Recensione Accetta econimica, peso 800 gr - manico da 40 cm

Voglio presentare la mia accetta da 800 grammi e manico da 40 cm.

Premetto col dire che l'utilizzo di una accetta non è banale, occorre conoscere la corretta pratica di utilizzo e le norme di sicurezza perchè un eventuale infortunio può essere discretamente grave.

Una prima considerazione: questo è un modello di accetta piuttosto comune.
Dò alcune misure:
peso totale: 800 gr
peso della sola testa: 600 gr
lunghezza totale: 38 cm
lunghezza del filo lama: 10 cm
larghezza della lama: 15 cm
profilo della lama: parte largo 18 mm (al limite anteriore del manico) e si rastrema, seguendo un profilo curvilineo, arrivando al tagliente dopo 83-85 mm circa, quindi è un profilo piuttosto snello, anche se il tagliente ha un angolo più aperto
marca: sconosciuta
acciaio: sconosciuto, ma sono ragionevolmene convinto che sia un acciaio al carbonio (è un epiteto ;))

L'accetta può essere impugnata e fatta oscillare anche a due mani, ma più propiamente ad una mano sola, posta in fondo al manico, o posizionata a metà manico ed infine con una impugnatura spostata in prosimità della testa in acciaio. Con il primo tipo di impugnatura si può esprimere la massima energia, mentre ad una mano è sicuramente l'utilizzo a cui è maggiormente votata, in quanto gli 800 grammi rimangono sufficentemente gestibili con un singolo arto, e cambiando l'impugnatura spostandola verso la testa cala la velocità esprimibile, in favore della precisione (la traiettoria di accelerazione diventa quasi rettilinea e molto più corta) e della maneggevolezza (in qunto si avvicina l'impugnatura al baricentro dell'attrezzo).
Chiaramente il punto di forza di una accetta è la sua capacità di spacco per impatto e questa dipende, a parità di forza muscolare dell'utilizzatore, traiettoria di swing e forma della punta della lama, dalla lunghezza del manico e dal peso della testa. L'accoppiata 800 grammi di peso e una lunghezza di 40 cm di manico sono secondo me un buon compromesso, calando il peso della massa battente occorre un manico più lungo per mantenerne invariata l'efficenza (ed una maggiore precisione d'uso).
I 3/4 del peso dell'attrezzo sono concentrati sulla testa in acciaio e quindi lo strumento minimizza il dispendio dell'energia muscolare da fornire per arrivare ad una certa velocità all'impatto, in pratica il gesto è più efficente perchè richiede meno sforzo muscolare (a parità di altre condizioni, s'intende); qualitativamente il ragionamento vale per tutta la tipologia di strumenti, come pure per il martello (sia quello per piantare i chiodi che quello da lancio).
L'utilizzo a due mani, almeno con un modello economico come il mio, io lo sconsiglio: a me è costato un manico (rottura avvenuta lungo le fibre, a causa probabilmente di una combinazione di: manico scadente con fibre disposte "ad casum" ed esuberanza d'uso), ma questo modello è molto comune ed è prodotto, anche se con lievi differenze, e con una qualità indubbiamente maggiore, da molti marchi blasonati e conosciuti.
L'utilizzo ad una mano, con impugratura al limitare del manico, è la più fruibile e infatti così io taglio la legna minuta (con una base di legno che fa da "ceppo") e spacco di legna piccola, mentre per sramare la scelta della presa dipende dalla dimensione del ramo e dalla precisione di cui si abbisogna; così come per fare delle punte. Gli scovolini non vengono bene (ma la cosa non mi duole), e non parliamo di fare intagli (anche qua: magari altri modello sanno fare di meglio).
Il manico presenta la svasatura finale che evita il scivolamento centrifugo dell'attrezzo durante l'oscillazione, mentre a seguito dell'impatto ho talvolta notato una rotazione (rispetto l'asse longitudinale) dell'accetta, ma non ho capito se questo possa dipendere da una presa "di burro", da un manico non sufficentemente ellittico, o da cos'altro. Invece il riverbero sulla mano a seguito dell'urto, non mi sembra di averlo mai accusato.
In definitiva questa accetta (peso 800 gr - manico da 40 cm) è buona per usi leggeri ma continuativi e medi estemporanei, e se il modello è di buona qualità si può osare anche qualche lavoro più gravoso; è facilmente trasportabile all'interno di uno zaino anche da 20 L (il manico è corto), ed il peso, sia in mano (al lavoro) che in spalla (in cammino), è del tutto gestibile. L'economicità del pezzo è ottima (ordine di un paio di decine di euro) e si sposa con un uso "grezzo", per fare pratica e maturare esperienza; se si abusa del manico e lo si rompe, molto facilmente in ferramenta si recupera manico e cuneo in legno per effettuare la sostituzione. Sempre l'econimicità incoraggia a fare la riaffilatura con qualsiasi pierta per affilare su cui si possa mettere le mani.
Cordiali saluti

Nota: nello spacco si ha la rottura dei legami intermolecolari e una interpretazione approssimativa del fenomeno è la seguente. Il legno è un materiale che lungo le sue fibre è piuttosto forte, mentre i legami fra le fibre sono più deboli e lo spacco va a sfruttare proprio questa debolezza, infatti si cerca di colpire le fibre sempre parallelamente alla loro direzione o con angoli il più possibile acuti. Si immagini di spaccare un tronco di legno, posizionato sopra un ceppo. Per superare la forza intermolecolare si sceglie la strada di accumulare energia durante una oscillazione in cui l'accetta viene accelerata, per sfruttala nell'impatto contro il legno. Se l'azione avvine sul piano verticale sfrutto pseudo gratuitamente il campo gravitazionale terrestre che mi aiuta nell'accelerazione. Al momento dell'impatto una parte dell'energia verrà spinta verso la mano dell'utilizzatore e quindi un manico che ammortizzi è fondamentale; ed un'altra quota di energia sospingerà l'acciaio tra le fibre di legno, e affinchè il trasferimento di energia sia il più efficente possibile, è importante che il pezzo di legno non sia ammortizzato (da cui l'uso, ma non solo per quello, del ceppo che fa da "incudine"). Non solo l'energia trasmessa sospinge la punta della lama all'interno delle fibre ma anche si riverbera lungo queste ultime che possono non riuscire a trattenerla (ricordate, in fondo c'è un ceppo fa da riflettore di energia), si sentre un crack nell'aria (parte dell'energia è diventata "rumore") ed il legno si apre in due parti. Come si dice: poca spesa (energetica), tanta resa.
 

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Premetto col dire che l'utilizzo di una accetta non è banale, occorre conoscere la corretta pratica di utilizzo e le norme di sicurezza perchè un eventuale infortunio può essere discretamente grave.
Concordo bymau, hai fatto bene a ricordarlo, a tal proposito se ne parla a qui:
Messaggio nella discussione 'Mini accette' https://www.avventurosamente.it/xf/threads/mini-accette.62823/post-1140681
Se ritieni di integrarlo con altri contenuti scrivili pure.
Rileggendolo non si è fatto nessun riferimento a quale attrezzo è più appropriato in relazione alla corporatura e la forza dell'utilizzatore. :no:
Venendo alla tua classica accetta, ha geometrie allroud adatte a fare un po' di tutto, ci tagli così così e ci spacchi così così. o_O
Non sono le mie preferite, ma penso che sia il giusto compromesso nelle escursioni campestri e per splittare piccoli tronchetti in legnaia senza spendere un rene. :si:
 
Concordo bymau, hai fatto bene a ricordarlo, a tal proposito se ne parla a qui:
Messaggio nella discussione 'Mini accette' https://www.avventurosamente.it/xf/threads/mini-accette.62823/post-1140681
Se ritieni di integrarlo con altri contenuti scrivili pure.
Rileggendolo non si è fatto nessun riferimento a quale attrezzo è più appropriato in relazione alla corporatura e la forza dell'utilizzatore. :no:
Venendo alla tua classica accetta, ha geometrie allroud adatte a fare un po' di tutto, ci tagli così così e ci spacchi così così. o_O
Non sono le mie preferite, ma penso che sia il giusto compromesso nelle escursioni campestri e per splittare piccoli tronchetti in legnaia senza spendere un rene. :si:

Lo so, è una piccola bastarda (proprio nel senso semantico del termine: non conosco la marca) ma ci sono affezionato ed il suo con me lo fa.
Avevo letto il decalogo, penso sia abbastanza esaustivo, penso che andrebbe, magari un po' risistemato nella grammatica ;), messo da parte in modo che possa sempre essere consultato da chi è interessato, poi se devo aggiungere un paio di cose le aggiungo volentieri (ovviamente in coda al post) sperando di scrivere cose utili e non essere ridondante. (sarà un difetto mio: io la parola ascia, in uso metaforico alla parola accetta, non la riesco proprio a leggere :D) Potrebbe infine essere utile inserire dei video per chiarire le dinamiche di utilizzo, magari trovandoli su YT.
No, non ho fatto riferimento alle qualità dell'utilizzatore (forza, potenza, resistenza, accuratezza) perché trovo sempre alquanto insidioso definire un livello di una qualità rispetto ad una attività complessa, perché questo potrebbe essere sufficiente ma non necessario; cerco di spiegarmi meglio con un esempio: scelgo un parametro, come la forza della presa, perché potrebbe avere una qualche attinenza con la forza della presa da usare con un'accetta; potrei dire che occorre essere sufficientemente forti da riuscire a tenere serrata una pinza da hand grip da 20 kg per 1 minuto, ok? Ma se io in quel minuto riesco a tenere serrata una pinza da 40 kg, come faccio a dire che quei 20 kg sono necessari e sufficienti? E se indico 40 kg? Di fatto ho solo messo a friggere un po' di aria. Termini come robusto, smilzo, minuto, slanciato per me sono fuorvianti perché non esprimono davvero delle qualità atletiche.
Altro aspetto, il condizionamento al lavoro: usare l'accetta per 20 minuti è molto diverso di usarla per 2 ore, o per 6 ore in una singola giornata, o ancora per 6 ore per tutti i 5 giorni di una settimana; non sarà magari quest'ultimo il caso del classico frequentatore del forum, ma ci sono CC su YT nei loro video ispiratori che sanno lavorare bene e duramente; e se sembra che tutto dipenda dal "favoloso" attrezzo che muovono, non è davvero così.
Secondo me per capire veramente se un attrezzo va bene basta usarlo, secondo le proprie necessità e capacità (s'intende).
Cordiali saluti
 
Sicuramente non sono stato in grado di spiegare quello che volevo dire bymau, provo a farti un esempio sperando di riuscirci.
Prendiamo una bicicletta.
Se io mi servo della bicicletta 10 volte all'anno per andare al bar o in gelateria, qualsiasi bicicletta che trovo in garage mi ci porta e il tempo o lo sforzo non cambia niente.
Se sono un ciclista appassionato e uso la bici 3/4 volte a settimana, comprerò una bicicletta, economica o costosa, con le geometrie e misure in base alla mia corporatura per avere la migliore resa con il minor sforzo possibile.
Ora, lasciamo stare le accettine ad una mano che non arrivano a lunghezze o pesi particolarmente eccessivi da farmi preoccupare se la leva o il peso della testa sono le misure più adatte per avere la massima efficienza con il minimo sforzo.
Con le accette a due mani il discorso della bicicletta diventa importante.
Scusa il mio volgare... :)
 
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