Escursione Monte Sotto Rognosa da Sestriere per la valle del Chisonetto e Passo San Giacomo - prima neve

Data: 26/10/2019
Regione e provincia: Piemonte, Torino
Località di partenza: Sestriere, si sale con l'auto fin dove si può a seconda della neve...
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 8-9 ore
Chilometri: 12
Grado di difficoltà: EE/F con neve
Descrizione delle difficoltà: terreno friabile, pietraie fastidiose, buchi nella neve, un po' di esposizione, neve e ghiaccio a seconda delle condizioni... se non sbagliate percorso non serve la picca, ma sono fondamentali i ramponi... sulla cresta ci sono un paio di metri di arrampicata da fare, un po' esposti, che non abbiamo trovato modo di evitare
Periodo consigliato: percorso raramente fattibile con neve perchè nella valle del Chisonetto svalanga molto, quindi inizio stagione scialpinistica
Segnaletica:
Dislivello in salita: circa 1100 senza contare i molti su e giù per arrivare sotto la Rognosa, la Punta è 280 metri più su
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 3000
Accesso stradale: potete salire con l'auto fino gli impianti

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Descrizione

Prima neve della stagione! :woot:
Grande giro di misto: 60% neve, 40% roccia/terra

Gita che direi si può dividere in due parti.

La salita al Passo di S. Giacomo è un po' ripida, ma comoda, su sfasciumi ma qui la neve (che non deve essere tanta) aiuta abbastanza.
Abbiamo trovato un po' di verglass sul sentiero dove era invaso dall'acqua, comunque evitabile. Neve buona, questa valle è quasi sempre all'ombra percui non conterei sul fatto che si trasformi. Al ritorno la neve non aveva mollato per nulla e anche al pomeriggio tutto all'ombra.

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Dal Passo in avanti poi è tutta cresta, alle volte difficile capire dove passare e le verticalità ci sono.
Il percorso estivo poi non è neanche sempre il più comodo con la neve. Neve per lo più gessosa.
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Molti sali-scendi sulla cresta, unito al fatto che bisogna fare attenzione ad ogni passo che non ci sia un buco sotto la neve (pericoloso quasi quanto andare sul ghiacciaio per questo) e all'attenzione richiesta nel cercare di non sbagliare percorso... la cresta è molto bella, ma anche molto stancante e porta via un sacco di tempo :)

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Alle volte conviene passare da un versante, altre volte dall'altro, spesso non è facilmente intuibile

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Comunque il panorama è ottimo da entrambe le parti
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Per buona parte della cresta abbiamo seguito le orme di un lupo alpinista, che sembrava molto confidente, mai un'esitazione.
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Verso i 2750 ci siamo fatti trarre in inganno da un ometto e non abbiamo seguito le orme del lupo, che invece aveva ragione. E così ci siamo ritrovati sul versante SO (quello di Bessen Haut) ricco di terreno instabile, sfasciumi, pietraie e con accumuli eolici di neve fino a 40cm con neve che cominciava a mollare, al sole... per tornare al sentiero in cresta abbiamo perso un sacco di tempo.
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per levarmi da questo impiccio sono passato sulle rocce dove possibile, poi più su la neve teneva meglio e ho addirittura tirato fuori la picca per aiutarmi nella progressione di un tratto leggermente più verticale
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Verso i 2900 la neve era molto meglio, si è pure alzato un vento freddo e il k-way è tornato utile.

Al Sotto la Rognosa pausa pranzo (sono le 13), la cresta fino alla Punta appare bella pulita.
Pare ovvia e noiosa e decidiamo di lasciar perdere la Punta.
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si torna per la via di salita

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sempre occhio ai buchi nella neve, di alcuni non si vede il fondo
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questo pezzo è da disarrampicare all'andata e da arrampicare al ritorno
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si torna giù su sentiero per lo più innevato, neve ancora ottima da sto versante
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tutte le foto qua
photos.app.goo.gl/5rYoS9R766BPPEE66
 
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Bella gita complimenti
Finalmente si vedono bene i ramponi che ti bloccano mentre tenti di imitare DiCaprio :p dopo tutte le discussioni su come affrontare i nevai...
 
buchi nella neve, un po' di esposizione, neve e ghiaccio a seconda delle condizioni..

L'inconveniente di andare sulla neve a due giorni dalla prima nevicata.. :biggrin: :biggrin:

Comunque la neve si trasforma più velocemente nei versanti in ombra semmai, la trasformazione è intesa nel senso che si consolida diventando dura ovviamente, non nel senso che molla
Il fatto che la punta fosse già quasi pulita nonostante i 50 centimetri caduti due giorni prima dice molto sulle temperature dei giorni scorsi tra l'altro

Bella gita comunque, mi piace il contrasto tra il paesaggio autunnale in basso e quello invernale più in alto.
 
Comunque la neve si trasforma più velocemente nei versanti in ombra semmai, la trasformazione è intesa nel senso che si consolida diventando dura ovviamente, non nel senso che molla
Per neve trasformata si intende quella primaverile (che viste le temperature è la stessa che si trova adesso fino ai 3mila metri a determinate esposizioni... all'atto pratico l'unica differenza è che ora manca il fondo), ossia è neve che ha subito la trasformazione dei cristalli per cicli di sgelo/rigelo e si è compattata.
Se non prende sole o sufficiente sbalzo termico con rigelatura mattutina non si trasforma/compatta.
La neve su quel versante (Chisonetto) sempre all'ombra quindi è più difficile che si trasformi ed è molto meno compatta e svalanga molto.
 
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Per neve trasformata si intende quella primaverile (che viste le temperature è la stessa che si trova adesso fino ai 3mila metri a determinate esposizioni... all'atto pratico l'unica differenza è che ora manca il fondo), ossia è neve che ha subito la trasformazione dei cristalli per cicli di sgelo/rigelo e si è compattata.
Se non prende sole o sufficiente sbalzo termico con rigelatura mattutina non si trasforma/compatta.
La neve su quel versante (Chisonetto) sempre all'ombra quindi è più difficile che si trasformi ed è molto meno compatta e svalanga molto.

Ma la trasformazione della neve fresca in neve "primaverile" non arriva mica con i cicli di gelo e disgelo, la neve fresca si consolida a prescindere da quello e anzi dovrebbe essere agevolata da temperature più basse. Con i cicli di gelo e disgelo hai solo neve umida e inconsistente di giorno per via del disgelo, e questo non accade ovviamente nei versanti in ombra.
Anche perchè per definizione con continui cicli di gelo e disgelo la neve passa dall'essere compatta a non esserlo, quindi non vedo come possa subire una trasformazione in firn o neve primaverile se ogni giorno avviene il disgelo..
 
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