Alternative a Garmin Inreach

Se possibile vorrei un chiarimento: sia il Thuraya che il garmin Go si comportano come router nei confronti dello smartphone dando accesso a uno strem dati (non velocissimo, ma grazie che c'è), la domanda è ma con gli attuali telefoni in genere con molte app voi terreste nello zaino un router dati senza poter inibire selettivamente gli accessi al data link ? e come si puo' inibire tutto (WA, Telegram, etc.) lasciando attivo solo la comunicazione voce o sms ?
Altrimenti se non capisco male diventa un salasso.
Scusate la domanda stupida ma vorrei approfondire l'uso pratico
 
Se possibile vorrei un chiarimento: sia il Thuraya che il garmin Go si comportano come router nei confronti dello smartphone dando accesso a uno strem dati (non velocissimo, ma grazie che c'è), la domanda è ma con gli attuali telefoni in genere con molte app voi terreste nello zaino un router dati senza poter inibire selettivamente gli accessi al data link ? e come si puo' inibire tutto (WA, Telegram, etc.) lasciando attivo solo la comunicazione voce o sms ?
Altrimenti se non capisco male diventa un salasso.
Scusate la domanda stupida ma vorrei approfondire l'uso pratico
Ottima domanda, invece!

Nel post parliamo di uso in solo ed esclusivo caso di emergenza del dispositivo satellitare.
In effetti le velocità di traffico dati sono estremamente ridotte e, chiaramente, costose.
Thuraya per esempio consiglia la disattivazione di app che richiedono continua connessione dati o la riduzione dei dati con eliminazione delle immagini trasmesse o della loro qualità.
L'aggiornamento e la sincronizzazione andrebbero messe in manuale.

P.S. Thuraya SatSleeve + arrivato ieri pomeriggio, a breve recensione.....
 
Il manuale del Thuraya in italiano

Alla fine se ho capito bene è meglio usarlo con la sua app , lo smartphone conviene collegarlo solo in caso di emergenza.
Disconnettere tutte le app sullo smart diventa un percorso non facile, del resto per la navigazione, conviene scaricare tutto prima, la velocità dello stream è limitata, i social via satellite li vedo come troppo costosi
 

Allegati

  • thuraya_SatSleeve+_Hotspot_manuale_IT.pdf
    603,5 KB · Visite: 177
Il manuale del Thuraya in italiano

Alla fine se ho capito bene è meglio usarlo con la sua app , lo smartphone conviene collegarlo solo in caso di emergenza.
Disconnettere tutte le app sullo smart diventa un percorso non facile, del resto per la navigazione, conviene scaricare tutto prima, la velocità dello stream è limitata, i social via satellite li vedo come troppo costosi
È obbligatorio usarlo con la sua app.
Ed è possibile disattivare totalmente il traffico dati via sat.
I dati sono lenti e costosi, per di più......
 
ciao,
è da un po' che cerco info riguardo a quale sia la miglior scelta per comunicare emergenze in montagna.
Stavo indirizzandomi anche io sul Thuraya xt lite o satleeve, per prezzo conveniente dell'apparecchio,per l'economicità della ricaricabile, per la possibilità di interagire a voce con un operatore del soccorso.

Ho però chiamato un' azienda che si occupa di servizi satellitari di varie compagnie e mi è stato spiegato che la copertura satellitare Thuraya non
è assolutamente affidabile in montagna: l'orbita geostazionaria equatoriale dei suoi satelliti necessita di campo verso Sud (se ci si trova nell'emisfero settentrionale); ciò implica che mentre non ci dovrebero essere problemi su creste o con molto cielo visibile, diventa molto difficile avere campo in prossimità di pareti, in valli intagliate e verso il fondo valle.

L'unico sistema satellitare che darebbe veramente garanzie pare essere Iridium, dai costi proibitivi come già scritto precedentemente da tutti voi.

Sarebbe interessante avere il parere di chi ha effettivamente il Thuraya e abbia avuto la possibilità di fare verifiche.
Carlaw hai dei riscontri?
--- ---

Tartufando su google ho trovato il documento in allegato,
incollo la frase più importante:
'In the Alpine states, e.g., Austria, a minimal southern elevation angle of 30 – 35 degrees is necessary for using Thuraya services.'

Ipotizzando che sia un dato veritiero, confermerebbe purtroppo quanto mi è stato riferito: nella maggior parte delle valli incassate orientate Est-Ovest c'è il rischio che il Thuraya non prenda, specie se ci si trovasse sul versante Nord.
 

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  • VGI_201109_Foesleitner.pdf
    927,4 KB · Visite: 126
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Domanda intelligente, seguo con interesse... Anch'io vorrei acquistare un satellitare e, dovendo fare una spesa non irrilevante, tanto vale comprare qualcosa di realmente affidabile.
 
Io posso solo riportare la mia esperienza con l'InReach che ho preso su Amazon per 247 euro in settembre. Ora costa di più. Ho fatto l'abbonamento da 15.00 euro. Ognuno valuti se sono costi proibitivi. Per quanto riguarda la copertura Iridium, posso dire che non ho mai avuto problemi con l'invio e la ricezione dei messaggi se non il giorno dopo aver attivato l'abbonamento. E' accaduto che tre messaggi venissero inviati contemporaneamente nonostante fossero stati scritti ed inviati in tempi diversi. Dopo quel primo giorno, tutto ok. Per quanto riguarda l'invio degli SOS, posso dire che talvolta avviene anche in ambienti interni, credo sfruttando il segnale telefonico, tipo quando sul cellulare non hai campo, ma ti scrive che puoi fare solo chiamate d'emergenza. Quel che è certo è che io ero nel soggiorno di casa mia, con le persiane chiuse, alle 21.30 ed ho premuto il tasto SOS per provarlo. L'intenzione era quella di annullare l'SOS premendo nuovamente il pulsante (come riportato sul retro del dispositivo), ma non sapevo che andava premuto a lungo. Il risultato è stato che non ho annullato l'SOS. Fa lo stesso, mi son detto. Tanto ero all'interno ed i satelliti non si prendevano. Invece, dopo qualche minuto, mi chiama un interprete e mi dice che è al telefono con un tipo del Texas che vorrebbe sapere la natura dell'emergenza in corso. Nulla, ho detto, sono sul divano..... Figur de mer..
 
Il Thuraya ha dei limiti di copertura in Europa del Nord (estremo, quali Circolo Polare...) e al Sud, se ben ricordo, verso Sudafrica e dintorni.
Quindi, per le mie esigenze PERFETTO, posterò una recensione a breve.
Ma anticipo che lo considero assolutamente consigliabile!
 
Ma per curiosità, in quali spedizioni artiche, antartiche o come minimo tibetane o andine pensare di dovervi cimentare per sentire un'esigenza così pressante di rintracciamento e soccorso satellitare ?
Spero la risposta non sia che è semplicemente la certezza di conservare il "campo" in ogni cmq anche solo alpino o appenninico. :)
Una cosa mi sembra emerga : a fronte dell'insofferenza per un approccio delle autorità improntato a crescente ipersicurezza (interdizione di aree, sentieri, obblighi di guida, obblighi di pala, arca, equipaggiamenti o attrezzatura varia), sembra non farsi assolutamente caso a quanto si faccia largo il medesimo approccio su iniziativa individuale (sempre più collegati, iperconnessi, rintracciabili, ecc.).
Come se da una parte - lato soccorritori - si volessero minimizzare le probabilità di sentirsi chiedere aiuto; mentre dall'altra - lato utenti - massimizzare le possibilità di poterlo fare.
 
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Ma per curiosità, in quali spedizioni artiche, antartiche o come minimo tibetane o andine pensare di dovervi cimentare per sentire un'esigenza così pressante di rintracciamento e soccorso satellitare ?
Spero la risposta non sia che è semplicemente la certezza di conservare il "campo" in ogni cmq anche solo alpino o appenninico. :)
Una cosa mi sembra emerga : a fronte dell'insofferenza per un approccio delle autorità improntato a crescente ipersicurezza (interdizione di aree, sentieri, obblighi di guida, obblighi di pala, arca, equipaggiamenti o attrezzatura varia), sembra non farsi assolutamente caso a quanto si faccia largo il medesimo approccio su iniziativa individuale (sempre più collegati, iperconnessi, rintracciabili, ecc.).
Come se da una parte - lato soccorritori - si volessero minimizzare le probabilità di sentirsi chiedere aiuto; mentre dall'altra - lato utenti - massimizzare le possibilità di poterlo fare.
Da parte mia, è stata una condizione imposta dalla moglie per lasciarmi andare in giro da solo. L'esigenza è duplice: essere certi (o quasi) di poter chiedere soccorso, ma anche di poter essere avvertito sempre e comunque di eventuali problemi a casa. Bimbi piccoli, genitori anziani... L'inreach non è come uno smartphone; lo accendi, lo attacchi sullo zaino e poi te ne dimentichi per diversi giorni. Non ti fa sentire connesso. È un salvagente, come su una barca.
 
Ma per curiosità, in quali spedizioni artiche, antartiche o come minimo tibetane o andine pensare di dovervi cimentare per sentire un'esigenza così pressante di rintracciamento e soccorso satellitare ?
Spero la risposta non sia che è semplicemente la certezza di conservare il "campo" in ogni cmq anche solo alpino o appenninico. :)
Una cosa mi sembra emerga : a fronte dell'insofferenza per un approccio delle autorità improntato a crescente ipersicurezza (interdizione di aree, sentieri, obblighi di guida, obblighi di pala, arca, equipaggiamenti o attrezzatura varia), sembra non farsi assolutamente caso a quanto si faccia largo il medesimo approccio su iniziativa individuale (sempre più collegati, iperconnessi, rintracciabili, ecc.).
Come se da una parte - lato soccorritori - si volessero minimizzare le probabilità di sentirsi chiedere aiuto; mentre dall'altra - lato utenti - massimizzare le possibilità di poterlo fare.
Ancora una volta si stanno confondendo due funzioni ben distinte dei comunicatori satellitari:
  1. Hanno funzione di tracciamento e SOS, quindi in zone senza copertura telefonica, per citarti, massimizzano la mia possibilità di chiedere auto. Sai benissimo che non occorre trovarsi in Antartide o in Himalaya per incappare in qualche situazione pericolosa; un’altra estate è alle porte e anche quest’anno purtroppo ci toccherà leggere di persone disperse o decedute in montagna nonostante l’esperienza e l’equipaggiamento adeguato alla circostanza solo perché non hanno avuto modo di chiamare i soccorsi, al di la di quei casi dove la causa dell’emergenza è l’inettitudine di chi l’ha causata (che comunque è sempre una vita da salvare).
  2. E’un trasmettitore satellitare bidirezionale, pertanto mi da modo di comunicare con chi desidero in qualsiasi momento. Personalmente amo uscire in solitaria, anche per più giorni, ma a casa ad aspettarmi ci sono una moglie e due bimbi piccoli che, senza questo strumento, vivrebbero nell’ansia gli stessi attimi che io assaporo la libertà di fare ciò che più mi piace. Pertanto, perché una mia passione deve essere motivo di apprensione per la mia famiglia?
Ecco perché, anch’io, porto con me l’Inreach ogni volta che vado in escursione
 
Ancora una volta si stanno confondendo due funzioni ben distinte dei comunicatori satellitari:
  1. Hanno funzione di tracciamento e SOS, quindi in zone senza copertura telefonica, per citarti, massimizzano la mia possibilità di chiedere auto. Sai benissimo che non occorre trovarsi in Antartide o in Himalaya per incappare in qualche situazione pericolosa; un’altra estate è alle porte e anche quest’anno purtroppo ci toccherà leggere di persone disperse o decedute in montagna nonostante l’esperienza e l’equipaggiamento adeguato alla circostanza solo perché non hanno avuto modo di chiamare i soccorsi, al di la di quei casi dove la causa dell’emergenza è l’inettitudine di chi l’ha causata (che comunque è sempre una vita da salvare).
  2. E’un trasmettitore satellitare bidirezionale, pertanto mi da modo di comunicare con chi desidero in qualsiasi momento. Personalmente amo uscire in solitaria, anche per più giorni, ma a casa ad aspettarmi ci sono una moglie e due bimbi piccoli che, senza questo strumento, vivrebbero nell’ansia gli stessi attimi che io assaporo la libertà di fare ciò che più mi piace. Pertanto, perché una mia passione deve essere motivo di apprensione per la mia famiglia?
Ecco perché, anch’io, porto con me l’Inreach ogni volta che vado in escursione
Beh sì sapevo bene anche dell'altra funzione, ma l'avevo ignorata semplicemente perché - a meno di essermi perso qualcosa - non l'ho vista mai citata e tirata in ballo proprio da quelli interessati alla rintracciabilità garantita, che hanno sempre imperniato la questione sulla sicurezza tout court.
Ad ogni modo, anche su questo aspetto avrei un'osservazione da fare, su cui tornerò alla fine.

Per quanto riguarda il discorso sicurezza, a mio avviso c'è una contraddizione.
Tu distingui chi "ha esperienza ed è ben equipaggiato" dagli inetti, immagino dando per scontato che già solo (e proprio) per questo chi vuole dotarsi di copertura satellitare appartenga alla prima categoria: anzi, essa non sarebbe altro che - appunto - un'ulteriore estrema estensione dell'equipaggiamento. In parole povere, è illogico immaginare che un inetto pensi all'Inreach se magari non pensa neppure a portarsi appresso una mappa o ad accertarsi del meteo.
Fin qui, ok.

Quello che però io sospetto è che - come la storia insegna anche in qualsiasi altro campo - ogni volta che la tecnologia ha elevato il livello di sicurezza, automaticamente si è elevato anche il livello di accettazione del rischio (oppure si è abbassato quello del rischio percepito). Col risultato che un effetto ha finito per elidere l'altro.
In altri termini, anche l'esperto - che già in quanto tale è psicologicamente predisposto a un eccesso di sicurezza - con la garanzia della localizzabilita' si sente incentivato ad azzardare ciò che, senza di essa, non avrebbe osato: un percorso improbabile, una tempistica tirata al limite, un meteo precario, una forzatura delle proprie capacità, e così via. Semplicemente perché, con quella garanzia, "provarci" costa molto meno: male che vada, si sa per certo di poter chiedere aiuto. Dico " costa meno" e non "nulla" (risk free) perché ovviamente la garanzia di essere ritrovati non coincide affatto con quella di essere ritrovati vivi. Però, indubbiamente, la prima è condizione necessaria - e magari anche determinante - seppur non sufficiente.
Quando dici "non occorre trovarsi in Antartide o sull'Himalaya per incappare in qualche situazione pericolosa" è indubbiamente vero, ma è solo una parte della verità: la parte mancante è che quella probabilità di incappare effettivamente in una situazione pericolosa nell'ambito di un contesto "normale" (ambientalmente e statisticamente parlando) aumenta proprio in funzione di quella maggior accettazione del rischio e di quell'eccesso.di sicurezza che strumenti come l'Inreach tendono a indurre.
Del resto, basterebbe fare un'indagine, un fact checking sui casi di cronaca per verificare se e quante volte questi strumenti si sarebbero davvero rivelati determinanti: e, nei pochissimi casi in cui lo siano veramente stati, se non si sia trattato appunto di pericoli "cercati" per eccesso di leggerezza indotto dallo strumento stesso. In poche parole, casi dove i satelliti sarebbero serviti in contesti normali e con comportamenti avveduti credo siano più unici che rari.
In proporzione, rischia infinitamente di più la propria incolumità chi semplicemente va a fare una passeggiata in bicicletta.

Quanto al secondo punto, io sinceramente mi domando perché debba imperare questa concezione di "espungere" dalla vita sentimenti e stati d'animo che ne hanno fatto parte dai secoli dei secoli : ansia, preoccupazione, paura, solitudine. Considerandoli inaccettabili laddove lo erano sempre stati letteralmente fino al giorno prima.
Generazioni e generazioni sono tranquillamente sopravvissute non solo alla mancanza di telefoni satellitari, ma anche a quella di gps e dei semplici cellulari : e non parliamo di trisavoli...sto parlando anche di me stesso da giovane, 20-30 anni fa !!!
Dove nessuno poteva materialmente "imporre condizioni" (tecnologiche) a nessun altro. E si viveva lo stesso !
Ora sono nuove armi di ricatto delle "mugliere" ?!? :azz: :lol:

Se uno va a fare un'uscita in solitaria (non con l'amante :biggrin: )...dovrebbe essere appunto per stare da solo ! Per assaporare e gustare quella sensazione così diversa dalla quotidianità dello stare insieme: quella stessa sensazione che poi spesso, dopo il ritorno, ci si "bea" di proclamare di aver vissuto (omettendo però il backstage...) Se vuol parlare con la famiglia sempre e comunque...allora in famiglia ci si resta sempre e comunque ! O ci se la porta appresso.
Né può valere il discorso di connettersi per tranquillizzare : nella misura in cui il pericolo resta sempre e comunque - ossia non è certo il saluto serale a scongiurarlo, visto che si può presentare anche un solo minuto dopo, e che si può morire in un attimo- allora, se uno veramente si preoccupasse di non tenere in ansia le persone care, in solitaria non ci si avventurerebbe proprio !

In parole povere, questo sembra in tutto e per tutto soltanto l'ennesimo esempio di bisogno indotto, dunque di business, semplicemente meglio travestito e dissimulato rispetto a tanti altri perché fa abilmente leva su istinti in apparenza ineccepibili; anzi addirittura quell'istinto principe, quello di sopravvivenza. Soprattutto in quelli che si potrebbero definire gli "ipocondriaci dell'outdoor" (che poi, per quanto detto al primo punto, pensano più a "sentirsi" sicuri, che ad esserlo davvero).
Una questione di vita o di morte - anche se tirata in ballo a sproposito - val bene qualsiasi "salasso" (come definito da qualcuno poco sopra).

P.S. la ricerca su "satellitari salvavita" l'ho fatta ed è stata estremamente semplice e rapida: un solo risultato trovato...ma sai quale ? 300 migranti sui gommoni in alto mare o_O :D
 
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Per quanto riguarda il sentirsi incentivati all'azzardare solo perché si ha con se il satellitare, per me semmai è stato il contrario. Nell'ultimo anno ho rinunciato a portare a termine quattro trekking, uno nel periodo in cui non avevo l'inreach e tre nel periodo in cui lo avevo. Sono tornato sui miei passi perché non mi sentivo sicuro. Tornando al paragone col salvagente, uno non affronta il mare aperto solo perché, tanto, male che vada, non affogherà. Lo affronta solo se ne è capace.
Quando mia moglie mi ha detto che dovevo fare in modo di poter essere rintracciato nelle mie escursioni, non mi sono sentito ricattato. Ha fiducia nelle mie capacità e nel mio discernimento, ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. Erano passati pochi giorni dall'incidente in Val di Zoldo.
È vero che la tecnologia ci indebolisce e ci rende schiavi. Più la usi, meno saprai cavartela da solo, fino a non poterne più fare a meno. Nonostante questo, pur sapendo nuotare, continuerò a portarmi il salvagente ed appena la montagna mi darà un consiglio, lo ascolterò e tornerò indietro. La mia firma ai post è nata proprio a seguito di una delle rinunce menzionate sopra.
 
Non ho mai capito, e mai capirò, chi ha la pretesa di giudicare quello che fanno gli altri senza conoscerne il vissuto. Quante volte sei uscito in escursione con del materiale nello zaino che non hai poi effettivamente utilizzato ma che, al momento di partire, hai prudentemente deciso di portare con te? Solo sul portare o meno il FAK ci saranno decine di discussioni su questo forum, ma mi pare che nella stragrande maggioranza dei casi prevalga il concetto di prudenza: si preferisce averlo nello zaino e non usarlo che doverlo usare ma non averlo con se…
Due giorni fa ero in escursione in solitaria in un ambiente isolato; nulla di estremamente impegnativo ma avevo comunque con me FAK, equipaggiamento invernale (ramponcini da neve, piumino, guanti e berretto) e l’Inreach. Ad un terzo del percorso e a circa 2100mt, nonostante avessi vagliato approfonditamente i bollettini meteo che davano tempo stabile per tutta la giornata, mi sono trovato praticamente immerso in una coltre di nuvole poco raccomandabili. Così ho preso l’Inreach, ho richiesto un bollettino meteo aggiornato alla mia posizione e, solo dopo aver ricevuto conferma che non sarebbe venuto a piovere ed aver mandato un messaggio di rassicurazione a chi mi aspettava a casa e vedeva la montagna su cui ero salito completamente coperta dalla nuvole, ho deciso di proseguire l‘escursione anziché tornare sui miei passi.
Non ho avuto bisogno della equipaggiamento invernale…ma se fosse venuto un temporale e le temperature si fossero abbassate drasticamente? Credo che avrei benedetto la scelta di avere nello zaino piumino, guanti e berretto. Non ho avuto bisogno nemmeno di indossare i ramponcini…ma se avessi trovato un traverso esposto a nord ancora giacchiato? Credo che sarei stato felice di averli con me.
Allo stesso modo potrei citare decine di uscite dove ho portato l’Inreach ma non ho avuto bisogno di utilizzarlo per dire che, quando preparo lo zaino, lo faccio seguendo un suo perché e che ogni cosa che ci infilo ritengo che possa tornarmi utile al manifestarsi di determinate circostanze…attenzione: ho detto utile, non indispensabile.
 
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Riprendo qui questa discussione perché anche io sono alla ricerca di alternative. In realtà non ho ben capito cosa succede se nel caso lancio un SOS, ma poi non sono più in grado di rispondere perché ferito od incosciente. Qualcuno ha esperienza diretta a riguardo?
 
Riprendo qui questa discussione perché anche io sono alla ricerca di alternative. In realtà non ho ben capito cosa succede se nel caso lancio un SOS, ma poi non sono più in grado di rispondere perché ferito od incosciente. Qualcuno ha esperienza diretta a riguardo?
Ovviamente daranno per scontato che non puoi rispondere
o_O

Cosa vuoi che succeda? Il dispositivo serve a quello...

Nessuna esperienza di ferite o incoscienza per fortuna!
 
Ovviamente daranno per scontato che non puoi rispondere
o_O

Cosa vuoi che succeda? Il dispositivo serve a quello...

Nessuna esperienza di ferite o incoscienza per fortuna!
Eh sì immaginavo. Sarebbe bello avere esperienza diretta (anche perché così significherebbe che i soccorsi hanno salvato il diretto interessato). Ma è possibile anche personalizzare il messaggio di SOS per inviarlo direttamente al cellulare del personale CNSAS?
 
Eh sì immaginavo. Sarebbe bello avere esperienza diretta (anche perché così significherebbe che i soccorsi hanno salvato il diretto interessato). Ma è possibile anche personalizzare il messaggio di SOS per inviarlo direttamente al cellulare del personale CNSAS?
messaggi li puoi mandare a tutti i tuoi contatti

SOS è tutta un'altra cosa, cominci una conversazione col centro globale GEOS che si occuperà di gestire i soccorsi
https://www.avventurosamente.it/xf/threads/garmin-inreach-mini-app-earthmate.50521/post-954593
 
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