Premessa.
Divido questo report di viaggio in due parti, altrimenti risulta un post troppo lungo.
Preferisco usare il metodo del foto-racconto per non annoiare troppo, suddividendo il tutto in 10 tappe. Poi alla fine della seconda parte inserirò alcune considerazioni personali e tecniche per chi ha voglia di leggerle.
Da Roma a Monaco di Baviera in 10 tappe per 1100 km per circa 9000 metri di dislivello, il tutto prendendo possibilmente strade minori a volte sterrate e anche sentieri da trekking, fino alle ciclabili al Nord.
2° Tappa Viterbo - Pienza: 104 km - 1100 mt dislivello
Lasciata la Cassia, si entra nel vivo della Val d'Orcia
La vista e i tramonti da Pienza sono spettacolari, in fondo si riconosce la Rocca di Radicofani, primo baluardo quando si entra in Toscana
3° Tappa Pienza - Passo dei Pecorai: 110 km - 1480 mt dislivello
Campi arati, cipressi, vecchi borghi, casali.
Ci sono continui sali-scendi. Non salite continue, ma diversi cambi di rotta, che mettono a dura prova le gambe.
Sosta presso un cipresso solitario. Si osserva Siena, una ventina di chilometri più in là.
Si entra nel Chianti. La coltivazione della vite prende il posto dei campi di grano. Qui è il regno del vino.
Piazza di Greve in Chianti. Abbiamo sbagliato festa. Qui c'è quella del vino bono. Si degusta il rosso tra un'aria festosa e alticcia.
Fine della terza tappa. Alloggiamo in un'albergo che sembra rimasto congelato da trent'anni, compreso il proprietario
4° Tappa Passo dei Pecorai - Marzabotto (Monte Sole): 125 km - 1900 mt dislivello
In questa tappa svalichiamo gli Appennini. E' stata la più dura. Oltre alla salita anche le strade sterrate come questa nei pressi di Impruneta, che abbiamo fatto durante il cammino.
Qui passiamo l'Arno, con un ponte doppio
Tra i possibili valichi che attraversano gli appennini, scegliamo quello dell'Aquerino, forse il più diretto e con più pendenza. Qui siamo intorno al 20%, impossibile per noi farlo tutto in sella. Ma è soltanto un chilometro e poi la salita si fa meno dura.
Superato il passo, una ventina di chilometri in discesa e arriviamo in Emilia. Questi luoghi sono stati teatro della resistenza partigiana e per me , che ne riconosco il valore, assumono ancora più carisma.
Non contenti delle forti pendenze, imbocchiamo sentieri di montagna. A volte dobbiamo portare la bici a spalla.
Arriviamo a Montesole. Non ci aspettavamo la salita finale a questo posto... ma forse il nome ci diceva qualcosa??? Abbiamo dovuto spingere a piedi la bici anche qui, e arrivati in cima eravamo cotti.. anche per il caldo.
Ma la bella atmosfera che ci ha accolto e una fresca birra ci ha rimesso al mondo
In questo posto, dove si è consumata una delle stragi più atroci della nostra storia, hanno organizzato una tre giorni di concerti, incorntri e spettacoli teatrali per ricordare l'8 settembre, data d'inizio della resistenza.
Alloggiamo in un rifugio, dove ogni stanza porta il nome "pace" nelle varie lingue
In questo bellissimo luogo tra fine settembre ed inizio ottobre del 1944 vennero trucidate circa 700 persone, tra cui molti bambini, donne ed anziani dai Nazifascisti per rappresaglia. Mi ha commosso vedere tantissimi giovani che sono arrivati qui per ricordare quello che è accaduto. Questo posto è diventato il simbolo della pace. Bisogna mantenere viva la memoria, per far si che ciò non si ripeta mai più in Italia e nel Mondo. Un giorno ci porterò i miei bimbi.
Per dignità e non per odio
E' quasi il tramonto e proviamo ad andare verso l'area del memoriale a circa 3 chilometri. Ma rinunciamo. Andiamo a sentire De Andrè in mezzo ai ragazzi.
Questa parte dell'Appennino a pochi passi da Bologna è stupenda. Qui non è difficile vedere in estate animali allo stato selvaggio, tra cui il lupo. Ci sono delle altane poste in punti strategici, come delle pozze d'acqua ed è facile avvistarli.
Il tramonto, la luna, l'aria fresca e le note di De Andrè
5° Tappa Marzabotto (Monte Sole) - Mantova: 146 km - 500 mt dislivello
Ci alziamo presto e questo posto ci regala un'alba magnifica. "solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora". Decidiamo di toglierci in una tappa tutta la pianura padana.
Per evitare Bologna ed il traffico, allunghiamo il percorso e ci buttiamo dentro le colline, saliamo di quota per i primi 25 km poi sarà tutta pianura.
I pioppi usati da queste parti come frangivento, ci fanno capire che anche in pianura si fatica. Ci accoglie un fastidioso vento contrario e decidiamo di procedere in fila-indiana dandoci il cambio ogni 5 chilometri, tutte le volte non vedevo l'ora di stare dietro al mio compagno.
Anche qui facciamo tantissima sterrata e mi viene in mente un testo di Giovanni Lindo Ferretti:
"Sazia e disperata
con o senza TV
piatta monotona
moderna attrezzata
benservita consumata
afta epizotica
nebbia calce...
dammi una mano ad incendiare il piano padano"
Tante volte e troppo velocemente in autostrada ho attraversato questo tratto. Ma vedendolo così da vicino e dentro a passo lento, si percepisce un'ambiente diverso da come lo immaginavo. Poca presenza umana, casali in rovina, campi incolti, trenta km per trovare un bar, il tempo si è fermato.
Un borgo in rovina e disabitato
San Benedetto Po, anche qui poca gente.
Si attraversa il Po e continuano le sterrate
Prima di arrivare a Mantova, si costeggia il lago lugno un sentiero
Finalmente Mantova.
Divido questo report di viaggio in due parti, altrimenti risulta un post troppo lungo.
Preferisco usare il metodo del foto-racconto per non annoiare troppo, suddividendo il tutto in 10 tappe. Poi alla fine della seconda parte inserirò alcune considerazioni personali e tecniche per chi ha voglia di leggerle.
Da Roma a Monaco di Baviera in 10 tappe per 1100 km per circa 9000 metri di dislivello, il tutto prendendo possibilmente strade minori a volte sterrate e anche sentieri da trekking, fino alle ciclabili al Nord.
1° Tappa Roma (Acilia) - Viterbo: 111 km - 930 mt dislivello
Il primo colpo di pedale è quello più importante: è qui che si concretizza il viaggio e svaniscono tutti i dubbi. Dobbiamo andare a Nord, ma per evitare il traffico, allunghiamo il percorso fino ad arrivare al mare.
Dopo circa 40 chilometri ci fermiamo per un pausa caffè in un bar nella campagna di Cerveteri. Un tipo ci chiede "dove siete diretti?" e noi "ci andiamo a prendere una birra a Monaco" e quello "...ma voi siete matti! Qui a du' passi c'è l'aeroporto e in un'ora arrivate, questi so' proprio scemi!". Poi gli guardo la maglietta e mi metto a ridere come un bambino: ARMANI-COMIO
Arriviamo a Viterbo alle 14,30: siamo freschi e questo tragitto lo abbiamo fatto già altre volte, quindi abbiamo accellerato il passo. Per cena ci regaliamo una bella pizza doppia al mitico Monastero.
2° Tappa Viterbo - Pienza: 104 km - 1100 mt dislivello
Usciamo da Viterbo ed evitiamo la cassia fino a Montefiascone, allungando di tre chilometri, poi una lunga discesa fino al Lago di Bolsena. Altri paesi lungo il percorso e siamo in Toscana.
Lasciata la Cassia, si entra nel vivo della Val d'Orcia
Finalmente Pienza, si erge elegante tra dolci colline arate e perfette strade sinuose.
Anche oggi arriviamo presto e abbiamo tutto il tempo per ammirare questo paese, tra i più belli d'Itaila.
La vista e i tramonti da Pienza sono spettacolari, in fondo si riconosce la Rocca di Radicofani, primo baluardo quando si entra in Toscana
3° Tappa Pienza - Passo dei Pecorai: 110 km - 1480 mt dislivello
Forse questa è stata la tappa più bella di tutto il viaggio. Prima parte nella Val d'Orcia e poi nel Chianti. Il tutto facendo strade secondarie e spesso sterrate.
Tempo perfetto. Fa caldo e non s'incontra nessuno per strada, si sente solo lo scivolare della ruota sullo sterrato e quell'odore di terra che a me piace tanto.
Campi arati, cipressi, vecchi borghi, casali.
Ci sono continui sali-scendi. Non salite continue, ma diversi cambi di rotta, che mettono a dura prova le gambe.
Sosta presso un cipresso solitario. Si osserva Siena, una ventina di chilometri più in là.
Si entra nel Chianti. La coltivazione della vite prende il posto dei campi di grano. Qui è il regno del vino.
Piazza di Greve in Chianti. Abbiamo sbagliato festa. Qui c'è quella del vino bono. Si degusta il rosso tra un'aria festosa e alticcia.
Fine della terza tappa. Alloggiamo in un'albergo che sembra rimasto congelato da trent'anni, compreso il proprietario
4° Tappa Passo dei Pecorai - Marzabotto (Monte Sole): 125 km - 1900 mt dislivello
In questa tappa svalichiamo gli Appennini. E' stata la più dura. Oltre alla salita anche le strade sterrate come questa nei pressi di Impruneta, che abbiamo fatto durante il cammino.
Qui passiamo l'Arno, con un ponte doppio
Tra i possibili valichi che attraversano gli appennini, scegliamo quello dell'Aquerino, forse il più diretto e con più pendenza. Qui siamo intorno al 20%, impossibile per noi farlo tutto in sella. Ma è soltanto un chilometro e poi la salita si fa meno dura.
Superato il passo, una ventina di chilometri in discesa e arriviamo in Emilia. Questi luoghi sono stati teatro della resistenza partigiana e per me , che ne riconosco il valore, assumono ancora più carisma.
Non contenti delle forti pendenze, imbocchiamo sentieri di montagna. A volte dobbiamo portare la bici a spalla.
Arriviamo a Montesole. Non ci aspettavamo la salita finale a questo posto... ma forse il nome ci diceva qualcosa??? Abbiamo dovuto spingere a piedi la bici anche qui, e arrivati in cima eravamo cotti.. anche per il caldo.
Ma la bella atmosfera che ci ha accolto e una fresca birra ci ha rimesso al mondo
In questo posto, dove si è consumata una delle stragi più atroci della nostra storia, hanno organizzato una tre giorni di concerti, incorntri e spettacoli teatrali per ricordare l'8 settembre, data d'inizio della resistenza.
Alloggiamo in un rifugio, dove ogni stanza porta il nome "pace" nelle varie lingue
In questo bellissimo luogo tra fine settembre ed inizio ottobre del 1944 vennero trucidate circa 700 persone, tra cui molti bambini, donne ed anziani dai Nazifascisti per rappresaglia. Mi ha commosso vedere tantissimi giovani che sono arrivati qui per ricordare quello che è accaduto. Questo posto è diventato il simbolo della pace. Bisogna mantenere viva la memoria, per far si che ciò non si ripeta mai più in Italia e nel Mondo. Un giorno ci porterò i miei bimbi.
Per dignità e non per odio
E' quasi il tramonto e proviamo ad andare verso l'area del memoriale a circa 3 chilometri. Ma rinunciamo. Andiamo a sentire De Andrè in mezzo ai ragazzi.
Questa parte dell'Appennino a pochi passi da Bologna è stupenda. Qui non è difficile vedere in estate animali allo stato selvaggio, tra cui il lupo. Ci sono delle altane poste in punti strategici, come delle pozze d'acqua ed è facile avvistarli.
Il tramonto, la luna, l'aria fresca e le note di De Andrè
5° Tappa Marzabotto (Monte Sole) - Mantova: 146 km - 500 mt dislivello
Ci alziamo presto e questo posto ci regala un'alba magnifica. "solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora". Decidiamo di toglierci in una tappa tutta la pianura padana.
Per evitare Bologna ed il traffico, allunghiamo il percorso e ci buttiamo dentro le colline, saliamo di quota per i primi 25 km poi sarà tutta pianura.
I pioppi usati da queste parti come frangivento, ci fanno capire che anche in pianura si fatica. Ci accoglie un fastidioso vento contrario e decidiamo di procedere in fila-indiana dandoci il cambio ogni 5 chilometri, tutte le volte non vedevo l'ora di stare dietro al mio compagno.
Anche qui facciamo tantissima sterrata e mi viene in mente un testo di Giovanni Lindo Ferretti:
"Sazia e disperata
con o senza TV
piatta monotona
moderna attrezzata
benservita consumata
afta epizotica
nebbia calce...
dammi una mano ad incendiare il piano padano"
Tante volte e troppo velocemente in autostrada ho attraversato questo tratto. Ma vedendolo così da vicino e dentro a passo lento, si percepisce un'ambiente diverso da come lo immaginavo. Poca presenza umana, casali in rovina, campi incolti, trenta km per trovare un bar, il tempo si è fermato.
Un borgo in rovina e disabitato
San Benedetto Po, anche qui poca gente.
Si attraversa il Po e continuano le sterrate
Prima di arrivare a Mantova, si costeggia il lago lugno un sentiero
Finalmente Mantova.
...a breve le altre 5 tappe del racconto.
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