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Ho trovato in garage una vecchia lama lunga, storta e arrugginita. Ne ho rifatto il profilo e il tagliente e un po' alla meglio ho fatto un manico in olivo. Non è perfetta, anzi, però tutto sommato sono soddisfatto
Ti rispondo dicendoti che era un anno che volevo visitare quel posticino...quando saremo di nuovo liberi di muoverci lo visiterò per bene ..... È una gola stupenda in mezzo a un bosco di querce con un piccolo torrente
Come dire alla passione non c'e dimensione ,questi sono i miei "piccolini" lame sotto i 6 cm alcuni tipo il Sog o il Case avendo lame sottili sono dei veri rasoi... sono tutti tascabili
Alla prossima
Ti rispondo dicendoti che era un anno che volevo visitare quel posticino...quando saremo di nuovo liberi di muoverci lo visiterò per bene ..... È una gola stupenda in mezzo a un bosco di querce con un piccolo torrente
Stesso dubbio che ho io: ogni tanto penso che debba prendermi una tipica "saracca romagnola" (detta anche "e curtel se rèzz", ossia "il coltello col riccio") ma è un coltello "da punta" più votato al duello e allo scontro personale che per il lavoro quotidiano.
Quindi la terrei solo per collezione ma questo mi frena all'acquisto...
Metto la foto di quella bellissima che si è fatta @henri(dove si vede bene "e rèzz", il ricco, sul dorso del manico e che serve per bloccare la lama aperta; per sbloccare la lama e chiuderla, lo si alza)
Beh se siamo tutti d'accordo mi sa che ci ho visto bene... poi L'Arburesa venne utilizzata dal reggimento Sassari persino in una famosa battaglia della Prima Guerra e anche questo ne accresce il fascino...
Citandomi @henri in realtà io penso ad un maremmano in corno che prima o poi...
Ragazzi Enrico è davvero un mago...
Nessun maremmano, o un fisso da 8 pollici in su, o una saracca, sono le due tipologie di coltelli, che adoro fare.
Scherzi a parte, non mi ci metterei neanche a fare un maremmano, non ne ho mai fatti ed il primo mi costerebbe una caterva di tempo e magari un paio di manici o lame sbagliate.
Scala, se fossi in te, chiamerei il maestro Nino Nista, che fa degli ottimi maremmani e che a parer mio è anche troppo onesto nei prezzi, la scorsa estate sono andato nella sua bottega e mi sono regalato un coltello "pescatore".
Colgo l'occasione per salutare sia tu che Wombat, con l'augurio di trovarci presto fra i boschi del Casentino.
Questi dovrebbero essere alcuni dei classici evergreen,che sono il minimo di dotazione per chi fa anche solo un po di passeggio o scampagnata nel verde si va dai soliti Opinel Victo Mora; io non ho preso la lama al carbone ma quella inox meno affilata più morbida ma meno delicata e sensibile a eventuali liquidi acidi o linfe.Poi un classicissimo coltellino tipo scout della Linder, inox solingen 420 ,Winchester coltello caccia taglia piccola,buon spessore mi sembra 440c onestissimo, con un must fodero in cordura con anima in plastica veramente ottimo.Ho aggiunto un nuovo coltello Gerber tuttofare dallo sbuccio di una mela in poi, lama dual affilata bene dalla casa ,ottima ergonomia e presa manico, clip e sopratutto made in U.S.A Portland il tutto ad un buon prezzo, se dovessi scegliere se portarmi l'Opinel che un paio di volte scordandomi il viro blok mi ha pizzicato,e questo porterei il Gerber
Alla prossima
Io oggi mi son messo a fare il manico al coltello giapponese da intaglio.
Ho deciso di farlo al gin tonic per cui ho preso un profumatissimo legno di ginepro e ne ho ricavato un manico su misura.
Qui insieme al pukko affilato e lappato.
Quando si parla di coltelli da cucina, per me il paese di riferimento è il Giappone...
Quando si parla di coltelli da avventura, il mio paese preferito diventa la Finlandia.
Cazzeggiando in giardino, dopo aver fatto il cambio gomme, ho tirato fuori un paio di lame che avevo manicato.
YP Tommi 120x22 con micro bisello convesso. Taglia a rasoio dalla punta al manico, realizzato in ottone, corno e purpleheart. Fodero ambidestro in cuoio.
Lauri PT 60, dura da affilare e soprattutto da riprendere una scheggiatura sul filo insorta durante la lavorazione del manico, realizzato in ottone, acero occhiolinato, purplehart e di nuovo ottone. Il fodero in cuoio da mancino è provvisorio, appartiene al primo coltello che ho manicato ma ho esaurito le riserve di cuoio per fargliene uno. Entrambi mordono bene il legno, la durata del filo sul PT è veramente notevole... Mi resta un'altra PT 80 da manicare ma vorrei prima procurarmi del legno nuovo
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Filo leggermente convesso anche sulla Lauri, realizzato sollevando negli ultimi passaggi la belga gialla e poi con lo strop. Trovo che perda un po' di mordende ma a tutto vantaggio della "scorrevolezza" della lama sul legno, della possibilità di cambiare angolo di taglio mentre la lama scorre e soprattutto della resistenza alla cippatura e tenuta del filo
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E per tenere sempre a rasoio le lame, ovunque vada, le mie due piccole belghe natural combo (blu e gialla), per le quali ho realizzato la custodia, da portare alla cintura. Per la prima feci un taschino in jeans e per la seconda un più pratico (per l'estrazione) portapietra in forex con trattenimento ad elastico
Vorrei chiedere un opinione a voi esperti di coltelli, preciso che ho il porto d’armi per uso caccia. Possiedo una baionetta tedesca della seconda guerra mondiale, un coltello fascista becco d’aquila e una sciabola francese napoleonica. Posso fare un quadro o una cornice per esporli e magari metterla in sala o in esposizione da qualche parte? Sarei in regola con la legge?
Quando si parla di coltelli da cucina, per me il paese di riferimento è il Giappone...
Quando si parla di coltelli da avventura, il mio paese preferito diventa la Finlandia.
Cazzeggiando in giardino, dopo aver fatto il cambio gomme, ho tirato fuori un paio di lame che avevo manicato.
YP Tommi 120x22 con micro bisello convesso. Taglia a rasoio dalla punta al manico, realizzato in ottone, corno e purpleheart. Fodero ambidestro in cuoio.
Lauri PT 60, dura da affilare e soprattutto da riprendere una scheggiatura sul filo insorta durante la lavorazione del manico, realizzato in ottone, acero occhiolinato, purplehart e di nuovo ottone. Il fodero in cuoio da mancino è provvisorio, appartiene al primo coltello che ho manicato ma ho esaurito le riserve di cuoio per fargliene uno. Entrambi mordono bene il legno, la durata del filo sul PT è veramente notevole... Mi resta un'altra PT 80 da manicare ma vorrei prima procurarmi del legno nuovo
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Filo leggermente convesso anche sulla Lauri, realizzato sollevando negli ultimi passaggi la belga gialla e poi con lo strop. Trovo che perda un po' di mordende ma a tutto vantaggio della "scorrevolezza" della lama sul legno, della possibilità di cambiare angolo di taglio mentre la lama scorre e soprattutto della resistenza alla cippatura e tenuta del filo
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E per tenere sempre a rasoio le lame, ovunque vada, le mie due piccole belghe natural combo (blu e gialla), per le quali ho realizzato la custodia, da portare alla cintura. Per la prima feci un taschino in jeans e per la seconda un più pratico (per l'estrazione) portapietra in forex con trattenimento ad elastico