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che coltello comprare?

Questa è la domanda che spesso ricorre tra i neofiti ed è per questo motivo che ho deciso di scrivere queste righe. La prima domanda che si fa a chi ti chiede consiglio è: "cosa ci devi fare?", ma il più delle volte la confusione o l'inesperienza sono tali che non si ottiene una risposta chiara ed univoca.Allora mi metterò io al vostro posto tornando con la mente indietro a quando mi sono posto la stessa domanda: "che coltello comprare?"
Esistono diversi approcci alla scelta del coltello, in questa sede userò quello delle attività praticabili con quest'ultimo. Quest'approccio ha un senso visto che la difficoltà delle attività aumenta man mano che aumenta l'esperienza e quindi si partirà necessariamente da un coltello piccolo leggero e facile, che è la cosa che mi sento sempre di consigliare ad un neofita. Nulla toglie che come prima lama ci si possa comprare un bowie, ma come vedremo in seguito anche questo affascinante coltellaccio ha un suo perchè che non sempre si sposa con le nostre necessità.
Stiliamo quindi un elenco delle possibili attività da escursione:


A1) tagliare il panino, affettare il salame, sbucciare la mela

A1) tagliare un cordino

A1) fare la punta o intagliare un legnetto

A1) preparare una trappola (in italia attività illegale -bracconaggio-)

B1) spaccare la legna (batoning)

B2) tagliare la legna (chopping)

B3) scavare per terra

C) scuoiare un animale

ho suddiviso le attività in 3 macrocategorie e due in due microcategorie, per essere pignoli.
le attività indicate con la lettera A occupano la stragrande maggioranza delle attività escursionistiche, comprendendo anche uscite di 24-48 ore. Con la lettera B si identificano invece attività con una connotazione decisamente più avventurosa, ma che non basta solo il desiderio di farlo per intraprenderle. Sarebbe in effetti preferibile arrivarci per gradi.

Le attività A1 sono tutte eseguibili con qualsiasi tipo di coltello a serramanico. Menzionerò a seguire i classici, noti per la loro affidabilità dimostrandosi dei must: victorinox ed opinel; il primo può essere, anzi quasi sicuramente lo è, un multiuso. Questo marchio ha accompagnato generazioni di escursionisti dimostrandosi sempre all'altezza. Ovviamente è quello che è, cioè un coltellino. Difficilmente troverete un modello con una sola lama, ma come minimo avrete due lame, una forbicina o una limetta assortite nel modo che preferirete. Le lame sono in acciaio inox di ottima qualità, con un superbo meccanismo di apertura/chiusura che necessita solo un minimo di manutenzione. Gli accessori che questo coltello può fornire sono tantissimi, talmente tanti da entrare nel guiness dei primati. Comunque, qualsiasi modello sceglierete, avrete con voi un ottimo compagno d'avventura ideale per le attività che ho menzionato con la sigla A1. Stessa storia per l'opinel; anche lui un pezzo di storia, che coniuga qualità, affidabilità ad economicità. Lo si trova con la lama in carbonio o inox. I modelli sono caratterizzati da un numero che indica la lunghezza della lama in centimetri. Caratteristico è il blocco della lama in chiusura, dato da un anello in acciaio inox che ruota sull'impugnatura. Esiste anche la linea per i ragazzi con la punta smussata, ma sinceramente ritengo che a fare più danno sia più una lama bena affilata che una punta appuntita. Come serramanico esistono tantissimi altri modelli e marche di buona e ottima qualità, che non stò qui a menzionare perchè non la finiremmo più. Sappiate comunque che con victorinox ed opinel non si sbaglia di sicuro.



Il passo successivo è quello di passare ai lama fissa. La loro peculiarità è quella di una maggiore resistenza agli strapazzi e delle maggiori dimensioni sia di manico che di lama. Non è però detto che il prezzo aumenti di conseguenza perchè esiste una marca che coniuga qualità, costo e leggerezza: si tratta della svedese Mora. Devo ammettere di essere leggermente di parte, ma sfido chiunque a trovare coltelli della stessa qualità e prezzo dei mora. La linea Adventure si stà sempre più arricchendo proponendo lame spesse fino a 3mm con impugnature in plastica e legno. L'affilatura è decisamente a rasoio e molto tenace finchè se ne fa un uso adeguato alla categoria A1. La struttura è un hidden tang quindi la lama prosegue annegata nell'impugnatura (barbaro modo per definirlo. l'immagine che segue rende meglio l'idea:



E' facile comprendere che questo tipo di struttura non sia il massimo della resistenza, ma se saputa usare durerà anni ed anni. Mora rientra in quella categoria di lame che personalmente definisco "sostenibile", trattandosi cioè di coltelli economici, sinceri e dalle ottime prestazioni. Andando oltre entriamo nel campo dei coltelli "seri". La definizione è in effetti un poco infelice perchè mi riferisco a lame di qualità, fatte con pochi o nessun compromesso e, il cui costo è ovviamente allineato. Attenzione però, non possedere un coltello di questo tipo non è per nulla segno di escursionista di serie B, piuttosto frutto di un cammino di scelte o semplicemente di passione o disponibilità economica (e credo di averle dette tutte). E' però anche vero che un buon coltello non deve necessariamente costare uno sproposito, ma di questo ne parleremo con calma in seguito quando menzioneremo qualche modello.

Torniamo ai modelli sostenibili. Nella mia ricerca al momento sono riuscito a trovarne 2 modelli ed una categoria.


Il Bushman della Coldsteel



Coltello caratterizzato dall'essere un unico pezzo d'acciaio sagomato. il manico è cavo, ed oltre a permettere al coltello di trasformarsi in lancia può diventare un contenitore.
pro: molto economico (circa 25€), manico cavo, versatile
contro: acciaio al carbonio quindi arrugginisce se non usato, manico metallico quindi freddissimo d'inverno (necessita impugnatura), lama sottile
conclusioni: ottimo rapporto beneficio costo, per 25€ fa egregiamente il suo lavoro.
Il Grunt della Blackjack

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Ottimo attrezzo trovato a 23,50€. una via di mezzo tra un'accetta ed un coltello, a causa dell'inclinazione tra il manico e la lama che tra l'altro essendo lunga oltre 13cm e spessa 4,7mm ha un peso importante. In mano dà una sensazione di consistenza e pur sembrando un hidden tang in pratica è quasi un full tang visto che il metallo arriva quasi al codolo.
pro: molto economico (23,50€), coltello molto sostanzioso ottimo per il chopping e batoning
contro: nulla da riscontrare
giusto il grunt potrebbe, se fosse palesemente un full tang, essere un signor coltello di categoria B, ma il codolo nascosto non mi ispira la massima sicurezza dettata invece dall'intrinseca solidità di un coltello monolitico.
Altro problema è quello (questa è una novità aggiunta in data postuma alla prima stesura dell'articolo) che il Grunt è uscito fuori produzione e quindi problematico il reperimento.
E' però anche vero che, se il coltello mi lascia nella pineta vicino casa è un discorso mentre altra cosa è se si spezza mentre sono in un safari in Kenia o in una solitaria nel bel mezzo dell'Alaska (da qui la domanda "cosa ci devi fare?")
il bushman a sua volta ha tutto a vista, ma pecca per leggerezza e spessore della lama.
Quindi tutte quelle attività classiche dell'accetta chiamate chopping (taglio dei rami) risentono del poco peso e batoning (spaccare la legna lognitudinalmente) risente del poco spessore.
Per non di meno sono comunque due validissime lame di tipo B1 che si adattano al 90% delle nostre situazioni quindi, in definitiva, tutte.
La categoria che da poco ho scoperto ed iniziato ad apprezzare sono i coltelli scandinavi denominati in genere Puukko. Sono una via di mezzo tra l'artigianale e l'industriale, strumenti da lavoro con la lama tozza e corta decisamente connotata al lavoro caratteristico di quelle latitudini. Insomma una lama che va capita ed apprezzata. Sono coltelli a codolo nascosto e quindi nulla a che vedere con i coltellacci da caccia americani full tang, ma a guardarli bene hanno una grazia che va ben oltre la bellezza delle linee secche per esempio degli ESEE (che a me piacciono tantissimo!). Paradossalmente questi coltelli pur essendo semiartigianali si trovano a prezzi molto ma molto umani.

Recentemente se ne trovano con lame lunghe anche fino a 20cm.



Parliamo adesso dei coltelli che mettono in campo anche caratteristiche che vanno ben oltre quelle che io, persona molto pratica, definisco comuni. Ovviamente mi riferisco a prodotti commerciali perchè se diamo uno sguardo al panorama degli artigiani ci si apre un mondo (e ci si svuota il portafoglio). A priori escludo modelli combat e marche che ne producono solo questo tipo, come per esempio la Extrema Ratio. Alcuni marchi produttori di validissimi coltelli sono: Falkniven, Esee, Ka-bar. Delle marche appena citate mi riferisco a particolari modelli più muscolosi e non a tutta la gamma, che comunque non è da trascurare.Avremo così per la Fallkniven: il catalogo che mette veramente in imbarazzo su quale modello scegliere, sappiate comunque che è vera quella pubblicità sui pennelli: non serve un pennello grande ma un grande pennello. Un coltello troppo grande comporta peso, volume e difficoltà a maneggiarlo, come ho già detto a certe dimensioni ci si arriva per gradi ed addirittura non sempre, infatti ci si ferma prima.

La ESEE ex RAT produce una linea di coltelli differenziati da un numero che va da 3 a 6 in base alle dimensioni. Linee pulite, manico in micarta, codolo appuntito frangivetro e tanti altri accorgimenti che ne fanno tutto fuorchè un giocattolo.
Ka-Bar è diventato un nome mitico producendo il famosissimo USMC, il coltello che in dotazione ai marines fece la II Guerra Mondiale, la Guerra di Corea e la Guerra del Viet Nam. Ancora in produzione è, a mio avviso, il miglior rapporto qualità prezzo, pur avendo la Ka-Bar un catalogo quasi sterminato. Attenzione però alle imitazioni Made in China!

Categoria a parte sono poi i chiudibili. Ne esistono un'infinità di modelli per tutte le tasche, sforando anche i 300€, somma per me spropositata (neanche fosse d'oro). Il chiudibile ha l'unico vantaggio di essere facilmente portabile, fine! Per quanto il venditore possa dirvi che è a prova di bomba, appena iniziate a farci attività di tipo B1, inevitabilmente prima o poi vi lascerà, ed assieme a lui gli euro spesi per comprarlo. A questo punto, questione di gusti a parte, basta un opinel o un victorinox.
Concludo con le pinze multiuso. In pratica sono dei tuttofare, e fino ad un certo punto lo fanno anche molto bene. Recentemente ho comprato il Surge della Leatherman. E' un piccolo carroarmato che sostituisce il mio affezionato Wave (sempre Leatherman) per i lavori gravosi, anzi molto gravosi... Se con il wave ci ho fatto di tutto con il Surge dovrei farci di più :)

Ha una lama da 10cm, un attacco universale per i pin ed un sistema che accetta (per caso?) le lame della bosh. Per essere un multitool pesa abbastanza, però ho la sicurezza che mi stò portando dietro una piccola officina con tanto di sega, affilalame ed accessori vari. Anche la Victorinox produce multitool che non sono niente male, anzi!

Una piccolissima parentesi dedicata agli acciai. Molti si fanno influenzare nella scelta del coltello dall'acciaio con il quale è costruito. Io sarò un superficiale ma a me è fregato poco o nulla, comunque, per chi volesse approfondire sulle caratteristiche intrinseche di questo o quell'acciaio in QUESTO sito c'è una sorta di tabella che, in base all'acciaio ne descrive le peculiarità. Sinceramente non mi sembra di facilissima consultazione, ma una volta azzeccato l'acciaio giusto...

L'attività B3 peraltro molto criticata da chi mi ha letto, la inserisco in quei contesti dove il fine giustifica il mezzo (provate a fare una buca nel permafrost con un legno). Dopo anni di coltelli coltellacci e coltellini sono entrato in possesso di un carbonioso bassolegato che oltre ad essere resistentissimo ha un filo con una notevole capacità di tenuta ed al contempo una grande facilità a rifarlo. Questo rientra nella frase "cosa devi farci con il coltello?": nel mio caso rispondo quasi tutto escluso i lavori di fino. Ed ecco che nasce così uno strumento da lavoro quasi naturale prolungamento della mano di chi lo impugna.

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il mio bassolegato



Mi è stato inoltre detto di accennare al seghetto che si può trovare incluso in alcuni multilama o comunque da utilizzare a solo.

Ritengo sia decisamente fuori argomento, ma comunque due righe su questo utilissimo attrezzo non uccideranno nessuno.

L'attività di chopping con il coltello è sicuramente molto coreografica, ma se si è in possesso di un seghetto a serramanico la cosa diventa molto più veloce e sicura. Veloce perchè questi attrezzi hanno delle lame ottimizzate a segare in entrambe i sensi (il fatto che tutte le seghe lo facciano è una bufala). Aggiungiamo anche la praticità data dalla leggerezza estrema, dalla lama che si ripiega e dal fatto che su alcuni modelli c'è un pulsante di blocco in chiusura, apertura o entrambe (bacho laplander). In conclusione a differenza di un accetta, è estremamente difficile mozzarsi un dito con un'attrezzo di questi mentre è praticamente impossibile farsi una ciotola. In definitiva, a ben leggere tra le righe abbiamo dato i pro e contro del seghetto e dell'accetta.

Per quanto riguarda l'attività C lo scuoio, esistono coltelli appositi, riconoscibilissimi per la sagoma tozza e per l'uncino. Li ho menzionati solo per completezza, ma ritengo che siano lame che non rientrino nelle categorie qui trattate per la destinazione d'uso.

E se volessi comprarmi un coltello esagerato? Ci si può rivolgere ad un artigiano di comprovata abilità ed esperienza, che userà materiali senza compromessi sia per la lama che per l'impugnatura. Inoltre il coltello verrà fatto su vostre specifiche e calzerà perfettamente la vostra mano. Questi sono solo alcuni dei vantaggi della lama su ordinazione, che comunque converrebbe farsi fare quando si ha già un minimo di esperienza. Si può guardare alla fascia alta dei tre marchi che ho menzionato, anche se fascia alta significa generalmente lame spropositate: il Thor della Fallkniven ha la lama lunga 25cm!!!

Comunque è una vostra scelta.



aggiungo come spunto di riflessione un intervento dell'amico CROMM tratto dal forum avventurosamente. riflessione al fatto che il coltello come prima cosa è un ferro tagliente, cioè uno strumento da lavoro...

"2 settimane fa ero nel bosco e mi sono fatto un fuocherello e mangiato 2 patate, ma avevo lasciato il coltello in auto e non avevo voglia di tornare indietro. le difficolta' incontrate non sono state poche, per fare la cosa piu' banale del mondo. mangiare.

vorrei vedere le vostre idee e opinioni in merito, poiche' ho notato in questa sezione che spesso che cerchiamo il coltello piu' fico, piu' caro , piu' originale , ma non sono sicuro che tutti abbiano capito il senso di questo oggetto fantastico.pensateci su, pensate cosa fareste senza..."

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spyrozzo
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