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mrsurvival
Guest
Ciao a tutti, oggi vi voglio presentare il coltello che mi accompagna da alcuni mesi durante le mie escursioni, trattasi del Fox Parang Bushcraft
L'ho usato parecchio, ma soprattutto per tagliare legna per il fuoco, negli ultimi quattro giorni l'ho sottoposto a parecchie prove per un lungo test, che includesse alcuni compiti alternativi. La recensione è strutturata in due parti, la descrizione del prodotto, e la parte con i test (sono parecchi ). Purtroppo per quest'ultima non ho avuto l'occasione di documentare tutte le attività che ho svolto, comunque vedrò di descrivere al meglio ciò che si può vedere.
Iniziamo!
Descrizione
Il Fox Parang Bushcraft è un grosso coltello, prodotto dalla linea FKMD (Fox Knives Military Division), viene subito specificato che si tratta di un grosso attrezzo, non di un'arma, della quale non ha nemmeno le caratteristiche. La scatola dove viene confezionato è di cartone, con i loghi Fox, e include un kit di sopravvivenza e una Cyalume. Il kit di sopravvivenza è discreto, logicamente i componenti sono da sostituire in base alle esigenze personali
È confezionato in una custodia stagna in alluminio, con uno specchio di segnalazione di emergenza sul coperchio. Il kit a sua volta dispone di un fodero con attacchi MOLLE per agganciarlo alla custodia del coltello, dotato di un generoso foro di drenaggio per l'acqua.
Mi è piaciuto il fatto che il fodero sia sganciabile in base alla configurazione del coltello, e anche che non sia riposto all'interno del suo manico, utilizzando schemi costruttivi che hanno ampiamente dimostrato i loro limiti (manico cavo). La Cyalume è di buona fattura, normalmente quelle di queste dimensioni garantiscono dalle 8 alle 12 ore di illuminazione costante.
La dotazione del coltello è piuttosto generosa, si può equipaggiare il fodero del coltello con il kit e la Cyalume ottenendo un vero e proprio kit di emergenza, questo senza pregiudicare la robustezza e la versatilità del coltello.
Materiali
L'acciaio utilizzato è il classico N690co, rappresenta un miglioramento del 440c ed è ampiamente utilizzato da Fox. Viene spesso criticato come acciaio scarso, anche se bisogna saper giustificare questa affermazione senza risposte come "non è un 154CM o un S30V". Personalmente reputo questa scelta azzeccata, siccome viene utilizzato un acciaio con delle geometrie che lo rendono particolarmente semplice da affilare, senza disporre di nozioni particolari, inoltre mantiene abbastanza bene il filo. Molti prediligono un acciaio carbonioso su coltelli di questa mole, causa la sua elasticità e la resistenza agli impatti, per me Fox ha fatto una scelta sensata utilizzando un acciaio inossidabile come questo perchè in un coltello da sopravvivenza (definizione tra l'altro soggetta ad ambiguità) non si può sapere dove verrà usato, quindi se ci si trova in ambienti umidi vedremo subito il motivo di questa scelta...
Il manico è in Forprene, molto robusto e confortevole, la lavorazione è largamente usata nei prodotti Fox, e per sapere con certezza come ci si troverà è bene provarlo prima dell'acquisto. La struttura è Full Tang (precisamente a codolo passante), quindi mantiene la robustezza ma riduce le vibrazioni durante l'uso. Io ci ho lavorato parecchio senza guanti e devo dire che è un grosso aiuto, anche perchè se non fosse estremamente robusto lo avrei già spezzato in una qualche prova. Al termine del manico c'è un frangivetro, utile anche per passarci un laccetto o fare un Diamond Knot, ma se la cava benissimo nel caso si debba rompere un sasso o qualcosa del genere.
Il coltello permette di avanzare il dito oltre la guardia, per lavorare in maniera più precisa o nei lavori di fino, la grodonatura è un aiuto, anche se personalmente l'avrei preferita meno accentuata.
L'intero coltello è rivestito superficialmente con la Black Idroglider Coating, un trattamento veramente resistente ai graffi e alle abrasioni.
Fodero
Molto spesso il fodero viene trascurato quando si parla di coltelli, invece è una componente importantissima, siccome è lì che dovremo riporlo quando non si usa. Nel Parang è fatto in cordura, con degli attacchi MOLLE per affrancarlo a zaini, giubbotti tattici, pantaloni...
Dispone di due fettucce di ritenzione, una delle quali si può bloccare sul retro del fodero per evitare che si tagli (bisogna comunque prestare attenzione perchè tende leggermente a tagliarsi durante l'estrazione)
Test
Premessa: i test che ho eseguito sono stati fatti negli ultimi giorni, spesso negli ultimi mesi non avevo con me la macchina fotografica e quindi non ho potuto documentare il tutto, ad ogni modo credo che questa parte possa bastare per farsi un idea sul coltello.
Accensione fuoco
Un classico, racchiude con se il procurarsi la legna nel modo più semplice possibile, questo test è stato eseguito in un fiume, la legna che ho usato è stata tagliata da un tronco trovato sulla riva. Inizio a fare chopping per procurarmi il necessario
Dopo una ventina di minuti ho raccolto abbastanza legna per accendere un fuoco della durata di circa trenta minuti (solo facendo chopping)
Utilizzo poi l'acciarino sul dorso del coltello per accendere il fuoco, il trattamento ne impedisce il corretto funzionamento, io l'ho grattato con un sasso e ho limato un po il bordo, direi che il risultato è soddisfacente
Scalino
Questa prova è molto comune nei coltelli, utilità non ne ha, perchè non ho ancora conosciuto chi usa un coltello per effettuare delle scalate. Comunque reputo che in un coltello di un certo spessore (minimo 5 millimetri) serva per testare la flessibilità e la resistenza alla torsione di un coltello. Conficco il Parang in un pertugio su un muro e ci salgo sopra (peso 65 chilogrammi e sono alto 1.75 metri), direi che ha superato brillantemente la prova
Batoning
Su questa prova salterò direttamente al dunque, l'ho provato su vari tronchetti e se la cavava troppo bene, per esempio
La vera sfida invece, era questo
Ho provato con molti attrezzi, dalle roncole al machete, anche con un accetta, però tutti hanno fallito, come si può vedere dai numerosi fori lasciati dalle lame. In effetti è un legno durissimo, è stato lasciato seccare da 5/6 anni e sono fermamente convinto che non abbia mai fatto una prova del genere col Parang, con un legno pieno di nodi (diametro circa 4 centimetri) e inchiodato. Mi armo con un batocchio (ridotto piuttosto male dai colpi incassati) e inizio a battere
Purtroppo il batocchio si è spezzato in due, e non è più utile per questo test, lo metto nel mucchio della legna da ardere, in seguito mi armo con il mazzotto di ferro da 1.5 chilogrammi
Devo dire che i danni superficiali non sono rilevanti, l'ho usato anche con i sassi e ha sempre tollerato bene i colpi (logicamente il trattamento superficiale è consumato).
Ormai ha perso il filo, è tre giorni che lo uso in questo modo e l'ho riaffilato in maniera piuttosto grossolana solo su un sasso, però con me non ho gli strumenti adatti, mi reco quindi in officina e accendo la mola...
Il risultato è piuttosto rozzo, ma ora è nuovamente a rasoio, lo porterò poi a rifare da un arrotino professionista al mio ritorno.
Apriscatole e apribottiglie
È ora di pranzo, non ho l'apribottiglie per questa gazosa al lampone, il Parang mi da una mano
Ci ho aperto anche alcune scatolette in alluminio, qui replico la prova su una vuota
Come vedete, perforarla è molto semplice, e il trattamento superficiale non ne risente
Lancia/fiocina
Mi incammino nuovamente, sempre a un fiume. Durante il pomeriggio voglio testarlo in altre configurazioni, come una lancia, compito fondamentale in un coltello da sopravvivenza. Il Parang non è dotato di una vera e propria punta, predilige l'uso da taglio, però in maniera grezza si riesce comunque a forare, alla fine del test mostro come ho risolto questa situazione. Inizio a choppare un ramo e a pulirlo
In tasca ho 60 centimetri di Paracord, prestando attenzione lo lego sul ramo appena tagliato, dopo aver praticato degli intagli per bloccare la corda
Il risultato è piuttosto robusto, per confermare lo piazzo nel punto dove c'è più corrente e lo lascio lì per venti minuti, al mio ritorno era ancora ben serrato al ramo
Uncino
Questa configurazione è utile per raccogliere la frutta dagli alberi, o per tagliare un ramo in una posizione elevata
Varie
Tenendo agganciato il Parang al ramo, posso usarlo per spostare l'erba alta, dove ho trovato parecchie ortiche e una vipera, evitando così di metterci le mani
Poi ho provato a scavare nella sabbia, la larghezza della lama aiuta molto durante queste operazioni, anche nella terra si comporta egregiamente
Al mio ritorno devo pulire alcune frasche, nulla di più semplice
Per concludere, al Parang manca la punta, mi capita di rado di utilizzarla, però nei casi che ho mostrato nel test alcune volte ne ho avuto la necessità. Perciò ho pensato di creare una specie di punta Reverse Tanto con controfilo, così da aumentare le sue prestazioni.
La punta da originale
La punta a lavoro ultimato, affilata con la mola e rifinita con una pietra ad acqua per rimuovere i graffi
Faccio un paio di prove, sicuramente è un lieve miglioramento rispetto a prima
Conclusioni
Come dicevo, il Parang è uno strumento che ho usato veramente parecchio, l'ho usato anche per tagliare una latta arrugginita in un bosco per accendere il fuoco e come piede di porco per aprire un vecchio portone di un garage abbandonato. Si è dimostrato un valido strumento che non disdegna i lavori di precisione ed esegue perfettamente quelli più pesanti. Ci tengo a ringraziare ancora una volta Alfredo Doricchi (ex utente di questo forum) per averlo disegnato con precisione e attenzione ai dettagli, e naturalmente le coltellerie Fox di Maniago per averlo costruito con cura. Spero che questa lunga (magari anche noiosa) recensione possa servire per capire meglio le potenzialità di questo strumento.
Ciao
Enea
L'ho usato parecchio, ma soprattutto per tagliare legna per il fuoco, negli ultimi quattro giorni l'ho sottoposto a parecchie prove per un lungo test, che includesse alcuni compiti alternativi. La recensione è strutturata in due parti, la descrizione del prodotto, e la parte con i test (sono parecchi ). Purtroppo per quest'ultima non ho avuto l'occasione di documentare tutte le attività che ho svolto, comunque vedrò di descrivere al meglio ciò che si può vedere.
Iniziamo!
Descrizione
Il Fox Parang Bushcraft è un grosso coltello, prodotto dalla linea FKMD (Fox Knives Military Division), viene subito specificato che si tratta di un grosso attrezzo, non di un'arma, della quale non ha nemmeno le caratteristiche. La scatola dove viene confezionato è di cartone, con i loghi Fox, e include un kit di sopravvivenza e una Cyalume. Il kit di sopravvivenza è discreto, logicamente i componenti sono da sostituire in base alle esigenze personali
È confezionato in una custodia stagna in alluminio, con uno specchio di segnalazione di emergenza sul coperchio. Il kit a sua volta dispone di un fodero con attacchi MOLLE per agganciarlo alla custodia del coltello, dotato di un generoso foro di drenaggio per l'acqua.
Mi è piaciuto il fatto che il fodero sia sganciabile in base alla configurazione del coltello, e anche che non sia riposto all'interno del suo manico, utilizzando schemi costruttivi che hanno ampiamente dimostrato i loro limiti (manico cavo). La Cyalume è di buona fattura, normalmente quelle di queste dimensioni garantiscono dalle 8 alle 12 ore di illuminazione costante.
La dotazione del coltello è piuttosto generosa, si può equipaggiare il fodero del coltello con il kit e la Cyalume ottenendo un vero e proprio kit di emergenza, questo senza pregiudicare la robustezza e la versatilità del coltello.
Materiali
L'acciaio utilizzato è il classico N690co, rappresenta un miglioramento del 440c ed è ampiamente utilizzato da Fox. Viene spesso criticato come acciaio scarso, anche se bisogna saper giustificare questa affermazione senza risposte come "non è un 154CM o un S30V". Personalmente reputo questa scelta azzeccata, siccome viene utilizzato un acciaio con delle geometrie che lo rendono particolarmente semplice da affilare, senza disporre di nozioni particolari, inoltre mantiene abbastanza bene il filo. Molti prediligono un acciaio carbonioso su coltelli di questa mole, causa la sua elasticità e la resistenza agli impatti, per me Fox ha fatto una scelta sensata utilizzando un acciaio inossidabile come questo perchè in un coltello da sopravvivenza (definizione tra l'altro soggetta ad ambiguità) non si può sapere dove verrà usato, quindi se ci si trova in ambienti umidi vedremo subito il motivo di questa scelta...
Il manico è in Forprene, molto robusto e confortevole, la lavorazione è largamente usata nei prodotti Fox, e per sapere con certezza come ci si troverà è bene provarlo prima dell'acquisto. La struttura è Full Tang (precisamente a codolo passante), quindi mantiene la robustezza ma riduce le vibrazioni durante l'uso. Io ci ho lavorato parecchio senza guanti e devo dire che è un grosso aiuto, anche perchè se non fosse estremamente robusto lo avrei già spezzato in una qualche prova. Al termine del manico c'è un frangivetro, utile anche per passarci un laccetto o fare un Diamond Knot, ma se la cava benissimo nel caso si debba rompere un sasso o qualcosa del genere.
Il coltello permette di avanzare il dito oltre la guardia, per lavorare in maniera più precisa o nei lavori di fino, la grodonatura è un aiuto, anche se personalmente l'avrei preferita meno accentuata.
L'intero coltello è rivestito superficialmente con la Black Idroglider Coating, un trattamento veramente resistente ai graffi e alle abrasioni.
Fodero
Molto spesso il fodero viene trascurato quando si parla di coltelli, invece è una componente importantissima, siccome è lì che dovremo riporlo quando non si usa. Nel Parang è fatto in cordura, con degli attacchi MOLLE per affrancarlo a zaini, giubbotti tattici, pantaloni...
Dispone di due fettucce di ritenzione, una delle quali si può bloccare sul retro del fodero per evitare che si tagli (bisogna comunque prestare attenzione perchè tende leggermente a tagliarsi durante l'estrazione)
Test
Premessa: i test che ho eseguito sono stati fatti negli ultimi giorni, spesso negli ultimi mesi non avevo con me la macchina fotografica e quindi non ho potuto documentare il tutto, ad ogni modo credo che questa parte possa bastare per farsi un idea sul coltello.
Accensione fuoco
Un classico, racchiude con se il procurarsi la legna nel modo più semplice possibile, questo test è stato eseguito in un fiume, la legna che ho usato è stata tagliata da un tronco trovato sulla riva. Inizio a fare chopping per procurarmi il necessario
Dopo una ventina di minuti ho raccolto abbastanza legna per accendere un fuoco della durata di circa trenta minuti (solo facendo chopping)
Utilizzo poi l'acciarino sul dorso del coltello per accendere il fuoco, il trattamento ne impedisce il corretto funzionamento, io l'ho grattato con un sasso e ho limato un po il bordo, direi che il risultato è soddisfacente
Scalino
Questa prova è molto comune nei coltelli, utilità non ne ha, perchè non ho ancora conosciuto chi usa un coltello per effettuare delle scalate. Comunque reputo che in un coltello di un certo spessore (minimo 5 millimetri) serva per testare la flessibilità e la resistenza alla torsione di un coltello. Conficco il Parang in un pertugio su un muro e ci salgo sopra (peso 65 chilogrammi e sono alto 1.75 metri), direi che ha superato brillantemente la prova
Batoning
Su questa prova salterò direttamente al dunque, l'ho provato su vari tronchetti e se la cavava troppo bene, per esempio
La vera sfida invece, era questo
Ho provato con molti attrezzi, dalle roncole al machete, anche con un accetta, però tutti hanno fallito, come si può vedere dai numerosi fori lasciati dalle lame. In effetti è un legno durissimo, è stato lasciato seccare da 5/6 anni e sono fermamente convinto che non abbia mai fatto una prova del genere col Parang, con un legno pieno di nodi (diametro circa 4 centimetri) e inchiodato. Mi armo con un batocchio (ridotto piuttosto male dai colpi incassati) e inizio a battere
Purtroppo il batocchio si è spezzato in due, e non è più utile per questo test, lo metto nel mucchio della legna da ardere, in seguito mi armo con il mazzotto di ferro da 1.5 chilogrammi
Devo dire che i danni superficiali non sono rilevanti, l'ho usato anche con i sassi e ha sempre tollerato bene i colpi (logicamente il trattamento superficiale è consumato).
Ormai ha perso il filo, è tre giorni che lo uso in questo modo e l'ho riaffilato in maniera piuttosto grossolana solo su un sasso, però con me non ho gli strumenti adatti, mi reco quindi in officina e accendo la mola...
Il risultato è piuttosto rozzo, ma ora è nuovamente a rasoio, lo porterò poi a rifare da un arrotino professionista al mio ritorno.
Apriscatole e apribottiglie
È ora di pranzo, non ho l'apribottiglie per questa gazosa al lampone, il Parang mi da una mano
Ci ho aperto anche alcune scatolette in alluminio, qui replico la prova su una vuota
Come vedete, perforarla è molto semplice, e il trattamento superficiale non ne risente
Lancia/fiocina
Mi incammino nuovamente, sempre a un fiume. Durante il pomeriggio voglio testarlo in altre configurazioni, come una lancia, compito fondamentale in un coltello da sopravvivenza. Il Parang non è dotato di una vera e propria punta, predilige l'uso da taglio, però in maniera grezza si riesce comunque a forare, alla fine del test mostro come ho risolto questa situazione. Inizio a choppare un ramo e a pulirlo
In tasca ho 60 centimetri di Paracord, prestando attenzione lo lego sul ramo appena tagliato, dopo aver praticato degli intagli per bloccare la corda
Il risultato è piuttosto robusto, per confermare lo piazzo nel punto dove c'è più corrente e lo lascio lì per venti minuti, al mio ritorno era ancora ben serrato al ramo
Uncino
Questa configurazione è utile per raccogliere la frutta dagli alberi, o per tagliare un ramo in una posizione elevata
Varie
Tenendo agganciato il Parang al ramo, posso usarlo per spostare l'erba alta, dove ho trovato parecchie ortiche e una vipera, evitando così di metterci le mani
Poi ho provato a scavare nella sabbia, la larghezza della lama aiuta molto durante queste operazioni, anche nella terra si comporta egregiamente
Al mio ritorno devo pulire alcune frasche, nulla di più semplice
Per concludere, al Parang manca la punta, mi capita di rado di utilizzarla, però nei casi che ho mostrato nel test alcune volte ne ho avuto la necessità. Perciò ho pensato di creare una specie di punta Reverse Tanto con controfilo, così da aumentare le sue prestazioni.
La punta da originale
La punta a lavoro ultimato, affilata con la mola e rifinita con una pietra ad acqua per rimuovere i graffi
Faccio un paio di prove, sicuramente è un lieve miglioramento rispetto a prima
Conclusioni
Come dicevo, il Parang è uno strumento che ho usato veramente parecchio, l'ho usato anche per tagliare una latta arrugginita in un bosco per accendere il fuoco e come piede di porco per aprire un vecchio portone di un garage abbandonato. Si è dimostrato un valido strumento che non disdegna i lavori di precisione ed esegue perfettamente quelli più pesanti. Ci tengo a ringraziare ancora una volta Alfredo Doricchi (ex utente di questo forum) per averlo disegnato con precisione e attenzione ai dettagli, e naturalmente le coltellerie Fox di Maniago per averlo costruito con cura. Spero che questa lunga (magari anche noiosa) recensione possa servire per capire meglio le potenzialità di questo strumento.
Ciao
Enea
Allegati
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