Bitis se leggi bene qualche post precedente dico che tale operazione porta a deformare irreparabilmente l'occhio dell'accetta che a lungo andare l'accetta appunto si rompe. E questo a prescindere poi dall'essenza, chiaro è che più tosta è e prima si rompe, ma sempre ad una rottura vado incontro.
Manuel
Scusa Manuel, ma la frase che tu hai citato io l'ho scritta quotando un tuo post precedente.
Quando parlavo della resistenza di robinia e castagno mi riferivo alla frase citata e cioè questa: "..in teoria quando la testa entra nel tronco e non puoi più colpire
hai allargato talmente tanto lo spacco che il tronchetto si apre....".
Ribadisco che nella mia esperianza
pratica questo non è vero in assoluto, ma dipende dall'essenza e non parlo solo di accette relativamente piccole, ma anche di scuri da spacco.
Sul fatto di colpire l'accetta sul dorso, anch'io sono consapevole che alla lunga possa portare dei danni, ma il concetto si estende al batoning in generale.
Con buona pace di chi lo adora (anch'io di tanto in tanto lo faccio, per necessità)
il batoning stressa sempre l'oggetto con cui lo fai, sia esso coltello o accetta. Non è un caso che la maggior parte dei coltelli rotti si siano danneggiati facendo batoning e non altro.
Il discorso, secondo me è non abusarne. Cosa intendo ?
Intendo dire che se sono nel bosco, devo fare legna, non trovo legna piccola o è bagnata, probabilmente sarò costretto a fare batoning e in quel caso devo fare buon viso a cattivo gioco con quello che ho.
Diverso è il discorso se a casa per fare la legna del camino mi metto a prendere a mazzate una piccola accetta per separare i ciocchi.
Io per far questi lavori, me ne guardo bene dall'usare la Wetterlings, ma ho comprato una scure ignorante da spacco (17 euro) e un paio di cunei di ferro.
In sostanza direi che siamo piuttosto d'accordo, no ?
Poi è chiaro che dipende anche dalla bontà costruttiva dell'accetta, da cosa usi per batterla, da quanto pesti, dall'essenza che stai splittando e così via.