Escursione VIA LUCIS AL MONTE RETAFANI

Dati

Data: 14/10/2021
Regione e provincia: LAZIO - PROV. FROSINONE
Località di partenza: LAGETTO INZUGLIO ( PIGLIO )
Località di arrivo: MONTE RETAFANI
Tempo di percorrenza: 1h 30'
Chilometri:
Grado di difficoltà:
Descrizione delle difficoltà:
Periodo consigliato: AUTUNNO ( non dopo pioggie intense )
Segnaletica: presenti cartelli segnaletici, bollini di colore vario ( bianco-rossi, azzurri, giallo ) spesso sbiaditi, ma presenti vari fiocchetti di nastro bianco-rosso su alberi
Dislivello in salita: 210 metri
Dislivello in discesa:
Quota massima: 1154 metri ( Monte Retafani )
Accesso stradale:
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]


Descrizione
Breve ma affascinante percorso che dal laghetto Inzuglio di Piglio ( lungo la strada che dal Piglio porta agli Altipiani di Arcinazzo ) porta prima ai pratoni di S. Biagio ( attenzione alla presenza di cani da pastore perchè siamo in una zona di pascolo di pecore ) e poi su alla Croce in vetta al Monte Retafani lungo il percorso della via LUCIS. In questi luoghi si recava Papa Giovanni Paolo II a meditare e a pregare in una zona dove il silenzio è rotto solo dal fischio del vento, da qualche cornacchia o al massimo dall'abbaiare dei cani da pastore. Si segue la strada sterrata-cementata della via crucis che dalla piccola cappella dedicata alla SS Trinità ( il popolo Ciociaro ma anche Abruzzese è devoto alla SS Trinità tanto da organizzare un pellegrinaggio notturno fino al Santuario di Vallepietra a fine giugno ) fino ad un bivio ( cartello indicativo ) dove parte la via della Luce. Da qui ci si addentra nel bosco e per tornanti talvolta ripidi talaltra in piano si arriva alla vetta del Monte Retafani dove è posta una croce di legno. La vista che si presenta dalla vetta è immenso spaziando nelle giornate serene fino ai monti Aurunci e Sibruini, ma anche il mare fa capolino all'orizzonte Rientro dalla stessa via di salita e per motivi di tempo sono tornato direttamente all'auto, altrimenti si può proseguire lungo la via Crucis fino al piccolo altare di pietra dove il Papa recitava l'Angelus e poi proseguire fino agli altipiani di Arcinazzo per poi tornare indietro lungo la strada provinciale fino al parcheggio.
Come detto è un itinerario breve, non faticoso se il terreno di salita nel bosco è asciutto, ma può diventare insidioso in discesa su terreno reso fangoso dalla pioggia, da fare nei pomeriggi di autunno quando le giornate sono ancora relativamente lunghe ma il sole comincia a colorare di giallo-arancione le foglie autunnali non ancora cadute. La segnalazione del sentiero è buona anche se molto varia ( bollini dei colori e delle forme più varie - fiocchetti di nastro bianco-rosso sugli alberi ) ma comunque difficilmente si può sbagliare visto che la vetta è unica e si va sempre in salita.
E' poi un percorso che consiglio di fare anche da soli per meditare e per chi vuole anche pregare, visto che si passa dalla luce dei pratoni a valle all'ombra del bosco, per poi tornare a riveder la luce al cospetto dell'immagine di Gesù e degli Apostoli, prima di arrivare alla Croce di vetta.
 

Allegati

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Prima o poi ci devo andare, poco o nulla conosco la zona degli altipiani di Arcinazzo e questa potrebbe essere una buona occasione. Grazie per la condivisione! :)

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p.s. Ammetto di trovare sconfortante la pervasività di quella che ormai potremmo definire la "minoranza cattolica" (tale se consideriamo i praticanti) nell' ambiente naturale con manufatti devozionali ed a volte con stradelli cementificati (ne vogliamo parlare della statuona sul monte Scalambra o dell' osceno manufatto in cemento di fronte al romitorio della ss Trinità di Vallepietra?) né ha migliorato le cose l'aver avuto un papa che faceva passeggiate in montagna - tanto che i sentieri dedicati a G.P. II tra Lazio ed Abruzzo li trovi dappertutto quasi come la fantomatica "via Francigena".
 
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