Recensione Il richiamo della foresta

Il richiamo della foresta
Ai miei tempi era un classico per bambini e invece è un libro crudo, a tratti brutale, che assorbe e si legge tutto d’un fiato. Il cane Buck dalla tranquilla esistenza californiana alla dura e selvaggia vita nelle terre del nord durante la corsa all’ora del Klondike. Una riscoperta progressiva della propria natura che lo libera dalle convenzioni e dalle pastoie della civiltà e lo riconsegna a una vita libera e selvaggia.

“Questo primo furto mise in evidenza che Buck era capace di sopravvivere nell'ostile ambiente del Nord: mise in rilievo la sua capacità di adattamento alle mutevoli condizioni, la cui mancanza avrebbe significato morte pronta e terribile. Nello stesso tempo segnò la decadenza o addirittura lo sfacelo delle sue qualità morali, vano ingombro nella selvaggia lotta per l'esistenza. Nel Sud, sotto la legge dell'amore e dell'amicizia, il rispetto della proprietà privata e dei sentimenti personali erano buone cose; ma nel Nord, sotto la legge del bastone e della zanna, chi avesse dato importanza ad esse sarebbe stato un pazzo, e finché le avesse osservate avrebbe avuto ben pochi vantaggi”.

Jack London, Il richiamo della foresta
03 Il richiamo della foresta.jpg
 
Infatti London,almeno in Italia,era sempre passato come un scrittore per ragazzi Invece i suoi racconti anche i due classici sono abbastanza duri.Per non parlare di quelli meno conosciuti. Nei molti racconti di cani selvaggi o meno ma in fondo buoni e fedeli o anche di cagnolini come i racconti di Jerry,mi ha sempre colpito :" Batard" che è proprio un racconto all'opposto, di odio e ferocia. tra cane ed umano.
 
Non è solo una storia di cani
Assolutamente no!
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Infatti London,almeno in Italia,era sempre passato come un scrittore per ragazzi Invece i suoi racconti anche i due classici sono abbastanza duri.Per non parlare di quelli meno conosciuti. Nei molti racconti di cani selvaggi o meno ma in fondo buoni e fedeli o anche di cagnolini come i racconti di Jerry,mi ha sempre colpito :" Batard" che è proprio un racconto all'opposto, di odio e ferocia. tra cane ed umano.
Vero @lanfranco51. Consiglierei I racconti dello Yukon e dei mari del sud, che è veramente una summa della vita vagabonda dell'autore. Il racconto Farsi un fuoco è eccezionale.
 
Ultima modifica:
Assolutamente no!
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Vero @lanfranco51. Consiglierei I racconti dello Yukon e dei mari del sud, che è veramente una summa della vita vagabonda dell'autore. Il racconto Farsi un fuoco è eccezionale.
Proprio di questo racconto volevo parlare! Non ostante abbia tutto il pubblicato di London in Italia,ho saputo da poco che questo racconto ha due finali!! Io conoscevo solo quello in cui il protagonista muore assiderato perchè ha acceso il fuoco con l'ultimo fiammifero ma sbadatamente sotto ai rami carichi di neve di un albero.Il calore iniziale scioglie la neve che cade sul fuoco appena acceso spegnendo per sempre ogni possibilità di riscaldarsi. Ma l'altro? Lo conoscete? Grazie-
 
Io consiglio il documentario in due puntate sulla vita di Jack London che RaiStoria ha recentemente mostrato:
Puntata 1:

Il "richiamo della foresta" è menzionato a partire dal minuto 38:20 (il mio intervento in questo thread "non è solo una storia di cani" si riferisce ai commenti fatti in questo documentario).

Puntata 2:
 
Io consiglio il documentario in due puntate sulla vita di Jack London che RaiStoria ha recentemente mostrato:
Puntata 1:

Il "richiamo della foresta" è menzionato a partire dal minuto 38:20 (il mio intervento in questo thread "non è solo una storia di cani" si riferisce ai commenti fatti in questo documentario).

Puntata 2:
Molto gradito .:si:
 
Proprio di questo racconto volevo parlare! Non ostante abbia tutto il pubblicato di London in Italia,ho saputo da poco che questo racconto ha due finali!! Io conoscevo solo quello in cui il protagonista muore assiderato perchè ha acceso il fuoco con l'ultimo fiammifero ma sbadatamente sotto ai rami carichi di neve di un albero.Il calore iniziale scioglie la neve che cade sul fuoco appena acceso spegnendo per sempre ogni possibilità di riscaldarsi. Ma l'altro? Lo conoscete? Grazie-
No @lanfranco51, non conoscevo questo finale alternativo.
In effetti se ne parla su wikipedia
https://en.wikipedia.org/wiki/To_Build_a_Fire

1902 version
The earlier version was first published in The Youth's Companion on May 29, 1902.[15] Although it differs in some details, the general structure and storyline are similar; the primary differences are as follows: in the first version it is not as cold, there is no dog, the fire is not doused, and the man (named Tom Vincent) suffers some permanent frostbite damage but survives, sad but wiser.
 
Perdonate l'aggiunta fuori tempo ma adoro London.Se volete andare proprio sul brutale leggete la serie di racconti sul pugilato: Il bruto delle caverne, Lo sport del ring, Un pezzo di bistecca, Il messicano.
Tutti facilmente e con successo trasponibili in film . OT OT !!
 
Jack London come altri autori anticonformisti ha ispirato Cristopher Mccandless a intraprendere la sua avventura in Alaska finita poi tragicamente e Sean Penn in seguito a girare "into the wild"
 
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