Ti ringrazio, Nico
Grazie Presidente!
La mascotte a dirti la verità era quella più a suo agio lassù, qualche nicchia di erba scoperta c'era (anche per le nostre zampe) e ti dico che non aveva molta intenzione di tornare giù quando siamo ripartiti.
Ha una fibra fortissima, e vedere lei felice e giocosa come una cucciola l'altra notte come incrociare due pastori abruzzesi che giocavano con la neve sulla cresta del Portella a febbraio, mentre noi procedevamo "da manuale" con picozza, rampone e occhio sgranato alla "qui non si può cadere" mi fa sempre riflettere su quel sentirsi razza superiore che troppo spesso appartiene a noi sapiens (non mi riferisco assolutamente al tuo commento, che so come la pensi sui pelosetti
, parlo in generale di certi atteggiamenti del genere umano)Nonostante i dettami dei paesaggisti che lo vorrebbero inseparabile, il cavalletto lo sfodero solo in alcune occasioni e nonostante le maledizioni che si lanciano, val bene la fatica di solito, ma so che ci sei già passato... anche io preferisco ridurre l'impatto, che già la mia reflex ha il suo peso, ma qui o alle Cento Fonti è difficile pensare di lasciarlo a casa.
Sull'ultima considerazione, hai colto esattamente nel segno ed è stata poi la mia giornata familiare
peccato che anche il giorno prima avevo fatto il turno di notte ed in pratica verso le 21 ho iniziato ad avere delle crisi mistiche fantozziane, ma il letto era ormai a portata di mano e ne è valsa comunque la pena.Grazie ancora!
