Dati
Data: 12/03/2017
Regione e provincia: Piemonte - TO
Località di partenza: Pattemouche (Pragelato)
Località di arrivo: Morefreddo
Tempo di percorrenza: 3,5 h + 2h
Chilometri: 12
Grado di difficoltà: MR
Descrizione delle difficoltà: nessuna di rilievo
Periodo consigliato: inverno
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: 1.165
Dislivello in discesa: 1.165
Quota massima: 2.770
Accesso stradale: Sulla SR 23 superato Pragelato girare per la Val Troncea, lasciare la macchina dove finisce la strada
Descrizione
Volevo fare un canale, ma le temperature elevate mi hanno fatto cambiare idea e ho ripiegato su una ciaspolata dalle mie parti.
Il meteo è così così, come previsto, sarà velato tutto il giorno.
Lasciato la macchina vado in direzione Val Troncea e raggiungo la pista di sci da fondo, a fianco il percorso per ciaspole.
Percorro circa 1 km praticamente pianeggianti, non metto le ciaspole. Arrivo al secondo ponte in prossimità del nuovo "rifugio", qui attraverso il torrente Chisone, dopo pochi metri raggiungo Laval, qui abbandono la pista del fondo e inizio a salire, mi attende una brutta sorpresa, c'è pochissima neve.
E ovviamente non c'è traccia. Perdo la non traccia più volte mi arrabbatto con il cellulare, con un paio di recuperi dritto per dritto. Finalmente appare un po' di neve.
Siamo intorno ai 2.000 metri metto le ciaspole, più perché stufo di portarle a spasso che per reale necessità.
Il percorso da qui in avanti diventa più intuitivo e salendo aumenta l'innevamento.
Continuo a salire, ci sono le tracce degli skialp, in lontananza appaiono i vecchi impianti di risalita.
Li raggiungo e poi li costeggio, in lontananza la mia meta sulla destra.
La neve è discreta, non si sprofonda, il pendio è abbastanza deciso e si macina dislivello con poco sviluppo.
vedo qualche skialp in lontananza, ma non c'è molta gente in giro.
Arrivo alla fine degli impianti di risalita, siamo a circa 2.500 metri, non manca molto, la cima non si vede ma dovrebbe essere la dietro.
La forma è quella che è, penosa.
Ogni tre per due mi devo fermare a rifiatare, avanzo molto lentamente, senza contare che fa un caldo assurdo, sudo come un cammello.
Continuo a salire e spero che ogni anticima o sia la vetta.
Vengo ingannato un paio di volte, sono un po' provato.
Da destra arriva un gruppo che è salito dall'altro versante, vedo il tetto di una costruzione.
È la mia cima.
Dove si trova una vecchia costruzione militare e il gruppo che mi ha preceduto di pochi secondi.
Mi prendo una meritata pausa e consumo il mio morigerato pasto e mi godo il panorama. La giornata non è tersa, ma qualcosa si vede.
Dopo un'oretta decido che è ora di tornare.
Scendo per l'altro versante,
ma faccio ben presto una terribile scoperta...
La neve ha mollato
Il ritorno è un calvario, in alcuni punti sprofondo fino al fianco, faccio una faticaccia.
Dopo molto ravamento riguadagno la pista di fondo e torno a casa.
Che dire la gita non era male, ma il meteo, ma la mancanza di neve alla partenza, la neve che ha mollato al ritorno non me l'hanno fatta godere a pieno.
Data: 12/03/2017
Regione e provincia: Piemonte - TO
Località di partenza: Pattemouche (Pragelato)
Località di arrivo: Morefreddo
Tempo di percorrenza: 3,5 h + 2h
Chilometri: 12
Grado di difficoltà: MR
Descrizione delle difficoltà: nessuna di rilievo
Periodo consigliato: inverno
Segnaletica: assente
Dislivello in salita: 1.165
Dislivello in discesa: 1.165
Quota massima: 2.770
Accesso stradale: Sulla SR 23 superato Pragelato girare per la Val Troncea, lasciare la macchina dove finisce la strada
Descrizione
Volevo fare un canale, ma le temperature elevate mi hanno fatto cambiare idea e ho ripiegato su una ciaspolata dalle mie parti.
Il meteo è così così, come previsto, sarà velato tutto il giorno.
Lasciato la macchina vado in direzione Val Troncea e raggiungo la pista di sci da fondo, a fianco il percorso per ciaspole.
Percorro circa 1 km praticamente pianeggianti, non metto le ciaspole. Arrivo al secondo ponte in prossimità del nuovo "rifugio", qui attraverso il torrente Chisone, dopo pochi metri raggiungo Laval, qui abbandono la pista del fondo e inizio a salire, mi attende una brutta sorpresa, c'è pochissima neve.
E ovviamente non c'è traccia. Perdo la non traccia più volte mi arrabbatto con il cellulare, con un paio di recuperi dritto per dritto. Finalmente appare un po' di neve.
Siamo intorno ai 2.000 metri metto le ciaspole, più perché stufo di portarle a spasso che per reale necessità.
Il percorso da qui in avanti diventa più intuitivo e salendo aumenta l'innevamento.
Continuo a salire, ci sono le tracce degli skialp, in lontananza appaiono i vecchi impianti di risalita.
Li raggiungo e poi li costeggio, in lontananza la mia meta sulla destra.
La neve è discreta, non si sprofonda, il pendio è abbastanza deciso e si macina dislivello con poco sviluppo.
vedo qualche skialp in lontananza, ma non c'è molta gente in giro.
Arrivo alla fine degli impianti di risalita, siamo a circa 2.500 metri, non manca molto, la cima non si vede ma dovrebbe essere la dietro.
La forma è quella che è, penosa.
Ogni tre per due mi devo fermare a rifiatare, avanzo molto lentamente, senza contare che fa un caldo assurdo, sudo come un cammello.
Continuo a salire e spero che ogni anticima o sia la vetta.
Da destra arriva un gruppo che è salito dall'altro versante, vedo il tetto di una costruzione.
È la mia cima.
Dove si trova una vecchia costruzione militare e il gruppo che mi ha preceduto di pochi secondi.
Mi prendo una meritata pausa e consumo il mio morigerato pasto e mi godo il panorama. La giornata non è tersa, ma qualcosa si vede.
Dopo un'oretta decido che è ora di tornare.
Scendo per l'altro versante,
ma faccio ben presto una terribile scoperta...
La neve ha mollato
Il ritorno è un calvario, in alcuni punti sprofondo fino al fianco, faccio una faticaccia.
Dopo molto ravamento riguadagno la pista di fondo e torno a casa.
Che dire la gita non era male, ma il meteo, ma la mancanza di neve alla partenza, la neve che ha mollato al ritorno non me l'hanno fatta godere a pieno.