Peccato da fuori sembra in buono stato, ed sembra essere davvero posto in un bel luogo...
Di fuori è ben messo, il posto è splendido, veramente splendido: a seconda del tempo e delle stagioni si presta ad escursioni, ciaspolate, trail, osservazione delle stelle, insomma le cose più disparate.
E' proprio per questo che fa davvero rabbia dover quasi "subire" obtorto collo il modo a dir poco sconcio in cui versano gli interni. Di fronte ai quali l'unica vera domanda che viene spontanea è : perché ?
Perché sembra così impossibile riuscire a non lasciare simili "impronte" del proprio passaggio ? Perché c'è una tale noncuranza rispetto ai livelli più elementari e basilari della pulizia, dell'ordine, dell'accoglienza ? Perché non c'è maledettamente verso di considerare i beni disponibili a tutti né più e né meno come quelli propri, e trattarli in modo eguale ?
E come si fa anche semplicemente a non avvertire il contrasto estetico tra tutto quanto intorno a quel rifugio e il suo interno, e a sopportarlo senza sentir montare quasi la voglia di lasciare quel rifugio in un modo appena appena "degno" del contesto in cui si trova ?
O più semplicemente, come si fa a non trovarcisi dentro così male, e a vedersi tarpata dal fatto di essere invivibile e nauseabondo la straordinaria possibilità di vivere l'ambiente circostante che altrimenti offrirebbe? E quindi a non sentire il desiderio di reagire in qualche modo ?
Eppure io credo che in giro persone (ragazzi e non) disponibili a tutelare, mantenere, accudire, in una parola adottare piccoli manufatti come questi esistano eccome.
Per cui a volte mi chiedo se e perché mai non sia possibile che le istituzioni formalmente preposte, dall'alto - anzi dal basso - della loro plateale e vergognosa insipienza e menefreghismo, non si degnino almeno di affidarli alle mani e alle cure di persone le quali, anche nella peggiore delle ipotesi, potranno al massimo lasciarle nello stesso stato.
Pensare che figata sarebbero una decina di "avventurosi" che - col supporto di un ente si spera non così ignavo da non appoggiarli almeno nella logistica e nella fornitura dell'occorrente - rimettessero in sesto quegli interni rimboccandosi le maniche e offrendo gratis la manodopera...: elementare volontariato. Che poi non si capisce perché su una cosa simile il PNALM debba essere meta di "pellegrinaggi" appositi, dove addirittura paghi per fare il volontario, e invece i Simbruini figli di un dio minore abbandonati a se stessi.
A patto ovviamente che poi vengano messe chiavi a prova di bomba e affidate a qualcuno che le consegna solo dietro consegna di documenti...
Mah...certo è che, a scrivere così, alla fine sembra sempre di svegliarsi all'improvviso nel letto e accorgersi che si stava sognando.