Escursione Tete de Bresses (2820 m)

Data: 2 agosto 2018
Regione e provincia: Cuneo
Località di partenza: Terme di Valdieri
Località di arrivo: Tete de Bresses
Tempo di percorrenza: 3h 30' circa
Chilometri:
Grado di difficoltà: E+
Descrizione delle difficoltà: Nessuna di rilievo, possibile salita più diretta su massi negli ultimi metri
Periodo consigliato: luglio/settembre
Segnaletica: Buona
Dislivello in salita: 1400 circa
Dislivello in discesa: 1400
Quota massima: 2820
Accesso stradale: Raggiungibile il Pian della Casa su strada sterrata



Descrizione

Scrivo ora di questa gita fatta ormai 7 mesi fa nella bellissima valle Gesso, in un tour di 3 giorni in cui ho salito anche Malinvern e Monte Matto.
Partito di buon ora da casa, mi trovo comunque a partire molto tardi perchè non trovo subito il sentiero. Arrivo a Cuneo e da qui prendo un autobus di linea per Terme di Valdieri, a 1300 metri(a prezzo spropositato), poi trovo un passaggio e scendo in prossimità del Gias delle Mosche, teoricamente punto di partenza del sentiero per i laghi di Fremamorta; in realtà, dopo un breve tratto di una stradina sterrata parallela alla strada principale non riesco più a ritrovare il percorso, e mi viene suggerito di prendere il sentiero che parte dal Pian della Casa. Per raggiungere questo, alla fine della strada, devo camminare più di un'ora e comincia a fare parecchio caldo, potendo effettivamente 'partire' dopo le 11.Insomma, non un inizio particolarmente fortunato, il che ottiene l'effetto di demotivarmi un po'.
Comincio a salire comunque verso i laghi; il primo tratto, da subito abbastanza ripido su sentiero pietroso, è abbastanza noioso ma da subito permette di vedere dall'alto il bel Pian della Casa. Arrancando in quella che è una giornata caldissima, piano piano percorro i tornanti del sentiero, fino a giungere in un'area laddove il paesaggio si apre sia sulla valle fino al Monte Matto da un lato e sull'Argentera dall'altro, sia sulla mia meta.
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Dopo circa 1 ora e mezzo si arriva al primo dei laghi di Fremamorta, sovrastato dalla mia meta. Andando ancora avanti si giunge al lago mediano, sovrastato da un piccolo costone erboso, sul quale sorge il minuscolo bivacco Guiglia (2437). Il meteo sembra peggiorare, quindi mi rilasso un po' dentro il bivacco, nel quale c'è anche un famiglia olandese che ci passerà la notte, e aspetto per vedere l'evoluzione del meteo.
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Alle 16 circa il meteo sembra migliorato, e allora mi avvio verso il sentiero che aggira i laghi e sale verso il col des Bresses (2618). Questo si fa abbastanza ripido e pietroso sotto il colle, dopo un tratto a pendenza moderata.
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Il meteo sembra nuovamente peggiorare, decido di fermarmi al colle e aspettare un po'. Quando si schiarisce di nuovo riprendo, ma l'estrema variabilità della giornata (e in generale delle giornate della scorsa estate) non dà alcuna certezza. Il sentiero che sale verso la vetta non presenta particolari difficoltà tecniche e si svolge su un costone pietroso a moderata pendenza. Mi fermo un'altra volta, e un'altra volta decido di proseguire. Proprio negli ultimi minuti, però, la situazione peggiora improvvisamente e dei nuvoloni neri coprono quasi interamente il cielo, specialmente verso la Francia. Tuttavia, una piccola porzione di esso, quella sopra di me e la mia cima, resta scoperta, per cui decido di terminare la salita. Sono ormai le 18 e salgo deciso tra i massi (si può continuare anche sul sentiero che dovrebbe arrivare più agevolmente alla vetta) raggiungendo in pochi minuti la vetta. Non sono molto tranquillo nonostante la porzione di cielo sopra di me sia ancora azzurra, per cui decido di fare qualche foto e scendere immediatamente.



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Tuttavia, mentre scatto le foto ,improvvisamente, un bagliore scatena la mia attenzione. Già, un fulmine, nonostante quella porzione di cielo ancora sereno, senza che si senta alcun tuono. Lo vedo proprio dietro di me. Impaurito, metto via la fotocamera e comincio quasi a correre tra i massi e a scendere il più in fretta possibile. Nella discesa si sentono alcuni tuoni, ma poco dopo il meteo migliora nuovamente e mi permette di terminare tranquillamente la discesa, prendere quello che avevo lasciato al bivacco, presso cui avrei dovuto dormire (certo che con appena 4 letti, ,scomodissimi tra l'altro, non si può fare troppo affidamento sul fatto che certi bivacchi siano sicuramente liberi..) e dirigermi verso il rifugio Questa, ancora lontano, presso cui arriverò a notte quasi fonda, alle 22, troverò una piccola piazzola isolata grazie all'aiuto del rifugista.
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Insomma, gita immersa in un bellissimo ambiente e con grandiosi panorami, ma rovinata dall'estrema variabilità delle condizione meteorologiche di quella sera (visibili anche dalle foto e ripropostesi il giorno seguente al Malinvern, ma fortunatamente non degenerate in questo caso). Non pensavo che a (quasi) tarda sera si potessero scatenare dei temporali, che un fulmine potesse avere origine da una porzione di cielo sereno, che il meteo potesse cambiare così tante volte e in quel modo, probabilmente la giornata così calda ha fatto la sua parte nel favorire tutto questo. Per quanto riguarda il fulmine, probabilmente non solo mi ha sfiorato, ma è stato neutralizzato da quello che credo fosse un parafulmine; probabilmente se non ci fosse stato non sarebbe caduto proprio là, chissà. In ogni caso si tratta di un'esperienza da non ripetere, sicuramente; anche perchè, esattamente un mese prima, un altro fulmine mi ha sfiorato sotto il Balmenhorn sul Rosa.
Mi dispiace avere questo ricordo di questa bella cima (tra l'altro concatenabile, con più tempo e con una difficoltà maggiore -si parla di alpinismo facile- con la vicina Cima di Fremamorta).
 
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Bellissimi panorami.E si!Con i fulmini proprio non si scherza e ne so qualcosa anch'io.La scorsa estate purtroppo e' stata funestata dai temporali che si generavano il pomeriggio.Cmq complimenti
 
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