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Tecnica e uso del firesteel

Il firesteel merita una trattazione a parte per quanto riguarda il tema del fuoco, prima cosa necessaria nel caso in cui si dovesse trascorrere una notte nel bosco.

Il firesteel viene usato come un oggetto indispensabile nelle regioni del nord Europa e da qualche tempo complice la rete ha preso piede anche in Italia. Il motivo per cui al firesteel viene data tanta importanza e fiducia è perché oltre a rispondere ai requisiti di compattezza di poco peso e ingombro, ha la capacità di sprigionare tante scintille anche se bagnato. Viene sfregato contro un bordo metallico tipo il dorso del coltello o la lamina che viene messa generalmente in dotazione. Quindi si reputa che in caso di bisogno si ha la possibilità di accendere un fuoco anche in condizioni di alta concentrazione di umidità. Nasce spontanea una domanda perché allora invece del firesteel non portarsi dietro un accendino piezoelettrico che ha la capacità di accendersi anche se bagnato e genera una fiamma che il vento non è in grado di spegnere perché funziona come un mini bruciatore. Questo secondo mezzo sicuramente è più pratico e ci garantisce un'accensione più rapida del fuoco. Ma l'accendino nello zaino si potrebbe rompere o inavvertitamente potremmo partire da casa con l'accendino scarico senza rendercene conto. Ecco perché la scelta di portare comunque e sempre un firesteel risulta una scelta corretta. Ma questo bastoncino, composto da diversi minerali quali: ferro, magnesio, zinco, cesio e "terre rare" un mix di 17 metalli che si trovano aggregati in natura, deve essere saputo usare a secondo delle condizioni in cui ci si trova per accendere il fuoco. Per ottenere il fuoco tutto dipende dall'innesco. Più questo sarà efficiente maggiori saranno le probabilità di accendere in tempi brevi il fuoco.

Partiamo da lontano e vediamo dove questo oggetto è da sempre usato e perché. In Svezia anche in presenza di neve e di temperature bassissime per fare partire un fuoco basta veramente poco come innesco, si usa la corteccia di betulla che ha la caratteristica di presentarsi con la consistenza di una pergamena ma al suo interno sono presenti sostanze oleose che favoriscono la combustione. La corteccia viene prima grattata con il filo del coltello in modo da ottenere una polverina, vengono predisposti dei pezzetti di corteccia sempre su una corteccia. Poi a seguito di una buona scintilla sulla polvere di corteccia partirà inizialmente una brace leggera che se alimentata da altra corteccia si trasformerà in una fiamma costante grazie agli oli. La fiamma alimentata a sua volta nel modo corretto farà partire il nostro fuoco. Sempre nella foresta boreale, se ci spostassimo in Canada un' altra esca utilizzata oltre la corteccia di betulla è la resina del pino e dell'abete che ha la caratteristica di infiammarsi con una scintilla ed essendo resinosa brucia sino ad esaurimento. Anche in questo caso basta alimentare bene questa fiamma per ottenere il fuoco. In Italia la betulla si trova ma non è poi così diffusa come nella foresta boreale. Il pino e l'abete in Italia si trovano un po' ovunque di specie diverse da quelli presenti nella foresta boreale e le resine non sono poi così "efficienti" allo scopo di accendere un fuoco. Ecco il primo problema che si incontra nell'utilizzo del firesteel sul nostro territorio.

Ma in Italia cosa si può usare come innesco? Quali sono le condizioni ottimali per accendere un fuoco con un acciarino? Prima di sentirsi sicuri di avere il fuoco in qualsiasi situazione occorre fare un po' di pratica con questo oggetto: valutando le varie condizioni meteo/stagionali in cui questo verrà utilizzato. Possiamo cercare di capire meglio come utilizzare il firesteel partendo dalle stagioni.

Fine della primavera, estate, inizio autunno abbiamo ancora la possibilità di trovare diverso materiale vegetale secco o comunque facilmente infiammabile con una scintilla. Erba secca della consistenza della paglia è un buon innesco. Se si è in piena estate diventa abbastanza facile reperire erba secca, se poi ci si trova in una zona dove c'è la macchia mediterranea li saremo sicuri di fare partire il fuoco. Aghi di pino quelli raccolti in superficie, foglie secche, corteccia secca insomma dovremo ingegnarci un po' ma di certo non mancheranno le possibilità. Però particolare attenzione dobbiamo dedicare all'orario in cui vogliamo accendere il fuoco in un bosco al calare della sera inizia anche l'umidità quindi dobbiamo calcolare bene quando fermarci e accendere il fuoco anche se le ore di luce disponibili sono tante.

Autunno inoltrato e inverno: cambiando ovviamente le condizioni climatiche fare scoccare la scintilla che innesca l'esca diventa più difficile perché l'esca non potrebbe essere quella ottimale o perché l'alta concentrazione di umidità impedisca l'avvio dell'esca. Quando si è in queste condizioni far partire il fuoco può diventare un lavoro che dura 15, 20 minuti oltre che snervante diventerà stancante nel momento in cui ci si accanisce nel fare scoccare le scintille. Il risultato è tanta, tanta fatica.

Come sfruttare al meglio le potenzialità del firesteel: Il firesteel come ogni strumento deve essere utilizzato in modo razionale. Se d'estate può risultare abbastanza facile trovare del materiale vegetale che può infiammarsi, in autunno inoltrato e in inverno le cose cambiano. Non avendo a disposizione l'efficientissima corteccia di betulla nella nostra vegetazione d'inverno, ma anche nel periodo estivo occorre costruirsi un'esca efficiente come la corteccia di betulla al fine di garantirci sempre l'accensione del fuoco. La soluzione consiste nel cotone idrofilo imbevuto di olio di vaselina. In questo modo sfrutteremo lo stesso principio della corteccia di betulla. Si tratta di due materiali facilmente reperibili a un costo irrisorio. Il cotone idrofilo è reperibile anche al supermercato, mentre un litro di olio di vasellina purissimo, inodore di tipo farmaceutico utilizzato nei processi di vinificazione è acquistabile in una qualsiasi ferramenta al costo di circa 3 €.

Esca naturale sul territorio italiano: Sul nostro territorio sono presenti diverse esche anche buone, ma queste non hanno la caratteristica di essere pronte all'uso ed efficienti in ogni stagione come la corteccia di betulla.
Il cuore del carciofo selvatico una volta secco, così come il fiore del cardo selvatico una volta secco risultano buone esche. Queste due esche le troverete disponibili nel periodo estivo soprattutto nella parte appenninica e nel meridione d'Italia.
La "barba" dell'edera questa la si trova in qualsiasi stagione, l'edera però deve aver raggiunto dimensioni notevoli. In questo caso i rami presentano questa barba e avvolgono il fusto di un albero. La "barba" deve essere raccolta in quantità notevole, funziona d'estate quando si presenta asciutta. D'inverno e in autunno occorrerà raccoglierla molte ore prima di accendere il fuoco e metterla a contatto con il corpo che essendo caldo tenderà ad asciugarla. Dopo una giornata di cammino dovrebbe accendersi come d'estate.
Il fiori dello scotano, questi si aprono in primavera e hanno colore giallo verdastro cadono in primavera lasciando peduncoli pelosi che si accendono con il firesteel. Se si ha l'accortezza di farli seccare sono un'ottima esca. Anche in questo caso ne occorre una quantità notevole, diciamo una manciata abbondante.
Come avete potuto constatare sul territorio italiano le esche ci sono, ma possono risultare efficienti solo nel periodo estivo o se si ha l'accortezza di raccoglierle in estate di seguito possono essere utilizzate d'inverno. Resta sempre il fatto che occorre comunque impiegare del tempo per cercarle, selezionarle, farle asciugare e conservarle nel modo corretto.
Se ne deduce che occorre muoversi non solo con il firesteel, ma anche con l'esca giusta altrimenti potremo farci veramente poco.

Costruzione dell'esca: Si tratta di un'operazione semplice occorre avere un contenitore anche piccolo con una chiusura che sia capace di non fare versare l'olio di vasellina. Questo contenitore dovrà essere piccolo è compatto così da potersi portare all'interno della tasca dei pantaloni. Il cotone dovrà essere scomposto in batuffoli che al loro volta saranno riposti nel contenitore e compressi. Quando il contenitore sarà pieno di batuffoli basterà versare l'olio di vasellina a più riprese dando il tempo che questo venga assorbito. Quando l'olio avrà raggiunto l'orlo del contenitore lo potrete chiudere.

Come usare il cotone imbevuto: Dopo avere preparato la base del fuoco, basta prendere un batuffolo aprirlo, allargarlo a un diametro di circa 4 cm avendo cura di non lasciarlo piatto, ma cercare di portarlo alla densità iniziale di batuffolo. Queste dimensioni consentirànno al cotone di ossigenarsi durante la combustione. Basta una scintilla, la più tenue per accendere l'esca. Questa brucerà in maniera costante lentamente ma con fiamma viva fino ad esaurimento dell'olio. Il batuffolo imbevuto di olio di vasellina in pratica funzionerà come se fosse lo stoppino di una lampada ad olio. In questo modo si riuscirà ad accendere un fuoco anche in presenza di forte umidità e legna bagnata sempre se avrete avuto l'accortezza di selezionarla prima nel modo corretto.

Esca alternativa: da un po' di tempo viene commercializzata la cosiddetta "diavolina ecologica" ossia dei cubetti di materiale naturale che ha quasi la consistenza del truciolato. Se toccate questo materiale vi accorgerete che i polpastrelli risulteranno un po' oleosi. Il principio quindi è lo stesso identico del cotone imbevuto. Anche questo tipo di esca risulta efficiente con il firesteel. Ne potrete utilizzare anche mezzo cubetto alla volta. E' reperibile in qualsiasi supermercato o ferramenta a circa 1/2 € a confezione.

Come scatenare le scintille in modo efficiente: Il principio di funzionamento del firesteel è il seguente, venendo grattato con decisione e velocità si staccano dei pezzettini di metallo che si incendiano, le scintille appunto. Queste cadendo accese sull'esca la accendono. Potrebbe sembrare banale grattare il firesteel per fare le scintille, ma il metodo più efficace è quello di posizionare con un angolo di 45° rispetto al firesteel la lamella in dotazione o lo spigolo del dorso del coltello. A questo punto l'impugnatura del firesteel va messa a contatto con lo spigolo e va tirato verso di voi con decisione. Questa posizione assicura che nel momento in cui scateniamo le scintille non muoviamo accidentalmente l'esca e consente di mettere maggiore forza nel tiro. Nel caso in ci vi dovreste trovare in difficoltà nel far partire l'innesco potete grattare un po' di polvere di firesteel sull'innesco, in modo che quando verrà colpito dalla scintilla accenda direttamente la polvere, facendo partire l'innesco.

Regole per utilizzo del firesteel
- Insieme al firesteel accertarsi di avere il coltello con il dorso spigoloso o la barretta di metallo in dotazione al firesteel che consentirà per sfregamento di creare molte scintille.
- Portare sempre l'esca composta da cotone idrofilo imbevuto di olio di vasellina.
- Creare una base per il fuoco che possa isolare l'innesco, ma che contemporaneamente possa ossigenare la fiamma.
- Porre sull'esca a mo di capanna gli sterpi piccoli e sottili o in alternativa il legno arricciato questi si accenderanno grazie all'esca incendiata dalla scintilla del firesteel.
- Per scatenare le scintille in modo efficiente sull' esca posizionare con un angolo di 45° rispetto al firesteel la lamella in dotazione o lo spigolo del dorso del coltello e tirate verso di voi con decisione.

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CADMO
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Ultime recensioni

carissimo Elio.
ho acceso fuochi sempre con il firesteel usando come esca l'ovatta imbibita di olio di vaselina i primi tempi. poi scoprii l'olio per lanterne in offerta da leroy merlin 1 litro 1€ (ottimo!). non metto troppo olio perchè qualche volta si è rivelato controproducente. spesso porto il minicontenitore composto da 2 colli di bottiglia di plastica e relativi tappi tagliati a filo con il collare, rifilati sulla carta vetrata ed incollati l'uno con l'altro. funziona ed è veramente piccolo.
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