Bike Quelli che a roma vanno in bici

Conoscete già questo studio: Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma?

Per noi biker urbani di Roma è mooolto interessante (e lo ha realizzato un mio caro amico ;)).


Avevo letto qualcosa alla presentazione dello studio e poi da un amico biekr. Ma come al solito sono solo dati, grafici e molte idee, ma di concreto nulla. NOn si può parlare di comparazione di piste ciclabili neanche con l'Alto Adige figuriamoci con le altre città d'Europa. Per non parlare poi della possibilità di portare la bici sui mezzi pubblici. Hai mai provato a salire su un bus con la bici? Dove la metti?
Siamo seri, purtroppo viviamo in una città che dei ciclisti se ne sbatte perché non portano monete alle casse, quindi perché agevolarli?
Questi studi, con tutto il rispetto per il tuo amico, servono più a spendere denari pubblici che altrimenti non saprebbero come spendere.
 
Ripeto, è vero non abbiamo piste ciclabili - quelle che un ex sindaco chiama così null'altro sono che marciapiedi dipinti di rosso -

Prendo spunto da questo intervento per dire una cosa.

Avendo girato un po' l'Europa, e avendo vissuto in Inghilterra e Germania in luoghi di diversa grandezza (dal paesotto, alla cittadina, alla metropoli attualmente) ma sempre caratterizzati da un largo uso della bicicletta* come mezzo di trasporto quotidiano, secondo me il problema non è la mancanza di piste ciclabili, o il fatto che le "piste ciclabili" siano solo marciapiedi dipinti di rosso.
Lo penso perché le piste ciclabili non sono altro che marciapiedi dipinti di rosso anche nel paesotto, nella cittadina e nella metropoli in cui sono stato.

A me sembra che i fattori determinanti siano due. Uno è stato detto, l'altro no.

Il primo è un traffico maggiormente regolato e tranquillo in generale. I semafori sono rispettati, i pedoni attraversano sulle strisce e le macchine si fermano, la segnaletica orizzontale e verticale è perfetta e non ci sono cartelloni pubblicitari a confondere le cose, tutti usano le frecce eccetera. Questo vuol dire che in generale il comportamento degli utenti della strada è più prevedibile, e quindi più sicuro

Il secondo è la quasi totale mancanza di mezzi parcheggiati al lato della strada. Questo vuol dire che:
-non c'è rischio che si apra una portiera di colpo perché qualcuno deve scendere
-la strada, a parità di larghezza con quella italiana, ha una superficie disponibile all'effettivo scorrimento del traffico molto maggiore. A Roma quando d'estate le strade si svuotano (si svuotavano, ora con la crisi si nota di meno) perché la gente va fuori rimango sempre stupito da quanto siano larghe le strade, senza macchine parcheggiate. Questo naturalmente favorisce la sicurezza
-si ha una visibilità molto migliore, sia agli incroci che lungo la strada, non ti capita che sbuchi fuori il pedone (o il cane, o il bambino) che attraversa la strada fra due macchine lontano dalle strisce.

Il secondo problema è probabilmente impossibile da risolvere purtroppo. Si sono creati quartieri residenziali senza pensare al problema dei parcheggi, e le conseguenze ce le teniamo. Sarebbe magari auspicabile una riduzione del numero di mezzi per famiglia, visto che siamo ai livelli più alti in europa. Il primo dal punto di vista tecnico sarebbe più facilmente risolvibile, ma richiederebbe una maggiore civiltà nella nostra bellissima roma.

Ultima nota di colore: ricordo con piacere e stupore l'accanimento con cui i tedeschi continuavano a usare le biciclette a Osnabrueck anche con -10 e diversi cm di neve a terra. Facevano una fatica immensa nella neve, rischiavano di scivolare a ogni metro, eppure imperterriti continuavano a pedalare. :biggrin:


*e aggiungerei dei mezzi di trasporto elettrici per disabili e anziani
 
rischio che si apra una portiera di colpo perché qualcuno deve scendere
-la strada, a parità di larghezza con quella italiana, ha una superficie disponibile all'effettivo scorrimento del traffico molto maggiore. A Roma quando d'estate le strade si svuotano (si svuotavano, ora con la crisi si nota di meno) perché la gente va fuori rimango sempre stupito da quanto siano larghe le strade, senza macchine parcheggiate.


Quando ho letto la notizia mi si è stretto il cuore, come sempre quando ci va di mezzo un ciclista (tant'è che esattamente due anni fa - quando si dice il destino - postai quest'altro episodio avvenuto a un passo dal Colosseo: Eva Bohdalova ciclista investita e uccisa da un taxi in via dei Fori Imperiali ).

Ma non avevo letto ancora l'aggiornamento e i successivi dettagli che addolorano ancora di più: non solo perchè - leggo - tutto è avvenuto alla presenza della madre anche lei in bicicletta, ma anche perchè addirittura alla fine nessuno si ritrova ad avere una responsabilità precisa: il tram procedeva a velocità regolare; il conducente dell'auto non è stato lui ad aprire la portiera killer; la portiera è stata aperta da chi sedeva dietro, ma siccome chi è dietro non ha specchietti retrovisori e per giunta pioveva e la bicicletta non aveva fanali, non poteva accorgersi.
Come dire insomma, che non solo si rischia di morire, ma per giunta senza che nessun altro ne abbia responsabilità.
Questo significa solo una cosa: che è evidentemente il SISTEMA a non essere PENSATO per un mezzo come la bici. E fin quando c'è una carenza sistemica (quella che tra i tanti effetti porta a invadere le strade di macchine parcheggiate) e il sistema è funzionale a un solo tipo di mezzo, utilizzarne qualsasi altro diventa un puro esercizio di sopravvivenza.
E inoltre, me lo si lasci dire, è anche la predisposizione d'animo e il senso civico degli automobilisti ad essere mortale per i ciclisti (in quel link c'è un commento in corsivo che descrive perfettamente certi istinti "bestiali" che fa venire il volante anche a persone spesso mansuete e normalissime).
E' proprio per questo che io ormai da moltissimo tempo ho sostanzialmente rinunciato.
 
Anche io vado spesso in Germania, Austria per le vacanze, ed ho visto piste ciclabili sui marciapiedi, ma come hai sottolineato tu la differenza è nella progettazione delle zone di residenza. Qui a Roma sono sorti, dal 2000 ad oggi nuovi quartieri dove nessuno ha pensato ad infilarci una pista ciclabile, perché? Ma sopratutto di chi è la responsabilità di questo? Del costruttore? dell'ente locale? A chi diamo responsabilità? Ogni urbanizzazione moderna sfrutta almeno una vecchia caratteristica urbanistica che tanto fu cara all'Architetto Piacentini - quello dell'urbanistica razionale per intenderci - costruire zone di residenza autonome, con strade larghe e viali alberati sfruttando il vecchio sistema del cardo e del decumano degli antichi romani. La griglia, che prima delle costruzione viene disegnata sul progetto serve proprio a stabilire gli assi viari, comprese le piste ciclabili al fine di garantire una qualità della vita, nel micromondo del quartiere, ottimale. A Roma ed in generale in Italia - tranne rari casi - tutto ciò non avviene. Si preferisce dare libertà di costruzione al costruttore che foraggia il politico di turno e l'ente locale come ben sappiamo, non paga le tasse per intero per gli stabili non venduti in attesa di rialzo del mercato e costruisce solo metri e metri di cubatura muraria utile solo a d arricchire le sue ed altrui casse.
Ora questo discorso è chiaro che prende la piega della polemica politico-gestionale e sociale che facilmente possiamo trovare inItalia, ma non puoi neanche non farla, visto ciò che accade ed è accaduto anche in questi giorni con le alluvioni.
Resto dell'idea che gli altri - i paesi stranieri - non hanno grandi doti di cervello meglio delle nostre o capacità ultrasofisticate per cui riescono a fare tutto meglio di noi, è solo una questione di volontà. Se questa volontà la scarichiamo sempre su chi ci amministra e mai su do noi,cittadini decisori allora non chiuderemo mai nessun tread o discussione sui forum con un "evviva è stata fatta una ciclabile seria".
 
Roma in bici

Il thread è un po' vecchio però mi ci infilo comunque, visto che sono di Roma e che nel week end uso la bici, insieme alla mia compagna.
Il sabato preferiamo fare i parchi, di solito Appia Antica (passando per l'amata Caffarella) dove ci fermiamo per un pranzo al sacco, fino ad arrivare all'altezza di Marino. Talvolta mi sono spinto, in solitaria, fino al lago di Albano ma l’andata è quasi tutta in salita e per me che non sono più allenato è un’ammazzata J
La domenica invece, approfittando del parzialissimo blocco del traffico, andiamo in centro tra monumenti e chiese. Il più delle volte, facciamo la Colombo, Caracalla, Colosseo, Fori Imperiali, tutta Via del Corso, attraversiamo Villa Borghese per arrivare in zona P.zza Verbano dove pranziamo in una pizzeria a taglio con tavolini annessi, per poi finire la giornata a Villa Ada.
Anche Villa Pamphili è un buon posto dove abbiamo trascorso ore di sano relax, insomma a Roma è possibile muoversi in bici, ovviamente sempre con attenzione ma confesso che mi sono stancato delle passeggiate metropolitane. Ultimamente sto maturando il desiderio di fare qualcosa di diverso, non dico di estremo ma almeno un po’ più selvaggio e lo farò, prima di diventare troppo vecchio J.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Salve a tutti,
vorrei esprimere la mia opinione per quanto riguarda le piste ciclabili a Roma. Bisogna cominciare a considerare altre soluzioni che sono state adottate in altre capitali europee. Invece delle ciclabili, in grand parte del centro ma anche in zone fuori dai centri cittadini è stata adottata la politica di creare strade sostenibili per ciclisti con limite massimo di velocità (per auto) a 30 km all'ora e precedenza assoluta alle due ruote. Inoltre sarebbe di aiuto anche una revisione dei parcheggi auto ai lati delle strade coaudiuvata da opportuni paletti per obbligare i giudatori "distratti" a parcheggiare seguendo le nuove regole.

Saluti a tutti , ci si vede in strada!
 
Stimo tutti coloro che hanno scelto la bici come mezzo di locomzione. Contestualmente però ci penserei 2 volte a usarla, almeno a Roma o in determinate zone di Roma. Mi spiego, spesso a Roma quando cammino sul marciapiede sento gli odori dei gas di scarico delle auto e lo sento così forte da darmi molto fatidio, troppo fastidio. Poi ogni tanto capita che ti passa il maratoneta che corre e respira a pieni polmoni PM10 allo stato puro???????:azz::azz::azz::azz::azz::azz::azz::azz::azz::no:

Secondo me dipende molto dai contesti!!
 
Ma dai!! Ma non ci vedete. Io sono romano e profondo conoscitore della città ma ci tornerei solo da turista per fuggirne la sera a gambe levate. Gli automobilisti sono disciplinati al caos e non commettono errori!? Anche a piedi è pericoloso e non si tratta di fare attenzione è che gli automobilisti "grazie"anche ai cellulari "nun te vedeno propio".La gente guida con il cell.tra le gambe mandando messaggi, guarda il navigatore, telefona sente la radio a palla con le cuffie su tutte e due le orecchie, fumano e poi stanno tutti sul filo del rasoio con i tempi.Io e molti altri che conosco abbiamo smesso di usare gli scooter per non finire sulla sedia a rotelle, per non parlare delle condizioni del manto stradale che questo anno ci è pure costato la Tasi! Gli amministratori poi...Ma infine andare in bici a Roma non ha senso perchè per andare al lavoro,sempre se non ci siano da fare salite che a Roma non mancano e che ci farebbero arrivare "sudati fracichi", si possono dicevo percorrere non più di 8-10 km all'andata e uguale al ritorno, percorso che è comunque coperto dai mezzi pubblici seppure pessimi. E poi perchè si parla sempre di gite in campagna, escursioni nel verde, andare fuori porta anzi outdoor, perchè abbiamo sempre rimpianto un habitat che non è la città. Basta a sperare di vedere Roma del Pinelli, con la botteguccia l'osteriola la fraschetta, è una metropoli caotica come le altre iperaffollata su dai!
Ciao
 
ciao Lanfranco, condivido quanto hai scritto, ma è pur vero che in altre metropoli andare in bici non è così pericoloso; non parlo di città come Copenaghen o Stoccolma che sono anni luce davanti a noi, ma di città come Londra e Berlino dove hanno piste ciclabili e diverso rispetto per il prossimo, sia questo automobilista, pedone o bikers; credo che siano le infrastrutture e il rispetto del codice stradale a fare la differenza non la dimensione di una città
 
Infatti è pur vero che certe cose accadono anche nei piccoli centri. Perchè non è solo mancanza di educazione o scarsità di controlli ,che pure sono quasi inesistenti o assurdi, è che ci troviamo di fronte a vere malformazioni nazionali di mentalità che si è sviluppata nei secoli, e non esagero parlando di secoli, poi se volete mi spiego meglio. Ora il discorso si farebbe lungo e saputello e non voglio fare nemmeno l'esterofilo a tutti i costi. Ma in linea di massima in molte altre nazioni c'è più rispetto per la propria città anche perchè si è consapevoli che l'ordine e la sicurezza è un qualcosa che si paga con tasse ecc. Qui noi paghiamo un botto di tasse però non pretendiamo i risultati!! Non segnaliamo in gruppo ( importante "in gruppo") buche varie, lavori interminabili, auto messe in modo incivile, trasgressioni varie anche peggiori di attentati alla salute, si deve chiamare lo stato a intervenire secondo il sacrosanto principio del :"Io te pago! Perciò movete!" Che poi è lo stesso principio che regola ogni rapporto lavoratore dipendente, che ci piaccia o no. E invece non solo si volta la faccia dall'altra parte ma, e qui si arriva proprio al delirio ,ma c'è anche ammirazione per lo scorretto!Senza pensare che oltretutto ci fa sprecare soldi .Dico male?
 
... assolutamente no, sono mali atavici che non siamo in grado di scrollarci via perché siamo permeati in questo sistema
 
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