Ancora una volta si stanno confondendo due funzioni ben distinte dei comunicatori satellitari:
- Hanno funzione di tracciamento e SOS, quindi in zone senza copertura telefonica, per citarti, massimizzano la mia possibilità di chiedere auto. Sai benissimo che non occorre trovarsi in Antartide o in Himalaya per incappare in qualche situazione pericolosa; un’altra estate è alle porte e anche quest’anno purtroppo ci toccherà leggere di persone disperse o decedute in montagna nonostante l’esperienza e l’equipaggiamento adeguato alla circostanza solo perché non hanno avuto modo di chiamare i soccorsi, al di la di quei casi dove la causa dell’emergenza è l’inettitudine di chi l’ha causata (che comunque è sempre una vita da salvare).
- E’un trasmettitore satellitare bidirezionale, pertanto mi da modo di comunicare con chi desidero in qualsiasi momento. Personalmente amo uscire in solitaria, anche per più giorni, ma a casa ad aspettarmi ci sono una moglie e due bimbi piccoli che, senza questo strumento, vivrebbero nell’ansia gli stessi attimi che io assaporo la libertà di fare ciò che più mi piace. Pertanto, perché una mia passione deve essere motivo di apprensione per la mia famiglia?
Ecco perché, anch’io, porto con me l’Inreach ogni volta che vado in escursione
Beh sì sapevo bene anche dell'altra funzione, ma l'avevo ignorata semplicemente perché - a meno di essermi perso qualcosa - non l'ho vista mai citata e tirata in ballo proprio da quelli interessati alla rintracciabilità garantita, che hanno sempre imperniato la questione sulla sicurezza tout court.
Ad ogni modo, anche su questo aspetto avrei un'osservazione da fare, su cui tornerò alla fine.
Per quanto riguarda il discorso sicurezza, a mio avviso c'è una contraddizione.
Tu distingui chi "ha esperienza ed è ben equipaggiato" dagli inetti, immagino dando per scontato che già solo (e proprio) per questo chi vuole dotarsi di copertura satellitare appartenga alla prima categoria: anzi, essa non sarebbe altro che - appunto - un'ulteriore estrema estensione dell'equipaggiamento. In parole povere, è illogico immaginare che un inetto pensi all'Inreach se magari non pensa neppure a portarsi appresso una mappa o ad accertarsi del meteo.
Fin qui, ok.
Quello che però io sospetto è che - come la storia insegna anche in qualsiasi altro campo - ogni volta che la tecnologia ha elevato il livello di sicurezza, automaticamente si è elevato anche il livello di accettazione del rischio (oppure si è abbassato quello del rischio percepito). Col risultato che un effetto ha finito per elidere l'altro.
In altri termini, anche l'esperto - che già in quanto tale è psicologicamente predisposto a un eccesso di sicurezza - con la garanzia della localizzabilita' si sente incentivato ad azzardare ciò che, senza di essa, non avrebbe osato: un percorso improbabile, una tempistica tirata al limite, un meteo precario, una forzatura delle proprie capacità, e così via. Semplicemente perché, con quella garanzia, "provarci" costa molto meno: male che vada, si sa per certo di poter chiedere aiuto. Dico " costa meno" e non "nulla" (risk free) perché ovviamente la garanzia di essere ritrovati non coincide affatto con quella di essere ritrovati vivi. Però, indubbiamente, la prima è condizione necessaria - e magari anche determinante - seppur non sufficiente.
Quando dici "non occorre trovarsi in Antartide o sull'Himalaya per incappare in qualche situazione pericolosa" è indubbiamente vero, ma è solo una parte della verità: la parte mancante è che quella probabilità di incappare effettivamente in una situazione pericolosa nell'ambito di un contesto "normale" (ambientalmente e statisticamente parlando) aumenta proprio in funzione di quella maggior accettazione del rischio e di quell'eccesso.di sicurezza che strumenti come l'Inreach tendono a indurre.
Del resto, basterebbe fare un'indagine, un fact checking sui casi di cronaca per verificare se e quante volte questi strumenti si sarebbero davvero rivelati determinanti: e, nei pochissimi casi in cui lo siano veramente stati, se non si sia trattato appunto di pericoli "cercati" per eccesso di leggerezza indotto dallo strumento stesso. In poche parole, casi dove i satelliti sarebbero serviti in contesti normali e con comportamenti avveduti credo siano più unici che rari.
In proporzione, rischia infinitamente di più la propria incolumità chi semplicemente va a fare una passeggiata in bicicletta.
Quanto al secondo punto, io sinceramente mi domando perché debba imperare questa concezione di "espungere" dalla vita sentimenti e stati d'animo che ne hanno fatto parte dai secoli dei secoli : ansia, preoccupazione, paura, solitudine. Considerandoli inaccettabili laddove lo erano sempre stati letteralmente fino al giorno prima.
Generazioni e generazioni sono tranquillamente sopravvissute non solo alla mancanza di telefoni satellitari, ma anche a quella di gps e dei semplici cellulari : e non parliamo di trisavoli...sto parlando anche di me stesso da giovane, 20-30 anni fa !!!
Dove nessuno poteva materialmente "imporre condizioni" (tecnologiche) a nessun altro. E si viveva lo stesso !
Ora sono nuove armi di ricatto delle "mugliere" ?!?
Se uno va a fare un'uscita in solitaria (non con l'amante

)...dovrebbe essere appunto per stare da solo ! Per assaporare e gustare quella sensazione così diversa dalla quotidianità dello stare insieme: quella stessa sensazione che poi spesso, dopo il ritorno, ci si "bea" di proclamare di aver vissuto (omettendo però il backstage...) Se vuol parlare con la famiglia sempre e comunque...allora in famiglia ci si resta sempre e comunque ! O ci se la porta appresso.
Né può valere il discorso di connettersi per tranquillizzare : nella misura in cui il pericolo resta sempre e comunque - ossia non è certo il saluto serale a scongiurarlo, visto che si può presentare anche un solo minuto dopo, e che si può morire in un attimo- allora, se uno veramente si preoccupasse di non tenere in ansia le persone care, in solitaria non ci si avventurerebbe proprio !
In parole povere, questo sembra in tutto e per tutto soltanto l'ennesimo esempio di bisogno indotto, dunque di business, semplicemente meglio travestito e dissimulato rispetto a tanti altri perché fa abilmente leva su istinti in apparenza ineccepibili; anzi addirittura quell'istinto principe, quello di sopravvivenza. Soprattutto in quelli che si potrebbero definire gli "ipocondriaci dell'outdoor" (che poi, per quanto detto al primo punto, pensano più a "sentirsi" sicuri, che ad esserlo davvero).
Una questione di vita o di morte - anche se tirata in ballo a sproposito - val bene qualsiasi "salasso" (come definito da qualcuno poco sopra).
P.S. la ricerca su "satellitari salvavita" l'ho fatta ed è stata estremamente semplice e rapida: un solo risultato trovato...ma sai quale ? 300 migranti sui gommoni in alto mare
