- Titolo: 4 Giugno 1944 – L'ultima Conquista di Roma – Un percorso storico turistico ed escursionistico dai Monti Lepini a Roma sulle orme del partigiano Gozzer e dei Diavoli Neri
- Autore: Roberto Mezzacasa
- Edizioni: Il Lupo
- Anno: 2006
- Prezzo: 18€
Chi mi conosce sa che sono un grande appassionato di storia. Per me fare escursionismo vuol dire anche scoprire la storia dei luoghi che attraverso, percorrendo magari sentieri usati da secoli dalla gente del posto per commerciare fra paesi vicini, o arrivando a scoprire le rovine di qualche paese abbandonato. Le montagne fra Lazio e Abruzzo offono innumerevoli possibilità di questo tipo.
Potete quindi comprendere perché ho scelto di leggere e recensire questo libro, che come spiega chiaramente il titolo è una guida del tutto particolare: essa descrive il percorso fra i Monti Lepini e Roma lungo il quale un partigiano del Trentino, Vittorio Gozzer, ha accompagnato i Diavoli Neri (soldati canadesi e americani) nella loro risalita verso Roma, fra il maggio e il giugno del 1944.
Una breve introduzione storica: nel gennaio del 1944 gli eserciti alleati, che stavano risalendo l'Italia da sud, erano bloccati dietro la cosiddetta “linea Gustav”, approntata dai nazisti fra Pescara e il Golfo di Gaeta. Il 22 gennaio gli americani sbarcarono ad Anzio, oltre la linea Gustav, limitandosi però a mantenere una testa di ponte, senza avanzare oltre (si trattava solo di due divisioni, e non avevano le forze per avanzare). Nel frattempo si svolgeva la famosa e terribile battaglia di Montecassino. La situazione si sbloccò solo nel maggio del 1944, e gli Alleati riuscirono a risalire velocemente il basso Lazio. Fu nei monti Lepini, nelle vicinanze di Norma, che il 25 maggio un battaglione di “Diavoli Neri” - un'unità canadese/americana all'avanguardia rispetto al grosso dell'esercito – si imbatté in una piccola squadra di 6 partigiani, formata da Vittorio Gozzer e da 5 ex prigionieri di guerra britannici e americani. Gozzer si unì ai “Diavoli Neri”, e li accompagnò nel loro tragitto verso Roma; fu egli il primo a entrare in Roma il 4 giugno 1944, attraversando Porta Maggiore e rivolgendo al Maggiore Waters le parole “Welcome to Rome, Major”.
Il libro è diviso in tre parti:
- Nella prima parte viene introdotta la figura di Vittorio Gozzer. Nato nel 1918 a Mezzocorona, aveva studiato per diventare maestro elementare, per poi iscriversi alla facoltà di lingue straniere dell'Università di Venezia. Durante la guerra prestò servizio in Libia, ad Aversa e in Croazia, dove era al momento dell'armistizio (8 settembre 1943). Catturato dai nazisti, riuscì a fuggire dal treno che lo stava portando in un campo di prigionia in Germania; tornò in Valsugana, e poi a Roma, dove si trovava il fratello. Rimase a Roma per poco, decidendo di organizzare una banda di partigiani nei monti Lepini.
- La seconda parte è la ristampa di una serie di articoli scritti dallo stesso Gozzer nel 1984, in occasione del quarantennale della liberazione di Roma. In questi articoli Gozzer racconta ciò che è successo in quei giorni cruciali del maggio/giugno 1944. Gli articoli sono interessanti, ma purtroppo molto sintetici, e lasciano la voglia di saperne di più.
- La terza parte, la più lunga, è la vera e propria guida. L'autore ha elaborato un percorso escursionistico “sulle orme del partigiano Gozzer e dei Diavoli Neri”, che porta da Ninfa a Roma in 4-6 tappe (ci sono alcune varianti). Per ovviare al fatto che si passa per posti dove i sentieri sono solo raramente segnati, la guida è molto dettagliata; si fa sentire però la mancanza di una traccia gps (la si sarebbe potuta rendere disponibile sul sito dell'Editore), che sarebbe valsa più di mille parole. Alla guida sono comunque inframmezzate moltissime informazioni storico-culturali, relative non solo al periodo bellico, ma a tutta la ricca storia di questi luoghi.
In conclusione, il libro mi sembra un ottimo modo per conoscere i Monti Lepini sotto un altro punto di vista, e poterli visitare essendo consapevoli dei numerosi avvenimenti storici di cui sono stati testimoni.
Vittorio Gozzer è morto nel febbraio del 2000 a Belluno, colto da malore mentre partecipava con fervore a un'assemblea sui temi della Resistenza.
Per approfondire:
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