Alla stazione

... in attesa del treno che mi avrebbe ricondotto a Montreal, ho letto alcuni articoletti sull'ambiente apparsi nell'utimo numero di Internazionale che unisco.
Il primo, riguarda un'esuberante crescita di flora nei pressi di Cernobyl : incredibile ma vero.
L'altro, scritto dal filosofo John Grey, definisce illusorie le speranze degli ambientalisti, poichè il cambiamento climatico è inevitabile e l'unica possibilità per sopravvivere è conformarsi (biologicamente e spiritualmente) a questa situazione. A Grey risponde Marga Mediavilla prof. spagnola di Vallodolid.
Avendo letto prima di Cernobyl, spiace non avere i geni del salicetto.
a presto
s
P.S.
sempre da Internazionale, una ricerca del Washington Post sugli individui che negli anni ottanta avevano meno di dieci anni e guardavano sempre la TV ...
 
Ultima modifica:
... in attesa del treno che mi avrebbe ricondotto a Montreal, ho letto alcuni articoletti sull'ambiente apparsi nell'utimo numero di Internazionale che unisco.
Il primo, riguarda una esuberante crescita di flora nei pressi di Cernobyl : incredibile ma vero.
L'altro, scritto dal filosofo John Grey, definisce illusorie le speranze degli ambientalisti, poichè il cambiamento climatico è inevitabile e l'unica possibilità per sopravvivere è conformarsi (biologicamente e spiritualmente) a questa situazione.
Avendo letto prima di Cernobyl, spiace non avere i geni del salicetto.
a presto
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P.S.
sempre da Internazionale, una ricerca del Washington Post sugli individui che negli anni ottanta avevano meno di dieci anni e guardavano sempre la TV ...
Sempre interessanti
 
grazie, molto interessante :)

pripyat e' diventata una riserva involontaria di notevolissimo valore naturalistico. e, detta secca, se mi proponessero di andarci a pescare e fare birdwatching o osservazioni naturalistiche, ci andrei (ovviamente con addosso esposimetri e geyger)

cambiamento climatico: si, e' naturale, ma il problema e' che lo stiamo accelerando. circa 2000 anni fa, la temperatura media era piu' alta di oggi, ma la popolazione umana era relativamente poca e con consumo limitato di risorse. il clima si raffredda, iniziano le invasioni barbariche. ora siamo in una situazione opposta, il riscaldamento rapido causera' presto altri disastri ambientali e migranti climatici.
 
... in attesa del treno che mi avrebbe ricondotto a Montreal, ho letto alcuni articoletti sull'ambiente apparsi nell'utimo numero di Internazionale che unisco.
Il primo, riguarda una esuberante crescita di flora nei pressi di Cernobyl : incredibile ma vero.
L'altro, scritto dal filosofo John Grey, definisce illusorie le speranze degli ambientalisti, poichè il cambiamento climatico è inevitabile e l'unica possibilità per sopravvivere è conformarsi (biologicamente e spiritualmente) a questa situazione.
Avendo letto prima di Cernobyl, spiace non avere i geni del salicetto.
a presto
s
P.S.
sempre da Internazionale, una ricerca del Washington Post sugli individui che negli anni ottanta avevano meno di dieci anni e guardavano sempre la TV ...

In realtà la prosperità di Cernobyl non è inaspettata. Le radiazioni promuovono mutazioni, che possono essere sia cattive, che buone. Quelle cattive hanno vita breve: l'organismo muore, o è menomato, e non si riproduce, quindi la mutazione non si propaga. Quelle buone, invece, prosperano e vengono tramandate.
Tutto ciò è molto più evidente in organismi dal ciclo riproduttivo breve.
In pratica è quello che è accaduto è un burst di darwinismo accelerato.

Sulla seconda non concordo, il cambiamento climatico non è inevitabile. Come noi l'abbiamo provocato, così lo possiamo fermare, o almeno rallentare.
 
Gli accordi internazionali a salvaguardia del clima sono propugnati per il principio di cautela, che sarebbe come dire "non c'é certezza che il cambiamento climatico sia dovuto all' uomo, ma la probabilità che lo sia è tale che non possiamo esimerci dal tentare di fermarlo".

Sacrosanto, anche se l'appoggio agli accordi è ormai un luogo comune mediatico sostenuto in egual misura da persone con veri sentimenti ecologisti e dall' establishment industriale che conta di lucrare sugli investimenti pubblici necessari alla conversione energetica.

Io credo che non si riuscirà comunque a fermare il cambiamento climatico (anche se non si può non provarci!) e che le catastrofi conseguenti in fondo non saranno altro che il modo con cui il pianeta difende sé stesso dagli umani.

Non si può pensare che i miliardi di abitanti di oggi diventino 10 o 20 o 30 senza che nessuno si faccia male...
 
... una ricerca del Washington Post sugli individui che negli anni ottanta avevano meno di dieci anni ...

Che sciocchezza! In fondo quella ricerca non fa che sostenere che la popolazione più giovane è meno propensa a credere nelle ideologie del secolo scorso (socialismo, liberismo, popolare-democristiano), cosa che a me sembra ovvia senza fare ricerca alcuna.

Che poi non si tratti i una ricerca indipendente è sottolineato dalla stessa parola populisti, appunto utilizzata dal blocco liberal-socialista-popolare per identificare gli avversari.
 
il cambiamento climatico e' inevitabile in quanto il clima e' una parte non costante del sistema terra, e quindi come tale e' per definizione soggetto a variazioni. la natura non gioca a dadi, il clima e' sempre cambiato. il problema e' "quanto velocemente". e qua i dati sono allucinanti, stiamo accelerando in modo assurdo il cambiamento.
 
Quello che io non digerisco nemmeno minimamente è il fanatismo ecologista che porta a puntare il dito qui là e altrove da persone che però magari viaggiano in aereo per piacere,hanno l'aria condizionata e magari sempre il didietro sulla macchina.
Ci sono cambiamenti? certo,magari li abbiamo pure accellerati ma finchè io posso comprare un auto nuova e essa ha un indecente motore a combustibile con il 30% di rendimento il problema il singolo non deve manco porselo.
Per ora,scherzosamente tutte le volte che manca la neve d'inverno dò la colpa alle vecchie "groie"che pregano perchè non nevichi perchè loro alle 7 di mattina devono andare a battere le ginocchia in chiesa e devono farlo con le scarpe di cuoio liscio.
 
John Grey è una voce molto interessante e critica nel panorama internazionale, anche se poco conosciuto ai più. Consiglio la lettura del suo "Straw dogs", un libro che è stato descritto come una inutile polemica misantropa, nichilista e pessimista nei confronti di un'umanità sporca, incapace e meschina. A mio giudizio il libro non è così terribile... Per quel che ricordo il motore del discorso è una critica profonda al mito del progresso e all'incapacità dell'uomo di rendersi conto di tale mito e della propria incapacità di poterlo controllare, ciò che proprio lo rende misero, come un bimbo capriccioso che per gioco strappa i capelli della madre (Natura), senza rendersi conto che sono i suoi stessi capelli...
Che il cambiamento climatico sia indipendente e allo stesso tempo fortemente influenzato dalla nostra presenza e attività sono due fatti certi e noti... Non è sempre facile e immediato stimare coi numeri e coi dati quanto peso abbia l'uno o l'altro, certo è che è il buon senso che dovrebbe guidare gli scienziati e soprattutto coloro che dirigono l'economia a fare distinzione e agire di conseguenza, quando possibile e a prendere pi coscienza della propria impronta ecologica, ovviamente. Il vero punto secondo me è un altro ed è, come dice Grey, il progresso, la crescita, soprattutto quella numerica, materiale. Come possiamo abitare questo pianeta se la popolazione continua ad aumentare, o meglio, come può sopravvivere il pianeta senza la nostra o la sua possibile distruzione? Servirebbe una tecnologia in grado di permettere la produzione di cibo ed energia tali da supplire una domanda g-i-g-a-n-t-e-s-c-a e al contempo lasciare il più possibile pulito l'ambiente... Ciò è possibile, o forse è più plausibile che lo spettro della guerra e altri sistemi di "potatura" umana non siano solo fantasmi ma abbiano carne ed ossa, già oggi? La vera domanda, che mi faccio da tanto: perché la gente fa figli? Soprattutto, perché certa gente fa figli? :lol: ma fatevi i ca**i vostri no? Tutta colpa dell'agricoltura e del pane che sfama e affama troppe bocche!
Dai, non offendetevi, son parole di uno sciocco ;)...

Grazie soniababu per gli articoli :) :si:
 
Come possiamo abitare questo pianeta se la popolazione continua ad aumentare, o meglio, come può sopravvivere il pianeta senza la nostra o la sua possibile distruzione?

Prendo spunto per aggiungere un mio personale pensiero.

Il pianeta continuerà ad esistete malgrado le porcherie fattegli.
Cambierà, sarà meno ospitale... Sta già cambiando e chissà quanto ci vorrà
per una inversione di rotta climatica...

Per quanto alla nostra distruzione io penso che almeno parzialmente avverrà.
Una volta guardavo ai Preppers come dei tipi un po' invasati,
ora meno, molto meno...

Sarà "La fine del mondo storto" ?

Estote Parati

;)
 
senza arrivare ai preppers che sono invasati al 1000% basta anche solo guardare i nostri bisnonni che facevano la spesa ogni 15 / 20 giorni. E ora?

Tutti come dei cogl[NON SI DICE] in coda alla cassa prima e con le macchinette nel traffico tutti i giorni per una pagnotta e un pacchetto di latte.

Se non è schiavitù questa...
 
C'é una contraddizione tra la consapevolezza che i peggiori nemici del pianeta siamo noi ed il timore che il pianeta possa reagire uccidendoci tutti.

L' espansione degli esseri umani è da sempre regolata dalle catastrofi naturali (carestie, pestilenze, malattie, eccessi climatici, inondazioni, terremoti ecc). L'esplosione demografica degli ultimi duecento anni (più o meno in coincidenza con la rivoluzione industriale) è dovuta al crollo della mortalità infantile e della mortalità per parto delle donne, oltre che dall' allungamento della speranza di vita media degli esseri umani.

Ora siamo 7 miliardi e ci avviamo a diventare 10 in pochi decenni.

L' idea della guerra e dei consegenti eccidi ci spaventa, come pure le catastrofi naturali, qualche idealista (per lo più trattato come un idiota) parla di decrescita come unica via di uscita non cruenta, mentre gli stati (direi meglio: l'ordine mondiale) sono ossessionati dalla crescita fino a creare l'ossimoro "crescita sostenibile" per la follia di una finanza che vede gli stati (tutti, ma proprio tutti) indebitati e quindi ossessionati da una crescita continua, l'unico parametro che gli consenta di fare altri debiti...

...eppure è tutta una "lucida illusione", tutti sanno che quei debiti non potranno mai essere ripagati, semplicemente cercano di rimandare l'inevitabile gran botto finale il più possibile, ad un futuro lontano quando loro saranno già morti...

...eppure se i vecchi italiani ragionassero come i nativi del nord america ed in una bella giornata di sole dicessero "oggi è un buon giorno per morire" e se ne andassero a farlo in una valle sperduta lontana da tutti per "non pesare più sulla tribù" nel giro di poche settimane l' Italia si troverebbe con 16 milioni di bocche da sfamare in meno, un crollo verticale dell' inquinamento, tanto spazio e ricchezza per i nuovi nati...
 
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mah,secondo me ciascuno ha diritto di vivere fino al suo ultimo giorno senza essere ossessionato da disgrazie altrui e sopratutto senza essere di peso per gli altri.

Con i debiti hanno cotto il razzo,l'unico debito che ho avuto era di 300 con l'idraulico che mi aveva sistemato l'acqua calda nel bagno dove abitavo prima,poi non appena ho di nuovo lavorato l'ho pagato subito.

Ciascuno deve guardare solo il portafoglio e non quello di "pubblico" che non fa parte di sicuro della propria famiglia.
Anche se è una famiglia che si fa sentire con la dichiarazione dei redditi.

Mio nonno kino, nel canavese è morto da "uomo libero" ,era in giro con i cani che lo hanno vegliato fino al giorno dopo quando un altro fungarol lo ha trovato e ha chiamato i carabillos. Ma aveva passato le 80 primavere da un pezzo e sapeva che era solo questione di tempo. Sua moglie ,nonna teresa pure lei è morta libera,nè flebo,nè tubi,nè personaggi per dargli qualche ora in più. Solo il suo letto di casa e probabilmente la radio accesa perchè dimenticata. e si che di figli ne hanno fatti 10...

Avrebbe voluto finire così anche zio mario ma non ha potuto per "meriti altrui" .

Per cui scusatemi se quando va giù un barcone o quando in qualche parte sperduta del mondo succede qualche macello ma io prendo quell'oggetto con scritto panasonic e schiaccio il tasto rosso con il simbolo del cerchio con la riga verticale.

E come dico sempre,se qualcuno/a vuol salire a bordo e continuare il più lungo viaggio possibile con me il pulsante è quello con il bordino in ferro e ha il mio nome sotto. Tanto anche se non mi "riproduco" non ci estinguiamo comunque.

P.S. mi sono iscritto a un forum di "preppers" e non hanno ancora validato il mio account....strano nè?
 
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La sovrappopolazione è da un po' tempo il nuovo babau :argh:

Ci viene propinato periodicamente tramite visioni apocalittiche dove moriremo tutti di fame e di sete perché le risorse non basteranno più a sfamare tutti :gover:.

Quello che mi fa sorridere è che siano gli occidentali i più preoccupati da questi fenomeni, per due motivi principalmente: nel mondo occidentale il problema è che non si fanno figli e non viceversa, il mondo occidentale consuma la stragrande maggioranza delle risorse.

Il problema è più di distribuzione che non di quantità, senza contare gli sprechi.
L’1% più ricco del pianeta ha la stessa ricchezza del 50% più povero, ma continuiamo a raccontarci la favoletta che le risorse non bastano e fare discorsi assurdi sul controllo delle nascite (sulla base poi di quale diritto si stabilisca chi ha diritto di vivere e chi no, è un mistero che non ho mai capito).

I discorsi sulla sovrappopolazione mi sembrano più mettere le mani avanti di chi ha paura di perdere un pezzettino dei propri privilegi che un rischio reale di morire di fame.
 
te lo contesto: si parla molto di più di cambiamenti climatici.

Hai presente quante sono sette miliardi di cacche umane? Una bella montagna , no?
ogni giorno se ne produce almeno tanta...


...e parlo di cacca, non di plastica o scarti di vario genere...
Cosa c’entra se si parla anche di cambiamento climatico? o_O
Mica sono cose autoesclusive.

E poi anche il discorso della cacca, non mi sembra che viviamo sommersi nella cacca, cioè lo siamo, ma in senso figurato non letterale.

Boh ?!?
 
le due cose non sono cosi' scorrelate

tanta gente = tanto consumo di risorse, e purtroppo anche tanto spreco (specie nella nostra "fetta" di mondo). tanto consumo di risorse = tante emissioni, e quindi molto impatto sul clima.
 
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