... a dirla tutta, queste sarebbero accettine da taglio, ambizioni di splittare roba grossa non ce l'avrebbero.Ma io i ciocchi li spacco con i cunei, da noi si chiamano le ciuche.
Si è vero. Ero fuori tema.... a dirla tutta, queste sarebbero accettine da taglio, ambizioni di splittare roba grossa non ce l'avrebbero.
No vabbè dipende anche dalla legna che hai..... e che vuoi che ti dica @zUorro, sarà che portando gli "occhiali" avrò gli occhi "stanchi" ma io cunei li uso raramente.
Ciao :si, Gianluca
Si conficcava il "MAI" (una piccola incudine) nel terreno e con un martello si batteva la lama a rasoio e quando si procedeva al taglio dopo diverse passate si estraeva La cote che alloggiava in fodero fatto di legno con l acqua al suo interno e si passava velocemente la lama sulla falce e via cosi.Ma con la cote non ravvivi semplicemente il filo ? Io la usavo quelle poche volte che "ranzavo" ovvero tagliavo l'erba con la falce, se la lama si scheggiava o perdeva troppo il filo l'unica era martelletto e lima (a casa)...... almeno io facevo così.
Ciao , Gianluca
..... da quello che mi ricordo, è passata giusto una vita da quando erano in vita i buon anima dei miei nonni, la forma non era quella tipica da fabbro ma ricordava un "chiodo" con la "capocchia" strana ed era piantata su un ceppo, non veniva portata nei campi.una piccola incudine