Trekking Altavia n. 1 delle Dolomiti: 4 giorni da Braies al Pelmo (Aggiornato!)

(Edit 15/9/21: Aggiunto terzo e quarto giorno!)

Dati


Data: 1-4 settembre 2021
Regione e provincia: Bolzano - Belluno
Località di partenza: Lago di Braies
Località di arrivo: Borca di Cadore (variante - non fa parte dell'AV1)
Tempo di percorrenza: 4 giorni
Chilometri: :lol:
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà:
Periodo consigliato: Luglio - Settembre
Segnaletica: CAI
Dislivello in salita:
Dislivello in discesa:
Quota massima: 2574 m s.l.m. (rifugio Nuvolau)


Descrizione

Era da un annetto che ce l'avevo in testa: frequento da 30 anni le Dolomiti, ma non ho mai fatto uscite da più di un paio di giorni... volevo quindi fare un trekking "serio", per immergermi in queste montagne che adoro, farci qualche notte in tarp, vedere albe e tramonti... insomma, per godermele per bene.

L'idea è partire dal lago di Braies e di star fuori 4-5 giorni, senza dei piani rigidissimi: in zaino ho tarp e 5 giorni di viveri per poterla fare in totale autonomia.

Ho pensato a due possibili conclusioni per l'uscita:
- Il piano A è di concludere il giro il quarto giorno con un giro del Pelmo fuori-itinerario
- Il piano B è invece di proseguire per l'AV1 un giorno in più e concludere al Passo Duran facendo anche tutto il Civetta
...e mi concedo il lusso di decidere cammin facendo quale dei due piani scegliere.

Non parlerò molto del giro, l'idea di questo resoconto è soprattutto quello di condividere un po' di foto per trasmettervi l'atmosfera respirata camminando, quindi perdonate se sarò succinto.

Lo zaino alla partenza pesa 10,7 Kg: son super-soddisfatto perché riesco a far stare tutto dentro al mio 40 litri, compresi tarp, stuoino gonfiabile, sacco e soprattutto viveri per 5 giorni! :)
Qui il mio equipaggiamento di base (che sono 5Kg scarsi), a cui aggiungo circa 3Kg di viveri (ne discuto qui), 1.5 litri di acqua, qualche cambio (slip e fazzoletti di stoffa) e generi di conforto (un po' di caffè & sgnappa, intruglio da diluire a base di Campari per l'aperitivo pre-cena :))

Ma partiamo col trekking!

Giorno 1: Lago di Braies -> Passo del Limo (sopra Fannes)

Partenza alle ore 8:00 dal Lago di Braies (grazie ad @andreal che mi dà un tiro in auto e mi accompagna per la prima mezza giornata)

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Inizio ufficiale dell'Altavia n. 1:

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Sentiero che sale verso il Biella:

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Croda del Becco in vista!

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Attorno alle 11 raggiungiamo la prima tappa, il rifugio Biella:

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Dove mi faccio la mia prima birra:

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...e saluto Andrea, che ridiscende a valle mentre io proseguo

Croda del Becco, levigatissimo versante Sud:

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Primi incontri con la fauna del posto:

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Qui riguardo indietro la strada percorsa dal Biella:

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Rifugio Sennes, affollato di merenderos:

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Piccolo "villaggio" che precede il rifugio Fodara Vedla:

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Poi discesa fino al...

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...rifugio Pederù:

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...dove pranzo tardissimo, attorno alle 15!

Riparto dopo un'oretta di pausa per il rifugio Fannes....chiuso per Covid!

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Cammino ancora una ventiona di minuti ed arrivo al bellissimo Passo del Limo:

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...e ne approfitto per prendere acqua da filtrare.

Pianto il tarp poco oltre:

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...Ceno con uno "squisito" bustozzo:

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E mi infilo nel mio bel sacco, per trascorrere una notte sotto le stelle che si rivelerà ben più "fresca" del previsto!

Giorno 2: Passo del Limo -> Falzarego

Il meteo prevede come minima per la notte +6°C a 2000 metri; io sono a 2.200 metri, ma al risveglio mi ci vuole poco per capire che hanno cannato di brutto... attorno a me è tutto coperto di brina!

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Il termometro segna -1.7°C, verso mattina avevo un po' di frescolino ma tutto sommato non mi lamento, visto che ho un sacco confort +3° e un materassino gonfiabile del Lidl (!!!) con R-value "non pervenuto"...

Mentre, un po' intirizzito, smonto il campo, un paio di locali danno un occhio dall'alto al mio accampamento:

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Metto via tarp fradicio, poncho bagnato e sacco umidiccio, e verso le 8 si riparte...finalmente incontro il sole ed il termometro "schizza" ad 8°! Mi sembra di essere a Rimini... :lol:

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La piana di Gran Fanes è bellissima!

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Ad un certo punto l'Altavia si stacca a sinistra dalla strada bianca e risale su una stretta mulattiera fino alla "Forcella del Lago", Appena la raggiungo mi ci vuole poco a capire il motivo del nome:

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Al laghetto faccio pausa e stendo ad asciugare un po' il mio equipaggiamento. Mentre faccio il pieno di acqua da filtrare col Sawyer due ragazze olandesi, rimaste senz'acqua, mi chiedono se quella del lago (bello pieno di alghe e simpatici pesciolini) è potabile... 10 minuti dopo sto filtrando acqua anche per loro :)

Piccola parentesi: da quando son partito ieri ho trovato un sacco di persone che fanno l'Altavia, tutti con zainoni da 70 litri (anche se pochissimi armati di tenda) e....tutti stranieri!
Francesi, inglesi, tedeschi, americani etc etc... mi sembra davvero di essere l'unico italiano che sta facendo l'Altavia, e uno dei pochissimi che prova a farla senza dormire tutte le notti in rifugio.

Il pomeriggio mentre mi avvicino al Lagazuoi tento di decidere cosa fare per la notte: non riesco ad arrivare ad alcun posto "bucolico" dove piantare il tarp, ed il sacco è ancora umidiccio... Non mi dispiacerebbe a questo punto farmi anch'io una notte in rifugio, chiamo tutti quelli circostanti (Dibona, Scoiattoli, 5 torri, Nuvolau, Lagazuoi...) ma tutti o son pieni o neppure rispondono.

Tofana di Rozes:

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Alle 5 del pomeriggio sto scendendo verso il Falzarego e ancora non so dove dormire. Temo di dover passare la notte col tarp a lato della statale, non proprio il top.
In extremis, scopro che allo sconosciuto "Rifugio col Gallina", lungo la strada che sale al Falzarego, hanno dei posti in camerata liberi... mi ci fiondo!

Lì faccio una doccia, metto ad asciugare il sacco, faccio il "bucato" (la maglietta che ho addosso al primo risciacquo butta fuori un'acqua marrone davvero poco invitante!), ceno e scambio qualche chiacchiera in inglese coi miei compagni di camerata (un americano e una coppia messicana), tutti simpatici e socievoli.

Ho dormito in tarp una sola notte, ma già mi fa strano andare dormire su un materasso vero, con delle coperte, senza brezze gelide in faccia e condensa del tarp da "gestire"!

Giorno 3: Falzarego -> Mondeval

Dopo la nottata tranquilla in rifugio, si riparte in direzione Nuvolau!

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Con tappa obbligatoria alle Cinque torri:

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Qui faccio una piccola deviazione, non prevista dall'Altavia ma secondo me imperdibile, per fare il giro delle 5 torri, con alcuni passaggi davvero spettacolari:

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Al termine del giro, mi fermo a bere qualcosa all'omonimo rifugio "5 torri".

"Hi Paolo!!!!" sento: tra i tavoli esterni del rifugio rincontro le due ragazze Olandesi che il giorno prima avevo salvato dalla disidratazione... :lol:
...Dopo due chiacchiere, mi chiedono consiglio perché una delle due è in grosse difficoltà per un piede con vesciche da paura, nonostante i cerotti Compeed già messi. Purtroppo so bene cosa vuol dire (nel 2018 ho fatto la stessa fine, e son finito sotto antibiotici e senza la possibilità di indossare scarpe per una dozzina di giorni!) e a malincuore devo consigliarle di...non strafare, e valutare seriamente di salutare l'Altavia. Le passo una decina di pastiglie di Ibuprofene, so che le serviranno.
Mi offrono da bere (ormai sono il loro santo protettore :)) e ci auguriamo tanti "good luck"

Si riparte... la prossima tappa è il rifugio Nuvolau, in cima ad un cocuzzolo che conosco bene e da cui so di poter godere di una vista a 360° da urlo.

Arrivato in cima, ogni lato verso cui mi volto è spettacolare:

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Il sottostante passo Giau:

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Le Tofane:

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Lastoni di Formin (che adoro!) e dietro Croda da Lago:

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Pranzo lì in cima e poi inizio a scendere verso il passo Giau, dove mi aspetta l'ultima birra della giornata (e l'ultimo contatto con la civiltà):

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Si riparte, dopo un'oretta e mezza raggiungo la bucolica piana di Mondeval, con spettacolare vista sul Pelmo... questi pascoli saranno il mio hotel per la notte!

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In mezzo a tanta bellezza, ho però una brutta sorpresa: devo recuperare l'acqua per la notte e la mattina successiva, ma il torrentello che di solito alimenta il laghetto è completamente secco; faccio un giro completo attorno allo specchio d'acqua ma il laghetto stesso è circondato da N metri di palude e non riesco a raggiungere l'acqua. L'unico rigagnolo (poco invitante) da cui riesco a riempire le mie scorte è quello che esce dal laghetto/palude, ma riempendo le bottiglie e la sacca, devo fare molta attenzione a non tirar risucchiare qualcuno dei numerosissimi girini che scorrazzano ovunque :unsure:. Inutile dire che la pozza è circondata anche da numerosi escrementi di fauna locale, che va quotidianamente lì ad abbeverarsi...

Stasera devo davvero riporre tanta, tanta ma TANTA fiducia sul filtro Sawyer... (che Iddio lo benedica!)

Risolto questo inghippo, preparo il campo!
A circa 100 metri dal lago trovo alcuni metri quadri di erba tirati a bolla: sono MIEI, stanotte VOGLIO farmi una bella dormita! :biggrin:

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Cenetta calda, infuso fumante e alle otto e mezza, quando scende il buio, sono a nanna.

Giorno 4: Mondeval -> anello del Pelmo

La notte trascorre tranquilla, al mattino c'è anche stavolta della brina ma fortunatamente qui il sole appena sorge batte sul tarp e quindi quando all'alba esco dal mio nido i suoi raggi son già lì che mi scaldano! :biggrin:

L'alba è semplicemente...magica, metto solo alcune foto senza bisogno di aggiungere molti commenti:

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Colazione vista Pelmo:

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Si riparte!

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Sotto una roccia, al centro della piana di Mondeval, riposa da 8.000 anni Valmo, detto "l'uomo di Mondeval" ...un ricordo dal Mesolitico:

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A custodirlo, alcune centinaia di pecore...

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...e qualche ciuchino! :)

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Passo poi per forcella Antracisa, crocevia dove si congiungono i sentieri dal Giau, dalla piana di Mondeval, dalla Croda da Lago e dal rifugio Città di Fiume.
Proprio qui per purissimo caso, da tre sentieri diversi, ci rincontriamo io, l'americano e la coppia messicana conosciuti due sere prima nel rifugio al Falzarego! :biggrin:

Un caro saluti a questi amici e riparto di buona lena, che mi sta venendo incontro da valle @andreal , con cui condividerò questa giornata.
Alla fine ho scelto di fare il giro da quattro giorni, ed oggi quindi concluderò la mia Altavia facendo (fuori itinerario) buona parte del giro del Pelmo per avvicinarmi così al Cadore, dove la mia famiglia mi aspetta.

Il Civetta, potenziale meta del giorno successivo, decido di tenerlo per qualche altra occasione: è una gran bella montagna e l'idea di percorrerlo "a tappe forzate" quasi di corsa alla fine non mi attira più di tanto.

Incontro Andrea che mi ha raggiunto salendo dalla Valle del Boite e con lui ben presto arriviamo al Rifugio Città di Fiume, in questa foto con alle spalle (indovinate un po'!) sua maestà il Pelmo.

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Facciamo pausa strudel & birra e partiamo per la nostra circumnavigazione: c'è da camminare un bel po' di ore, le nuvole iniziano ben presto ad innaffiarci di pioggia, e facciamo almeno due ore di cammino sotto l'acqua.

Il "Caregone di Dio" (soprannome del Pelmo)...con anche l'aureola!
(qui siamo già sul versante esattamente opposto rispetto alla foto precedente)

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Finalmente il sottostante Rifugio Venezia...

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...dove ci concediamo una buona zuppa fumante!

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Ormai la mia avventura sta volgendo al termine, con Andrea scendiamo in direzione San Vito di Cadore, dove ha lasciato l'auto.

Sorapis, Marmarole e Antelao...sto tornando dalle "mie" montagne, che frequento da ormai una trentina d'anni!

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E così, dopo 4 giorni pieni ed intensi, verso le 19:45 arriviamo all'auto di Andrea che mi riaccompagnerà a casa (ancora grazie! :)) e la mia uscita si conclude ufficialmente!

Il mio zaino è un po' più vuoto rispetto a quando son partito, ma io mi sento invece davvero ben più "pieno": di natura, di pascoli, di rocce, di panorami e di esperienza.

Un'avventura che ricorderò sicuramente!
 
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Dati

Data: 1-4 settembre 2021
Regione e provincia: Bolzano - Belluno
Località di partenza: Lago di Braies
Località di arrivo: Borca di Cadore (variante - non fa parte dell'AV1)
Tempo di percorrenza: 4 giorni
Chilometri: ?
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà:
Periodo consigliato: Luglio - Settembre
Segnaletica: CAI
Dislivello in salita:
Dislivello in discesa:
Quota massima: 2574 m s.l.m. (rifugio Nuvolau)


Descrizione

Era da un annetto che ce l'avevo in testa: frequento da 30 anni le Dolomiti, ma non ho mai fatto uscite da più di un paio di giorni... volevo quindi fare un trekking "serio", per immergermi sul serio in queste montagne che adoro, farci qualche notte in tarp, vedere albe e tramonti... insomma, per godermele per bene.

L'idea è partire dal lago di Braies e di star fuori 4-5 giorni, senza dei piani rigidissimi: in zaino ho tarp e 5 giorni di viveri per poterla fare in totale autonomia.

Ho pensato a due possibili conclusioni per l'uscita:
- Il piano A è di concludere il giro il quarto giorno con un giro del Pelmo fuori-itinerario
- Il piano B è invece di proseguire per l'AV1 un giorno in più e concludere al Passo Duran facendo anche tutto il Civetta
...alla fine, cammin facendo, sceglierò l'opzione A

Non parlerò molto del giro, l'idea di questo resoconto è soprattutto quello di condividere un po' di foto per trasmettervi l'atmosfera respirata camminando, quindi perdonate se sarò succinto.

Giorno 1: Lago di Braies -> Passo del Limo (sopra Fannes)

Partenza alle ore 8:00 dal Lago di Braies (grazie ad @andreal che mi dà un tiro in auto e mi accompagna per la prima mezza giornata)

Vedi l'allegato 226836

Inizio ufficiale dell'Altavia n. 1:

Vedi l'allegato 226837

Sentiero che sale verso il Biella:

Vedi l'allegato 226838

Croda del Becco in vista!

Vedi l'allegato 226839

Attorno alle 11 raggiungiamo la prima tappa, il rifugio Biella:

Vedi l'allegato 226840

Dove mi faccio la mia prima birra:

Vedi l'allegato 226841
...e saluto Andrea, che ridiscende a valle mentre io proseguo

Croda del Becco, levigatissimo versante Sud:

Vedi l'allegato 226842

Primi incontri con la fauna del posto:

Vedi l'allegato 226843

Vedi l'allegato 226844

Rifugio Sennes, affollato di merenderos:

Vedi l'allegato 226846

Piccolo "villaggio" che precede il rifugio Fodara Vedla:

Vedi l'allegato 226847

Poi discesa fino al...

Vedi l'allegato 226848

...rifugio Pederù:

Vedi l'allegato 226849

...dove pranzo tardissimo, attorno alle 15!

Riparto dopo un'oretta di pausa per il rifugio Fannes....chiuso per Covid!

Vedi l'allegato 226850

Cammino ancora una ventiona di minuti ed arrivo al bellissimo Passo del Limo:

Vedi l'allegato 226851

...e ne approfitto per prendere acqua da filtrare.

Pianto il tarp poco oltre:

Vedi l'allegato 226852

...Ceno con uno "squisito" bustozzo:

Vedi l'allegato 226853

E mi infilo nel mio bel sacco, per trascorrere una notte sotto le stelle che si rivelerà ben più "fresca" del previsto!

(...continua prossimamente!)
...era tanto atteso il tuo post! ...così però pubblicato a tranches crea dipendenza ! ;)
 
Il tarp pesa 4 etti (compresi picchetti, cordame e sacca) a cui devo aggiungere 60 grammi di paletto da tenda posteriore pieghevole dato che di solito uso UN solo bastoncino.
Il telo azzurro è il mio poncho che ho cmq sempre con me, sono circa 2 etti.
Qui il dettaglio del mio equipaggiamento: https://www.lighterpack.com/r/cpdg9d
Il peso del mio zaino per lo stesso tour peserebbe circa kg 1 in più, peccato che non abbia ancora imparato come pubblicarlo usando la stessa grafica.
 
e non usi la zanzariera? quest'anno le uscite con pernotto che ho fatto erano piene di insetti...

Dormo col tarp solo SOPRA la quota degli alberi, possibilmente su bei prati alpini. Per il momento, mai avuto problemi di insetti...quando calano le tenebre e le temperature scendono sotto i 12 gradi vedo che non c'è molta vita notturna. Mi porto per sicurezza una zanzariera per la testa (10-20 grammi....) ma al momento per fortuna mai avuto bisogno di usarla.
Poi, ovvio, evito di piantare il tarp a lato di laghi stagnanti o cose simili!

Il peso del mio zaino per lo stesso tour peserebbe circa kg 1 in più, peccato che non abbia ancora imparato come pubblicarlo usando la stessa grafica.

Va su https://www.lighterpack.com/ e registrati....è facilissimo da usare!
Nel caso su youtube trovi un sacco di tutorial...
Poi ovviamente dovrai postare il tuo lighterpack su https://www.avventurosamente.it/xf/threads/lighterpack-la-lista-dei-nostri-zaini.54543/ ;)
 
Ah no, a me piace avere l'acqua comoda, percui mi metto spesso in luoghi abbastanza umidi... Magari fa anche due gocce di pioggia e ero con molti insetti anche a 2700... ci sono i ragni che usano volentieri la mia zanzariera per cacciare :woot:
 
Dormo col tarp solo SOPRA la quota degli alberi, possibilmente su bei prati alpini. Per il momento, mai avuto problemi di insetti...quando calano le tenebre e le temperature scendono sotto i 12 gradi vedo che non c'è molta vita notturna. Mi porto per sicurezza una zanzariera per la testa (10-20 grammi....) ma al momento per fortuna mai avuto bisogno di usarla.
Poi, ovvio, evito di piantare il tarp a lato di laghi stagnanti o cose simili!



Va su https://www.lighterpack.com/ e registrati....è facilissimo da usare!
Nel caso su youtube trovi un sacco di tutorial...
Poi ovviamente dovrai postare il tuo lighterpack su https://www.avventurosamente.it/xf/threads/lighterpack-la-lista-dei-nostri-zaini.54543/ ;)
Grazie :) ho iniziato a studiarlo :( ma ce la farò, è superfacilissimo per me che non conosco la lingua inglese ;))
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Dormo col tarp solo SOPRA la quota degli alberi, possibilmente su bei prati alpini. Per il momento, mai avuto problemi di insetti...quando calano le tenebre e le temperature scendono sotto i 12 gradi vedo che non c'è molta vita notturna. Mi porto per sicurezza una zanzariera per la testa (10-20 grammi....) ma al momento per fortuna mai avuto bisogno di usarla.
Poi, ovvio, evito di piantare il tarp a lato di laghi stagnanti o cose simili!



Va su https://www.lighterpack.com/ e registrati....è facilissimo da usare!
Nel caso su youtube trovi un sacco di tutorial...
Poi ovviamente dovrai postare il tuo lighterpack su https://www.avventurosamente.it/xf/threads/lighterpack-la-lista-dei-nostri-zaini.54543/ ;)
Ho preparato tre zaini secondo il mio approccio alle temperature, ma non so come postarle sul ns. con una guida analitica ci riuscirei certamente! :))
 
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Bello e atteso resoconto, spero si possano fare un po’ di domande più tecniche…

Ad esempio, mi ha stupito leggere che alla seconda notte sei dovuto ricorrere al rifugio per via del sacco umido dalla notte precedente… umidità ambientale o condensa dall’interno? Mi fa strano che dopo una sola notte il sacco fosse già bagnato da non essere utilizzabile (con comfort), e non oso pensare se avesse piovuto durante la notte con quel setup…

Ho fatto già notti fuori, tenda, tarp, wildcamping, ma mai più di una, e questo tipo di “fail” dell’attrezzatura mi creano sempre qualche pensiero in vista di un paio di trekking che vorrei fare prima o poi.
 
Nonono... niente di tragico, la prima notte avevo fissato il tarp troppo aderente al suolo e a causa della conseguente scarsa ventilazione aveva fatto parecchia condensa... ed io per sbaglio coi piedi avevo toccato più volte il telo ed il fondo del sacco si era bagnato (tieni conto che questa era solo la mia sesta notte in tarp, non ho ancora grandissima esperienza).

Quella del sacco umido è solo una delle N cose che mi hanno spinto, la seconda notta, a dormire in rifugio:

- la prima notte ero andato ampiamente sotto la "confort zone" del mio setup (pensato per dormire dai 5° in su), e anche l'alba è stata gelida perché dove ero io non batteva il sole, quindi ho fatto colazione e smontato il campo sotto-zero. Mentalmente, ero super-contento di averla cmq superata bene ma non c'avevo voglia di farmi una seconda notte DI FILA analoga, per non arrivare demotivato alla terza notte dove invece avevo pianificato di dormire su un posto spettacolare

- la seconda notte ero giù al Falzarego, avrei dovuto piantare il tarp lungo la statale che sale all'affollato passo. Figata dormire in tarp in bei pascoli alpini, un po' meno (almeno per me) cercare di fare stealth-camping a bordo strada...

- vita sociale: nel sentiero ho incontrato solo merenderos italiani (con cui avevo poco da condividere) e backpacker stranieri, e non avevo avuto modo di socializzare con nessuno. In rifugio sapevo che era molto più facile attaccare bottone con gli altri escursionisti, e così infatti è stato...l'americano che ho conosciuto a cena ad esempio mi ha raccontato di un sacco di bei trek che ha fatto tra Nuova Zelanda, Sud Africa, campo base dell'Everest etc etc

Quindi in sintesi ho deviato sul rifugio solo perché per quella singola tappa era la soluzione che mi avrebbe fatto godere meglio dell'uscita, non perché non vi fossero le condizioni "fisiche" per farmi una seconda notte in tarp in sicurezza.
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Grazie :) ho iniziato a studiarlo :( ma ce la farò, è superfacilissimo per me che non conosco la lingua inglese ;)) Ho preparato tre zaini secondo il mio approccio alle temperature, ma non so come postarle sul ns. con una guida analitica ci riuscirei certamente! :))

Se serve aiuto chiedi direttamente nel post che ti ho linkato: https://www.avventurosamente.it/xf/threads/lighterpack-la-lista-dei-nostri-zaini.54543/
 
Stupendo, in attesa di vedere la restante parte


Comunque, io sarei portato a pensare che le previsioni non abbiano cannato: secondo me, anche vedendo le foto che comunque non chiariscono, eri semplicemente in una conca, per ragioni morfologiche più fredda delle zone circostanti nelle ore notturne. La temperatura che leggi nelle previsioni invece (dipende anche da sito e luogo cercato....) in montagna e a quella quota si riferiscono generalmente a passi alpini con un clima diverso o addirittura alla temperatura della 'libera atmosfera', dove non si ha inversione termica. Un po' la stessa cosa che succede se in una mattina di gennaio dalla pianura sali su un rilievo collinare.

PS: posso chiederti come misuri la temperatura?


Comunque ti invidio, se i -1.7 non li hai misurati nel suolo e se sono quindi veritieri hai una buona resistenza nel stare bene con un sacco da comfort a +3 e con quel materassino. Io quest'anno ho sofferto abbastanza con temperature nettamente positive e un sacco da 0, ma c'è da dire che ho dovuto anche tenerlo conservato nella sacca di compressione per un anno e mezzo e ahimè, missà che gli effetti si vedono.
 
Comunque, io sarei portato a pensare che le previsioni non abbiano cannato: secondo me, anche vedendo le foto che comunque non chiariscono, eri semplicemente in una conca, per ragioni morfologiche più fredda delle zone circostanti nelle ore notturne. La temperatura che leggi nelle previsioni invece (dipende anche da sito e luogo cercato....) in montagna e a quella quota si riferiscono generalmente a passi alpini con un clima diverso o addirittura alla temperatura della 'libera atmosfera', dove non si ha inversione termica.

Ero al passo del Limo... quindi su una sella: ero andato avanti di 50 metri rispetto al lago anche per non soffrire di umidità ed insetti del laghetto stesso. Più che il rischio di avere aria ristagnante lì dov'ero temevo di trovarmi con del vento (che invece era totalmente assente)

PS: posso chiederti come misuri la temperatura?

Termometrino da due soldi di Aliexpress appeso fuori dallo zaino, cmq abbastanza preciso

Comunque ti invidio, se i -1.7 non li hai misurati nel suolo e se sono quindi veritieri hai una buona resistenza nel stare bene con un sacco da comfort a +3 e con quel materassino

Il termometro era appeso nello zaino quindi a 40 cm al suolo. Finché ho tenuto lo zaino sotto il tarp cmq segnava circa 2° (penso per la vicinanza col mio corpo).
Di base io sono un freddoloso, tieni cmq conto che oltre al sacco avevo addosso TUTTO ciò che c'era in zaino (calze merino, pantaloni lunghi, t-shirt, manica lunga sintetico, pile, wind stopper, piumino con cappuccio, berretto in pile), ed al mattino ho dormito rannicchiato di lato con le mani tra le gambe (ecco, da pollo non ho indossato i guantini in pile che avevo in zaino...prox volta la sera devo metterli nelle tasche del piumino!)
 
Al secondo giorno mi inserisco anch’io nella discussione…:D

Intanto i miei complimenti a @paiolo per il reportage, l’approccio e….il coraggio!

Ho sulle spalle un paio di brevi trekking con QUEL tarp anch’io ma onestamente non so se me la sentirei di intraprendere un’Alta Via dolomitica (o più in generale un trekking con più di tre pernotti) contando sull’Aricxi come unico giaciglio per la notte. Non è il freddo a causarmi problemi (per quello ci si attrezza con vestiario, sacco a pelo e materassino adeguati) ma l’idea che il tempo giri ritrovandomi sotto quel micro-telo con un temporale a 2300 metri di quota, beh, questo un pochino mi spaventa…Va bene la leggerezza, va bene il monitoraggio delle condizioni meteorologiche, va bene anche la prudenza di fare campo ad una distanza ragionevole da un VERO rifugio ma personalmente mi affiderei perlomeno ad un tarp che si possa chiudere…Non è una critica, conosco il tuo approccio alla montagna e hai la mia stima per quello che fai…la mia è solo una considerazione di quello che farei io (che probabilmente sono solo molto più paranoico di te) :poke:
 
Guarda, la mia idea non era di fare niente di eroico... son semplicemente partito quando il meteo dava N giorni di tempo perfettamente stabile, ed ogni giorno prima di decidere di far campo in tarp verificavo che il meteo fosse confermato. E cmq avevo sempre un rifugio "di scorta" nel raggio di una mezz'ora.
Anch'io non ho l'esperienza per farmi nottate sotto la pioggia con un tarp, anche se so che molti ULer francesi che lo usano non si fanno problemi ("ti rannicchi verso il fondo del tarp" è la loro soluzione...)
 
eh eh ricordiamolo così :rofl: il naso


certo avere un rifugio vicino da una bella sicurezza, io ho preso temporale a 3700 vicino al Quintino Sella al Felik e già con la tenda è stata un'esperienza :D tipo così
 
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