No, non hai torto.Convincetemi che ho torto, per favore!
Ciao , Gianluca
No, non hai torto.Convincetemi che ho torto, per favore!
Ciao a tutti, il dubbio che mi è venuto ultimamente (poi ho cominciato a leggerne su blog del settore e si è rafforzato) è sulla pratica di comprare da AliExpress.
Ci sono mille prodottini interessanti e ingegnosi, e con il fatto che costino pochissimo vedo che c'è tanta gente che si fa spedire un pacchetto da 200 grammi ogni due mesi. Lo vedo anche nelle caselle della posta del mio condominio.
Quello che mi chiedo è: ma stiamo facendo del bene alla natura con questo atteggiamento? Continuare a comprare roba che poi magari va a finire in uno sgabuzzino (l'ennesimo padellino, l'ennesimo tarp, gli ennesimi oggetti di plastica inutili...) ha senso, sapendo che facciamo fare migliaia di km a un singolo pacchetto?
Convincetemi che ho torto, per favore!
stiamo facendo del bene alla natura con questo atteggiamento?...
Poi non è nemmeno detto che chi compra merci cinesi sia necessariamente uno sprecone. Mi pare poi positivo che chi non può o non vuole spendere cento euro per uno zaino possa avere il 50 lt cinese a 15 euro. Qui a Roma hanno aperto e stanno aprendo una infinità di sino negozi grandi ed enormi,zeppi di merci,purtroppo hanno poco per l'escursionismo, che non credo che l'acquisto del privato faccia ormai un gran danno. Il discorso allora va lontano: perchè hanno avuto tante licenze? Perchè gli sono stati fatti rilevare così tanti locali? La storia del sacchetto dei soldi non è una leggenda metropolitana.
Siamo in parecchi a comportarci così. sia per virtù e sia conseguenzialmente-Io ho la politica di comprare poche cose, tutte buone e di farmele durare una vita. Alla fine spendo meno, inquino meno, produco meno rifiuti.
Poi non è detto che le cose di "marca" siano necessariamente le migliori.
Ad esempio mi hanno regalato uno zaino Quechua da 10 litri (costo 2.99 euro) e ce l'ho da 5 anni, ci ho fatto centinaia di chilometri. Scolorito ma funzionale e non lo cambio finché non mi si spappola in mano.
Oggetti di marche famose sicuramente potrebbero anche essere peggiori di stessi oggetti di marche meno note, è vero in moltissimi settori soprattutto non nell’outdoor (penso al settore vestiario), dove spesso si paga quasi esclusivamente il marchio.
Però stento a credere che uno zaino da 10 euri abbia la stessa qualità di uno più caro. Con quei 10 euro non si riesce nemmeno a pagare decentemente il lavoro di un sarto. E il costo del materiale? Trasporto? Imballaggio? Magazzino? Costo di esposizione in negozio e marketing? A parte il discorso che produrre in larga scala abbassa il prezzo (ad esempio cose da Decathlon), sicuramente qualche “busillis” aggiuntivo c’è da qualche parte. Convincete anche me del contrario
Comunque stiamo qui a colpevolizzarci ma di fatto è il sistema economico in cui viviamo è totalmente fuori di testa, e noi ci siamo dentro. Non è possibile produrre all’infinito in un sistema di crescita continua, anche solo per il fatto che le risorse sono finite. Secondo me tra qualche anno ne vedremo delle belle, appena le risorse scarseggeranno per davvero. Più belle rispetto a quelle che stiamo già vedendo ora.
A parte il discorso di acquistare qualità piuttosto che no, locale o facendosi spedire pacchi da distante, la scelta migliore sarebbe appunto quella di non comprare o comprare usato per far girare gli oggetti che già ci sono. O prendere in prestito. Non è detto che serva per forza essere proprietari per usare qualcosa.
Però rimango ancora dell’opinione che acquistando più vicino, anche online, o da aziende certificate, sia in qualche modo un po’ meglio rispetto che ad acquistare da chissà dove.
Poi ciascuno, a seconda delle risorse che ha a disposizione, sceglie il meglio che può, informandosi come si riesce. È molto più importante fare acquisti ponderati (anche se economici o di qualità inferiore) rispetto che comprare tonnellate di materiale ipercostoso e senza metterci la testa.
bè,io sono convinto invece che il commercio in rete possa in qualche caso contribuire alla diffusione di molti oggetti utili e magari pagandoli un prezzo più giusto.L'e-commerce, così come qualsiasi manifestazione consumistica, sono assolutamente criminali nei confronti del pianeta questo è bene averlo presente senza cercare giustificazioni.
E' chiaro che uno zaino da 10 euro non è come un Deuter da 200 ci mancherebbe!! Però rimane un prodotto che se non si hanno grandi pretese è utilizzabile,il quale ha certo una durata limitata. ma se lo pago 15 euro e mi si rompe dopo tre anni ho speso 5 euro l'anno. Mi rendo certo conto che cosa significa questo in termini di spreco di risorse,energie per produrlo e smaltimento. E' che nel discorso Cina noi abbiamo a che fare con un popolo che ha un inquadramento e delle aspettative per noi inimmaginabili contro cui commercialmente parlando non potremmo competere mai. Hanno costi bassissimi in tutta la filiera. Pochi giorni fa un mio caro amico cartolibraio stava come al solito piagnucolando che non vendeva per colpa del "cinese" vicino, anzi attaccato, che vendeva gli stessi taccuini Pignastil allo stesso prezzi che lui li comperava. Pochi giorni prima della nostra chiusura, prima ripeto, tutti i cinesi qui in città hanno chiuso per ferie. Questi sono un corpo unico inattaccabile.Però non era difficile arrivarci quando comperavano i negozi con quasi il doppio di buonauscita...Il brutto penso che arriverà quando anche il dipendente cinese alzerà la testa e allora avranno il problema di trovare persone disposte a lavorare alle loro condizioni, persone che troveranno in questa grande massa di altri asiatici,e in parte questo avviene già nei negozi, quindi noi saremo tagliati fuori. Quindi penso sia inutile anche se nobile preoccuparci della torcetta o del fornelletto in più che comperiamo. E' un OT scusate,ma non tanto.
bè,io sono convinto invece che il commercio in rete possa in qualche caso contribuire alla diffusione di molti oggetti utili e magari pagandoli un prezzo più giusto.
Non dimentichiamoci che mantenere un negozio per piccolo o grosso che sia porta degli aggravii che poi si manifestano nel prezzo di vendita.
Prendi per esempio il deca o qualunque negozio che noi che giriamo in natura frequentiamo.
Sicuramente è un posto che va scaldato d'inverno,vanno mantenute sia i commessi che le cassiere e gli addetti alla sorvegliananza. Va illuminato,climatizzato.
E poi alla fine vanno mantenute scorte.
Inoltre e ciò accadeva negli anni 70 e 80 si è sottoposti ai comodi di chi decide di fatto cosa tenere o no. Per esempio a top i due tre grossi negozi di roba invernale di fatto hanno riempito le nostre montagne di sci scadenti con attacchi che si rompevano tutti i momenti (parlo di alcuni tyrollia)
Per cui un acquisto con l atesta e sopratutto il non cambiare per sport i prodotti che si hanno vale più di qualunque regola
Che sappia io, pagano le tasse al governo di Londra. In Olanda c'è la parte amministrativa (management).già. c'è anche il problema del dove pagano le tasse, se le pagano.
Però non è solo per l'e-commerce, molte ditte "italiane" sfruttano il dumping fiscale,
ad esempio la FCA (per noi ancora FIAT), che "paga" le tasse in Olanda.