Escursione Sentiero della Resistenza (*)

Dati

Data: 30/05/20
Regione e provincia: Liguria / Genova
Località di partenza e arrivo: Montoggio (GE)
Tempo di percorrenza: 2h 40min (*)
Chilometri: 4,54 (*)
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: sentiero completamente in stato di abbandono, ripido e sconnesso (*)
Periodo consigliato: primavera, autunno, inverno
Segnaletica: discreta - tre pallini gialli
Dislivello in salita: 376m (*)
Dislivello in discesa: 366m (*)
Quota massima: 922m s.l.m. (*)
Accesso stradale: direttamente dalla strada
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Descrizione

Scrivo di questa uscita non tanto per raccontarvela e mostrarvela, anzi proprio per niente, quanto per denunciare il fatto che si trova in un totale stato di abbandono e la cosa oltre ad esser molto triste è anche abbastanza vergognosa; da comesi può facilmente intuire il giro avrebbe dovuto continuare sul crinale che ci apprestavamo a risalire per poi continuare sempre sul crinale principale formando una "U" che si ricongiungeva, alla fine, al punto di partenza (tutto grosso modo, comunque se si cerca in rete si puossono benissimo trovare tutte le notizie riguardanti quello che DOVREBBE essere il Sentiero della resistenza).
Per noi invece si è trattato di un clamoroso buco nell'acqua: qualche puntura di ortica, vari avvistamenti di famigliole di cinghiali su quel che rimane del tracciato e, unico lato positivo, un po' di sana attività all'aria aperta.
Ecco a voi qualche foto ma nulla più:
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Ciò che comunque si riesce a trovare d'interessante sono i primi ruderi e...
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...quelli di Case Ciappa anche "visitabili" prestando ben più che la massima attenzione
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Da qui in poi il sentiero è totalmente impraticabile, poco dopo la sorgente lo si perde tra i rovi e le ortiche; probabilmente nella stagione fredda con le piante secche o comunque non verdi potrebbe essere un tantino più fattibile ma adesso no a meno che non ci sia armi di pazienza e machete per riaprirsi al strada.
Un grosso peccato, andando avanti così sarà dura valorizzare e riappropriarci dei nostri luoghi!

(*) fin dove possibile arrivare: circa la sorgente partendo da Montoggio in senso orario, pochissimo dopo Case Ciappa
 
Grazie ad entrambi per la visita; mi auguro che almeno parlandone in rete si possa sollevare la cosa che, come ben noto, non è solo un problema locale
 
Il problema della manutenzione dei sentieri è serio ovunque, in tutta Italia, soprattutto quest'anno.
Sono consigliere in una sezione CAI e ti assicuro che si fa il possibile, tramite il lavoro volontario dei soci, per tenere aperti i sentieri.
Purtroppo la rete è talmente vasta in relazione alle risorse, che la manutenzione viene fatta a rotazione sui vari sentieri.
Bisogna poi considerare che sentieri ben frequentati sono meno invasi dalla vegetazione, mentre su quelli poco praticati crescono facilmente e molto velocemente, erbacce e sterpi.
Poi bisogna anche considerare che tenere in piedi malghette e casupole non utilizzabili e prive di qualsiasi valore ha un costo che, francamente, non ha senso sostenere, anche perchè... cosa vuoi visitare di una casetta? Troveresti quattro stanze vuote...
Per dare nuova vita a quei ruderi bisognerebbe farci dentro un bar/osteria oppure un piccolo museo (es. tipo della civiltà contadina, dei taglialegna, della vita pastorale di un tempo, ma sono tutte idee non nuove), ma questo significherebbe dover avere gente che investe soldi e che poi rimane lì a tenere aperte le strutture per i turisti, che non pare arrivino.
 
Ma ci mancherebbe, mi rendo bene conto di ciò che può significare mantenere pulita la rete sentieristica, anzi ancora grazie a chi dedica il suo tempo e fa il possibile; non parlo assolutamente del "recuperare" i ruderi perchè le risorse sia umane che finanziarie, soprattutto senza un ritorno, sarebero onerosissime; volevo semplicemente far notare come un sentiero che si inerpica in una zona storicamente molto importante non catturasse l'interesse che merita
 
facciamocene una ragione, i manutentori CAI (volontari) soccomberanno sempre di fronte alla crescita della vegetazione, è naturale che i sentieri poco frequentati vengano invasi.
C'è solo una soluzione:
in primavera/estate ho trovato una traccia invasa e impercorribile,
nei mesi seguenti mi informo e verifico bene il percorso,
in inverno torno con guanti e roncola,
in primavera passo per una spuntatina.

Morale: con o senza tessera CAI, facciamo tutti qualcosa per la collettività, basterebbero due mezze giornate all'anno per ogni utente e tutti i sentieri italiano sarebbero puliti e percorribili.

Jack23, casualmente ho scritto quanto sopra in una tua discussione, ma non è che era indirizzato a te e sono ben consapevole che tutti noi abbiamo vari impegni e priorità nella vita, quindi non tutti possono permettersi di fare manutenzione ai sentieri. Prendilo come un discorso generico urbi et orbi.
 
Il problema della manutenzione dei sentieri è serio ovunque, in tutta Italia, soprattutto quest'anno.
Sono consigliere in una sezione CAI e ti assicuro che si fa il possibile, tramite il lavoro volontario dei soci, per tenere aperti i sentieri.
Purtroppo la rete è talmente vasta in relazione alle risorse, che la manutenzione viene fatta a rotazione sui vari sentieri.
Bisogna poi considerare che sentieri ben frequentati sono meno invasi dalla vegetazione, mentre su quelli poco praticati crescono facilmente e molto velocemente, erbacce e sterpi.
Poi bisogna anche considerare che tenere in piedi malghette e casupole non utilizzabili e prive di qualsiasi valore ha un costo che, francamente, non ha senso sostenere, anche perchè... cosa vuoi visitare di una casetta? Troveresti quattro stanze vuote...
Per dare nuova vita a quei ruderi bisognerebbe farci dentro un bar/osteria oppure un piccolo museo (es. tipo della civiltà contadina, dei taglialegna, della vita pastorale di un tempo, ma sono tutte idee non nuove), ma questo significherebbe dover avere gente che investe soldi e che poi rimane lì a tenere aperte le strutture per i turisti, che non pare arrivino.
salute, esattamente quello che succede da me , abbiamo tanto di museo della cultura contadina oltre a 4 case museo e sentiero agro didattico ma turismo zero ma è normale se consideri che il bivacco e il campeggio sono vietati la gente è un pò scontrosa e pretendono che i turisti debbano forzatamente pernottare in agriturismo , la sentieristica non esiste anche se ci sono delle discrete zone di interesse storico culturale oltre che enogastronomiche e poi si lamentano se i paesini vanno a morire
 
Jak23, qunado dici "un sentiero che si inerpica in una zona storicamente molto importante non catturasse l'interesse che merita", ecco, questo è un altro discorso ancora...
Considera però che i fatti cui ti riferisci non hanno lasciato traccia: non trovi fortificazioni da visitare, ma solo alberi e radure, uguali a quelli che trovi in qualsiasi altro posto di collina o montagna quindi, in fondo, non c'è niente da vedere.
Bisogna considerare che in 2600 anni di storia (o molti di più, se ti spingi alla preistoria) ogni fazzoletto del nostro territorio nazionale, per mille ragioni diverse, ha fatti storici da raccontare, anche se magari non sono rimaste tracce in loco.
Personalmente, credo che non basti ricordare la "resistenza" da sola per rendere un luogo interessante (e dico questo senza voler entrare in discorsi politici di valutazione sulla resistenza)
 
Ultima modifica:
(...) Personalmente, credo che non basti ricordare la "resistenza" da sola per rendere un luogo interessante (e dico questo senza voler entrare in discorsi politici di valutazione sulla resistenza)
Mah può anche esser vera l'affermazione, ma allora cozza un po' con le condizioni della segnaletica che, seppur non chiarissima in certi punti, vi posso assicurare è relativamente nuova e curata nei particolari (vedi frecce in legno con incisi i tre cerchi gialli, vernici sulla roccia o sui tronchi, piuttosto che incisioni sui ceppi, quindi: se si "pubblicizza", soprattutto in rete, un percorso che porta questo nome, pare strano trovare poi il sentiero così...
 
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