Questo fenomeno è quello che crea cornici, serracchi, con il rischio di valanghe o crolli improvvisi dato dal troppo accumolo. Traforma anche la neve che potrebbe diventare instabile, poco coesa e fronti che potrebbero staccarsi creando valanghe, inoltre rende difficile analizzarla visivamente, utilizzando però la stratigrafia una tecnica che si sviluppa scavando una buca profonda almeno 1,5 m sarebbe meglio fino sul fondo, questa permettedi anallizare vari strati nevosi analizzandoli (la forma del cristallo di neve cambia in base alle condizioni climatiche che si verificano durante e dopo la nevicata, [ a calice ( vuoto al suo interno neve farinosa molto instabile ma molto ricercata dagli scialpinisti) oppure fuso ( dopo una pioggia oppure una giornata calda) potrebbe creare anche croste superficiali da rigelo oppure crosta portante o non portante ecc. )] (se scavate fino sul fondo potrete notare ache su cosa appoggia la prima nevicata, se la neve appoggia su strati erbosi fangosi è molto instabile con il rischio di valanghe di fondo tra le più pericolose) con la tecnica del dito e del pugno, osservando i vari strati sarà possibile distinguerli e tastare con mano la loro coesione partendo con un dito facendolo penetrare nello strato, se il dito fatica ad entrare la neve è molto coesa quello strato è sicuro, se entrano 2 dita è meno coesa ma sempre sicura ( per quanto riguarda quello strato analizzato) a meno che il pendio riusulta molto inclinato se entrano 3 dita è discretamente coesa solo aumentando il pendio incomincia ad essere instabile e così via se entrano 4 dita è poco coesa anche in pendii inferiori al 30% se entra un pugno estremamente poco coesa con alto rischio che quello strato nevoso si possa spostare scivolando, questa anali va fatta a tutti gli strati visibili all'interno della buca partendo dall'alto. Questa tecnica permentte di dare un indizio su come si è trasmormata la neve nelle varie nevicate che si sono susseguite facendo intuire quanto è alto il rischio di valanghe. Le valanghe sono uno strano fenomeno perchè non è detto si verifichino vicino a voi calpestando uno strato, questo potrebbe causare una catena e scatenare una valanga anche a qualche metro di distanza da dove state passando, oppure potrebbe reggere voi ma non quelli che vengono dopo, per questo esiste una tecnica di passaggio organizzato in zone a rischio.
La tecnica descritta ovviamente va sperimentata in zone non a rischio ( zone in piano lontane da versanti di montagne, pendii sotto il 20% lontano da pendii superiori come grado di pendenza ). Oppure in caso di emergenza se NECESSITA UNO SPOSTAMENTO e non potete chiamare o segnalare ai soccorsi.
Dotatevi di un buon arva e esercitatevi se vi piacciono le escursioni su pendii e neve, molte sedi cai fanno corsi di 1 gg per l'uso di questo aggeggio che può salvarvi la vita, alcuni hanno dei costi irrisori.
VERIFICARE SEMPRE IL BOLLETTINO NEVE/VALANGHE PRIMA DI SALIRE IN MONTAGNA e CHIEDETE INFO A RIFUGISTI O ADDETTI AGLI IMPIANTI
Studiate sempre l'ambiente che cambia in ogni fase della giornata