Se ne parla poco e male e si finisce a comprare 700€ di giacca Northface che è la stessa usata da Nirmal Purja per fare l'himalaya.
Nella mia breve e ancora giovane carriera alpinistica ho avuto a che fare con uscite varie ed ho notato come il vestiario cambi pesantemente a seconda del tipo di via e del meteo.
I fattori principali per me sono questi.
1) In relazione all'itinerario:
Lunghezza della via
Dislivello da coprire
Se si fanno tiri
Quota
2) In relazione al Meteo:
Vento
Esposizione al sole
Stando principalmente nell'Appennino mi trovo a fare anche lunghi avvicinamenti nei boschi che mi fanno sudare come un maledetto ed arrivo sotto ai canali a volte anche grondante (Majori al Sirente senza traccia nel bosco), in generale sono facile al sudore.
Avete esperienze simili ? Forse dipende dalla forma fisica, faccio 1.88m e 80-88kg quando sto sotto esami. Corro 10km in 50" o 1h quando sto un po' allenato (24 anni).
Come risolvete il problema sudore post avvicinamento? (la prospettiva di spogliarsi completamente il torso per cambiarsi a 2000m alle 6 di mattina in inverno magari col vento è poco piacevole), facendo un 4000 sulle alpi (Breithorn) ho notato che sudavo per niente, sono arrivato in cima asciuttissimo.
Facendo qualche via più tecnica con numerosi tiri invece mi trovo a fare sicura fermo per molti minuti ed inizio a patire molto il freddo, soprattutto i piedi perdono di sensibilità quando sei 30 centimetri dentro la neve a fare sicura.
Solitamente in Appennino faccio così, 3 magliette sotto. 1 tecnica, 1 di cotone che fa da spugna ed un'altra tecnica, sopra una giacca leggera antivento.
Quando sono in sosta se non andiamo di corsa metto il pile e a fine avvicinamento tolgo la maglietta di cotone, pantaloni metto pantacollant e pantalone tecnico sopra (+ghette e 2-3 paia di calzini)
Praticamente sono un trasformista, mi cambio in continuazione, per non parlare della cerniera della giacca che è la regolazione fine del sistema (a sole cerniera bassa, in ombra col vento cerniera alta, tratto pendente cerniera a metà)
Nella mia breve e ancora giovane carriera alpinistica ho avuto a che fare con uscite varie ed ho notato come il vestiario cambi pesantemente a seconda del tipo di via e del meteo.
I fattori principali per me sono questi.
1) In relazione all'itinerario:
Lunghezza della via
Dislivello da coprire
Se si fanno tiri
Quota
2) In relazione al Meteo:
Vento
Esposizione al sole
Stando principalmente nell'Appennino mi trovo a fare anche lunghi avvicinamenti nei boschi che mi fanno sudare come un maledetto ed arrivo sotto ai canali a volte anche grondante (Majori al Sirente senza traccia nel bosco), in generale sono facile al sudore.
Avete esperienze simili ? Forse dipende dalla forma fisica, faccio 1.88m e 80-88kg quando sto sotto esami. Corro 10km in 50" o 1h quando sto un po' allenato (24 anni).
Come risolvete il problema sudore post avvicinamento? (la prospettiva di spogliarsi completamente il torso per cambiarsi a 2000m alle 6 di mattina in inverno magari col vento è poco piacevole), facendo un 4000 sulle alpi (Breithorn) ho notato che sudavo per niente, sono arrivato in cima asciuttissimo.
Facendo qualche via più tecnica con numerosi tiri invece mi trovo a fare sicura fermo per molti minuti ed inizio a patire molto il freddo, soprattutto i piedi perdono di sensibilità quando sei 30 centimetri dentro la neve a fare sicura.
Solitamente in Appennino faccio così, 3 magliette sotto. 1 tecnica, 1 di cotone che fa da spugna ed un'altra tecnica, sopra una giacca leggera antivento.
Quando sono in sosta se non andiamo di corsa metto il pile e a fine avvicinamento tolgo la maglietta di cotone, pantaloni metto pantacollant e pantalone tecnico sopra (+ghette e 2-3 paia di calzini)
Praticamente sono un trasformista, mi cambio in continuazione, per non parlare della cerniera della giacca che è la regolazione fine del sistema (a sole cerniera bassa, in ombra col vento cerniera alta, tratto pendente cerniera a metà)
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