Nautica Isole Borromee ed eremo di S. Caterina (kayak)

Data: Novembre 2017

Regione e provincia: Lombardia/Piemonte – Varese / Verbania.
Ho inserito l'articolo in Lombardia dato che partenza ed arrivo sono in provincia di Varese anche se poi di fatto la maggior parte del percorso è piemontese).

Tempo di percorrenza: 6h circa (compresa sosta per pranzo e giro a piedi sull'Isola dei Pescatori)

Distanza:
19km (10nm)

Grado di difficoltà:
2 traversate piuttosto lunghe (4km Cerro - S. Giovanni e 3km Stresa – S. Caterina) e 2 più corte (entrambe da circa 1,5km da S.Giovanni a Isola Madre e da Isola Madre a Isola dei pescatori) è necessario un minimo di esperienza e tutta la dotazione di sicurezza (PFD, paraspruzzi, pagaia di scorta, paddle float, pompa di sentina e sacchi di punta se il kayak non ha gavoni).

Da non fare da soli con poca esperienza.

Descrizione delle difficoltà:
Come tutti i grandi laghi può mettere in difficoltà, non sono rari venti anche forti che rendono difficoltosa la navigazione. Le onde sono spesso corte e quindi con la tendenza ad intraversare il kayak anche se basse. In bella stagione (primavera/estate) il lago è molto trafficato da batteli turistici di piccole dimensioni ma molto frequenti (Isole borromee ed eremo sono le attrazioni turistiche principali di questo lago). Le navi di linea più grandi che trasportano auto hanno rotte piuttosto lontane da questo percorso (almeno per quanto ho visto, non conosco questo lago bene come il Lario). Occhio al meteo ed ai venti tipici.

La costa non è mai selvaggia e non mancano punti di sbarco su tutto il percorso (se non nel brevissimo tratto nelle immediate vicinanze di S. Caterina).

Periodo consigliato:
Teoricamente tutte le stagioni ma essendo appunto una meta turistica molto ambita eviterei i finesettimana da primavera inoltrata a fine estate sia per una questione di affollamento a terra che per una questione di traffico in acqua.

Punti d'imbarco:
Comodo parcheggio con relativo imbarco a Cerro di Laveno nei pressi del porticciolo. Parcheggio a pagamento in alta stagione e gratuito il resto dell'anno. Sicuramente si possono trovare punti ugualmente comodi sulla sponda piemontese. Chi ne conosce li segnali.



Descrizione:

Un itinerario ad anello di circa 20 km nella parte centrale del Verbano:

Da Cerro si parte subito con la traversata più lunga con punto di mira l'isola di S. Giovanni (all'inizio si distingue a fatica dalla terraferma di cui si nota la punta di Verbania). L'isola è privata e non visitabile.

Da qui alla sponda di Stresa la traversata viene spezzata dall'isola Madre che sta circa a metà strada. Vicino alla costa di Stresa vicine tra loro Isola dei Pescatori ed Isola Bella separate da uno scoglio piccolo ma ricco di vegetazione.

Le isole Madre e Bella sono visitabili su prenotazione e previo acquisto del biglietto (se c'è qualcuno che ha visitato si faccia avanti).

Interessante e libero è sicuramente lo sbarco sulla parte nord dell'Isola dei Pescatori sia per riposare e fare uno spuntino sia per fare una passeggiata tra gli stretti vicoli.

Dalla punta sud dell'Isola Bella volendo andare direttamente a S. Caterina si fa rotta 290° facendo però una lunghissima traversata di circa 5,5km. Conviene quindi allungarsi sulla sponda piemontese fino alla punta che si vede a sul di Stresa ed attraversare da li. Rispetto al taglione isola-eremo si allunga il percorso di un km o poco più ma la traversata effettiva si riduce a 2,5/3 km (rotta circa 090° , la parete rocciosa su cui sorge l'eremo è ben riconoscibile). Allungare di un km il percorso e dimezzare la traversata è sempre una scelta vincente sia per la sicurezza che per sentire meno la stanchezza.

Da sotto l'Eremo di S. Caterina del sasso (attenzione che anche qui c'è un attracco per i battelli) in poco più di un km costeggiando verso nord si ritorna al punto di partenza.





Per le foto rimando al breve articolo sul mio blog:
http://kayakerdestrepa.blogspot.it/2017/11/isole-eremo-e-buona-compagnia.html
 
Siamo 2 kayakisti di Torino, abbiamo fatto oggi questa bellissima gita partendo però da Stresa. Tutto perfetto a parte il fatto che un motoscafo della guardia di finanza ci ha fermato in mezzo al lago dicendo che con i kayak non ci si può allontanare più di 300 metri dalla costa. Vi risulta questo divieto? Grazie mille
 
La normativa italiana è in questo settore un po' un ginepraio. Il limite imposto dall'ultima revisione del codice della nautica è di 1nm....ma poi ci sono tutte le ordinanze locali che spesso e volentieri fanno riferimento ai 300m.

Controlli ce ne sono, solitamente se si tratta di kayak da mare con tutte le dotazioni di sicurezza e con a bordo personale adeguatamente formato tendenzialmente salutano e se ne vanno.
Se si tratta di canoisti scarsamente attrezzati e preparati giustamente fanno più storie.

Voi avevate kayak da mare (almeno 4,7m con gavoni stagni, cime tientibene,...) e tutte le dotazioni di sicurezza (PFD, paraspruzzi, pagaia di rispetto, paddle float, traini corti e lunghi, sistemi di comunicazione, carte nautiche...)?


Purtroppo è così... in altri stati la normativa è ben più chiara ed è specificato nei dettagli cosa serve sia di certificazioni del canoista che di caratteristiche dell'imbarcazione e relative dotazioni. In Italia purtroppo un kayak da mare con tutta la dotazione necessaria ed un canoista con certificazione SK3 (la più alta attualmente rilasciata nella nostra nazione) per la normativa sono equiparati ad un sit-on-top con a bordo un canoista alle prime esperienze.
 
Giustamente vigilano molto quell'area perché è scoperta dai venti da nord e perché molto trafficata. Ci sono i motoscafisti che fanno continuo servizio alle isole che muovono tanta acqua e sono tanti, quelli che noleggiano motoscafi free senza alcuna nozione di navigazione e i mezzi della Navigazione Laghi, tra cui l'aliscafo. Che viaggia davvero veloce e se incroci la sua traiettoria puoi solo pregare.
 
Kayak da e dotazione di sicurezza. Grazie mille

Ma vi hanno lasciato proseguire senza problemi o siete dovuti tornare indietro? Io non ho esperienza diretta in quanto tendo ad evitare i fine settimana della bella stagione preferendo periodi più freddi (in cui ci sono meno controlli e meno traffico in generale). Quanto ti ho scritto è quello che mi è stato riportato da amici amanti dell'estate.

quelli che noleggiano motoscafi free senza alcuna nozione di navigazione

Che sono il vero pericolo!
La navigazione commerciale (per quanto veloce possa essere l'aliscafo) è molto molto prevedibile per cui non è per nulla difficile starne alla larga. Le rotte sono sempre quelle. Più meritevoli di attenzione sono i diportisti che sebbene incutano meno timore di un aliscafo essendo più piccoli e -relativamente- lenti nei laghi sono delle vere e proprie palline da flipper!
 
Oltretutto i noleggiatori (sono due a Stresa) non fanno il minimo corso e non danno indicazioni sulle regole base, manco le precedenze. Capita spesso che si fermano dietro ai battelli che stanno partendo, dal battello suonano (tre brevi, come da norma) e questi non capiscono neanche che devono spostarsi. Altra casistica frequente è il motoscafo in panne perché gli noleggiano catorci.
 
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