Alla ricerca di una Resolza

@davicom
Grazie per il tuo intervento.

L'unica cosa che mi permetto di aggiungere è che...la pattadesa deve sporgere un paio di mm dalla testa d'ariete!! :)
si la punta della lama deve sporgere di pochi mm per due fattori, uno pratico che è quello di facilitare l'apertura a una mano, puntando la lama nella cucitura laterale del pantalone, l'altra di pura utilità perche con le varie affilature la lama durerà piu a lungo.
 
se non vi piace il disciplinare così come è scritto, fatelo modificare: Deve essere un punto di forza dei coltellinai sardi altrimenti vi ritrovate (come mi pare di capire già avvenga) come i ceramisti di deruta che si trovano a combattere con prodotti fatti coi calchi e non dipinti a mano da certi produttori locali. O come certi negozi di venezia con vetri di murano fatti chissà dove.



concordo in pieno!
 
aspetta, così ritorniamo sempre al discorso che io artigiano in maniera seriale posso produrre diversi particolari a mano che poi assemblo sempre a mano!!

se faccio io artigiano forgio a mano una piastra di acciaio per la lama e ho la forma in cartone della lama dalla stessa piastra "ritaglio" 3 lame ho prodotto a mano tre lame. Vedi coem le cose si complicano!!!


vedi il disciplinare in questo senso per quanto brutto a qualcosa serve!!!!

No no mi sono forse spiegato bene io, quelle lavorazioni che ho citato non possono essere fatte con una macchina utensile, se non conosci approfonditamente la produzione della pattadese non puoi sapere che non
puoi fare anelli in serie a mano, l'anello va plasmato sopra la manico e se non lo monti li lo puoi benissimamente buttare, perche non puoi utilizzarlo su un altro coltello.
 
Io credo che l'artigiano sia quella figura lavorativa in cui il suo lavoro, come risultato, dipende dalla sua manualità intesa proprio come capacità di usare le sue "manine" per ottenerlo. Quando la presenza delle macchine diviene fondamentale ci si avvicina sempre di più ad essere un operaio o un tecnico e questo a prescindere dal numero di pezzi che uno sforna.

Un lavoro fatto in "serie" può anche voler dire semplicemente un lavoro "ottimizzato" finalizzato a produrre un determinato numero di pezzi in virtù del fatto che ho la necessità di produrre quel numero di pezzi ad un determinato costo.

Se però quel lavoro viene fatto con una macchina a controllo numerico non è solo una mera ottimizzazione ma una lavorazione vera e propria, se l'omino utilizza una dima e taglia tre lame alla volta è lui che esegue la lavorazione, la dima è solo un ausilio e nulla di più, in fin dei conti le "dime" esistono in qualsiasi bottega (non solo in quelle in cui si fabbricano coltelli) e questo perchè se si pensa di doverlo rifare anche per produzioni singole, in un secondo tempo, è un risparmio di tempo. L'artigiano è pur sempre una figura lavorativa che svolge una attività lavorativa e, virtualmente, con il suo lavoro ci deve (o ci doveva) mangiare.

Ciao :), Gianluca
 
No no mi sono forse spiegato bene io, quelle lavorazioni che ho citato non possono essere fatte con una macchina utensile, se non conosci approfonditamente la produzione della pattadese non puoi sapere che non
puoi fare anelli in serie a mano, l'anello va plasmato sopra la manico e se non lo monti li lo puoi benissimamente buttare, perche non puoi utilizzarlo su un altro coltello.


OK PER L'ANELLO, MA L'ESEMPIO DELLA LAMA in serie ci vale tutto, come l'anima del manico??

per questi come la metti?, questi in serie si possono fare da una stessa barra eccome!! Allor avorrei sapere se io artigiano forgio una barra da cui in serie ricavo tre lame i tre coltelli che verranno fuori saranno artigianali veri o falsi??

Il disciplinare per quanto scritto con i piedi in determinati punti è molto chiaro!!! perchè se mi dici che il disciplinare è carta straccia allora scusate (premesso che non mi importa niente) anche io posso dire che la mia arburesa pusceddu è un'arburesa sarda artigianale comprata 53 euro nel 2007 e ci aggiungo pure il certificato che mi hanno dato. poi per dirmi che non è così dimostrami il contrario, visto che i suoi colletti di sicuro sono artigianali.

Come la metti? la vedi a pag 7 di questa discussione
 
..... i collezionisti pagandoli fior di quatrini :biggrin: ...... e visto che pagano fior di quatrini DEVONO essere per forza artigianali

Ciao :), Gianluca
 
OK PER L'ANELLO, MA L'ESEMPIO DELLA LAMA in serie ci vale tutto, come l'anima del manico??

per questi come la metti?, questi in serie si possono fare da una stessa barra eccome!! Allor avorrei sapere se io artigiano forgio una barra da cui in serie ricavo tre lame i tre coltelli che verranno fuori saranno artigianali veri o falsi??

Il disciplinare per quanto scritto con i piedi in determinati punti è molto chiaro!!! perchè se mi dici che il disciplinare è carta straccia allora scusate (premesso che non mi importa niente) anche io posso dire che la mia arburesa pusceddu è un'arburesa sarda artigianale comprata 53 euro nel 2007 e ci aggiungo pure il certificato che mi hanno dato. poi per dirmi che non è così dimostrami il contrario, visto che i suoi colletti di sicuro sono artigianali.

Come la metti? la vedi a pag 7 di questa discussione

Cadmo, se io artigiano prendo una barra di metallo e ne ricavo a mano tre lame è un conto, se le metto in una macchina che mi esegue il taglio al laser allora ne è un altro. ;)
 
mi sembra corretto, decidono loro come si di a roma:

"sa cantano e sa sonano!!!!"

Quello che dici è profondamente sbagliato, ecco chi ha "deciso" i parametri, lo puoi trovare nel primo post di Davicom:

".....Canalis o Barore Fogarizzu piuttosto che Tatanu Spanu ( cito questi perché sono loro i veri padri fondatori della moderna coltelleria Sarda e Italiana....."

Chi lavora seguendo questi parametri (come nel tutorial) produce pattadesi, gli altri fanno coltelli "tipo" pattada.
 
mi pare strano che fior fiori di artigiani, indubbiamente bravissimi e legati alle tradizioni, che non dicono alla regione:"......a bbbelli nun c'avete capito na m@@@@@a!!! "scancellate" quer coso che o riscrivemo noartri e ppoi o ripubblicate.....anvedi questi! AO'? " :)

In genere gli artigiani se si vedono toccato il loro si alterano e non poco....perchè non l'hanno fatto???? Danko ha postato un link dove addirittura uno di questi coltellinai avav fatto la tesi di laurea con argomento il coltelli sardi!!! Quindi sono sicuro che gli artigiani lavorao ad arte, ma che non abbiano ripudiato il testo regionale se effettivamente non vale nienete mi lascia sbigottito.
 
mi pare strano che fior fiori di artigiani, indubbiamente bravissimi e legati alle tradizioni, che non dicono alla regione:"......a bbbelli nun c'avete capito na m@@@@@a!!! "scancellate" quer coso che o riscrivemo noartri e ppoi o ripubblicate.....anvedi questi! AO'? " :)

In genere gli artigiani se si vedono toccato il loro si alterano e non poco....perchè non l'hanno fatto???? Danko ha postato un link dove addirittura uno di questi coltellinai avav fatto la tesi di laurea con argomento il coltelli sardi!!! Quindi sono sicuro che gli artigiani lavorao ad arte, ma che non abbiano ripudiato il testo regionale se effettivamente non vale nienete mi lascia sbigottito.

Scusa ma dove vivi? sai come funziona la politica? pensi basti andare una mattina in regione a dire fate così e così?
 
Io credo che l'artigiano sia quella figura lavorativa in cui il suo lavoro, come risultato, dipende dalla sua manualità intesa proprio come capacità di usare le sue "manine" per ottenerlo. Quando la presenza delle macchine diviene fondamentale ci si avvicina sempre di più ad essere un operaio o un tecnico e questo a prescindere dal numero di pezzi che uno sforna.

Un lavoro fatto in "serie" può anche voler dire semplicemente un lavoro "ottimizzato" finalizzato a produrre un determinato numero di pezzi in virtù del fatto che ho la necessità di produrre quel numero di pezzi ad un determinato costo.

Se però quel lavoro viene fatto con una macchina a controllo numerico non è solo una mera ottimizzazione ma una lavorazione vera e propria, se l'omino utilizza una dima e taglia tre lame alla volta è lui che esegue la lavorazione, la dima è solo un ausilio e nulla di più, in fin dei conti le "dime" esistono in qualsiasi bottega (non solo in quelle in cui si fabbricano coltelli) e questo perchè se si pensa di doverlo rifare anche per produzioni singole, in un secondo tempo, è un risparmio di tempo. L'artigiano è pur sempre una figura lavorativa che svolge una attività lavorativa e, virtualmente, con il suo lavoro ci deve (o ci doveva) mangiare.

Ciao :), Gianluca

assolutamente concorde.
 
Scusa ma dove vivi? sai come funziona la politica? pensi basti andare una mattina in regione a dire fate così e così?


guarda gli artigiani a costo di iniziare una battaglia ventennale sono sicuro che che se ne valeva la pena l'avrebbero fatta. Ora due sono le cose

1. o il disciplinare in vale qualcosa
2. o il disciplinare non vale niente e gli artigiani hanno comunque un volume di affari che non ne vale la pena iniziare una contestazione di questo tipo perchè quel disciplinare nonlede l' "immagine" del coltello sardo
 
Scusa ma dove vivi? sai come funziona la politica? pensi basti andare una mattina in regione a dire fate così e così?
..... però è anche vero che un disciplinare nasce in virtù, normalmente, di un interesse da parte di chi produce in modo tale che venga garantito che il suo prodotto non venga copiato ..... ti pare ?

Ciao :), Gianluca
 
OK PER L'ANELLO, MA L'ESEMPIO DELLA LAMA in serie ci vale tutto, come l'anima del manico??

per questi come la metti?, questi in serie si possono fare da una stessa barra eccome!! Allor avorrei sapere se io artigiano forgio una barra da cui in serie ricavo tre lame i tre coltelli che verranno fuori saranno artigianali veri o falsi??

Il disciplinare per quanto scritto con i piedi in determinati punti è molto chiaro!!! perchè se mi dici che il disciplinare è carta straccia allora scusate (premesso che non mi importa niente) anche io posso dire che la mia arburesa pusceddu è un'arburesa sarda artigianale comprata 53 euro nel 2007 e ci aggiungo pure il certificato che mi hanno dato. poi per dirmi che non è così dimostrami il contrario, visto che i suoi colletti di sicuro sono artigianali.

Come la metti? la vedi a pag 7 di questa discussione

Camo il problema non sono tre lame, ma parlo di centinai di lame tutte uguali
e non si limitano solo a tagliarle ma a consegnarle all'artigiano belle che finite
di tempra, bisellate e con il loro logo inciso, l'artigiano ( se cosi lo vogliamo chiamare le monta nel manico, spero di essere stato piu chiaro ora.
Cio che ti sfugge è il fatto che il coltello sardo come l'arburesa o la pattadesa sono codificate da piu di un secolo, trovi tanto di libri dove documentarti per sapere come devono essere fatte, non serviva la Regione a spiegare in maniera molto evanescente come si deve fare un coltello a chi lo fa da generazioni, la regione se deve intervenire deve farlo per tutelare il coltello artigianale sardo,
e come mi direte? l'ho scritto anche sopra ma forse è sfuggito ora lo riscrivo:D

Un disciplinare serio dovrebbe in primo luogo definire per iscritto e una volta per tutte quali sono le tipologie storiche di lame riconosciute in sardegna, purtroppo molti coltellinai negli ultimi tempi per differenziarsi, hanno creato un coltello del tutto simile alla pattadese chiamndolo col nome della loro paese, da qui ora in Sardegna ci sono almeno un centinaio di tipologie di coltelli che non fanno altro che confondere l'acquirente, ma bisogna capire che non hanno nessun fondamento storico ( anche se spacciati per il coltello del paese) e che non fanno parte della tradizione sarda, deve dettare insomma le caratteristiche tipologia per tipologia ponendo dei paletti nella sostanza, ma lasciando liberi i coltellinaii di costruirli secondo i loro metodi.
 
Cadmo, la ditta dei Fratelli Pusceddu ARBURESA ( di cui conosco personalmente francesco )
è una fabbrica, l'unica che c'è in sardegna, sono artigiani solo perche non superano gli addetti previsti dalla legge, Fidati.
 
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