Nautica Sacca degli Scardovari - Delta del Po (KAYAK)

Parchi del Veneto
  1. Parco Regionale Veneto del Delta del Po
Localizzazione: Delta del Po – Veneto – Rovigo
Tempo di percorrenza: 5 ore – mezza giornata
Percorrenza: 16nm
Grado di difficoltà: basso



Descrizione delle difficoltà: navigare nel delta nasconde tante insidie tra correnti difficilmente calcolabili, maree e terreni barenicoli; ma qui ci troviamo in una sacca, al riparo da tutto.
Il traffico non è per nulla un problema. Nel delta la gente è socievole e ben disposti a dare indicazioni; salutano sempre i canoisti al loro passaggio.
Nella pianificazione si possono avere difficoltà coi toponimi in quanto spesso e volentieri consultando varie fonti (cartine diverse, guide, articoli sul web) spesso si trovano riferimenti con diversi nomi locali.

Periodo consigliato: consigliato ad inizio primavera, ovvero lontano dal periodo delle nebbie (che sono molto, molto fitte) ma prima dell’invasione delle zanzare.

Punti d’imbarco: 44° 50′ 33.4″ N 12° 27′ 9.6″ E
Per questo itinerario comodo imbarcarsi al prorticciolo “Marina delta del Po”, lungo la SP38.
Attenzione, non si tratta del porto più grande di Barricata (che si trova di fronte al grosso campeggio) ma di un più piccolo e tipico porticciolo di pescatori già all’interno della sacca.
Si parcheggia a bordo strada a pochi metri dall’acqua.
Consigliate calzature adatte dato che il fondo nei porticcioli il fondo è melmoso e stagnante mentre nella sacca ci sono interi banchi di conchiglie taglienti.

Descrizione:
Sebbene l’interno di una sacca offra un paesaggio quantomai monotono quella di navigare tra gli allevamenti di cozze è sicuramente un’esperienza da fare quando si visita il delta del Po.
La sacca degli Scardovari è un posto tranquillo, un’ottima prima escursione per iniziare a prendere confidenza con i particolarissimi ambienti tipici del delta.
La distanza riportata in scheda è grossomodo quella del periplo dell’insenatura ma sicuramente non è il percorso consigliato; l’interno della sacca è uno dei pochi posti nel delta in cui non si corre il rischio di perdersi per cui ci si può lasciare andare a liberi zig zag allungando od accorciando il percorso in base alla voglia senza avere sempre sott’occhio la situazione sulla carta e sulla tabella di marea. Si può pagaiare tra le palerie di supporto utilizzate per il tradizionale metodo di allevamento dei mitili, avvicinarsi alla sponda orientale per osservare le file di casette su palafitta tipiche della zona e poi dirigersi a nord per cercare la maestrosa ed antica villa padronale abbandonata che era un tempo la dimora del padrone della “valle”. Grossomodo al centro della sacca vi è un isolotto molto basso che è costituito da un banco di gusci di conchiglie.


ALTRE FOTO SUL MIO SITO A QUESTO LINK: https://marconolby.altervista.org/sacca-degli-scardovari/
 
Ti invidio, il Delta del Pó mi piace un sacco, ma purtroppo non ho mai imparato ad andarci in kayak, mi limitova girarmele organizzate coi barchini a fondo piatto
 
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