, dal papà, a fare l'aperitivo, ecc? C'é qualcosa che non quadra.

Cioé, nessun problema fino a quando non fanno discorsi.

Ovviamente é una riflessione che riguarda tutti quei gruppi e quelle persone che seguono certi movimenti, predicando a gran voce certe teorie, vantandosi che erano pronti a tutto, ecc... e che poi si rivelano fragili come tutti gli altri. Un pò alla "nudi e crudi" in cui all'inizio tutti dicono di essere esperti, istruttori, ex berretti verdi, atleti di spicco, cacciatori, hanno fatto corsi con X e J, ecc... e poi alle prime difficiltà, dopo 5 giorni sono in crisi esistenziali.

Perché la situazione attuale é ancora di lusso e semplice, poteva e potrebbero sempre accadere cose mille-mila volte più forti e sicuramente meno "sostenibili" dalle persone. Eruzioni vulcaniche "estreme", terremo estremi, pandemie molto più pericolose, attacchi di guerra a livello globale e ovviamente tutto il resto che può colpire chiunque, malattie, infarti, ictus, incidenti, ecc... Insomma... se ci si vuole ragionare un attimo, ci sono un sacco di cose che possono creare problemi e anche molto peggio di quello attuale.

QUESTA È LA MIA RIFLESSIONE, PONDERATA PER BENE...
Nulla vuole offendere nessuno... ma solo essere realistico e obiettivo, se penso a quello che ho letto negli anni e i confronti, gli insulti che ho preso da tante persone di quei settori. Che ho visto sul campo, ecc....

Infatti ho sempre preferito seguire la teoria dell'economia di sussistenza, visto che ci sono cresciuti e del pensare a tutto quello che realisticamente potrebbe accadere. Pensare alle possibili situazioni spiacevoli, ma realisticamente parlando, non in base a mode o esaltati di certi settori... ma guardando la storia, quello che é la vita, ecc... e organizzandomi nel mio piccolo di conseguenza, partendo dalle base ;) e non dal materialismo, esibizionismo.

GRAZIE PER AVER CREATO QUESTA BELLA DISCUSSIONE
salute, dovresti aggiungere super ponderata ! hai perfettamente ragione io nella piccola realtà in cui vivo sto assistendo a cose surreali per chiarezza abito vicino ad un paesino con poco più di 150 abitanti e da quando è cominciata questa pandemia sembra un paese fantasma tutti sprangati in casa tutti con le mascherine ,e la cosa bella (poi mica tanto) e che tutti i fenomeni si sono rivelati per quello che sono ovvero dei miserabili , escludendo me e altre 3 persone nessuno sta coltivando niente gli orti che un anno fa erano perfettamente tenuti ora sono in stato di abbandono , da mezzo prepper quale sono ovviamente la mia routin non è cambiata ma come indica la filosofia del prepper deve essere uno stile di vita come dici tu in molti si fanno imbambolare dai film e dai programmi tv cosa veramente triste a mio parere e come hai già detto possono esserci fenomeni ben più gravi e catastrofici di questo altro che film
 
Rimango in tema: lo confesso, non ho un Bob, sono putroppo un fanatico dell'ordine quindi ripongo sempre tutto nelle apposite scatole dove ho catalogato anche il più piccolo ricambio. Diciamo che, da ossessivo dell'ordine, e complice un locale dove stivo solo l'apposito materiale, in circa 4/5 minuti preparo un Bob per ogni situazione. Certo, qualcuno può dire che in caso di terremoto o di inondazione non farei in tempo, vabbè, ho già detto che non sono un Prepper? :lol:
La mia filosofia, come di molti qui dentro, è che quello che conta sono le nozioni, gli "skills" come ci piace chiamarli nelle esercitazioni combinate all'estero, e quelle ce le hai sempre con te, anche se dovessi scappare a gambe levate "nudo e crudo"...
Comunque, per rimanere in tema, una mascherina di solito la porto con me ed anche i guanti sterili, che sono sempre nell'EDC medico, per cui mi sembra di essere preparato. Alla SMALP ero Istruttore di NBC, e ricordo bene l'ingombro di un set personale da difesa chimica/batteriologica, sovrascarpe comprese....e ricordo anche alcuni colleghi affiancati all'US Army nel '91, Guerra del Golfo, costretti a camminare ore ed ore in completo NBC nel caldo dell'Iraq...Non credo sia umanamente materiale da BoB...
Ho per la verità un piccolo contatore Geiger, origine WP, surplus militare regalo di un collega siberiano (io non ci avrei mai pensato a comprarlo spontaneamente), e ricordo che molti nel quartiere me lo chiesero dopo Cernobyl, in quanto alcuni alimenti importati dall'estero per qualche motivo avevano avuto contaminazioni e volevano controllare. Un mio compagno di arrampicate se lo portava anche al mercato :rofl:.
 
U

Utente 24852

Guest
Istruttore di NBC, e ricordo bene l'ingombro di un set personale da difesa chimica/batteriologica, sovrascarpe comprese....e ricordo anche alcuni colleghi affiancati all'US Army nel '91, Guerra del Golfo, costretti a camminare ore ed ore in completo NBC nel caldo dell'Iraq...Non credo sia umanamente materiale da BoB...

Ricordo a scuola reclute con il set completo a dover fare marce da 20 km e passa, sotto la stecca del sole di Agosto, ahah Poi fare simulazioni anti incendio, ricerca e soccorso nelle macerie...con tutto quello che comporta. Bardati come non mai.
Per me era faticosissimo e scomodissimo, ahah

Se poi non la si aveva addosso, nello zaino assieme a tutto il resto... zaino, giberna, fucile, ecc... erano oltre 25 kg di roba da portarsi in giro. Senza contare tutta la trafila per togliersi ogni componente, le distanze, gli spazi... o che ricordi, ahahah

Comunque ammetto pure io, ma ancora peggio, ahah non ho alcun "kit", "Bob" o altre sigle di cui non mi sono mai interessato... anche io ho la mania dell'ordine, precisione, ecc... sono pignolo su tante cose... e mi viene più "scomodo e incasinato" avere "scatole kit" di quà e di là... piuttosto che altro.
Ma devo anche ammettere che non ho mille-mila cosa per ogni genere di cose... ho il giusto, quel che uso in base a quel che mi serve...
 
e magari molto carenti per quanto riguarda il rischio biologico...?
Non sono un prepper non per altro perchè odio qualsiasi forma di classificazione anglofona soprattutto quando certe "manie", "passioni", "curiosità", "interessi" le avevo ancor prima che qualcuno mi spiegasse il significato di quella parola, un pò come bushcraft e chi ne ha più ne metta.

Comunque la filosofia che c'è dietro ad uno zaino BoB è quello di prenderlo e allontanarsi il più possibile dalla zona del "disastro" e sopravvivere con le risorse del posto, tutto questo mal si combacia con un pericolo biologico o nucleare.

Il mondo NBC, putroppo, non è un qualcosa che puoi affrontare con uno "zaino", purtroppo, ci sono talmente tante complicazioni, variabili, aspetti da valutare che o lo zaino è di centinaia e centinaia di metri cubi o ....... ci fai poco. Banalmente anche la "primissima" difesa da un attacco NBC non è un qualcosa che trova facilmente posto in un BoB se non è da almeno un centinaio di litri e rinunciando a molto.

Il convid-19, per quanto problematico, è poca roba per essere un problema NBC.

Ciao :si:, Gianluca
 
Anche da parte mia c'è un certo prepper-menefreghismo.

Non pretenderò mai di essere preparato a tutto, cionondimeno mi piace pensare e leggere e poi ripensarci su...
E parlo tranquillamente di letture classiche non per forza supertecniche perché "Chi legge avrà vissuto 5000 anni..." e vuoi che in tutti questi anni a disposizione non imparo proprio niente?

Quando alcuni miei amici erano indignati, arrabbiati e disorientati perché nessuno li aveva avvisati di come il COVID avrebbe impattato io (da secchione fetuso, però ne sono convinto veramente, non è una posa, giuro!) ho girato loro una citazione di Albert Camus (ci sono traduzioni diverse, ma più o meno il senso è questo):

"Benché un flagello sia infatti un accadimento frequente, tutti stentiamo a credere ai flagelli quando ci piombano addosso. Nel mondo ci sono state tante epidemie di peste quante guerre. Eppure la peste e la guerra colgono sempre tutti alla sprovvista. Era stato colto alla sprovvista il dottor Rieux, come lo erano stati i nostri concittadini, e questo spiega le sue titubanze. E spiega anche perché fosse combattuto tra la preoccupazione e la fiducia. Quando scoppia una guerra tutti dicono: “È una follia, non durerà.” E forse una guerra è davvero una follia, ma ciò non le impedisce di durare. La follia è ostinata, chiunque se ne accorgerebbe se non fossimo sempre presi da noi stessi. A questo riguardo, i nostri concittadini erano come tutti gli altri, erano presi da se stessi, in altre parole erano umanisti: non credevano ai flagelli. Dal momento che il flagello non è a misura dell’uomo, pensiamo che sia irreale, soltanto un brutto sogno che passerà. Invece non sempre il flagello passa e, di brutto sogno in brutto sogno, sono gli uomini a passare, e in primo luogo gli umanisti che non hanno preso alcuna precauzione. I nostri concittadini non erano più colpevoli di altri, dimenticavano soltanto di essere umili e pensavano che tutto per loro fosse ancora possibile, il che presumeva che i flagelli fossero impossibili. Continuavano a fare affari, programmavano viaggi e avevano opinioni. Come avrebbero potuto pensare alla peste che sopprime il futuro, gli spostamenti e le discussioni? Si credevano liberi e nessuno sarà mai libero finché ci saranno dei flagelli."

Poi, per quel che è la mia idea sull'argomento "emergenze-atrocità-terremoti-e-tragedie" la prima preparazione ed anche la più universale e che non occupa praticamente spazio è la forza d'animo. Una sorta di "fede" per chi la vuole chiamare così, comunque una consapevolezza educata del sé inserito nel mondo, nell'universo, dove volete voi che non ci faccia impazzire di paura, che possa guardare in faccia la solitudine e sopportarla. Quello che oggi tanti "prepper" hanno dimostrato di non essere riusciti a comprare in Amazon.
 
la verita' e' che, se tutto fosse andato da manuale, sarei stato l'unico di prepparato :p a questa condizioni. anni di divaning con la cagnolina sulla pancia o sui piedi mi hanno preparato a momenti come questo... poi sono arrivati i portatili, le webcam, google meet e affini, e le riunioni e lezioni online :-?:wall::azz::-x:(:cry::eek::argh::help::cry:

non ce la faccio piu', siccome certe colleghe (al 90% sono donne a indire!) non hanno un beep da fare allora convocano riunioni ogni 3 secondi, a volte sto dalle 8 di mattina alle 10 di sera al pc e manco riesco a preparare le lezioni per i prossimi giorni :oops::puah::gover:
 
U

Utente 24852

Guest
Ho fatto una riflessione molto simile... ma per fortuna senza troppo impedimenti all'atto pratico ;)

- essere asociale, per esempio, aiuta parecchio.
- essersi sempre dedicati allo stare anche isolati, soli- solissimi, anche per lunghi periodi.
- non farsi condizionare dal dover sentire, vedere per forza parenti, amici, ecc... ogni x giorni.
- non vedere le risorse offerte dal sistema moderno come necessità, uniche soluzioni.
- aver sempre ragionato con lungimiranza, quindi consapevole di possibili situazioni.
- non mi sono mai imposto dei regimi alimentari, sportivi o di altro tipo.

Per esempio a me non cambia praticamente nulla, a causa della situazione attuale...
a pensarci bene mi vien da dire: "cosa cambia? Nulla..."

Infatti non solo i cosiddetti "prepper" mi lasciano perplesso per come reagiscono in questa situazione, ma moltissime altre persone che esternano la loro difficoltà nel far fronte a questa situazione, che siano persone apparentemente interessate a certi aspetti della vita, che siano persone che han sempre predicato di aver vissuto determinate difficoltà, ecc... poco conta... si resta basiti di fronte a certi comportamenti.
 
non ce la faccio piu', siccome certe colleghe (al 90% sono donne a indire!) non hanno un beep da fare allora convocano riunioni ogni 3 secondi, a volte sto dalle 8 di mattina alle 10 di sera al pc e manco riesco a preparare le lezioni per i prossimi giorni :oops::puah::gover:

quoto... sono nella stessa condizione e ho già litigato con 4 collegh... E perché non è possibile e non parteciperò più alle riunioni in cui appaiono loro, ho avvertito la preside (che non s'è degnata di rispondere tra l'altro..) che la mia salute psicologica me lo impone! C'è un limite a tutto. Mi facciano pure lettere di richiamo se credono e le porto ai sindacati visto che la ministra ci ha solo potuto invitare a collaborare visto che per contratto noi ora non dobbiamo lavorare.

detto questo torno in TOPIC:

prepper? si, c'è chi lo fa diventare una cosa all'americana, ma io sono nostrana...
credo che i nostri nonni fossero prepper all'italiana e non lo sapevano. Hanno visto/fatto le due guerre, e quindi in pace hanno sempre coltivato l'orticello, fatto conserve per tutto l'anno, salvato i semi per l'anno successivo, tenuto galline e conigli, fatto olio, vino e aceto, accumulato legna, avuto scorte di attrezzi, chiodi, viti, tavolame, gomma per i tacchi e le suole e l'attrezzatura per rifarle, cordini cordicelle e cordami vari, la dispensa piena con la farina comprata a sacchi di 10 chili, il lievito madre nella sua scatolina, i pacchi di pasta in più comprati con gli sconti perché non si sa mai e lo stesso per il riso, nel cassetto la biancheria nuova, pronta da farsi portare da un parente che non può certo ammattire a cercare negli armadi se si finisce in ospedale, ecc ecc ecc

Io ho imparato da loro, non so fare tutto quel che sapevano fare loro ma mi arrangio, so fare anche altre cose che loro non sapevano fare, per cui mi ritengo soddisfatta. Sono prepper? Forse si, ma all'italiana... E non credo sia una vergogna...
 
quoto... sono nella stessa condizione e ho già litigato con 4 collegh... E perché non è possibile e non parteciperò più alle riunioni in cui appaiono loro, ho avvertito la preside (che non s'è degnata di rispondere tra l'altro..) che la mia salute psicologica me lo impone! C'è un limite a tutto. Mi facciano pure lettere di richiamo se credono e le porto ai sindacati visto che la ministra ci ha solo potuto invitare a collaborare visto che per contratto noi ora non dobbiamo lavorare.

detto questo torno in TOPIC:

prepper? si, c'è chi lo fa diventare una cosa all'americana, ma io sono nostrana...
credo che i nostri nonni fossero prepper all'italiana e non lo sapevano. Hanno visto/fatto le due guerre, e quindi in pace hanno sempre coltivato l'orticello, fatto conserve per tutto l'anno, salvato i semi per l'anno successivo, tenuto galline e conigli, fatto olio, vino e aceto, accumulato legna, avuto scorte di attrezzi, chiodi, viti, tavolame, gomma per i tacchi e le suole e l'attrezzatura per rifarle, cordini cordicelle e cordami vari, la dispensa piena con la farina comprata a sacchi di 10 chili, il lievito madre nella sua scatolina, i pacchi di pasta in più comprati con gli sconti perché non si sa mai e lo stesso per il riso, nel cassetto la biancheria nuova, pronta da farsi portare da un parente che non può certo ammattire a cercare negli armadi se si finisce in ospedale, ecc ecc ecc

Io ho imparato da loro, non so fare tutto quel che sapevano fare loro ma mi arrangio, so fare anche altre cose che loro non sapevano fare, per cui mi ritengo soddisfatta. Sono prepper? Forse si, ma all'italiana... E non credo sia una vergogna...

Concordo al 100% , prepper è un termine straniero nato a seguito della paura di guerre atomiche e grandi depressioni, io non mi riconosco in una filosofia non italiana solo perchè va di moda. I miei nonni erano contadini e partigiani, sicuramente non prepper, la loro filosofia si basava sul buon senso.

Ho fatto le stesse riflessioni, postandole sulla mia pagina FB "Ti-Woodvivor" quì avevo timore di scatenare come al solito discussioni "litigiose" e non costruttive.

In quanto si nota quanto certi movimenti si siano basati semplicemente su "mode", "status", ecc... per organizzarsi a situazioni d'emergenza. Questa situazione non é assolutamente un "fulmine a ciel sereno", é una cosa che si sapeva poteva capitare, quindi non essere pronti non può essere giustificato con "non me lo sarei aspettato", ma al massimo con un "sono stato superficiale e arrogante" oppure semplicemente e comprensibile "...non mi faccio mille paranoie e quel succede, succede".

Questo l'ho notato moltissimo tra i "Prepper & Co", quelli che sono in crisi, si sono fatti prendere alla sprovvista, ecc... Perché non essendo una situazione realmente imprevedibile e soprattutto da cui non ci vuole molto per potersi proteggere... se quelle categorie non sono pronte, vuol dire che hanno seguito palesemente degli standard per rientrare in quella categoria, per avere quello status, ma senza farlo realisticamente.
In pratica... tanti film apocalittici e soprattutto di zombi e desiderio di far parte di un movimento. Non per se stessi.

Non é possibile avere mille coltelli, mille armi da fuoco, veicoli "off-road" quasi corazzati, bunker, ecc... e non avere tutte quelle cose semplici per una situazione come quella attuale. Che siano materiali o di conoscenza personale, cultura.

Senza contare la preparazione psicologica, molti di quelle categorie sono "strong-man", "corridori, super sportivi", ma vanno in crisi per la solitudine, per non poter avere dei contatti? Per non assumere le giuste calorie? Per non poter andare dalla mamma, dal papà, a fare l'aperitivo, ecc? C'é qualcosa che non quadra per coloro che ritengono di essere pronti a tutti, ahah

Cioé, nessun problema fino a quando non fanno discorsi di un certo tipo... ma quelle categorie sono famose anche e proprio per quel modo di esporsi alla società.

Ovviamente é una riflessione che riguarda tutti quei gruppi e quelle persone che seguono certi movimenti, predicando a gran voce certe teorie, vantandosi che erano pronti a tutto, ecc... e che poi si rivelano fragili come tutti gli altri. Un pò alla "nudi e crudi" in cui all'inizio tutti dicono di essere esperti, istruttori, ex berretti verdi, atleti di spicco, cacciatori, hanno fatto corsi con X e J, ecc... e poi alle prime difficiltà, dopo 5 giorni sono in crisi esistenziale.

Perché la situazione attuale é ancora di lusso e semplice, poteva e potrebbero sempre accadere cose mille-mila volte più forti e sicuramente meno "sostenibili" dalle persone. Insomma... se ci si vuole ragionare un attimo, ci sono un sacco di cose che possono creare problemi e anche molto peggio di quello attuale.

QUESTA È LA MIA RIFLESSIONE, PONDERATA PER BENE...
Nulla vuole offendere nessuno... ma solo essere realistico e obiettivo, se penso a quello che ho letto negli anni e i confronti, gli insulti che ho preso da tante persone di quei settori... mi sarei aspettato di ritrovarmi nella cacca e di vedere loro tranquilli e felici... ma non sembra proprio.

Infatti ho sempre preferito seguire la teoria dell'economia di sussistenza, visto che ci sono cresciuto e del pensare a tutto quello che realisticamente potrebbe accadere. Pensare alle possibili situazioni spiacevoli, ma realisticamente parlando, non in base a mode o esaltati di certi settori... ma guardando la storia, quello che é la vita, ecc... e organizzandomi nel mio piccolo di conseguenza, partendo dalle basi ;) e non dal materialismo, esibizionismo.

GRAZIE PER AVER CREATO QUESTA BELLA DISCUSSIONE

Dici delle cose sensate e condivisibili, alcune meno.. per esempio non era sicuramente una situazione prevedibile, per ragioni molto semplici, economiche, logistiche mediche ecc. Il fatto di essere asociale non è mai considerabile un vantaggio, al massimo eviti il contagio, ma per il resto l'uomo è un animale sociale, la nostra evoluzione si basa su quello. Ma quello che almeno io non ho capito del tuo discorso lungo è qual'è il sugo della storia. Io non sono d'accordo con la storia del prepper, perchè non fa in generale parte della nostra cultura, poi nello specifico ognuno può fare ed essere quello che vuole.
 
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