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Come costruirsi un equipaggiamento con il riuso e la condivisione

Spesso accade che il momento in cui scopriamo la bellezza della montagna e del trekking sia anche il momento della vita in cui siamo più squattrinati: giovani, spesso studenti, con poco lavoro e pochi soldi. Il fascino della natura però vi attrae e quindi (giustamente!) volete trovare dell'attrezzatura adatta spendendo poco o addirittura nulla. Oppure, ed è un caso ancora più interessante, con la natura scopriamo anche una nuova sensibilità che ci porta a rifiutare gli sprechi, i consumi insensati, a non voler produrre inutili rifiuti e a curare ciò che abbiamo.

Se vogliamo approcciarci all'escursionismo con questa filosofia, dobbiamo tenere a mente alcune semplici note:

1. Valorizzate il riuso: cercate il materiale nel mercatino del forum o tra gli annunci dell'usato. Chiedete a parenti e amici: spesso c'è qualcuno che ha tutta l'attrezzatura in soffitta ma non la usa più e sarà ben contento di darvela. Seguite soprattutto ex-scout e militari: loro hanno ogni cosa. Non ignorate neppure iscritti al Cai e Guide alpine, spesso gli avanza qualcosa e ve lo cederanno per poco. Se sono alla soglia della pensione, vi regaleranno molto. Non abbiate timore a chiedere, a mettere un annuncio in sezione al Cai: la montagna rende solidali, vedrete che qualcuno vi aiuterà con piacere!
2. Ovviamente, caccia grossa ai saldi. Comprate fuori stagione e comprate il materiale degli anni prima (escluso quello tecnico di alpinismo, che ha una sua durata limitata). Spesso andrà comunque bene, non fatevi affascinare dai nuovi colori e dalle nuove soluzioni. Sul K2 ci sono andati nel 1952, voi potrete andare a passeggiare in Dolomiti con gli scarponi dell'anno scorso.
3. Riparate: in alcuni casi costa davvero poco e potete farlo da soli.
4. Non comprate accessori inutili: la maggior parte dei soldi si buttano via in questo modo. Date priorità alle cose veramente necessarie a cui non ci sono alternative, come gli scarponi, e lasciate perdere tutto il resto. La maggior parte degli accessori non vi serviranno mai e vi peseranno nello zaino o ingombreranno la cantina.
5. Non comprate accessori inadatti: se dovete fare una spesa, valutate prima la funzionalità di quello che state acquistando. Non spendete anche pochi soldi per un fornello da 3 kg che non riuscirete mai a portare, non comprate delle scarpe super-economiche che mostrano chiaramente di non poter reggere più di due escursioni: anche questo è consumismo. Se siete in dubbio, provate prima a fare con quello che avete in casa, così vi renderete meglio conto di pesi, volumi e funzionalità.
6. Siate onesti con voi stessi: molte persone cercano e comprano attrezzature sproporzionate rispetto all'uso che ne fanno. E' inutile comprare una tenda 4 stagioni se al massimo campeggiate sull'Appennino d'estate (per non dire al mare). Indossare scarponi da spedizione imbottiti per fare una ferrata in Dolomiti ad agosto può anche essere controproducente: vi suderà il piede. Se non avete in mente imprese epocali, un'attrezzatura di base, anche usata, farà al caso vostro, senza scomodare troppo il portafogli. E qualora vogliate spingervi più in là, non crediate che non ci siano alternative al negozio: ci sono persone che hanno organizzato ed effettuato con successo spedizioni nelle Svalbard con materiale quasi totalmente autocostruito, migliore e più leggero di quello in commercio. Non ci credete? Guardate qua.
7. Cercate buoni consigli: il forum è pieno di indicazioni su come costruire, modificare o riparare molti oggetti. Valutate le scelte di chi ha incominciato prima di voi. Cercate materiale leggero, per non dovervi poi trovare a sostituirlo al primo trekking impegnativo. Per esempio questa lettura è imprescindibile: cheap and lite
8. Risparmiate i soldi per l'esperienza piuttosto che investirli in materiale: meglio avere uno zaino meno tecnico, una tenda meno spaziale, ma potersi pagare i trasporti per andare in montagna una volta in più. Se vi avanzano dei soldi, investiteli in un servizio che il mondo della montagna vi offre (un pasto caldo in rifugio, l'accompagnamento di una guida, un corso di orientamento o di alpinismo, la sostituzione di una bombola del gas in un bivacco...) piuttosto che in un oggetto di dubbia utilità. Aiuterete l'economia locale e ne trarrete di sicuro più piacere.
9. Ricordatevi che un escursionista in grado di fare grandi cose con un'attrezzatura approssimativa suscita su chi lo osserva grande fascino. Vi sarà utile quando dovrete fare colpo su un ragazzo o una ragazza! Se invece cadete sotto lo sguardo di un anziano alpinista, potrebbe offrirvi qualche pregevole attrezzatura in regalo... Inoltre farete amicizia più facilmente con i pastori e con le persone che vivono in montagna; ogni tanto ci guadagnerete anche un pezzo di formaggio e una tazza di te (poi quando tornate, restituite il favore).
10. Pensate a divertirvi, piuttosto che all'attrezzatura. Passare un sabato pomeriggio in negozio a scegliere la tenda piuttosto che in montagna a camminare de'vessere ben triste.

Ovviamente non lesinate mai sulla sicurezza: scarponi caldi e con suola ad ottima tenuta, zaino bilanciato, vestiario adatto al clima. Per il resto, potete anche essere un po' pittoreschi. Nota importante: sull'attrezzatura tecnica d'alpinismo eventualmente utilizzata, il discorso del riuso non può essere applicato. C'è un usura specifica dei materiali e un tempo di scadenza che dev'essere rispettato, non solo per i materiali sintetici, ma anche per quelli in metallo. Non utilizzate attrezzature di cui non sapete la data di costruzione, l'usura, lo stato di conservazione, il precedente utilizzo. Inoltre sono materiali non sostituibili: per pratiche alpinistiche non potete usare una corda, un moschettone o un imbrago non specificatamente costruiti e omologati per lo scopo.

In seconda battuta ci sono delle accortezze che potete prendere nello specifico. Ecco qui un po' di soluzioni per fare quello che vi piace senza dover aprire un mutuo.

Scarponi

C'è poco da fare, se andate in montagna vi servono. Per le prime passeggiate potete accontentarvi delle scarpe da ginnastica, ma appena incominciate a fare seriamente escursionismo su terreni complessi, la suola liscia delle vostre scarpette potrebbe mettervi in pericolo e il taglio basso potrebbe non proteggere a dovere le vostre caviglie.
Però potreste avere o scovare da qualche parte un vecchio paio di scarponi della vostra misura, magari in pelle, magari che vi vengono regalati perché considerati mezzi distrutti. Guardate che siano della vostra taglia: ricordate che una mezza misura o una misura in più possono essere corrette con solette e calzettoni spessi, ma se il trucco non funziona, camminare sarà una pena. Una volta che avrete trovato uno scarpone che vi va bene e di cui siete convinti, ci sarà da lavorarci.
Le scarpe che non vengono utilizzate per anni, di solito perdono la suola dopo la prima camminata. Munitevi quindi di carta vetrata fine, ripassate la pelle nella zona interessata e fate aderire la suola con l'apposito mastice da calzolai. La stessa pratica si può applicare sul fascione in gomma. Inoltre, in uno scarpone usato, la suola potrebbe non essere più in buone condizioni: non fate la sciocchezza di utilizzarlo così com'è, l'aderenza della scarpa è fondamentale in montagna! Se la scarpa è risuolabile (cioè è costituita da un sottopiede in nylon e non da una suola con strati di Pu incollati alla tomaia), un qualsiasi artigiano può sostituirla con una spesa attorno ai 20/30 euro. In caso di scarpone non risuolabile, la sostituzione sarà comunque possibile, ma la spesa più alta (intorno ai 45 euro) e bisognerà cercare il laboratorio attrezzato per questi lavori.
Se la tomaia in pelle o sintetico lascia passare l'acqua, spesso può essere un problema di manutenzione: la pelle vecchia, magari secca, dev'essere pulita bene (anche con la carta vetrata finissima) e ingrassata con prodotti specifici. La tomaia in sintetico dura molti anni se ripassata con uno spray impermeabilizzante prima di ogni escursione e lavata bene al rientro. Inoltre le cuciture devono essere ripassate periodicamente con un sigillante tipo SeamGrip. In caso di scarpone non impermeabile già all'origine, lo spray potrebbe essere poco efficace. Per un'impermeabilizzazione "da campo" si può spalmare sulla tomaia della cera (strofinando una candela) e scaldandola successivamente con il phon. Alcuni usano anche trementina e olio di soia. Ma badate bene, son palliativi: l'impermeabilità, in uno scarpone, ci vuole.
Se invece i vostri scarponi sono messi proprio male, ma sono un buon modello, fatto con materiali di qualità, ci sono degli artigiani in grado di rinnovare completamente un paio di scarpe per 60 euro circa, cambiando suola, passanti, stringhe, fascione e tirando a nuovo la pelle. E' un servizio che forniscono anche le migliori ditte artigianali (come Scarpa e La Sportiva) per qualche euro in più. Vi ritrovereste tra le mani uno scarpone tecnico da escursionismo o alpinismo, lavorato a mano, per una cifra assolutamente abbordabile.
Non trovate nulla di usato che faccia al caso vostro? Provate a cercare nei negozi una pedula da backpacking o uno scarpone d'alpinismo di pelle senza membrana impermeabile, ovvero uno scarpone vecchio stile: di solito sono fondi di magazzino o invenduti, anche di recente produzione, visto che quasi tutti cercano il gore-tex. Questi sono invece scarponi perfettamente impermeabili, se ben ingrassati, e durano anche molto a lungo. La membrana, in questo tipo di calzature, non è indispensabile, ma fa innalzare molto il prezzo finale. Se siete fortunati, riuscirete a recuperare un'ottima scarpa per 90-100 euro.

Idee dal forum: incollare una suola, scarponi risuolati,

Zaino

Tutti in casa abbiamo uno zaino, solo che spesso potrebbe non essere ideale per la montagna. Per le escursioni giornaliere non impegnative, il vostro caro zaino di scuola può andare benissimo, almeno per le prime volte. Considerate che Invicta, fino agli anni '90, ha prodotto materiale tecnico di alta qualità e anche i suoi zainetti da città ne risentivano positivamente: ancora oggi si vedono zaini con 30 anni di carriera perfettamente integri sulle spalle degli ex studenti incanutiti!
D'estate magari lo schienale vi farà sudare un po', ma nelle altre stagioni non sentirete la differenza. Inoltre, se limitate il bagaglio allo stretto indispensabile, lo zaino non dovrebbe sbilanciarsi troppo e se non frequentate terreni scoscesi non vi creerà problemi.
Se però volete qualcosa di più tecnico o più capiente, ma proprio non potete spendere, è il caso di visitare le soffitte di tutte le case a cui avete accesso, magari chiedendo ad amici e parenti. Di sicuro un vecchio zaino, alpinistico o militare, salterà fuori. Uno zaino degli anni '60 si può utilizzare ancora? Sicuramente. Spesso erano fatti di tessuto robusto e spesso, molto più resistente di quello oggi in uso. Sicuramente sono un po' pesanti, ma la maggior parte avrà dei buoni schienali e nel complesso si riveleranno utili ancora per un po' di anni. In alcuni casi però ci saranno delle riparazioni da fare.
Cordini e cinghie: potete sostituirli facilmente da un cordaio o su extremetexil.de
Buchi: procuratevi della cordura e fate delle riparazioni, magari facendovi aiutare con una macchina da cucire. In alternativa esistono molte varietà di toppe auto-incollanti che non necessitano di capacità manuali e sono resistenti.
Strappi degli spallacci o del bastino: è il caso più difficile. Considerate però che i migliori calzolai e i laboratori per tendaggi hanno delle particolari macchine da cucire che possono effettuare questo tipo di riparazioni, di solito per cifre inferiori ai 5 euro.
Impermeabilità: uno zaino vecchio sarà poco impermeabile e magari avrà ancora qualche strappo mal riparato. Nessun problema! Utilizzate una sacca in cordura siliconata o, ancora meglio, una sacca stagna. Ne trovate a meno di 10 euro. Prendetela dello stesso litraggio dello zaino e utilizzatela costantemente come fodera interna, chiudendola bene. Pesa pochissimo e sarete sicuri di non ritrovarvi il maglione bagnato sulla neve a 3000 m. Per i vecchi zaini in canapa o cotone esistono anche prodotti come il Nikwax Cotton Proof che rendono idrorepellenti i tessuti di origine naturale.
Ovviamente tutti questi zaini si prestano molto bene a modifiche: se siete bravi, potete operare come Frankestein e togliere ad uno zaino per unire all'altro, oppure aggiungere pezzi ex novo. Qui interviene la fantasia di ognuno e gli esempi raccolti su internet, magari che riguardano proprio il medesimo oggetto. Per dare dei suggerimenti:
- sui vecchi zaini fatti a sacca è utile aggiungere un bastino, per rendere il carico più stabile.
- gli spallacci stretti o a fettuccia possono essere sostituiti con quelli del tipico zaino di scuola, che di solito sono molto morbidi.
- ad un bastino curvo (tipico di alcuni zaini d'alpinismo anni '60-'70) può essere aggiunta una retina per far traspirare meglio la schiena
- le fasce lombari sono una scoperta relativamente recente: si trovano in commercio singole fasce (fatte per gli zaini con fascia rimovibile) che possono essere cucite ai vecchi zaini senza molta difficoltà.

Idee dal forum: marsupio impermeabilizzato, zaino autocostruito, sacca stagna autocostruita

Abbigliamento

Solitamente si può iniziare a fare escursionismo con l'abbigliamento che già abbiamo in casa o quello che si recupera da amici e parenti: considerate che in Italia si producono circa 1 milione di tonnellate di rifiuti tessili all'anno, alcuni kg pro capite. Ci sarà qualcosa che fa al caso vostro, lì dentro!
Fino a non molto tempo fa si andava costantemente in montagna con i jeans o con i pantaloni di velluto senza soffrirne troppo. Per l'estate e le basse quote accontentatevi di quello che indossate normalmente per fare sport: tute e magliette vanno benissimo.
Per l'inverno o l'alta quota, il discorso si complica. Se avete a che fare con il freddo intenso, dovete portarvi degli indumenti caldi e magari impermeabili. Credo che chiunque possa recuperare un vecchio giaccone, magari in piuma. Inoltre, visto che il principio è quello di vestirsi a strati, non cercate una giacca pesantissima, anzi: preferite una sovrapposizione di magliette di lana, maglioni o pile e giacca o piumino.
L'unico problema vero da affrontare è quello della pioggia: bagnarsi in montagna non è piacevole e con il freddo può essere anche pericoloso. Con un po' di perseveranza potreste trovare delle vecchie giacche in Gore-tex o delle giacche da sci: ricordatevi che possono essere ravvivate e possono ritornare impermeabili con gli appositi spray. Se sono in tessuti spalmati (ad esempio k-way o giacche da sci), gli indumenti saranno meno traspiranti. Tenetene conto nel vestirvi.
Per la neve ci sono altri trucchi: se non avete intenzione di rotolarvi nella polvere, potreste crearvi dei jeans adatti alla neve e alla pioggia lieve trattandoli con una soluzione idrorepellente apposita, come il Nikwax cotton proof o con dei metodi casalinghi come quelli indicati qui (rendere impermeabili i tessuti con allume e sapone).
In tutte le stagioni una mantella scout da pochi euro può garantirvi l'impermeabilità di tutti gli strati sottostanti senza farvi sudare. Si possono trovare ottimi prodotti ad un prezzo variabile tra i 5 e i 30 euro, e volendo si può autocostruire con del Pvc o del nylon siliconato. Inoltre può essere utilizzata anche come riparo d'emergenza e tarp.
Ultima soluzione contro l'acqua, estrema ma funzionale, è rappresentata dai mitici sacchi della spazzatura: portatevene un po' in escursione, inseme a qualche metro di cordino e del nastro adesivo telato. Costruirete qualsiasi indumento impermeabile d'emergenza, ultraleggero, versatile, sartoriale e alla moda! E' un ottimo modo per risolvere anche l'assenza delle ghette o delle copri-moffole impermeabili e per slittare sui pendii innevati (tutte opportunità che un guscio in gore-tex ultramoderno non vi offrirà mai).
Per il resto dell'abbigliamento, abbiate anche un'altra accortezza: valorizzate la lana che avete in casa. Ora tutti i negozi sportivi vendono indumenti tecnici di lana merinos a prezzi esorbitanti, ma tutta la lana che avete in casa ha, sostanzialmente, le stesse caratteristiche. Le maglie e le calzamaglia di lana (se non siete allergici) vi terranno caldo e si asciugheranno relativamente in fretta. I maglioni della nonna vi terranno caldo di notte, al campo, sotto le raffiche di vento. Se avete paura che vi si geli il sudore addosso, portatevi il cambio nello zaino, come si faceva una volta.
Inoltre potete imparare a produrvi la lana cotta e il feltro (con la lavatrice e senza la lavatrice) a partire da vecchi maglioni o guanti. Ricordatevi che la lana cotta è idrorepellente (perfetta con la neve) e tiene caldo anche da bagnata. Se applicate il procedimento a delle vecchie moffole cittadine avrete dei perfetti guanti d'alpinismo.
Che il vostro abbigliamento sia buono o scadente, portatevi nello zaino un cambio per ogni cosa e un maglione o pile del giusto peso, soprattutto se c'è il rischio di un cambiamento repentino del meteo: non rischierete di patire il freddo. Ricordatevi che indossare indumenti bagnati con temperature rigide può esporvi seriamente al rischio di assideramento.

Dormire: sacco a pelo, tenda, materassino

Sacco a pelo: Se vi organizzate per dormire nei rifugi o nei bivacchi, non vi serve: basta il sacco lenzuolo. E' un oggetto che potete farvi da soli, tagliando un vecchio lenzuolo in modo che sia della vostra lunghezza, piegandolo in due e cucendolo, in modo da avere un sacco in cui infilarvi. Le coperte le troverete sul posto.
Se invece programmate un trekking di più giorni e se pensate di dormire all'aperto, il sacco a pelo è necessario. Anche in questo caso, dovete avere un buon oggetto: se prevedete di dormire spesso al di sopra dei 2000 metri, anche solo d'estate, dovrete portare un sacco a pelo che vi scaldi anche a fronte di temperature esterne attorno allo zero. In montagna il tempo cambia rapidamente, e non vale la pena scommettere sulla vostra fortuna.
Chiunque può trovare un sacco a pelo usato. Se è un sacco che qualcuno ha portato a casa dall'esercito, siete in una botte di ferro: sono voluminosi, ma vanno perfettamente. Se invece è un vecchio sacco da campeggio, potrebbe rivelarsi troppo grande e troppo freddo per i vostri scopi. Un trucco è quello di farselo da sé. Potete comprare su internet o in un supermercato un sacco a pelo sintetico molto piccolo, per usi estivi. Scucite la cerniera superiore (nella parte inferiore l'imbottitura serve a poco) e riempite le sacche con piume recuperate in un vecchio piumino o su extremetexil.de, oppure con altro materiale sintetico. Non scegliete della piuma troppo fine, perché potrebbe uscire dalle cuciture nel giro di poco tempo. Fate ricucire il tutto in una sartoria, normalmente dovreste cavarvela con 5 euro. Qui un video di chi l'ha fatto e qui vari esempi di realizzazioni artigianali ultraleggere. Se lavorate bene, potreste costruire un sacco a pelo di lusso con una cifra molto contenuta.
Considerate anche che in montagna si dorme vestiti: se vi portate un piumino, un maglione e una calzamaglia pesante non avrete bisogno di un sacco a pelo da -20 C° per dormire due notti in un bosco in primavera.
Altro trucco: se avete due sacchi a pelo leggeri (con temperature comfort indicate attorno gli 8 gradi) e volete garantirvi una buona permanenza attorno allo zero, potete utilizzarli contemporaneamente uno dentro l'altro. Considerate questa opzione anche nel malaugurato caso dobbiate acquistare tutto: un sacco a pelo estivo (attorno ai 15 euro) + un sacco a pelo di mezza stagione (attorno ai 40 euro)+ un buon vestiario pesante, possono coprirvi tranquillamente anche con temperature piuttosto rigide.

Tenda: Chiunque può scovare una tenda in una soffitta e farsela regalare. Il problema è che non sempre questa sarà in buone condizioni: buchi, pali rotti, pezzi mancanti. Per quanto riguarda i fori, meglio utilizzare le toppe a presa rapida, che ci servono un po' per tutto: garantiscono l'impermeabilità e durano a lungo. Per i pali rotti, si possono trovare facilmente sostituzioni nei negozi specializzati, a Decathlon o su extremetexil.de. In questo modo potete anche, spendendo qualcosa di più, sostituire una vecchia paleria in vetroresina con della supersonica paleria in alluminio Dac: guadagnerete in peso e resistenza della tenda. Se vi mancano dei picchetti, provate a chiederli in regalo sul forum: la maggior parte li ha sostituiti per ridurre il peso! Inoltre, dovrete sigillare tutte le cuciture, che inevitabilmente rischiano di cedere alla prima pioggia forte: date un giro di Seamegrip e sarete a posto. Date anche una spruzzata di impermeabilizzante alla tenda, se la vedete usurata. Potete comprare uno stesso prodotto per giacche, scarponi e tenda.
Prendete in considerazione l'idea di dormire senza tenda ma con un tarp. Potete comprarne di molto economici presso tutti i negozi di bricolage (normali teli verde scuro che si usano nei garages) e vi troverete ugualmente protetti dalla pioggia e dal terreno umido. Se invece siete vicino al mare o comunque al caldo, potete dormire sotto una comoda zanzariera Ikea appesa ad un ramo. Potete anche unire le due cose e avrete una tenda ultraleggera e ultraeconomica molto simili alle tarp tend americane che però costano centinaia di euro.
Se vi trovate esposti all'umidità sotto un rifugio precario, ricordate che i famosi sacchi della spazzatura possono tenere “relativamente” all'asciutto il vostro sacco a pelo. “Relativamente” perché, traspirando, produciamo condensa. Quindi dovete avere l'accortezza di lasciare una fessura per lasciar passare almeno un po' di umidità. Se per voi dormire senza tenda è la prassi, valutate di costruire un sacco con del materiale impermeabile, ma traspirante, come il tyvek. Qui un po' di esempi di realizzazioni.

Materassino: è veramente il problema minore. Per la stagione estiva, un qualunque materassino Eva, anche da palestra, va benissimo. Chiedetelo in prestito a vostra zia, quando non ha lezione di pilates. In alternativa anche un telo impermeabile, di quelli utilizzati per i tarp. Se vi sembra di essere scomodi nel dormire, fate attenzione al terreno che utilizzate: perdete un po' di tempo nel togliere i sassi, preferite il terreno con erba fine oppure (grande lusso) un tappeto di aghi di pino secchi. In questo caso potreste addirittura fare a meno del suddetto orpello. I mitici sacchi della spazzatura possono isolare dal terreno e possono anche essere riempiti di foglie per realizzare un materasso, sempre di grande lusso a costo zero.

Idee dal forum: tarp autocostruito ultraleggero ed economico, un riparo invernale: il tepee

Mangiare: fornello, gavetta e quello che ci sta dentro

Per il fornello non avete scuse: fornello autocostruito ad alcool, con relativo paravento e supporto pentola. Qui c'è tutto quello che dovete sapere per realizzare la vostra cucina da campo portatile.
In alternativa, ove possibile, potete optare per un fuocherello a legna (mi raccomando la sicurezza!). Se volete sbizzarrirvi con le creazioni, qui trovate la raccolta più completa di modelli di fornelli ad alcool. Dovete solo scolarvi litri e litri di birra!

Per la gavetta ci sono mille opzioni. In generale è meglio guardare nel settore casalinghi di un qualsiasi supermercato oppure al mercato rionale: spesso vendono delle pentole in alluminio o inox di varie dimensioni molto economiche e sottili. Nella maggior parte dei casi il manico è svitabile e quindi la pentola risulterà compatta nello zaino. Normalmente peseranno attorno ai 300 g per un litro, un litro e mezzo di volume. Inoltre, se cucinate sul fuoco a legna, le pentole tenderanno ad annerirsi e ad ammaccarsi in breve tempo e dovrete comunque sostituirle: non spendeteci troppo.
Piatti, bicchieri e posate. Spesso si può mangiare direttamente nella pentola, ma se siete in gruppo dovrete munirvi del vostro kit. Anche qui ci viene in soccorso il reparto casalinghi: le scatole per conservare gli alimenti possono rivelarsi contemporaneamente scatola per i cibi e piatto. E sono sottili, leggere e di varie dimensioni. Non ignorate anche le stoviglie per bambini: sono di plastica atossica e leggera.

Cibo: ovviamente qui ognuno ha i suoi trucchi e le sue preferenze. Se volete risparmiare, evitate le barrette energetiche: sono costosissime e sostanzialmente inutili per i nostri scopi. Per degli spuntini energetici, vanno benissimo dei dolcetti tagliati prima: eccezionali per esempio il panforte o il torrone, che costano anche poco. Anche i parmigiano o il grana padano sono eccellenti cibi da escursione. Altro trucco è quello di prendere della frutta secca da sgusciare e prepararla in sacchettini prima della partenza. Apprezzerete in seguito questa piccola fatica.
Per le escursioni lunghe, i cibi liofilizzati sono quasi inevitabili: le buste a marchio Coop sono economiche e meno indigeribili delle altre. Altri buoni consigli ve li può dare sempre Paiolo.
Alcuni sono bravi raccoglitori: in un bosco sanno trovare tutto quello che gli serve. Ovviamente è indispensabile una conoscenza specifica che non si può improvvisare (attenzione ai funghi e alle piante velenose!). Recentemente però, in alcuni posti di montagna stanno organizzando con maggior frequenza corsi gratuiti per imparare a raccogliere funghi e piante montane, se vi interessa potete informarvi. Imparando bene l'arte, potrete cucinare fantastici risotti alle erbe o alle ortiche, minestre di sambuco, grigliate di funghi e numerose altre leccornie senza spendere un soldo.
Ricordatevi inoltre che nelle malghe alpine, in estate, si producono ottimi formaggi, si vendono latte e burro, magari anche funghi e qualche altro prodotto locale. Solitamente queste prelibatezze costano meno che al supermercato (per i semi-stagionati si pagano circa 10 euro al kg) e sono infinitamente migliori, come qualità e sapore. Approfittatene, è anche un modo per sostenere l'economia del luogo.

Idee dal forum: fornello a legna, supporto pentola fai da te, popote appesa

Accessori

Coltello: molti principianti sono affascinati da super coltelli. Innanzitutto vi ricordo che nell'escursionismo alpino sono totalmente inutili: se si supera la linea del bosco, non avrete più nulla da tagliare, se non il panino. In più sono pesanti e quelli belli costano molto. Sono sicura che chiunque, cercando, possa trovare in casa un coltellino multiuso, un Opinel o un coltello regionale pieghevole. Al limite, un piccolo coltello da cucina ben avvolto in uno straccio o riposto nella scatola degli alimenti. Va benissimo quello che avete. Realisticamente vi servirà solo per il cibo. Se invece pensate di fare campeggio nel bosco e volete tagliare piccoli rami, un buon multiuso svizzero sarà sufficiente. Più o meno tutti ne hanno uno in casa. Il famoso Victorinox ha un vantaggio: la ditta sostituisce i pezzi rotti e fa manutenzione al prodotto: è un segno di civiltà contro la logica dell'usa e getta. Se ne trovate uno malmesso, riparate quello, piuttosto che comprarne uno nuovo.
Se pensate di dover fare dei lavori molto impegnativi di bushcraft, magari in inverno o in condizioni sfavorevoli, può esservi utile un'attrezzatura base da boscaiolo che dovreste già avere in casa, se avete dimestichezza con le piante: una piccola accetta e/o un pennato (chiamato anche roncola) per tagliare rami e tronchi rapidamente, mentre una lama di sega arrotolata con due anelli terminali (disponibile presso tutti i brico a pochi euro) può essere facilmente montata su legni (come qua e qua) ed essere utilizzata normalmente. In alternativa, anche un segaccio può rendervi più rapido il lavoro.
Inoltre ricordate che un bel coltello può essere realizzato in un laboratorio domestico: ci vuole un minimo di attrezzatura, una buona manualità e una grande passione. Qui trovate un manuale per realizzarne uno, passo a passo.

Bacchette: ce ne sono di molto economiche, e sono sicura che da qualche parte possiate trovare dei vecchi bastoncini da sci. Di solito nei mercatini dell'usato si comprano per 3 o 5 euro.
In più c'è un metodo per costruirsele leggerissime e quasi gratuitamente: dovete solo avere una vecchia canna da pesca in casa, oppure un paletto d'alluminio e una manopola in schiuma! In alternativa, lavorate bene due bastoni trovati nel bosco; darete un ulteriore senso al coltello e imparerete ad usarlo (tutto gratis).

Ghette: se andate nella neve e nel fango, dovete procurarvele o costruirvele. Non devono essere traspiranti, solo impermeabili, per cui va bene qualsiasi tessuto cerato, plastica o altro. Si possono realizzare sul campo con dei sacchi della spazzatura, chiusi bene sullo scarpone, sul polpaccio e sopra la caviglia con del nastro isolante o del nastro telato.

Ciaspole: sembra impossibile, ma con poco materiale e poco impegno si possono costruire delle ciaspole adatte a semplici passeggiate sulla neve. Insomma, delle leggere e confortevoli ciaspole old stile: un'intelaiatura di alluminio, forata e armata con della corda leggermente elastica. Qui trovate le istruzioni per procedere.

Luce: portatela, dover camminare nel bosco buio di notte può essere un'esperienza spiacevole e anche poco sicura. Non avete bisogno del faro dei pompieri: basta una qualsiasi piletta che già possedete. Se avete un frontalino bene, altrimenti potete fissare la luce alla fronte con una fascia elastica. Anche il cellulare può farvi luce per qualche ora.

Kit del pronto soccorso: se non avete già in casa gli oggetti che volete metterci dentro vuol dire che o non li sapete usare, o non servono. Per cui non dovete acquistare proprio nulla che non sia presente nel vostro normale armadietto del pronto soccorso. Portate il minimo indispensabile, seguendo i consigli del forum. Le uniche cose che potrebbe valere la pena procurarsi sono i cerotti di sutura (ma solo se imparate come e quando utilizzarli) e il telo termico: di solito si trova nei kit di primo soccorso delle automobili o similari e se lo dovete comprare costa 3 euro.

Sci: esula un po' da questa guida, perché è un'attrezzatura tecnica, ma è un oggetto su cui negli ultimi 30 anni il consumismo si è accanito. Proprio per questo, è uno dei materiali che si trovano con più facilità nelle cantine e in certi mercatini: nel nord Italia non esiste ripostiglio che non conservi almeno 2 paia di sci e scarponi dismessi, ma ancora utilizzabili, alcuni adatti anche per lo sci escursionismo o alpinismo. Posso testimoniare personalmente: si può sciare per una vita intera e non spendere un soldo solo in materiale (e anche in impianti di risalita, che sono invasivi e non è il caso di finanziarli; la montagna è vasta, sciate liberi altrove).

Idee dal forum: coltello da cucina, pila frontale con il cellulare, bastoncini per amachista

Orientamento e documentazione

L'orientamento è una competenza base di ogni buon camminatore e perdersi è un bel problema: un'alta percentuale dei soccorsi in montagna avviene proprio per questo motivo. Per orientarsi bene, bisogna preparare il percorso studiando in anticipo carte e relazioni e poi saper leggere le mappe quando ci si trova sul campo. Per tutto ciò servono alcuni strumenti e, soprattutto, la cartografia!
Se non l'avete già, una bussola scout o una bussola cartografica si può trovare con pochi soldi, sotto i 10 euro. Anche gli altimetri e barometri digitali oggi hanno un costo più contenuto. Un gps dedicato invece continua ad essere uno strumento piuttosto costoso, ma è buona norma imparare prima ad orientarsi con i metodi tradizionali: non a caso, all'esame di guida escursionistica, sottopongono i candidati ad un test di orientamento con le cartine.
Il problema dei costi però rimane per la cartografia: se cambiate frequentemente zona e dovete comprarvi una bella mappa escursionistica ogni volta, rischiate di spendere un patrimonio.
Esistono tre soluzioni semplici.
La prima è Oruxmaps, applicazione gratuita per smartphone che funziona da gps, sia con la cartografia liberamente scaricabile da internet (openmaps mondiali o IGM nazionali, ad esempio), sia con le carte che potete scansionare voi. Io consiglio questa, ma ce ne sono molte altre analoghe.
La seconda è la cartografia gratuita liberamente scaricabile da internet sul sito geoportale nazionale italiano. Attualmente, quasi tutti gli stati europei hanno un servizio analogo e rendono disponibile su internet la cartografia dettagliata che i vari istituti nazionali hanno prodotto negli anni.
Stampatevi le cartine del posto in qualsiasi caso, anche se siete muniti di smartphone o gps. E' una sicurezza in più.
La terza soluzione è rappresentata dalle biblioteche: ci sono molte biblioteche locali che hanno una nutrita sezione di guide alpinistiche, escursionistiche, cartografia e riviste della montagna (spesso anche materiale introvabile perché fuori catalogo). Utilizzate il servizio Sbn nazionale oppure Worldcat per verificare dove è collocata la guida al trekking ed eventualmente il servizio di prestito interbibliotecario per farvi recapitare il volume nella biblioteca vicino a casa vostra. Scoprirete un intero mondo editoriale in modo gratuito.

Idee dal forum: Oruxmaps, come creare le mappe per un'escursione

Equipaggiamento per avventure ai confini del mondo

L'equipaggiamento che abbiamo elencato in questo wiki comprende la maggior parte di luoghi e di condizioni climatiche che normalmente si affrontano nelle escursioni alle nostre latitudini. Se pensate di bivaccare sull'Adamello in pieno inverno, di programmare un'escursione sciistica alle Svalbard oppure di attraversare il deserto dei Gobi, non potete affidarvi ad attrezzatura improvvisata sulla cui qualità non sapete nulla. Badate bene, questo non esclude che anche in questi casi si possa applicare la filosofia del riuso e le vostre capacità di fai-da-te: l'esempio ideale lo dà questo alpinista francese che si è costruito da solo e con grande competenza tutto l'equipaggiamento per affrontare i grandi freddi del nord. Conoscere bene ciò che state utilizzando vi aiuterà molto nella sventurata ipotesi che un oggetto non funzioni a dovere e che debba essere riparato sul campo. Può accadere anche con materiali nuovi e molto costosi, quindi non partite mai senza conoscere bene il vostro equipaggiamento.
Le situazioni estreme di solito richiedono abbigliamento e calzature specificatamente progettate per lo scopo, tende molto robuste, sacchi a pelo a grande tenuta termica, fornelli multi-combustibile e, in generale, attrezzatura estremamente affidabile sulla quale è rischioso andare al risparmio. Talvolta però non si pensa che molta di questa attrezzatura può essere chiesta in prestito o noleggiata presso negozi o agenzie specializzate (in Italia o nei paesi meta della spedizione): ad esempio è molto facile noleggiare sacchi a pelo, tute e tende da spedizione, ciaspole, sci, set arva, gps, mtb e così via.
Per il resto, ogni esperienza e condizione vuole il suo equipaggiamento: chiedete prima di lanciarvi in spese spericolate, il forum serve anche a questo.

Qui trovate la discussione completa, con spunti e riflessioni aggiuntive

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Anfisbena
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Esauriente ed esaustiva....averla letta prima di aver comprato mille cineserie o cose inutili...
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