Alla fine, dopo essermi fatto un po’ di idee, sono andato per consigli da un negoziante di articoli da outdoor/alpinismo con cui ho un minimo di confidenza e mi hanno suggerito il
Pieps biwaksack single che c'è qui
http://www.pieps.com/de/produkt/pieps-bivy
Ero totalmente scettico. Stavo puntando più lo
Storm I della Salewa http://www.salewa.com/product/accessories-3/bivibag-storm-i-1-person mi ha detto di provarli. Pesano circa 300 grammi il primo e 450 il secondo, costano circa uguale (si trovano dai 45 ai 75 euro, dipende dove li trovi).
Subito noto che il Pieps ha un lato aperto ma stringibile e l'altro ha un'apertura dove far passare il collo e rimani con la testa fuori. "Ma stiamo sherzando? un bivy bag in cui la testa rimane fuori? e come ci entra il sacco a pelo?
" Poi scopro che è fatto proprio a misura di persona (altezza max utile 1,85cm) senza zaino o simili; noto che è un sinteticone lontano dall’essere un buon traspirante però essendo completamente impermeabile. Cioè è un sacco da emergenza. Assolutamente inutile, mi dico.
Poi provo il salewa e, al confronto, lì dentro ci navighi. Non è proprio totalmente impermeabile e sembra “quasi traspirante”, un po' più del primo comunque. Poi noto la chiusura larga. L’apertura è ampia, sia sopra che sotto, e non facilmente stringibile quindi sì che espiri fuori ma entra un sacco di aria fredda. In più l’effetto riflettente non è buono come nel Pieps. L’eccessivo spazio in più (c’è posto per sacco a pelo largo e per un piccolo zaino per come dormo io) è tutta aria fredda che circola. In più il modello che ho visto io aveva la possibilità di aprirsi anche lateralmente, lasciando l’impressione di far entrare acqua e aria. Forse è solo un’impressione.
Riprendo in mano il pieps e, anche se sembra un plasticone sottile, ha un’aria più resistente. Lo indosso (è il termine appropriato) a lungo e, considerando di avere la testa fuori e l’apertura regolabile per il collo, sono riuscito ad avere un buon controllo dell’umidità in condizioni molto fredde.
In più, chiudendo l’apertura del collo e ribaltandolo si ha anche un buon contenitore per un sacco a pelo a mummia (come potrebbe esserlo un sacco della spazzatura molto resistente che però riflette egregiamente il calore) e lo copre quasi interamente (dico questo perché l’apertura ora superiore, normalmente quella dei piedi, è perdendicolare al telo e non laterlae: impone affacciarsi con la cupola del sacco a pelo che spunta.
La prova in esterno è stata molto soddisfacente, anche perché pensavo di bagnarmi come un pollo e patire un freddo totale invece ( pochi gradi sotto lo zero, molta umidità, giaciglio naturale, copertura in legno e col fuoco) è stato quasi comfortevole.
Non lo consiglierei perché è una soluzione estremamente personale ma credo che valga una seconda occhiata nella scelta din un bivy di emergenza. Anche invernale. Abbinato a un passamontagna impermeabile e/o a un telino piccino picciò per deviare gli scrosci d’acqua diretti al viso potrebbe essere una soluzione interessante.
Ps: quando leggete o sentite il termine “traspirante” riferito a un bag di emergenza, valutate con mano perché questi tessuti (a parte il Goretex, credo, dalle recensioni che leggo: mai avuto uno!) sono condireati tali in relazione alla propria funzione come dire
“ Figo lo Storm I, è traspirante* ”
poi vai a leggerti l’asterisco
*= per essere un bivy bag, se fosse una giacca ci fai il bagno
Magari mi sbaglio, chi ne sa più di me di tessuti avrà probabilmente altre opinioni, ma questa è l’impressione che ne ho avuto io