- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Regionale Sirente-Velino
Dati
Data: 30/06/2019
Regione e provincia: Abruzzo/L'Aquila
Località di partenza: Chalet Sirente
Località di arrivo: Monte Sirente
Tempo di percorrenza: 7:06h con soste e 3:52h in movimento
Chilometri: 9,5 A/R
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Fare attenzione sopratutto nella discesa al pezzo di quando si esce dal bosco e si sale ripido e si costeggia il primo canalino fino ad arrivare sopra il canale Majori dato lo sfasciume sul sentiero e il terreno ghiaioso molto insidioso e scivoloso.
Periodo consigliato: Senza neve sempre.
Segnaletica: c.a.i. biancorossa e giallorossa
Dislivello in salita: 1156
Dislivello in discesa: 1000
Quota massima: 2348m
Accesso stradale: Dalla A24 uscire a Tornimparte per Campo Felice, attraversare la galleria che va a Rocca di Cambio e arrivare alla Strada Provinciale 11 Sirentina e parcheggiare allo Chalet Sirente ben visibile perché costeggia la strada.
Descrizione
Arrivati al parcheggio dello Chalet Sirente abbiamo preso il sentiero di destra e dopo un tratto in leggera salita abbiamo preso il sentiero C.A.I. n°15 con paletto con la scritta Sirente e man mano siamo saliti nel bosco. La salita è diventata sempre più ripida finché finita l'ombra del sentiero boschivo siamo usciti in una radura con sotto l'imponente massiccio del Sirente. Abbiamo preso il sentiero che sale ripidissimo verso il primo canalino (meno ripido del Majori) e subito il sole e il caldo hanno cominciato a farsi sentire. Arrivati alla prima sella il sentiero si fa sempre più ghiaioso e scivoloso oltre che ripido e guardare in alto dove si deve arrivare non aiuta, ma si va avanti con passo buonissimo e sopratutto costante. Si ammira tutto il massiccio e il canalino che scende ripido a valle e si raggiunge un breve ma rilassante tratto a mezzacosta che permette anche di fare qualche bella foto panoramica. Dopo una sosta si riparte e di nuovo e si sale a volte reggendosi sulle rocce, in modo ripido e sopratutto con il terreno ghiaioso e con un po di sfasciume generale il che ci fa capire cosa sarà a riscenderlo. Comunque si va su incontrando e superando molti escursionisti di vari CAI, associazioni o semplici gruppi di amici e finalmente si arriva alla larga sella 2225m. sulla cresta sommitale del Sirente. Qui si sosta brevemente per poi risalire ripidi per l'ultimo tratto che aggira l'impressionante Canale Majori e il suo spuntone finale. Bellissimo da vedere e immaginare nel farlo in invernale. Si arriva finalmente in Vetta dove tutto il gruppo si è fermato per le foto di rito e per il pasto di vetta mentre chi ha voluto e ancora in forze (me compreso) si è diretto verso Punta Macerola 2258m e a seguire lo Sperone Tiburtini 2128m. Ho fatto l'enorme cavolata (per non essere troppo scurrile) di lasciare il cellulare sulla vetta del Sirente quindi purtroppo non ho foto delle due vette secondarie. Comunque nulla di faticoso in quanto tutto in cresta. Inutile dire che dalla Vetta del Sirente il panorama è spettacolare a 360° gradi e spazia dal Gran Sasso dal San Franco al Camicia, Alla Maiella con Monte Amaro visibilissimo, I Monti della Laga, i Monti Ernici con il Monte Viglio, il Monte Cotento e il Monte Tarino uno dopo l'altro e a finire il Monte Autore a chiudere la catena dei Simbruini. Ovviamente bella anche la cresta che porta alla Serra di Celano e tutta la vallata della A24 in direzione Chieti con Avezzano in bella vista. Per la discesa stesso percorso accorciando l'ultima parte grazie ad un signore del posto che ci ha fatto deviare seguendolo e facendoci risparmiare discesa e tempo andando a naso (diciamo così). Inutile dire che a riscendere dalla sella citata prima fino al bosco con il sentiero ridotto malaccio e ghiaioso le ginocchia si guardavano e una diceva "vaffa" e l'altra rispondeva "nculo", veramente si deve fare con calma e attenzione perchè se si scivola malamente si può rischiare di finire dentro il canalino e poi sono cavoli amari ad essere troppo positivi...Comunque non è una cosa fuori dal comune e in certi ambienti c'è anche di peggio. L'escursione è veramente bella e pure tosta certo dalla Valle Lupara ci vuole gente allenata e sopratutto con piede fermo ma forse da questo sentiero da la sensazione del più selvaggio e tutto il massiccio del Sirente sembra quasi un tratto Dolomitico con le sue pareti alte, rocciose e impervie. Veramente da fare al 100%
Data: 30/06/2019
Regione e provincia: Abruzzo/L'Aquila
Località di partenza: Chalet Sirente
Località di arrivo: Monte Sirente
Tempo di percorrenza: 7:06h con soste e 3:52h in movimento
Chilometri: 9,5 A/R
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Fare attenzione sopratutto nella discesa al pezzo di quando si esce dal bosco e si sale ripido e si costeggia il primo canalino fino ad arrivare sopra il canale Majori dato lo sfasciume sul sentiero e il terreno ghiaioso molto insidioso e scivoloso.
Periodo consigliato: Senza neve sempre.
Segnaletica: c.a.i. biancorossa e giallorossa
Dislivello in salita: 1156
Dislivello in discesa: 1000
Quota massima: 2348m
Accesso stradale: Dalla A24 uscire a Tornimparte per Campo Felice, attraversare la galleria che va a Rocca di Cambio e arrivare alla Strada Provinciale 11 Sirentina e parcheggiare allo Chalet Sirente ben visibile perché costeggia la strada.
Descrizione
Arrivati al parcheggio dello Chalet Sirente abbiamo preso il sentiero di destra e dopo un tratto in leggera salita abbiamo preso il sentiero C.A.I. n°15 con paletto con la scritta Sirente e man mano siamo saliti nel bosco. La salita è diventata sempre più ripida finché finita l'ombra del sentiero boschivo siamo usciti in una radura con sotto l'imponente massiccio del Sirente. Abbiamo preso il sentiero che sale ripidissimo verso il primo canalino (meno ripido del Majori) e subito il sole e il caldo hanno cominciato a farsi sentire. Arrivati alla prima sella il sentiero si fa sempre più ghiaioso e scivoloso oltre che ripido e guardare in alto dove si deve arrivare non aiuta, ma si va avanti con passo buonissimo e sopratutto costante. Si ammira tutto il massiccio e il canalino che scende ripido a valle e si raggiunge un breve ma rilassante tratto a mezzacosta che permette anche di fare qualche bella foto panoramica. Dopo una sosta si riparte e di nuovo e si sale a volte reggendosi sulle rocce, in modo ripido e sopratutto con il terreno ghiaioso e con un po di sfasciume generale il che ci fa capire cosa sarà a riscenderlo. Comunque si va su incontrando e superando molti escursionisti di vari CAI, associazioni o semplici gruppi di amici e finalmente si arriva alla larga sella 2225m. sulla cresta sommitale del Sirente. Qui si sosta brevemente per poi risalire ripidi per l'ultimo tratto che aggira l'impressionante Canale Majori e il suo spuntone finale. Bellissimo da vedere e immaginare nel farlo in invernale. Si arriva finalmente in Vetta dove tutto il gruppo si è fermato per le foto di rito e per il pasto di vetta mentre chi ha voluto e ancora in forze (me compreso) si è diretto verso Punta Macerola 2258m e a seguire lo Sperone Tiburtini 2128m. Ho fatto l'enorme cavolata (per non essere troppo scurrile) di lasciare il cellulare sulla vetta del Sirente quindi purtroppo non ho foto delle due vette secondarie. Comunque nulla di faticoso in quanto tutto in cresta. Inutile dire che dalla Vetta del Sirente il panorama è spettacolare a 360° gradi e spazia dal Gran Sasso dal San Franco al Camicia, Alla Maiella con Monte Amaro visibilissimo, I Monti della Laga, i Monti Ernici con il Monte Viglio, il Monte Cotento e il Monte Tarino uno dopo l'altro e a finire il Monte Autore a chiudere la catena dei Simbruini. Ovviamente bella anche la cresta che porta alla Serra di Celano e tutta la vallata della A24 in direzione Chieti con Avezzano in bella vista. Per la discesa stesso percorso accorciando l'ultima parte grazie ad un signore del posto che ci ha fatto deviare seguendolo e facendoci risparmiare discesa e tempo andando a naso (diciamo così). Inutile dire che a riscendere dalla sella citata prima fino al bosco con il sentiero ridotto malaccio e ghiaioso le ginocchia si guardavano e una diceva "vaffa" e l'altra rispondeva "nculo", veramente si deve fare con calma e attenzione perchè se si scivola malamente si può rischiare di finire dentro il canalino e poi sono cavoli amari ad essere troppo positivi...Comunque non è una cosa fuori dal comune e in certi ambienti c'è anche di peggio. L'escursione è veramente bella e pure tosta certo dalla Valle Lupara ci vuole gente allenata e sopratutto con piede fermo ma forse da questo sentiero da la sensazione del più selvaggio e tutto il massiccio del Sirente sembra quasi un tratto Dolomitico con le sue pareti alte, rocciose e impervie. Veramente da fare al 100%
Allegati
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