Amare la natura e farsi spedire cose da 10000km

Ciao a tutti, il dubbio che mi è venuto ultimamente (poi ho cominciato a leggerne su blog del settore e si è rafforzato) è sulla pratica di comprare da AliExpress.

Ci sono mille prodottini interessanti e ingegnosi, e con il fatto che costino pochissimo vedo che c'è tanta gente che si fa spedire un pacchetto da 200 grammi ogni due mesi. Lo vedo anche nelle caselle della posta del mio condominio.

Quello che mi chiedo è: ma stiamo facendo del bene alla natura con questo atteggiamento? Continuare a comprare roba che poi magari va a finire in uno sgabuzzino (l'ennesimo padellino, l'ennesimo tarp, gli ennesimi oggetti di plastica inutili...) ha senso, sapendo che facciamo fare migliaia di km a un singolo pacchetto?

Convincetemi che ho torto, per favore! :)
 
Thread interessante.....Personalmente pondero bene le cose che compro online.... tendenzialmente punto a comprare più oggetti insieme, così da far fare meno viaggi possibili ai corrieri.... gli oggetti che nel tempo smetto di usare o upgraddo con altre cose, tendo sempre a riciclarli in qualche modo, ad esempio li cedo a qualcun altro o li riutilizzo per farci altro... ma mai e poi mai lascio niente li a morire in un cassetto...
 
il viaggio è lento perchè via nave, è un sistema di trasporto poco impattante.
Il maggior impatto e nel veicolo che fà la tratta fino a casa.
Ma la stessa cosa l'avrei se con la mia macchina faccio 20 km per prendere una stupidatina in un negozio, che è poi rappresentativo del 99% degli acquisti fatti di persona al finesettimana.
 
Premetto che non voglio demonizzare nessuno e che essere completamente coerenti con sé stessi è molto difficile.

Detto questo, se si è attenti all’ambiente e anche alle condizioni di lavoro delle persone, per me non ha tanto senso farsi spedire cose che si possono trovare benissimo in Europa comprando invece da Aliexpress.

Le motivazioni che spingono le persone ad acquistare lì son diverse e anche giustificabili. Ad esempio, molti hanno pochi soldi da dedicare agli hobby, o i soldi li hanno ma mettono il risparmio prioritario rispetto ad acquistare prodotti di più alta qualità, meglio disegnati, etici o più duraturi nel tempo.

Al momento è possibile acquistare così, facilmente e a prezzi incredibilmente convenienti, per cui la gente lo fa.

È più facile comprare subito roba economica che non pazientare, una dote che al momento si sta perdendo: aspettare a comprare e risparmiare quello che serve, o dedicare tempo per cercare nell’usato, o cercare di essere più creativi e arrangiarsi con quello che si ha.
Insomma, la gente vuole tutto e subito, e facilmente, i soldi non sono molti per cui siti come Aliexpress fanno una fortuna. Non importa se quello che si compra è mal progettato, fatto copiando malamente design esistenti, o diventerà spazzatura entro poco, o è stato prodotto sfruttando le persone e inquinando.
Purtroppo oggi il sistema funziona così, i singoli possono cercare di cambiarlo, ma è difficilissimo!
 
Tema delicato e complesso.

C'è da dire che non è che per ogni acquisto di un singolo prodotto, parte una nave dalla Cina. I tempi lunghi sono anche dovuti al fatto che aspettano di riempire i container e poi le navi, prima di partire. Potremmo quindi dire che quella nave sarebbe partita comunque, anche senza il mio acquisto.

Però, se tutti evitassimo di acquistare da Aliexpress, ridurremmo il numero di navi (semplifico)? Forse si, ma orami un'altissima percentuale di merci è prodotta in Cina, interi lotti da migliaia di pezzi. Comprando su e-commerce italiani o nei negozi, andremmo a comprare roba che comunque arriva da là ma che è arrivata su un pallet invece che in un pacchettino. Davvero quindi impatta così tanto l'acquisito dei singoli? Forse no.

Discorso a parte la qualità. Tornando a rimarcare che molti prodotti ormai arrivano da là e che anche molti marchi blasonati producono là (moto BMW da 15k € montano motori e componenti made in Cina) non sono più così sicuro che un prodotto cinese sia destinato a finire in un cassetto dopo un solo utilizzo per via della scarsa qualità tanto più che spesso, sono l'equivalente in tutto e per tutto della versione marchiata del prodotto.

Avrebbe senso allora comprare solo prodotti artigianali e/o certificati sostenibili (parola che include anche le condizioni dei lavoratori) ma non tutto esiste con questi standard oppure, non tutti sono disposti, economicamente, a fare questa scelta.
 
Anche aziende europee si riforniscono di materiali altrove o spostano parte della produzione in cina o in paesi dove la manodopera è più a buon mercato. Però spero che piccole compagnie o quelle certificate bluedesign ad esempio abbiamo un occhio di riguardo rispetto all’ambiente e alle persone.

il mondo è globalizzato e ormai è impensabile produrre tutto dietro casa. Però Covid insegna che spostare del tutto la produzione e di risorse altrove non è saggio (ma questo è un altro aspetto ancora).

Stando “terra terra”, siccome il discorso è supercomplicato ed è facile cadere in generalizzazioni, personalmente non comprerei “brutte copie” di prodotti che conosco essere realizzati in Europa (stando nel materiale outdoor, non comprerei un fornello ad alcool Alocs al posto di un Trangia, per esempio)
 
già, non essendoci una filiera chiara e trasparente, non è facile districarsi per capire cosa parte dalla Cina e cosa no. Anche Amazon vende prodotti direttamente provenienti dalla Cina, e il cliente può intuirlo solo dalla data di presunta consegna, molto vaga e lontana.
E pure il negozio vende prodotti provenienti dalla cina, che magari si è comprato dallo stesso sito.
E' un casino!
p.s. le ultime BMW 850/900 sono INTERAMENTE fatte in cina, non solo il motore.
ma Ducati da anni fa produrre in Cina il 100% dei suoi telai.
 
Si, infatti, è durissima cercare di capire da dove arriva cosa uno compra.
Però, sempre nel limite del possibile, forse una buona strategia è cercare di comprare nell’usato, o comprare i prodotti di consumo maggiore appoggiandosi a meno aziende e “conosciute”.
 
Tieni conto che la Cina è organizzata per l'economia di scala percui il tuo pacchetto finisce in un container con migliaia di altri pacchetti e si fanno la traversata in mare...
 
personalmente gradirei avere più trasparenza,
per ogni articolo sarebbe corretto poter sapere, prima di acquistare: dove è stato prodotto, come è arrivato in Italia, tutti gli intermediari della filiera, di che materiale è fatto, di che materiale è fatto l'imballaggio, chi è e dove ha sede la società titolare dei diritti di produzione.
Non pretendo di conoscere il contratto di lavoro e lo stipendio degli operai che l'hanno prodotto, ma l'elenco che ho fatto mi sembra il minimo sindacale per far si che ognuno di noi abbia un minimo di strumenti per procedere ad un acquisto critico, se liberamente ritiene di farlo.
 
Non sono contraria per principio ad acquisti dalla Cina, però non ne ho mai fatti perché cercando bene ho sempre trovato più vicino quel che mi serviva, cerco sempre di acquistare italiano, lo fanno in Cina? Forse, ma almeno qualche italiano ci guadagna qualcosa. Non c'è italiano? Se posso anche farne a meno risparmio e non lo acquisto e tanti saluti. Se è qualcosa che, con prezzo accettabile, posso farmelo fare da qualche artigiano o amico o addirittura posso farmelo io tanto meglio. Se mi serve assolutamente e non è possibile farlo in qualche modo creativo cerco qualcosa di importato da paesi europei o americani ma mi è successo giusto un paio di volte per oggetti davvero particolari e per ora ho sempre risolto restando in Europa.
 
Oggi è al 99,9% impossibile non acquistare/possedere/utilizzare qualcosa che in qualche modo non arrivi dalla Cina... a meno che non siate degli eremiti, ma a quel punto non dovreste essere su questo forum, a meno che non mandiate delle lettere a qualcuno che poi pubblica per conto vostro. :D
 
troppe cose non sono state più costruite " da noi" più che altro perchè i troppi passaggi e sopratutto le troppe tasse sopra non portano migliorie utili al prodotto ma solo rincari.

Esempio semplicissimo,vestiamo il solito bocia da un metro e mezzo per venire su a farsi un giro in montagna.

Cominciamo dai piedi,le validissime lowa ranger non sono sole,deca ha qualcosa in catalogo come roba "da caccia" ,poi c'è tanta altra robetta,fatta dove ? E chi lo può sapere o meglio lo puoi sapere quando oramai le hai ai piedi.

Calze,vabbè la scelta è molteplice e lunga. Peccato che i calzettoni (che a dire la verità sono un goccio spessi sulle ranger) nostrani sono inadatti perchè non hanno il profilo piatto e lasciano il segno dopo ore di uso.
Anche qui cosa scegliere?

Sottopantaloni,i soliti pantaloni di cotone della tuta ,anche qui facciamo un catalogo di cosa c'è e sopratutto dove si fa?

Pantaloni,bè quelli con un macello di tasche e un goccio larghi,per carità si trova anche qualcosa dagli italianissimi payper ,ma di solito? Indovinato.

Mutande bè anche qui di tutto e di più anche come provenienza

Pile ultra caldo con cerniera corta?

Piumino senza maniche?

E l'immancabile cappellino.

Purtroppo di nostrano a prezzi potabili c'è poco
 
Sta uscendo una bella discussione, grazie a tutti.

Quello che mi chiedevo io è un discorso più che altro riguardante la filiera. Faccio due esempi diversi molto semplificati:

-compro dal Deca una popote. Fatta in Cina su disegno loro o solo marchiatura, non importa. Ordinano il pezzo e glielo fanno inscatolare su specifiche, lo fanno spedire a un magazzino centrale e poi coi camion lo portano nei propri negozi dove noi lo andiamo a comprare
-compro da Ali una popote. Fatta in Cina su disegno cinese, marchio Lixada o Toaks, non importa.
Ordino il pezzo, loro lo spediscono e dopo tre settimane arriva a casa mia

La domanda che faccio è: qual è il sistema che provoca meno inquinamento? E non lo so...

Poi ci sono mille altri discorsi: proprietà intellettuale, tassazione, rispetto delle norme sul lavoro... Quelle però sono questioni più "etiche", che riguardano la sensibilità individuale.

C'è qualcuno che ha fatto calcoli del genere? Voi che ne pensate?
 
secondo me non ne esci, ci sono studi recenti che stanno cercando di calcolare l'impatto, che pare essere enorme, dei server necessari a far funzionare l'home-banking, le criptovalute e l'e-commerce,
i server necessari sono tantissimi, consumano molta corrente per funzionare e i locali che li ospitano consumano molta corrente per il raffrescamento (produrre una frigoria, ricordo, consuma il doppio di energia rispetto alla produzione di una caloria).
Quindi per fare un computo sugli inquinanti dovremmo persino calcolare quanto inquinano i server impegnati nelle ns operazioni.
E davvero pare che siano in ballo quantità pazzesche di produzione CO2.
 
Ciao a tutti, il dubbio che mi è venuto ultimamente (poi ho cominciato a leggerne su blog del settore e si è rafforzato) è sulla pratica di comprare da AliExpress............

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Convincetemi che ho torto, per favore! :)

nessuno riuscira' a convincerti....


secondo me
non sono i pacchettini di ali e i suoi trasporti navali ad inquinare il mondo...ma dinamiche commerciali che non sono alla nostra portata.......

io compro su ali. ..se posso risparmiare...tanto se compro localmente pago le tasse allo stato italiano che poi destina 27 miliardi ogni anno agli armamenti.....
o_Osoldi che destinati alle bonifiche e alla cura del territorio avrebbero si un senso....

.....che facciamo allora? smettiamo di pagarle? :( ..............

continuiamo a raccogliere bottiglie di plastica nei boschi...facciamo la nostra parte tanto di piu' non possiamo:unsure:
 
Io credo sia un dubbio che è inutile porsi. Anche con la massima attenzione si comperano in Italia un infinità di prodotti cinesi. I ferramenta nostrani hanno tutti gli stessi utensili che hanno i vari casalinghi cinesi,solo ad una volta e mezzo o al doppio del prezzo. Altre volte degli articoli sono introvabili o incomprabili, per esempio : avevo bisogno degli stupidissimi tip top ripara camere d'aria, sciolti non esistono,se ne volevi tre o quattro dovevi prendere tutto il kit con scatolina colla ecc. a circa 4/5 euro. Li ho presi su Ali e me ne hanno mandati 48 !!! ad 1.50 euro.Lo stesso per i puntali dei bastoncini le fibbie dei marsupi ecc. Voglio dire che spesso è impossibile fare diversamente. Tante cose poi non sono più "zozzerie" cinesi ma prodotti decorosi ed economici. La colpa è di chi ha delocalizzato la produzione per un minimo di guadagno,ora "loro"si sono ben imparati il mestiere,vedi nel campo della moda, e ora producono da soli e non vedono perchè dovrebbero lavorare per noi. Lo stesso che accadde con le macchine fotografiche: prima c'era il dominio incontrastato delle tedesche Zeiss,Contax,Leica formidabili ma costosissime, poi in Giappone hanno cominciato a copiare e sono nate le poi altrettanto ottime ed usate da tutti i professionisti Nikon,Pentax, Canon ecc.
 
Ultima modifica:
La domanda che faccio è: qual è il sistema che provoca meno inquinamento? E non lo so...

C'è qualcuno che ha fatto calcoli del genere? Voi che ne pensate?

E-commerce VS E-commerce siamo lì, parere personale, direi differenze quasi ininfluenti (intendo acquistare da Aliepress con spedizione dalla Cina o da un e-commerce "locale" con spedizione dall'Italia). I prodotti sono più o meno quelli e fanno più o meno lo stesso giro.

Andare a comprare in negozio con la propria macchina direi che equivale ad far arrivare il corriere con il furgoncino, di nuovo siamo lì, e si torna a dire che la differenza si potrebbe fare solo acquistando prodotti artigianali e o certificati, se possibile.

...se riguardo la mia cronologia acquisti su Amazon da inizio 2020 farei fatica a trovare qualcosa non made in Cina, anche se tutte cose spedite dall'Italia.
 
E-commerce VS E-commerce siamo lì, parere personale, direi differenze quasi ininfluenti (intendo acquistare da Aliepress con spedizione dalla Cina o da un e-commerce "locale" con spedizione dall'Italia). I prodotti sono più o meno quelli e fanno più o meno lo stesso giro.

Andare a comprare in negozio con la propria macchina direi che equivale ad far arrivare il corriere con il furgoncino, di nuovo siamo lì, e si torna a dire che la differenza si potrebbe fare solo acquistando prodotti artigianali e o certificati, se possibile.

...se riguardo la mia cronologia acquisti su Amazon da inizio 2020 farei fatica a trovare qualcosa non made in Cina, anche se tutte cose spedite dall'Italia.

ni: il corriere puo' fare un percorso ottimizzato e comunque c'e' un veicolo in meno in giro.

teniamo conto che molte auto recenti hanno consumi esorbitanti in accensione e nel primissimo minuto, perche' fanno una specie di "lavaggio" grassissimo dei cilindri e degli iniettori (oltre all'ovvia combustione grassa per l'accensione). una classe a 180 euro 5 nei primi 1-2 minuti consuma circa 1/5 di litro di benzina (fonte: ce l'ho a casa, e ad ogni accensione porcono...)
 
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