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Breve guida tecnica sulle tende - parte 1. LA STRUTTURA DELLA TENDA

Parto dalle basi, così che anche un neofita completo possa avere un quadro generale.
Oggetto della descrizione sono tende da montagna, quindi non citerò tende da campeggio, teepee, yurte e simili.
Prima di tutto, vediamo da quali parti fondamentali è composta una tenda:​
  • Tetto o Sovratelo o telo esterno (in inglese: rainfly, fly o flysheet): è il telo esterno impermeabile, che copre la tenda. Può presentare ai margini inferiori anche le c.d. falde a terra (in inglese: snow skirts).​
  • Camera o telo interno (in inglese: Canopy o inner tent): è il telo interno (in tessuto o in zanzariera o misto dei due) cucito assieme al pavimento, che forma lo spazio chiuso nel quale ci si stende a dormire.​
  • Pavimento o catino (in inglese: floor): è la parte della camera che poggia a terra, sulla quale si stendono materassini e sacchi a pelo. E’ quasi sempre a margini rialzati (bathtub floor), per miglior protezione.​
  • Paleria (in inglese: poles): la struttura di pali che sorregge la tenda.​
  • Controventature (in inglese: guylines o guyout points): nel sovratelo (solitamente fra la metà ed i 2/3 dell’altezza della tenda) sono presenti vari punti di attacco per cordini che vanno poi fissati a terra con picchetti, per aiutare la struttura della tenda a resistere a forti venti, mantenendo la forma e prevenendo rotture di pali e teli.​
  • Picchetti (in inglese: stakes o pegs): servono per ancorare la tenda al terreno.​
  • Abside (in inglese: apse o vestibule): spazio presente all’ingresso della tenda, fra telo esterno e telo interno, utile come riparo per materiali. Può essere rimovibile. N.B. ABSIDE E’ UN TERMINE FEMMINILE, da alcuni talvolta usato erroneamente al maschile per ignoranza della lingua italiana.​
  • Presa d’aria o Apertura di ventilazione (in inglese: vent): apertura nel sovratelo per permettere lo scambio di aria fra l’esterno e l’interno. Generalmente sono presenti 1 o 2 prese.​
  • Telo di base (in inglese: footprint o groundsheet): telo aggiuntivo – accessorio – che può essere steso sotto il pavimento della camera principalmente a protezione meccanica dello stesso (per ridurre il rischio di abrasione, strappi e buchi del pavimento) e, in misura minore, per isolare ulteriormente il catino dall’acqua/umidità.​

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Le tende possono essere distinte in base a:

1) FORMA GENERALE:
a) Tunnel
: con paleria ad archi completi isolati, senza intersezioni e perpendicolari alla lunghezza. Sono quelle con il più vantaggioso rapporto peso/volume.

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b) Cupola (o Dome): con paleria che si incrocia e crea forme simili ad un igloo.

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c) Spiovente (o Ridge): con palo trave di colmo, sorretta alle estremità con soluzioni diverse da modello a modello, con forme dalla classica canadese alle più moderne a “tripode” e “A frame composite”.

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2) AUTOPORTANZA
a) Nessuna autoportanza
: es. tende a tunnel e tarp, ma anche tende con paleria ridotta al minimo (es. con un solo arco completo e una o più astine). Per sorreggersi ed essere utilizzate, richiedono sempre e necessariamente di essere picchettate. Possono essere quindi difficili da montare in condizioni in cui è problematico fissare i picchetti.

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b) Parziale autoportanza: c.d. self supporting tent. Si tratta di tende in cui la paleria sostiene efficacemente e senza picchetti il sovratelo e la camera, rendendo utilizzabile la tenda, mentre le absidi devono essere picchettate per acquistare e mantenere la forma e l’utilizzabilità.

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c) Totalmente autoportanti: a libero posizionamento - c.d. freestanding tent. La paleria sostiene e rende pienamente utilizzabile l’intera tenda, absidi incluse, senza bisogno di picchetti (che quindi servono solo come ancoraggio per controventature, senza funzione di sostegno). Per ottenere questa insuperabile versatilità, di solito pesano un po’ di più. Le vere freestanding, inoltre, finora sono sempre state costruite a paleria esterna.
ALERT: state bene attenti alle descrizioni dei prodotti fatte non solo da venditori, ma addirittura anche da produttori, perchè negli ultimi tempi va di moda spacciare per freestanding tende che sono solo self supporting!!! Infatti, molti produttori, per il solo fatto di agganciare il telo esterno al pavimento della camera con clip, considerano le tende "freestanding", senza considerare che le absidi vanno necessariamente picchettate. Si tratta di manovre di puro marketing, bieco marketing, scorretto marketing...
Le vere freestanding sono solo quelle del tipo che vedete qui sotto! Essendo totalmente autoportanti, le puoi piazzare anche su uno scoglio!

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3) NUMERO DI TELI
a) Doppio telo (double wall)
: sono le tende più diffuse; hanno il telo impermeabile all’esterno e, sotto di questo, un altro telo che forma una distinta ed autonoma camera. Il vantaggio è generalmente un comfort migliore ed una versatilità migliore; in particolare, l’umidità presente nell’aria all’interno della tenda (umidità sia ambientale, sia da respirazione e sudorazione) si condensa sull’interno del sovratelo e da lì scende a terra, senza bagnare la camera. Ovviamente, va considerato il peso del tessuto.
Per tende più leggere e/o estive la camera può esser realizzata tutta o in parte in zanzariera; tende 4 stagioni o da spedizione hanno invece la camera tutta in tessuto.

Es. camera montata e, a seguire, la stessa tenda coperta con il sovratelo

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Attenzione: alcuni modelli di tenda consentono di collegare un telo per allargare una abside. Questi teli opzionali non hanno nulla a che fare con la classificazione della tenda come doppio telo o monotelo, ma riguardano appunto solo l'abside opzionale. E' una soluzione poco diffusa, ma che punta ad offrire versatilità alla tenda.
es. MSR Elixir - Elixir abside optionale - Elixir con con abside montata
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b) Monotelo (single wall): come da nome, sono tende ad un solo telo, impermeabile e limitatamente traspirante; sono tende minimaliste e piccole, destinate ad un uso alpinistico e votate alla leggerezza, alla compattezza ed alla velocità di montaggio. Funzionano bene in condizioni ambientali a bassissima umidità, quali climi asciutti e freddi, nei quali l’umidità ambientale è bassissima (no pioggia, nebbia o nevicate) e quella risultante da respirazione e sudorazione è minima e smaltibile attraverso le aperture di ventilazione e, quindi, la formazione di condensa all’interno è minima e, magari, ghiaccia subito sul telo, senza colare fino al catino e bagnare la camera.
Diversamente, in climi normali queste tende faticano moltissimo a smaltire la condensa o non ci riescono affatto (vedi in caso di pioggia o nebbia o nevicata con temperature prossime a 0) e la condensa che inevitabilmente si forma sull’interno dell’unico telo, gocciola lungo le pareti e si accumula nel catino, infradiciando tutto; inoltre, nel caso il vento sferzi la tenda, dalla superficie interna del telo si staccano goccioline di acqua che si proiettano nella camera e bagnano tutto ciò che vi si trova.
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Come detto, si tratta di tende minimaliste, che eliminano tutto ciò che non è indispensabile, in modo da essere rapide da montare, compatte (per essere sistemate in spazi angusti) e le più leggere possibile. Per questa ragione, alcune non sono dotate nemmeno di zanzariera all'ingresso ed alle prese d'aria (tanto essendo destinate ad un uso in alta quota, non c'è problema di insetti); altre sono prive anche dell'abside oppure la prevedono come opzione rimovibile.

Monotelo montata completa di abside optionale e, a seguire, stessa tenda montata senza abside
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Montelo completamente priva di abside e zanzariera.
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4) POSIZIONE DELLA PALERIA
a) Tende a paleria interna (in inglese: inner first)
: la paleria è collegata direttamente alla camera (attraverso guaine o clip o asole) ed il sovratelo viene successivamente steso sopra a coprire il tutto.
E’ la soluzione più tradizionale e diffusa, usata sia su tende economiche, sia su tende da spedizione e 4 stagioni. Nei modelli più economici ed in quelli più vecchi, il sovratelo è fissato alla paleria con asole di velcro e poi viene fissato a terra con i picchetti, quindi l’operazione di montaggio e fissaggio può risultare complicata in caso di venti forti. Nei modelli più recenti, il telo viene inoltre fissato alla camera, attraverso fibbie posizionate vicino al piede della paleria, rendendo possibile realizzare una struttura più solidale.
Vantaggi: 1) la superficie esterna del sovratelo è liscia e priva di ostacoli, offrendo così meno resistenza a vento e neve e quindi risulta un po’ più stabile in condizioni avverse; 2) quando al mattino si smonta la tenda, è molto facile e veloce asciugare il sovratelo; 3) la camera può essere montata anche indipendentemente dal sovratelo, in caso di utilizzo in ambienti caldi ed asciutti (quindi la cosa è irrilevante per un utilizzo in montagna, anche solo estivo, data l’umidità della notte e la conseguente impossibilità di usare la sola camera, senza tetto).
Svantaggi: il montaggio richiede tempo ed una sequenza di operazioni (stendere a terra la camera, montare la paleria, collegarla alla camera ed alla fine coprire tutto con il sovratelo) che possono essere complicate dal maltempo: in caso di vento l’operazione di copertura si complica e, in caso di pioggia o nevicata, la camera si bagna prima di essere coperta dal sovratelo.

Paleria montata in guaine della camera e poi copertura del tutto con il sovratelo
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b) Tende a paleria esterna (in inglese: external pole frame): la paleria è posta all’esterno della tenda e collegata al sovratelo attraverso clips, corda elastica (storm cord), guaine (poles sleeves), o un sistema misto di questi 3 elementi. La camera è collegata e sospesa direttamente al sovratelo. La camera può essere scollegata e rimossa.
Ovviamente, il sovratelo ha una costruzione più complicata e, per garantire robustezza e qualità delle cuciture e loro impermeabilità, la lavorazione va fatta in modo molto accurato, con costi maggiori rispetto al sovratelo di una tenda a paleria interna.
I vantaggi sono dati da una grande velocità di montaggio (si stende la tenda a terra, si collega la paleria e si alza la tenda); dal fatto che le condizioni meteorologiche (vento, pioggia o neve) non condizionano il montaggio né bagnano la camera; dal fatto che è possibile usare solo il sovratelo, lasciando a casa la camera. Un altro vantaggio è rappresentanto dalla possibilità di scollegare parzialmente la camera dal sovratelo e ripiegarla su sè stessa, per allargare temporaneamente lo spazio nell'abside; si tratta di una soluzione che può risultare utile in quei rari casi disperati in cui il meteo è orribile ed è impossibile accendere un fornelletto all'aperto, venendo così costretti a restare riparati nell'abside.
Gli svantaggi sono del tutto trascurabili e rappresentati da un profilo esterno meno liscio al vento ed alla neve e da una maggior difficoltà di asciugatura dell’interno del sovratelo al momento dello smontaggio.
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NB. Le tende a tunnel sono tutte a paleria esterna, salvo rare eccezioni.
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Occorre poi una intelligente progettazione della tenda: se gli incroci della paleria sono progettati male, si formano trappole per neve, con conseguente accumulo della stessa sul telo e sovraccarico della struttura, con rischio danni.
Un esempio di tenda progettata male: sistema paleria esterna in guaine e trappole per neve.
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Tre esempi invece di tende progettate bene, senza trappole:

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Un discorso ulteriore va fatto sui sistemi di fissaggio del sovratelo nelle tende a paleria esterna. Ho già citato le 4 modalità utilizzate e, come sempre, ciascuna ha vantaggi e limiti.
b1) fissaggio con clips alla paleria: nel sovratelo sono cucite delle strisce di tessuto nelle quali sono inserite delle clip che si attaccano al palo. Nel punto dove le strisce di tessuto sono cucite al sovratelo, solitamente il sovratelo ha dei rinforzi (è in doppio o triplo strato), per resistere allo sforzo puntuale di trazione che viene esercitato.
Per distribuire meglio la trazione e resistere meglio a condizioni avverse, queste strisce di tessuto possono talvolta assumere la forma di triangoli (sistema usato da Hilleberg, con triangoli poco evidenti e da Vaude con triangoli molto più evidenti, c.d. powerframe), con la base cucita al telo e la clip al vertice: in questo modo, i punti di ancoraggio sollecitano il sovratelo in modo meno puntuale scongiurando strappi; per contro la presenza di questi triangoli continui genera una specie di cresta che funziona da ostacolo (anche se trascurabile) al vento e che, così come per le guaine, se gli incroci delle linee sono studiati male, può costituire una trappola per la neve, con conseguente carico della struttura.

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b2) fissaggio con corda elastica (storm cord): il sovratelo presenta delle asole nelle quali viene agganciata una corda elastica, dopo essere stata fatta passare a scavalco sopra la paleria. E’ un sistema rapido e che presenta una grande elasticità e buona distribuzione del carico perchè, pur se concentrato nei punti di contatto fra la corda e la paleria e fra la corda ed il telo, l'elasticità del sistema permette di non dare mai carichi a strappo al tessuto ed alla paleria. Inoltre, offre pochissima resistenza al vento e non pesenta trappole per neve. Per contro, la corda ha una durata inferiore agli altri sistemi rigidi e quindi con gli anni (diversi anni!) andrà sostituita, ma si tratta comunque di una operazione semplice e non costosa, che può essere fatta tranquillamente a casa. Ferrino lo usava già negli anni '70 e '80 per tende da spedizione e 4 stagioni, poi inspiegabilmente ha smesso di usarlo da circa 10 anni; per contro Vaude lo ha costantemente in catalogo.
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b3) fissaggio con guaine (poles sleeves): in questo sistema il palo viene inserito in una guaina, con un fine corsa chiuso. Presenta il grande vantaggio della completa ed uniforme distribuzione della forza lungo tutto l’arco, sia del palo che del sovratelo.
E’ il sistema più rapido, ma che richiede un po’ più di attenzione rispetto ai precedenti per possibili inconvenienti: infilando il palo bisogna prestare attenzione a distendere bene la guaina, in modo che il palo vi scorra dentro senza impuntarsi ed arrivi completamente a fine corsa; diversamente, se il palo si blocca contro una piega della guaina e lo si spinge con forza, magari si buca la guaina; inoltre, il palo va sfilato non tirandolo dal lato libero (in tal caso si sfilano i segmenti di palo che lo compongono, con rischio di danni), ma spingendolo fuori dall’estremo chiuso della guaina. Inoltre, in caso di forte vento, il sollevamento in particolare del primo arco della tenda va effettuato con cautela, in quanto improvvisamente la tenda si solleva e produce un effetto vela, con risultati intuibili (negli altri sistemi, invece, il problema non si presenta perché la tenda viene sollevata progressivamente all’aggancio delle varie clip o anelli di corda elastica).
Il disegno degli incroci delle guaine - come già detto per il sistema di collegamento a triangoli sovratelo/paleria - va progettato attentamente per evitare trappole per neve.

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b4) sistema ibrido clips-guaine: è un sistema che riunisce in compromesso i vantaggi delle guaine (velocità ed uniformità di distribuzione delle forze) e delle clips (limitazione effetto vela).
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NOTA BENE: Anche le monotelo possono avere paleria interna o esterna.
es.Hammer, paleria interna

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oppure
North Face Assault, con paleria esterna in guaina e MSR advance pro, con paleria esterna mista clip+guaina

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5) STRUTTURA DELLA PALERIA
a) Cupola con incrocio base
: i pali, solitamente due o tre – di cui almeno due principali che formano archi completi – si intersecano tutti in un punto. Ne risulta una tenda a cupola. E’ una forma semplice, di rapido montaggio e che distribuisce uniformemente le spinte, resistendo bene ai carichi (vento e neve). Sono tende abbastanza spaziose e possono presentare pareti con lati più o meno inclinati.

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Talvolta questo genere di tende utilizza archi precurvati, per ottenere una maggior verticalità delle pareti e massimizzare lo spazio interno. La piega, anche considerato che in quel punto il palo non ha spessori maggiorati, rende però l’arco un po’ meno robusto rispetto a quello la cui curvatura è costante e naturale, quindi in caso di condizioni meteo avverse, possono essere meno affidabili.
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b) Spiovente ed elementi composti con crociere: la paleria ha una struttura formata non da archi completi, ma segmenti di palo collegati con crociere e formanti linee spezzate. Risultano tende di forme varie (da cupola a spiovente), che puntano a buoni compromessi fra spaziosità e robustezza della struttura, contenendo al contempo lo sviluppo metrico complessivo della paleria e, di conseguenza, il peso.
La presenza di angoli e crociere, però, non consente lo scarico delle forze in modo uniforme e continuo come nel caso di palerie ad arco completo.

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Ci sono poi tende superleggere, che presentano paleria ridotta al minimo (talvolta in carbonio), con un solo arco completo ed una o più astine collegate a questo: sono tende non adatte a meteo ostile.
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c) Cupola geodetica e semigeodetica: la paleria è ad archi completi, che si intersecano in più di un punto, creando una struttura sempre più robusta all’aumentare dei punti di incrocio. Risulta una tenda a cupola. Per semi-geodetica si intende solitamente una tenda che ha soli 3 archi completi e 3 punti di incrocio. Per geodetica, invece, una tenda dai 4 archi in su e minimo 5 punti di incrocio.
E’ usata per le tende più robuste in assoluto, dove si cerca estrema resistenza al vento ed alla neve. La paleria è molto sviluppata, con conseguenze sul peso.

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6) ALTEZZA DA TERRA SOVRATELO.
a) Sovratelo alto da terra
: soluzione adottata su tende 2 o 3 stagioni, votate a climi caldi o temperati e non tempestosi. L’altezza da terra del telo – solitamente 10-15 cm – consente un’ottima ventilazione dell’interno della tenda e, quindi, riduce sia il calore, sia la formazione di condensa sull’interno del sovratelo. Per contro, si avverte immediatamente il vento all’interno della tenda, con conseguenze sul comfort e, in caso di forti venti, con rischio che si gonfi la tenda e che si danneggi. In caso di neve, questa viene soffiata fin dentro l’abside e potrebbe persino entrare nella camera, se questa è fatta in zanzariera. Non sono quindi adatte ad uso in situazioni ventose ed in inverno.
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b) Sovratelo a contatto con terreno: in tende 4 stagioni, il sovratelo viene portato quasi sempre a contatto con il terreno, per garantire un miglior isolamento dal vento e, quindi, evitare l’effetto vela in condizioni di tempesta. Inoltre, in condizioni di freddo, aiuta a mantenere un minimo di calore e rendere il clima interno leggermente più confortevole. L’inconveniente di tale soluzione è che, circolando meno aria all’interno del sovratelo, si avrà maggior condensa sul lato interno del sovratelo, rispetto a tende che hanno i teli alti da terra.

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c) Sovratelo con falde a terra (snow skirts): tende 4 stagioni e da spedizione talvolta presentano il sovratelo con falde a terra, ovvero con attaccato lembi di tessuto che si prolungano sul terreno, in modo da poter essere fissati a terra (con sassi o neve), per impedire che il vento si infili al di sotto del sovratelo.
Alcune tende hanno le falde solo sulle absidi, altre le hanno sull’intero perimetro; alcuni modelli hanno la possibilità di rialzare le falde, quando non serve usarle, in modo da permettere la circolazione dell’aria all’interno della tenda (Ferrino è l’unica casa ad offrire sempre questa validissima soluzione). Le falde a terra sono utili esclusivamente in caso di utilizzo invernale e in ambiente estremamente ventoso, specialmente su terreno innevato; in tutte le altre circostanze, sono solo scomode.

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Segue PARTE 2 e 3 sui materiali:
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