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Le regole auree per scegliere una scarpa da montagna

La calzatura è l'unico vero accessorio indispensabile per l'escursionismo, quindi vale la pena di investirci qualche soldo in più. Talvolta si inizia ad andare in montagna con le scarpe da ginnastica che già si posseggono oppure con scarponcini economici e leggeri comprati in qualche catena sportiva. Ma bisogna fare attenzione e, appena si pensa di affrontare un sentiero di montagna vero e proprio, che presenta delle difficoltà escursionistiche, è necessario comprare un buon paio di scarponi.
Perché non è consigliabile fare escursionismo con delle scarpe poco valide o non pensate per l'utilizzo in montagna? Essenzialmente per due motivi:

1. Suola e tenuta della scarpa: se volete camminare su un'ampia strada forestale, qualsiasi scarpa va bene perché non ci sono pericoli. Ma se il terreno diviene impervio e il sentiero sconnesso, la suola deve garantire un buon supporto al piede e un'ottima tenuta, pena il rischio di storte e voli indesiderati. La prima causa di morte in montagna è la caduta: spesso avviene perché si scivola su terreno sconnesso o bagnato. In questo frangente la tenuta della scarpa può fare la differenza.
2. Impermeabilità, calore e comodità: una scarpa da montagna che sia adeguata al vostro utilizzo manterrà il piede caldo e asciutto anche sotto la pioggia e in mezzo alla neve. Se i vostri piedi rimanessero al freddo e bagnati per molte ore potreste andare incontro a seri problemi fino al congelamento. Inoltre la comodità è importante: una scarpa troppo morbida utilizzata su terreni difficili potrebbe affaticare il piede ed esporvi ad infortuni. Una scarpa non adatta alle lunghe camminate può provocarvi vesciche e ferite.

Se vi siete decisi, arriverete in negozio e troverete un'infinità di modelli e un commesso che non sempre è all'altezza del compito. Vediamo come orientarci.

Tipologie di scarpe da montagna che potete trovare nei negozi di sport

1. Scarpe da passeggiata (o walking): sono delle scarpe che si possono utilizzare in città e sulle strade battute, normalmente sono basse. Alcuni modelli hanno una membrana impermeabile, sono imbottiti e hanno una suola di qualità. Quando sceglierle: se volete fare delle semplici passeggiate su terreni alla portata di tutti, classificati come T, in assenza di neve. Preferite i modelli impermeabili per l'inverno. I migliori modelli sono adatti anche a cammini lunghi, ma tecnicamente facili, come quello di Santiago o la Via Francigena.
Modelli esemplificativi: Scarpa Cyrus, Scarpa Mojito, Gronell Yankee, Kiaikkialla Nilakka.
2. Scarpe da corsa in montagna(o trail running): sono scarpe da corsa, esteticamente molto appariscenti, con una tomaia in tessuto sintetico leggero e, talvolta, una fodera impermeabile. Hanno una suola tassellata che garantisce una buona tenuta, specie su fango, ma hanno una punta pensata per la corsa e non per arrampicarsi sulle rocce. Quando sceglierle: se praticate la corsa, la camminata veloce, il nordic walking. Non sono adatte alle basse temperature, non sono pensate per affrontare la roccia, non proteggono il piede, per cui sono consigliate solo all'utenza specifica e, preferibilmente, su terreni non troppo complessi, a quote non elevate. Modelli esemplificativi: Salomon xa pro 3d, La sportiva Raptor.
3. Scarpe da avvicinamento (o approach): all'apparenza sembrano un ibrido tra le due tipologie precedenti, ma in realtà sono un concentrato di tecnologia. Hanno suole tassellate per la roccia con una speciale lavorazione in punta che le rende adatte all'arrampicata. Sono molto leggere, quasi sempre basse e con un'allacciatura che arriva fino in punta per renderle aderenti al piede. Talvolta hanno una fodera impermeabile. Quando sceglierle: sono scarpe riservate ad un'utenza esperta, agli alpinisti, alle guide e sono da utilizzare sulle vie di roccia, anche molto impegnative. Se cercate una scarpa bassa da passeggio scegliete quelle sopra, se cercate una scarpa per escursioni vere, leggete sotto.
Modelli esemplificativi: La sportiva Ganda, Fitwell Big wall grip, Salewa mountain trainer.
4. Pedule da escursionismo: se volete fare il vostro primo acquisto e vi sentite degli escursionisti, state in questo segmento e non sbaglierete. Le pedule sono scarpe rigorosamente alte con protezione fino alla caviglia, suola tassellata mediamente rigida, tomaia spessa e fodera imbottita. Prendete in considerazione solo modelli impermeabili. La lingua della scarpa dev'essere un tutt'uno con la tomaia, le stringhe e gli occhielli robusti. La tomaia può essere interamente in pelle oppure con inserti in tessuto e altri materiali sintetici. Deve comunque garantire un ottimo contenimento del piede. Molti produttori dividono tra pedule da hiking, trekking e backpaking: le prime sono più leggere, le seconde solo solitamente indicate per l'escursionismo veloce e le ultime sono pensate per i cammini di più giorni e con carichi pesanti. In tutte le categorie si possono trovare modelli molto tecnici e perfettamente adatti a percorsi impegnativi; considerate che le pedule da backpaking sono solitamente più pesanti, ma più contenitive. Valutate le scarpe anche a seconda della rigidità della suola: roccia e ghiaioni richiedono una pedula che si fletta poco, pascoli morbidi e terreni poco accidentati si percorrono meglio con una suola flessibile.
Quando sceglierle: le linee guida del soccorso alpino dicono che le pedule da escursionismo sono le calzature necessarie per affrontare sentieri classificati come E ed EE: sono studiate per aiutarvi ad evitare infortuni e cadute. Se pensate di utilizzarle anche con neve e ciaspole, scegliete i modelli maggiormente imbottiti. Considerate la pedula come il passaggio obbligato per ogni appassionato di montagna: anche se arriverete a fare le guide alpine, continuerete ad avere nella scarpiera almeno un paio di pedule. Un modello sufficientemente robusto e tecnico può accompagnarvi per anni, anche su ferrate e percorsi di facile alpinismo in assenza di neve.
Modelli esplicativi: centinaia. Scarpa SL, Scarpa Heikla, Scarpa Kailash, Crispi Gran Paradiso, Crispi Ascent, La sportiva Trango Trek, Gronell Kangoo, Fitwell Giove, Dallapè Cevedale, Aku Transalpina, Andrew shoes nepal trek.
5. Scarponi da alpinismo: sono scarponi con suola semi-rigida o completamente rigida, tomaia più spessa, imbottitura maggiorata, collo più alto e predisposizione per i ramponi automatici o semi-automatici. Sono più pesanti. Ci sono modelli pensati per i 3000 metri e modelli per le spedizioni himalayane. Se siete semplici escursionisti estivi, non vi servono: non fate l'errore di comprarli perché sono il meglio che offre il negozio. La suola rigida vi renderebbe faticoso il cammino, il peso vi affaticherebbe inutilmente e l'imbottitura invernale vi farebbe sudare il piede, provocandovi vesciche. Quando sceglierli: se praticate alpinismo estivo e invernale o se, dopo aver fatto adeguata esperienza ed aver frequentato dei corsi specifici, volete progredire verso percorsi che richiedono l'uso di ramponi semi-automatici. Se non avete in mente imprese epocali e iniziate appena ad avventurarvi su terreni più complessi, evitate di acquistare uno scarpone con suola completamente rigida e predisposizione per ramponi automatici: meglio un modello più versatile e semi-ramponabile. Modelli esplicativi: La sportiva Nepal Trek, Scarpa Triolet pro, Zamberlan Jorasses, Fitwell Tatoo, Andrew shoes new antelao.
6. Doposci: Una volta erano degli stivali di gommapiuma inguardabili e inutili. Ora ci sono modelli molto evoluti, con una buona suola ed un'imbottitura eccezionale, perfettamente impermeabili. Unico limite: potete usarli solo su neve, con le ciaspole, anche perché di solito la suola non è studiata per fare altro. Normalmente alle nostre latitudini non sono necessari, e una buona pedula può accompagnarvi anche in inverno. Però possono rivelarsi utili se soffrite il freddo, se viaggiate nel nord, se pensate di passare giorni e giorni con le ciaspole ai piedi. Non fate l'errore di confonderli con pedule o scarponi. Modelli esplicativi: Gronell Hybrid, The north face Snow betty.

Come valutare la costruzione della scarpa

Ora che avete scelto la tipologia di scarpa che fa al caso vostro, dovete valutarne la qualità. Ci sono marchi più famosi, ampiamente citati sopra e sul forum, che difficilmente deludono e che comunque vi garantiscono un'ottima tenuta nelle condizioni di utilizzo per le quali sono consigliati dalla casa produttrice. Alcuni di questi marchi sono italiani e spesso hanno un outlet vicino al loro laboratorio: potreste andarli a trovare e farvi consigliare direttamente dai loro dipendenti. E' un modo per accertarsi della qualità della scarpa; inoltre i prodotti artigianali durano mediamente di più degli altri.
Non fate l'errore di farvi condurre dall'aspetto estetico, ma operate invece un'analisi ragionata delle caratteristiche, seguendo questi punti principali.
1. Suola: è il primo elemento che dovete valutare. Deve avere una buona tenuta sulle rocce, sulla terra e sul bagnato e per questo dev'essere ben tassellata. Ci sono vari disegni e scolpiture che determinano la vocazione della suola e la sua tenuta sui vari tipi di terreno (su internet trovate molte informazioni, ogni suola ha un nome che in genere è stampigliato sulla scatola e riportata sulle pagine dedicate al modello che state scegliendo), ma la maggior parte delle pedule e degli scarponi di qualità hanno suole equilibrate e versatili. Il leader indiscusso del settore è Vibram, e di per sé è una garanzia. Esistono scarponi risuolabili e scarponi non risuolabili: in caso di utilizzo intensivo su roccia, i primi sono preferibili. Le suole consumate infatti vanno sostituite rapidamente, perché la loro tenuta non è più garantita e potrebbe esporvi a seri rischi di caduta.
2. Tomaia: sono fatte con tutti i tipi di materiale, dalla pelle alla cordura al kevlar. Dev'essere contenitiva e dev'essere un tutt'uno con la lingua della scarpa. I modelli interamente in pelle (generalmente nabuk, pelle idro-perwanger, crosta...) sono più pesanti, ma, se correttamente trattati, mantengono l'impermeabilità più a lungo e sono più durevoli. Inoltre sono più contenitivi e sono preferibili in caso di utilizzo su terreni impegnativi, in trekking di più giorni e con carichi pesanti. Il nabuk è più morbido e delicato; è molto confortevole ed è impermeabile, ma va trattato con cere apposite: la sua lavorazione gli permette di assorbire bene i prodotti impermeabilizzanti utilizzati per la manutenzione. La pelle idro-perwanger è una pelle trattata al silicone che mantiene l'impermeabilità a lungo ed è molto resistente; solitamente è utilizzata nelle scarpe a vocazione alpinistica o comunque pensate per la neve e il ghiaccio. Le tomaie miste o sintetiche sono invece più leggere, più adatte all'escursionismo e alpinismo veloce, e sono preferibili per i terreni meno complessi e per le uscite in giornata. Gli inserti in cordura e kevlar sono comunque molto resistenti e si trattano con facilità, tanto che oggi risultano molto utilizzati.
3. Fodera: attualmente quasi tutte le scarpe da escursionismo di qualità hanno delle fodere che contengono delle membrane impermeabili (ved. post sulle membrane). Le più note sono prodotte dalla Gore, ma ne esistono molte altre. Alcune ditte utilizzano con successo membrane esterne come la Event. Negli scarponi o pedule invernali cercate una fodera imbottita in Primaloft o simili. Alcuni scarponi artigianali non hanno la membrana impermeabile, ma la fodera in pelle e la tomaia in cuoio: sono ugualmente validi, resistono all'acqua e alla neve, ma richiedono più manutenzione. Sono solitamente meno caldi ma più comodi e traspiranti.

Come provare un paio di scarpe da escursionismo

Ora che avete un'idea di cosa vi aggrada e avete ristretto il campo della vostra ricerca, dovete provare la scarpa. Non fate l'errore di farvi guidare solo dalla ricerca in internet: ogni modello ha la sua calzata, e anche se vi sembra perfetto per le vostre esigenze, potrebbe rivelarsi poco gradito al vostro piede. Inoltre le misure non sono universali: potreste avere bisogno di una taglia diversa da quella che solitamente utilizzate a seconda della scarpa che state provando. Inoltre i migliori produttori producono anche le mezze misure e attualmente stanno commercializzando gli stessi modelli in versioni differenti per uomo e per donna: chiedete al commerciante la versione giusta per il vostro sesso, è un aspetto che migliora molto la calzata.
Ecco le regole che dovete seguire per provare uno scarpone:
1. Munitevi di calzettone: normalmente il commesso ve ne darà uno, ma se sapete già che calzettoni userete in escursione, portateveli. Se non avete un calzettone tecnico, approfittatene per comprarne almeno 2 paia per stagione. Le calze spesse da escursionismo sono essenziali per prevenire le vesciche.
2. Infilare e allacciare bene: sembra banale, ma non è così. Innanzitutto dovete verificare che avanzi un po' di spazio all'interno della scarpa. Infilate e spingete il piede in punta: tra il vostro tallone e il retro della scarpa dovrebbe avanzare più o meno lo spazio per infilarci l'indice. Una volta fatta questa verifica, spingete il piede indietro tutta e tirate perfettamente i lacci, in modo da fermare il piede senza stringerlo troppo. Provate sempre tutte e due le scarpe: difficilmente abbiamo i piedi esattamente simmetrici.
3. Provate a camminare: in questa fase dovete valutare bene la comodità del piede. Le punte non devono essere troppo strette, le dita non devono picchiare in punta, specie se fate una piccola discesa o spingete contro una parete. Il piede dev'essere ben fasciato, senza però sentirsi costretto. Se caso, provate a regolare l'allacciatura più volte. Valutate bene anche la rigidità della suola: se non avete in mente passare tutte le domeniche su roccette e ghiaioni, non cercatela troppo rigida, visto che per camminare bene il piede si deve flettere un po'. Se invece avete in mente solo la roccia oppure volete utilizzare i ramponi classici (o volete una suola predisposta per gli automatici e semi-automatici), dovrete cercare una suola rigida.
4. Affidatevi al vostro piede e sperate: il risultato dell'acquisto ve lo dirà lui alla prima escursione. Se il risultato è negativo, insistete un paio di volte, magari con i cerotti anti-vesciche, e poi gettate la spugna. Meglio vendere la scarpa errata sul mercatino e ricomprarne una nuova piuttosto che riempirsi di piaghe e rovinarsi tutte le escursioni.
5. Aiuto, sono intollerante agli scarponi! Può capitare. Piedi un po' strani, lunghissimi, piccolissimi, delicati, anomali, oppure una camminata eccentrica possono portare ad essere intolleranti agli scarponi. Non fate l'errore di abbandonare la ricerca e usare solo scarpe da ginnastica, magari in contesti in cui non sono adatte. Andate invece a fare visita ad un artigiano che possa analizzare il vostro piede e farvi una scarpa su misura. Vi durerà molti anni e sarà perfetta per le vostre esigenze. Potrebbe addirittura costarvi meno di un normale scarpone d'alpinismo alla moda. Ditte che prestano questo servizio: Dallapè, Trevi, San Martin, Wild climb.

Ora che avete il vostro mitico paio di scarpe da montagna, qualunque esse siano, dovete utilizzarle spesso e fare una buona manutenzione. Utilizzarle spesso non solo perché andare in montagna è bello, ma anche perché una scarpa utilizzata un paio di volte e poi abbandonata nella scarpiera per anni, alla prima escursione vi abbandonerà: le plastiche e le colle si deteriorano facilmente e questo fenomeno è più accentuato in certi tipi di materiali, ma soprattutto aumenta con il non utilizzo.
Per la buona manutenzione seguite i consigli del forum e cercate in commercio i prodotti appositi a seconda della tipologia di tomaia che dovete trattare.

Nota finale importante: un buon paio di scarponi spesso si può anche riutilizzare e rimettere in funzione. Se cercate bene, potrete avere un ottimo paio di pedule a costo zero: Come costruirsi un equipaggiamento con il riuso e la condivisione

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Anfisbena
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U
Con questi criteri venerdi' prossimo acquisterò degli scarponi aku da trekking. Non camminavo bene perché un piede e' quasi un cm piu lungo dell'altro a causa di una frattura dell'alluce pregressa. Poi vi racconto. Ciao!
Ottimo testo orientativo. L'ABC da tenere a mente prima di avvicinarsi alla montagna.
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