Gore tex, spandex, scholler, elastan, polartec, cordura, sympatex e molti, molti altri….
Chi pratica attività all’aperto è spesso letteralmente bombardato da un infinità di materiali dalle più disparate qualità, ma tutti tassativamente innovativi e moderni.
Eccheppalle….
Andando un po’ controcorrente sto abbandonando tutto l’abbigliamento ed equipaggiamento sintetico in favore di materiali meno tecnici e più naturali che hanno fatto la storia dell’outdoor essendo stati utilizzati per moltissimo tempo da chiunque abitasse o lavorasse all’aperto.
Non è la pelliccia, né il cuoio..
Fino a non molti anni fa la lana era letteralmente la regina dei materiali naturali utilizzati all’aperto.
Ha un elevata capacità di termoregolazione grazie alla naturale disposizione delle fibre, in grado di creare uno strato isolante fra il corpo e l’ambiente esterno, sia esso freddo o caldo, già perché troppo spesso si tende ad etichettare la lana come materiale unicamente caldo per proteggersi dal freddo, ma la sua grande capacità di mantenere in temperatura il corpo ne fa un ottimo materiale anche in condizioni di caldo estremo (ovviamente lavorata per creare tessuti più fini), chiedetelo ai Tebu o ai Tuareg, popoli del Sahara che fanno largo uso di tessuti di lana di cammello.
Mi è capitato di indossare la mia giacca di lana, acquistata la primavera scorsa da @Giovanni81 sia in condizioni quasi estive, che come unico capo contro il fresco della scorsa escursione (22 Ottobre), in cui ho dormito all’aperto con una t-shirt, una camicia di cotone sottile, e appunto la giacca addosso; ho notato che in entrambi i casi sono stato bene, forse mi faceva un po’ caldo quando l’ho indossata a settembre però le due condizioni erano decisamente differenti, se avessi indossato ad esempio la mia vecchia giacca invernale credo sarei subito crepato dal caldo nel primo caso mentre nel secondo non avrei avuto problemi così come non ne ho avuti con la lana, questo mi fa pensare che la lana abbia un range decisamente maggiore in termini di termoregolazione di molti capi che possiedo, ancora è presto per dirlo e non vedo l’ora di testarla questo inverno, per ora a parte questo posso aggiungere anche che indossando la berretta di lana in condizioni quasi estive la testa mi stava decisamente al caldo, ma non ho sudato, non c’era condensa, non mi fumava la testa, insomma un'altra grande differenza rispetto al sintetico è che, almeno a me e almeno per ora, la lana non fa affatto sudare, e io sono abbastanza caloroso e sudo decisamente in fretta non appena ho caldo.
Altra qualità ben nota della lana è quella di mantenere al caldo anche se umida, caratteristica da attribuire sempre alle sue fibre, capaci di intrappolare molecole d’acqua lasciando la superficie pressoché asciutta mantenendo quindi le capacità di termoregolazione sopracitate, se invece pensiamo ad esempio al cotone ci rendiamo subito conto di come anche sudando un pochino con addosso una t-shirt questa appaia subito bagnata e fredda, con quell’immancabile sensazione di fastidio sulla pelle.
Ho letto poi che la lana è in grado di incorporare nelle proprie fibre tanta acqua pari addirittura a più del 30% del proprio peso, questo comporta che ci manterrà caldi anche se molto bagnata, ma anche che arriverà a pesare davvero tanto!
@Agos80 ha poi detto in questa discussione (che vi consiglio di leggere per avere altre info in merito alla lana) che se lasciata all’aperto perde ben presto i cattivi odori, non conoscevo questa caratteristica ma proprio qualche settimana fa, dopo un escursione, ho steso all’aperto la mia giacca di lana assieme ad un telo tenda di cotone, entrambi erano stati esposti per diverse ore al fuoco e avevano il classico odore di affumicatura, bè, dopo un pomeriggio all’aria, la giacca non presentava praticamente più odori mentre il poncho di cotone, per quanto migliorato, puzzava…anzi profumava ancora di fumo.
Un'altra ottima caratteristica della lana per chi è solito scaldarsi col fuoco è quella di essere uno dei tessuti naturali più ignifughi che ci siano, basti pensare che fra l’equipaggiamento della militia vigilum, i vigili del fuoco dell’antica Roma, vi erano i centones, drappi di lana impregnati d’acqua utilizzati per soffocare gli incendi, ma non so in tempi più recenti fino a quando i VdF abbiano sfruttato la lana per combattere le fiamme, per cui provo a evocare @henri nella speranza che possa togliermi/toglierci qualche dubbio.
Da citare anche i guanti da fuochista sempre in lana, ne ho un paio che uso per i barbecue, davvero eccezionali.
Per cui, se avrete addosso una coperta di lana potrete riposarvi vicino al fuoco senza rischiare di svegliarvi con addosso un groviera pieno di buchi causati dalle scintille.
A proposito di coperte di lana, noi italiani ne sappiamo qualcosa, il nostro esercito ha utilizzato per molti anni la buona vecchia coperta di lana che molti di noi possiedono, ormai iniziano a diventare sempre più difficili da trovare ma negli states sono un must have per molti bushcrafter tanto che si trovano a prezzi folli come 200$...Se volete approfondire sulla coperta di lana dell’esercito, vi invito a leggere questa discussione aperta da @Crafter a riguardo.
Altro punto a favore della lana per le attività outdoor è la grande robustezza e resistenza all’abrasione; i vecchi capi di lana avevano una vita davvero lunga e non era raro che un maglione venisse tramandato dal padre al figlio ed utilizzato per molti anni. Per chi pratica escursionismo fuoripista trovandosi spesso a camminare a contatto con rami e sterpaglie, la robustezza di un capo di lana potrebbe essere una scelta migliore rispetto ad una giacca tecnica, sicuramente più leggera ma molto più fragile.
Oltre all’eccessivo peso rispetto ai capi tecnici moderni, va detto che la lana non ha propriamente un ottimo feeling con la pelle; abbastanza ruvida e “secca”, se indosseremo un capo di lana direttamente a contatto della pelle infatti non troveremo la morbidezza e comfort che altri tessuti sanno dare, questo se escludiamo però la lana merino, forse l’ultimo baluardo che oggi ancora resiste e fa valere le sue doti specialmente come intimo tecnico; un pelo di una pecora di razza merino ha un diametro inferiore ai 20 micron, che per la cronaca sono 20 millesimi di millimetro, va da se che il tessuto che se ne ricava è eccezionalmente confortevole, con le solite doti di termoregolazione, un eccezionale capacità di assorbire e far traspirare il sudore, e, come gli altri tipi di lana, naturalmente antibatterico ed in grado di non generare cattivi odori laddove una maglietta super tecnica di poliestere puzzerebbe da far schifo…
Fra i capi che possiedo di lana, alcuni dei quali ancora da testare bene sul campo, questo inverno mi godrò la mia coperta di lana dell’esercito, dei calzettoni di lana di pecora e cammello con una piccola percentuale di canapa e cotone (utilizzati come filati), calzamaglia di lana misto cotone e lupetto di lana (ex dotazione EI), camicia di flanella di lana (ex alpini), berretta di lana, e giacca swanndri mosgiel bushshirt.
Fra gli outdoorsman moderni che preferiscono la lana ai capi tecnici spiccano certamente il buon Ray Mears, nella foto proprio con la swanndri mosgiel.
Dave Canterbury, con la Columbia Monarch pass e la berretta watch cap.
Nicole Apelian, con la Swanndri Ranger shirt (in particolare se avete visto il programma di histori channel Alone, noterete che la maggioranza dei partecipanti indossano maglioni o giacche di lana)
E, perchè no, la lana può essere un opzione anche come indumento indossato nel quotidiano.
Allora, che mi dite della lana? L’avete mai utilizzata?E' da considerare assolutamente passato come materiale? esperienze a riguardo?
Gabri
Chi pratica attività all’aperto è spesso letteralmente bombardato da un infinità di materiali dalle più disparate qualità, ma tutti tassativamente innovativi e moderni.
Eccheppalle….
Andando un po’ controcorrente sto abbandonando tutto l’abbigliamento ed equipaggiamento sintetico in favore di materiali meno tecnici e più naturali che hanno fatto la storia dell’outdoor essendo stati utilizzati per moltissimo tempo da chiunque abitasse o lavorasse all’aperto.
Non è la pelliccia, né il cuoio..
Fino a non molti anni fa la lana era letteralmente la regina dei materiali naturali utilizzati all’aperto.
Ha un elevata capacità di termoregolazione grazie alla naturale disposizione delle fibre, in grado di creare uno strato isolante fra il corpo e l’ambiente esterno, sia esso freddo o caldo, già perché troppo spesso si tende ad etichettare la lana come materiale unicamente caldo per proteggersi dal freddo, ma la sua grande capacità di mantenere in temperatura il corpo ne fa un ottimo materiale anche in condizioni di caldo estremo (ovviamente lavorata per creare tessuti più fini), chiedetelo ai Tebu o ai Tuareg, popoli del Sahara che fanno largo uso di tessuti di lana di cammello.
Mi è capitato di indossare la mia giacca di lana, acquistata la primavera scorsa da @Giovanni81 sia in condizioni quasi estive, che come unico capo contro il fresco della scorsa escursione (22 Ottobre), in cui ho dormito all’aperto con una t-shirt, una camicia di cotone sottile, e appunto la giacca addosso; ho notato che in entrambi i casi sono stato bene, forse mi faceva un po’ caldo quando l’ho indossata a settembre però le due condizioni erano decisamente differenti, se avessi indossato ad esempio la mia vecchia giacca invernale credo sarei subito crepato dal caldo nel primo caso mentre nel secondo non avrei avuto problemi così come non ne ho avuti con la lana, questo mi fa pensare che la lana abbia un range decisamente maggiore in termini di termoregolazione di molti capi che possiedo, ancora è presto per dirlo e non vedo l’ora di testarla questo inverno, per ora a parte questo posso aggiungere anche che indossando la berretta di lana in condizioni quasi estive la testa mi stava decisamente al caldo, ma non ho sudato, non c’era condensa, non mi fumava la testa, insomma un'altra grande differenza rispetto al sintetico è che, almeno a me e almeno per ora, la lana non fa affatto sudare, e io sono abbastanza caloroso e sudo decisamente in fretta non appena ho caldo.
Altra qualità ben nota della lana è quella di mantenere al caldo anche se umida, caratteristica da attribuire sempre alle sue fibre, capaci di intrappolare molecole d’acqua lasciando la superficie pressoché asciutta mantenendo quindi le capacità di termoregolazione sopracitate, se invece pensiamo ad esempio al cotone ci rendiamo subito conto di come anche sudando un pochino con addosso una t-shirt questa appaia subito bagnata e fredda, con quell’immancabile sensazione di fastidio sulla pelle.
Ho letto poi che la lana è in grado di incorporare nelle proprie fibre tanta acqua pari addirittura a più del 30% del proprio peso, questo comporta che ci manterrà caldi anche se molto bagnata, ma anche che arriverà a pesare davvero tanto!
@Agos80 ha poi detto in questa discussione (che vi consiglio di leggere per avere altre info in merito alla lana) che se lasciata all’aperto perde ben presto i cattivi odori, non conoscevo questa caratteristica ma proprio qualche settimana fa, dopo un escursione, ho steso all’aperto la mia giacca di lana assieme ad un telo tenda di cotone, entrambi erano stati esposti per diverse ore al fuoco e avevano il classico odore di affumicatura, bè, dopo un pomeriggio all’aria, la giacca non presentava praticamente più odori mentre il poncho di cotone, per quanto migliorato, puzzava…anzi profumava ancora di fumo.
Un'altra ottima caratteristica della lana per chi è solito scaldarsi col fuoco è quella di essere uno dei tessuti naturali più ignifughi che ci siano, basti pensare che fra l’equipaggiamento della militia vigilum, i vigili del fuoco dell’antica Roma, vi erano i centones, drappi di lana impregnati d’acqua utilizzati per soffocare gli incendi, ma non so in tempi più recenti fino a quando i VdF abbiano sfruttato la lana per combattere le fiamme, per cui provo a evocare @henri nella speranza che possa togliermi/toglierci qualche dubbio.
Da citare anche i guanti da fuochista sempre in lana, ne ho un paio che uso per i barbecue, davvero eccezionali.
Per cui, se avrete addosso una coperta di lana potrete riposarvi vicino al fuoco senza rischiare di svegliarvi con addosso un groviera pieno di buchi causati dalle scintille.
A proposito di coperte di lana, noi italiani ne sappiamo qualcosa, il nostro esercito ha utilizzato per molti anni la buona vecchia coperta di lana che molti di noi possiedono, ormai iniziano a diventare sempre più difficili da trovare ma negli states sono un must have per molti bushcrafter tanto che si trovano a prezzi folli come 200$...Se volete approfondire sulla coperta di lana dell’esercito, vi invito a leggere questa discussione aperta da @Crafter a riguardo.
Altro punto a favore della lana per le attività outdoor è la grande robustezza e resistenza all’abrasione; i vecchi capi di lana avevano una vita davvero lunga e non era raro che un maglione venisse tramandato dal padre al figlio ed utilizzato per molti anni. Per chi pratica escursionismo fuoripista trovandosi spesso a camminare a contatto con rami e sterpaglie, la robustezza di un capo di lana potrebbe essere una scelta migliore rispetto ad una giacca tecnica, sicuramente più leggera ma molto più fragile.
Oltre all’eccessivo peso rispetto ai capi tecnici moderni, va detto che la lana non ha propriamente un ottimo feeling con la pelle; abbastanza ruvida e “secca”, se indosseremo un capo di lana direttamente a contatto della pelle infatti non troveremo la morbidezza e comfort che altri tessuti sanno dare, questo se escludiamo però la lana merino, forse l’ultimo baluardo che oggi ancora resiste e fa valere le sue doti specialmente come intimo tecnico; un pelo di una pecora di razza merino ha un diametro inferiore ai 20 micron, che per la cronaca sono 20 millesimi di millimetro, va da se che il tessuto che se ne ricava è eccezionalmente confortevole, con le solite doti di termoregolazione, un eccezionale capacità di assorbire e far traspirare il sudore, e, come gli altri tipi di lana, naturalmente antibatterico ed in grado di non generare cattivi odori laddove una maglietta super tecnica di poliestere puzzerebbe da far schifo…
Fra i capi che possiedo di lana, alcuni dei quali ancora da testare bene sul campo, questo inverno mi godrò la mia coperta di lana dell’esercito, dei calzettoni di lana di pecora e cammello con una piccola percentuale di canapa e cotone (utilizzati come filati), calzamaglia di lana misto cotone e lupetto di lana (ex dotazione EI), camicia di flanella di lana (ex alpini), berretta di lana, e giacca swanndri mosgiel bushshirt.
Fra gli outdoorsman moderni che preferiscono la lana ai capi tecnici spiccano certamente il buon Ray Mears, nella foto proprio con la swanndri mosgiel.
Dave Canterbury, con la Columbia Monarch pass e la berretta watch cap.
Nicole Apelian, con la Swanndri Ranger shirt (in particolare se avete visto il programma di histori channel Alone, noterete che la maggioranza dei partecipanti indossano maglioni o giacche di lana)
E, perchè no, la lana può essere un opzione anche come indumento indossato nel quotidiano.
Allora, che mi dite della lana? L’avete mai utilizzata?E' da considerare assolutamente passato come materiale? esperienze a riguardo?
Gabri