Personalmente preferisco l'altimetro barometrico, sebbene al pari di quello GPS presenti diversi pregi e diversi difetti. Certo è che una misurazione precisa dell'altitudine è ottenibile tramite triangolazione con teodoliti, cioè cannocchiali dotati di goniometro orizzontale e verticale: inquadrando l'oggetto da misurare (la cima di una montagna, per esempio) da due postazioni diverse, a distanza nota, tramite un calcolo trigonometrico nelle due diverse osservazioni si può risalire alla distanza dell'oggetto dai due vertici noti. Per questo motivo sistemi come questo, decisamente non portatili, sono utilizzati solo dai professionisti che, per esempio, misurano l’altezza dei ghiacciai.
In tutti gli altri casi l’altimetro barometrico, pur con i detti limiti, la fa da padrone. Per quanto sembri strano la stessa aeronautica, civile o militare, si affida a semplici altimetri barometrici per la navigazione.
L'altimetro del GPS non ha bisogno di alcuna calibrazione ma non è in grado di fornire dati altimetrici altrettanto accurati a livello assoluto, perché la precisione del posizionamento GPS è diretta conseguenza della geometria dei satelliti (il loro posizionamento nello spazio). La diretta conseguenza di ciò è una continua "fluttuazione" del dato di altitudine, seppur in valore ristretto.
Inoltre, La Terra non è una sfera perfetta quindi, l'altitudine espressa dal GPS è in realtà l'altitudine riferita all'ellissoide (e non al geoide, cioè alla superficie degli oceani). Inoltre il GPS fornisce la quota solo se il ricevitore sta tracciando" almeno 4 satelliti: ciò rende il sistema particolarmente vulnerabile in caso di mancanza di segnale.
L'altimetro barometrico segna invece la quota in base alla variazione di pressione atmosferica e si limita pertanto a sfruttare il proprio sensore per elaborare la pressione atmosferica. Normalmente intervengono vari fattori che introducono un errore nel calcolo: uno è la variazione di pressione che si ha normalmente nel corso di una giornata (con tempo bello stabile è molto ridotta), un altro è l'influenza della temperatura sul sensore. Per ovviare
a questi inconvenienti è necessario ritarare spesso l'altimetro (è necessario conoscere l'altitudine precisa del punto in cui ci si trova durante l'operazione), oppure accontentarsi di misurazioni "approssimative". Poi, gli altimetri da polso possono anche essere influenzati dalla temperatura corporea, dal sudore e, non ultimo, dallo stato di pulizia del sensore. Tuttavia, l'altimetro barometrico, se calibrato correttamente, potrà lavorare con approssimazione di circa 10/20 metri e altresì l'evolversi della situazione metereologica (variando la pressione).
In sostanza ciascuno dei due sistemi ha dei vantaggi e degli svantaggi: la quota espressa dal GPS è relativamente imprecisa, se considerata nel breve periodo (es.: singola lettura) ma comincia a diventare "interessante" se viene considerata come "media dei rilievi altimetrici" nel lungo periodo; l'altitudine espressa dall'altimetro barometrico, al contrario, è accurata nel breve periodo (sempre se propriamente calibrata) ma l'errore può diventare via via maggiore nel lungo termine a causa delle variazioni di temperatura esterna.