Escursione Abetone - Monte Cimone

Parchi dell'Emilia-Romagna
  1. Parco Regionale del Frignano
Dati

Data: 02/07/2014
Regione e provincia: Emilia Romagna, Modena
Località di partenza: Abetone
Località di arrivo: Abetone
Tempo di percorrenza: 7 ore circa
Chilometri: 21,8 Km.
Grado di difficoltà: E (in condizioni ottimali, senza neve, acqua o vento forte)
Descrizione delle difficoltà: Lunghezza, dislivello, brevi tratti di sentiero non esposti su facili roccette.
Periodo consigliato: Senza neve sempre, fine agosto-settembre per i colori dei mirtilleti.
Segnaletica: Ottima.
Dislivello in salita: 1248 m.
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2165 m. monte Cimone
Accesso stradale: Passo dell' Abetone, raggiungibile da entrambi i versanti tramite la statale 12 "Abetone-Brennero".
Traccia GPS: Wikiloc - percorso Abetone - Monte Cimone - Abetone, Toscana (Italia)- GPS track

Descrizione

Ciao a tutti, torno con una relazione di questa bella escursione in solitaria sul rilievo più alto dell' appennino Tosco-Emiliano. Il monte Cimone non è una meta quotatissima per gli escursionisti a causa delle strutture di ricerca e militari presenti sulla sommità, presenta però alcune peculiarità che lo rendono interessante. Come già detto è il tetto dell' Appennino Tosco-Emiliano, con i suoi 2165 m., inoltre è il punto in cui in teoria è possibile vedere più territorio italiano in assoluto, citando la sua pagina su wikipedia : "Considerando la risoluzione spaziale dell'occhio umano, la cima del monte Cimone è il punto geografico dal quale si vede più superficie italiana. In condizioni di ottima visibilità, infatti, si può scorgere all'orizzonte tutto l'arco alpino, il mar Adriatico, il monte Amiata, l'Argentario, il mar Tirreno, l'isola d'Elba, la Corsica e l'isola di Capraia."

Molte delle relazioni che si trovano sulla rete sull' ascensione propongono come punto di partenza località sul versante settentrionale, io invece sono partito dall'Abetone. Sia per questioni logistiche (sono di Prao :D ) sia perchè questo itinerario permette di percorrere il bellissimo crinale dal famoso Libro Aperto al monte Lagoni.

Arrivato in auto alle piramidi dell' Abetone (1388 m.), proprio sull' omonimo passo, salgo per pochi metri una via appena sopra la piramide settentrionale (via dell' Uccelliera), trovo parcheggio e proseguo a piedi. Da qui prendo una strada che procede in piano verso nord-est, una pista forestale placida disseminata di panchine e villeggianti che portano a spasso il cane. Dopo circa venti minuti raggiungo una zona attrezzata con tavolini e una fontana (foto 1), ho portato due litri d'acqua ma per sicurezza bevo copiosamente e riempio le bottiglie con acqua fresca. Da qui si può scegliere di salire al vicino monte Maiori (alto poco più di 1500 m.) o proseguire sulla destra sulla strada forestale. Proseguo sulla destra. Alcuni cartelli informativi presentano le peculiarità del bosco, funghi, alberi, animali e licheni del luogo. Dopo circa un'ora dalla partenza sbuco nei prati della foce della Verginetta (1500 m.). Mi si presenta una bella ambientazione tipicamente estiva, comitive di ragazzi, profumo di salsicce alla brace, un credo maestro di ginnastica che da direttive perentorie con il suo spiccato accento emilano. Mi fermo a mangiare i miei panini resistendo stoicamente al richiamo delle salsicce alla brace...

Dalla foce della Verginetta prendo il sentiero 495 del Cai Modena che sale con un fondo ampio verso la sella del Libro Aperto. Da qui in poi si comincia a salire con decisione ma con costanza e si prende quota senza troppa fatica, incrocio alcuni bei prati da dove si può osservare il costone roccioso del crinale a nord del Libro Aperto. Ancora pochi metri ed esco dalla vegetazione, da qui riesco finalmente a vedere i monti oltre l' Abetone, si riconoscono bene il vicino monte Gomito e dietro di lui il Rondinaio, il Giovo, la Nuda Modenese. A nord-ovest, ancora più in lontananza tra la foschia si riconoscono i monti Prado e Cusna. Davanti a me si apre la visuale verso il monte Rotondo (1936 m., è la cima più alta delle due che formano il Libro Aperto, l'altra è il monte Belvedere) e la sua anticima nord di poco più bassa. Continuo a salire tra i vaccinieti in direzione della sella del Libro Aperto, dopo circa due ore dalla partenza arrivo sotto la cima di monte Rotondo, dove lascio il sentiero 495 e imbocco il 447 che percorre il crinale fino al Cimone.

Aggiro sulla sinistra l'anticima del monte Rotondo. Da qui si ha una bella vista verso il Libro Aperto verso sud-est (la caratteristica forma a libro aperto adagiato su un leggìo che gli da il nome è visibile però dal versante opposto) (foto 2) e verso monte Lagoni e il Cimone verso Nord (foto 3). Qui siamo già sui 1880 m. e per un po' si smette di salire. E' un tratto di crinale molto selvaggio, bellissimo, ad ovest c'è uno strapiombo mentre ad est degrada più dolcemente. Proseguendo sbuca il Corno alle Scale da dietro il Libro Aperto, quindi tutto il crinale, si distingue il Cornaccio, lo Spigolino, i ripetitori del passo di Croce Arcana, cima Tauffi.

Poco prima di monte Lagoni incontro un pastore con un gregge di pecore nerissime. L'ambiente diventa un po' meno aspro e rivela degli avvallamenti invasi in parte dall'acqua (da cui deriva il termine lagoni, immagino). Poche centinaia di metri dopo invece cambia totalmente e il crinale diventa una spettacolare cresta di roccioni (foto 4), il sentiero ci passa proprio sopra. Da qui si costeggia il versante est del monte Lagoni (1960 m., la cima richiede una deviazione di pochi minuti) tornato prateria di alta quota.

Purtroppo da qui si perde rapidamente quota dai 1940 m. del crinale ai 1812 m. del punto più basso della sella tra il Cimone e il Lagoni. Alla mia destra (a est) vedo il profilo piatto del monte La Piazza (1870 m.) con sulla cima un gruppetto di cavalli tranquilli... Il terreno in alcuni tratti di sentiero diventa quasi nero, con rocce che mandano riflessi quasi ferrosi.

Dopo una bella salita riprendo la quota che avevo perso e costeggio il versante ovest del monte Cimoncino, anticima del Cimone. Arrivo a una sella tra queste due cime (foto 5) e salgo gli ultimi metri per arrivare finalmente alla cima (2165 m.) (foto 6) dopo circa 4 ore dalla partenza.

Mi mangio una meritata macedonia e faccio qualche foto. Purtroppo com'è noto la piatta sommità del monte è invasa da edifici militari, antenne, eliporti, ecc... C'è una bella foschia e la visuale è scarsa. Un nuvolone bello grasso comincia a salire da nord e ogni tanto trabocca dalla sella tra il Cimone e il Cimoncino. Mi riposo una mezz'ora e torno indietro.

A ritroso percorro lo stesso itinerario che richiederà circa 3 ore.

Seguono alcune foto, appena ho tempo di montarlo metto anche un breve video.

Un saluto !
 

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