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Acqua

L'acqua, in escursione come nella vita quotidiana, è uno degli elementi fondamentali per vivere. La differenza fondamentale, fra una escursione e la vita di tutti i giorni, è che nel primo caso ci si deve appoggiare a delle scorte mentre nel secondo caso è sufficiente, banalmente, aprire un rubinetto. In escursione, la scorta d'acqua, può essere preparata alla partenza (vivamente consigliato), integrate in loco da una fonte dichiarata potabile (ad esempio in un rifugio o una fontanella pubblica) oppure reperita durante l'escursione stessa (ruscello o abbeveratoio ad esempio)

La quantità di acqua necessaria varia in relazione all'attività fisica svolta durante la giornata e le condizioni ambientali in cui viene svolta, per tanto, non è possibile definire a priori una quantità standard; in condizione di attività fisica media, da tutti i giorni, la quantità consigliata è pari a due litri al giorno ma può, tranquillamente, aumentare sino a, ad esempio, quattro cinque litri in caso di clima caldo ed attività fisica impegnativa; in questa ottica bisogna adeguare la propria scorta in fase di partenza e studiare il percorso, dell'escursione, in modo tale da garantirsi il più possibile fonti di approvvigionamento che potrebbero essere necessarie per l'integrazione, o il ripristino. E' buona regola partire con una quantità, minima, di acqua pari ad almeno un litro, o meglio due, questo per aver una quantità potenzialmente sufficiente per una giornata di escursione non particolarmente impegnativa a livello fisico, se le fonti durante l'escursione sono garantite (presenza di un rifugio presidiato o fontanelle pubbliche sicuramente aperte) potrebbe essere sufficiente partire con il minimo di quantità (un litro) per non caricare troppo lo zaino anche se, obbiettivamente, l'eventuale aumento di peso derivante da una scorta più capiente potrebbe essere notevolmente utile in caso di necessità. Ovviamente l'esperienza, e la conoscenza del percorso, determinerà il quantitativo di acqua ma sarebbe consigliabile non scendere mai sotto i due litri, complessivi, al giorno.

In caso di approvvigionamento durante l'escursione ci si può trovare davanti a fonti dichiarate potabili, come ad esempio una fontanella pubblica oppure un rifugio presidiato, in tal caso particolari accorgimenti non risultano, nell'ordinarietà dei casi, necessari anche se non si possono escludere, a priori, contaminazioni involontarie, per tanto, se l'acqua risulta non limpida o inodore o insapore potrebbe essere necessario considerarla alla stessa stregua di una fonte non espressamente dichiarata come potabile, diversamente, ci si può approvvigionare tranquillamente. A titolo informativo una acqua dal sapore ferroso potrebbe essere solo derivante dalla presenza di tubazioni datate e non necessariamente di acqua inquinata.

Nel caso di utilizzo di fonti naturali, come ad esempio un ruscello, è buona regola seguire un determinato protocollo per ridurre al minimo i potenziali inquinanti eventualmente presenti. Una volta raccolta tale acqua può essere trattata mediante prodotti chimici o fisici, o ambedue, oppure utilizzata come tale senza ulteriori interventi. Non è possibile determinare a priori se l'acqua raccolta necessita di trattamenti prima di essere utilizzata ma dovrà essere la propria esperienza a determinarlo, in caso di dubbi, o di inesperienza, potrebbe essere opportuno trattarla per precauzione.

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znnglc
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