Dati
Data: 14/01/2018
Regione e provincia: Piemonte - TO
Località di partenza: Bousson (Sauze di Cesana)
Località di arrivo: Bousson (Sauze di Cesana)
Tempo di percorrenza: 3h + 3h
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: MR
Descrizione delle difficoltà: nessuna di rilievo
Periodo consigliato: Inverno
Segnaletica: tacche rosse
Dislivello in salita: 1.000
Dislivello in discesa: 1.000
Quota massima: 2.451
Accesso stradale: arrivati a Bousson lasciare la macchina nell'ampio parcheggio
Descrizione
(Qua vedete la versione estiva: https://www.avventurosamente.it/xf/threads/claviere-cima-saurel-2451-m.27138/)
Altra gita in solitaria in questo inverno, sarà ora di cambiare deodorante?
Altra gita nuvolosa.
Visto che sono solo, ho optato per qualcosa di facile in una vallata nuova per me.
Arrivato a Bousson è velato come da previsioni e fa anche freschino, -5 °C alla partenza.
Lasciata la macchina, il parcheggio è pieno di ski alp e ciaspolatori, gli ski alp andranno quasi tutti verso altre mete, i ciaspolatori scoprirò più tardi dove erano diretti.
Il primo tratto è di portage ma dopo 200 metri calzo le ciaspole.
Il sentiero è battuto come una pista da sci fondo ed è molto largo, il primo tratto sale molto dolcemente, permettendomi di scaldarmi un pochino.
Due ski alp mi sverniciano, penso ecco la solita condizione fisica penosa , in realtà saranno gli unici a superarmi, mentre ne raggiungerò un botto, forse non sono andato così piano .
Dopo il primo tratto abbandono la 'strada' e mi avventuro nel bosco, molto silenzioso e ovattato.
La traccia è sempre evidente, penso fatta da una motoslitta.
Questa parte è molto suggestiva ed anche un filino più ripida.
Uscito dal bosco riguadagno la strada, che continua a salire dolcemente.
Guardandomi intorno vedo alcune vallate molto interessanti, un sacco di cime a portata di ciaspolatori e ski alp. Si vedono le scie nella neve fresca, che invidia.
Arrivo al bivio per la Fournier, dove sono diretti la maggior parte degli sciatori, io invece giro e vado destra seguendo la strada, dopo qualche tornante arrivo in vista della Capanna Mautino.
Ci dovrebbe essere un grosso lago, ma è tutto ricoperto dalla neve, non si vede nulla.
Giunto alla capanna scopro che è aperta, sono a 2.100 metri dopo 1,5 ore di cammino.
Da qui il percorso si complica, non c'è una traccia univoca, insomma è un gran casino, all'inizio tengo la sinistra.
Dopo un attimo ritrovo la traccia della motoslitta.
Ogni tanto metto i piedi sulla neve per rinfrescarli, si affonda in 15-20 cm di farina.
Dopo un tornante raggiungo un punto di osservazione degli alpini.
Le tracce si incasinano di nuovo e salgo per una traccia di discesa, affondando ad ogni passo, non di molto, ma la fatica aumenta e la velocità diminuisce.
Finalmente si vede la cima.
Recupero la traccia che va in direzione Col Saurel.
Qui ahimè non c'è traccia che va verso la vetta , dopo un attimo di esitazione, decido di salire dritto per dritto, un classico insomma.
L'idea, con tutta questa neve fresca e pendenze intorno al 30-35, non è tra quelle che definirei geniali, ma tant'è, temo non sarà l'ultima volta.
Mi avvicino all'anticima, la neve tiene, anche se è decisamente il tratto più faticoso.
Mi volto indietro a guardare la mia traccia nella neve fresca.
Scollinato vedo la cima, marcata da un pilastrino in cemento.
Due passi e sono arrivato
Dopo poco meno di tre ore sono in cima, il sole non è uscito, fa freddino.
Provo a godermi il panorama.
Il Pic de Rochebrune
Il freddo uccide la batteria del cellulare e quindi niente più foto, vorrei mangiare, ma per resistere al freddo devo mettere le moffole nuove di piumino, spettacolari, ma così non riesco a mangiare.
Decido di scendere alla Capanna Mautino e mangiare là.
Faccio un anello con ampie digressioni sulla neve fresca.
Dopo poco tempo raggiungo la capanna, che scopro invasa dai merenderos.
Non si riesce ad entrare da quanta gente c'è, ho scoperto che è la meta preferita dei ciaspomerenderos (chi ha detto @kima?).
Qui finalmente riesco a mangiare il mio solito morigerato spuntino .
Finito entro nel rifugio per una birretta e il dolce, come mi insegna il @Piervi devo far girare l'economia.
Il personale è molto gentile, la birra e lo strudel sono ottimi.
È arrivato il momento di ritornare. Decido di non tornare per la via di salita ma di fare un anello, la decisione si rivelerà non molto azzeccata.
Il primo tratto è in piano con molte risalite , la traccia è labile e si sprofonda parecchio, una faticaccia.
La traccia non è evidente e spesso finisco per scendere dritto per dritto in mezzo ai boschi, con molto ravamento.
Arrivato in prossimità della cava di marmo, recupero la traccia, qui la neve è diventata dura, incredibilmente (o forse no) perdo di nuovo il sentiero .
Mi ritrovo al torrent un km prima di Bousson, ho fatto una grossa caxxata.
Ovviamente non mi lascio scoraggiare, ed anche se un po' stanco costeggio il torrente fino a raggiungere la strada asfaltata che percorro per 200-300 metri e finalmente raggiungo la macchina.
Che dire bella gita in una bella vallata, il ritorno un po' troppo ravanoso, ma comunque avventuroso.
Data: 14/01/2018
Regione e provincia: Piemonte - TO
Località di partenza: Bousson (Sauze di Cesana)
Località di arrivo: Bousson (Sauze di Cesana)
Tempo di percorrenza: 3h + 3h
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: MR
Descrizione delle difficoltà: nessuna di rilievo
Periodo consigliato: Inverno
Segnaletica: tacche rosse
Dislivello in salita: 1.000
Dislivello in discesa: 1.000
Quota massima: 2.451
Accesso stradale: arrivati a Bousson lasciare la macchina nell'ampio parcheggio
Descrizione
(Qua vedete la versione estiva: https://www.avventurosamente.it/xf/threads/claviere-cima-saurel-2451-m.27138/)
Altra gita in solitaria in questo inverno, sarà ora di cambiare deodorante?
Altra gita nuvolosa.
Visto che sono solo, ho optato per qualcosa di facile in una vallata nuova per me.
Arrivato a Bousson è velato come da previsioni e fa anche freschino, -5 °C alla partenza.
Lasciata la macchina, il parcheggio è pieno di ski alp e ciaspolatori, gli ski alp andranno quasi tutti verso altre mete, i ciaspolatori scoprirò più tardi dove erano diretti.
Il primo tratto è di portage ma dopo 200 metri calzo le ciaspole.
Il sentiero è battuto come una pista da sci fondo ed è molto largo, il primo tratto sale molto dolcemente, permettendomi di scaldarmi un pochino.
Due ski alp mi sverniciano, penso ecco la solita condizione fisica penosa , in realtà saranno gli unici a superarmi, mentre ne raggiungerò un botto, forse non sono andato così piano .
Dopo il primo tratto abbandono la 'strada' e mi avventuro nel bosco, molto silenzioso e ovattato.
La traccia è sempre evidente, penso fatta da una motoslitta.
Questa parte è molto suggestiva ed anche un filino più ripida.
Uscito dal bosco riguadagno la strada, che continua a salire dolcemente.
Guardandomi intorno vedo alcune vallate molto interessanti, un sacco di cime a portata di ciaspolatori e ski alp. Si vedono le scie nella neve fresca, che invidia.
Arrivo al bivio per la Fournier, dove sono diretti la maggior parte degli sciatori, io invece giro e vado destra seguendo la strada, dopo qualche tornante arrivo in vista della Capanna Mautino.
Ci dovrebbe essere un grosso lago, ma è tutto ricoperto dalla neve, non si vede nulla.
Giunto alla capanna scopro che è aperta, sono a 2.100 metri dopo 1,5 ore di cammino.
Da qui il percorso si complica, non c'è una traccia univoca, insomma è un gran casino, all'inizio tengo la sinistra.
Dopo un attimo ritrovo la traccia della motoslitta.
Ogni tanto metto i piedi sulla neve per rinfrescarli, si affonda in 15-20 cm di farina.
Dopo un tornante raggiungo un punto di osservazione degli alpini.
Le tracce si incasinano di nuovo e salgo per una traccia di discesa, affondando ad ogni passo, non di molto, ma la fatica aumenta e la velocità diminuisce.
Finalmente si vede la cima.
Recupero la traccia che va in direzione Col Saurel.
Qui ahimè non c'è traccia che va verso la vetta , dopo un attimo di esitazione, decido di salire dritto per dritto, un classico insomma.
L'idea, con tutta questa neve fresca e pendenze intorno al 30-35, non è tra quelle che definirei geniali, ma tant'è, temo non sarà l'ultima volta.
Mi avvicino all'anticima, la neve tiene, anche se è decisamente il tratto più faticoso.
Mi volto indietro a guardare la mia traccia nella neve fresca.
Scollinato vedo la cima, marcata da un pilastrino in cemento.
Due passi e sono arrivato
Dopo poco meno di tre ore sono in cima, il sole non è uscito, fa freddino.
Provo a godermi il panorama.
Il Pic de Rochebrune
Il freddo uccide la batteria del cellulare e quindi niente più foto, vorrei mangiare, ma per resistere al freddo devo mettere le moffole nuove di piumino, spettacolari, ma così non riesco a mangiare.
Decido di scendere alla Capanna Mautino e mangiare là.
Faccio un anello con ampie digressioni sulla neve fresca.
Dopo poco tempo raggiungo la capanna, che scopro invasa dai merenderos.
Non si riesce ad entrare da quanta gente c'è, ho scoperto che è la meta preferita dei ciaspomerenderos (chi ha detto @kima?).
Qui finalmente riesco a mangiare il mio solito morigerato spuntino .
Finito entro nel rifugio per una birretta e il dolce, come mi insegna il @Piervi devo far girare l'economia.
Il personale è molto gentile, la birra e lo strudel sono ottimi.
È arrivato il momento di ritornare. Decido di non tornare per la via di salita ma di fare un anello, la decisione si rivelerà non molto azzeccata.
Il primo tratto è in piano con molte risalite , la traccia è labile e si sprofonda parecchio, una faticaccia.
La traccia non è evidente e spesso finisco per scendere dritto per dritto in mezzo ai boschi, con molto ravamento.
Arrivato in prossimità della cava di marmo, recupero la traccia, qui la neve è diventata dura, incredibilmente (o forse no) perdo di nuovo il sentiero .
Mi ritrovo al torrent un km prima di Bousson, ho fatto una grossa caxxata.
Ovviamente non mi lascio scoraggiare, ed anche se un po' stanco costeggio il torrente fino a raggiungere la strada asfaltata che percorro per 200-300 metri e finalmente raggiungo la macchina.
Che dire bella gita in una bella vallata, il ritorno un po' troppo ravanoso, ma comunque avventuroso.
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