- Parchi della Sicilia
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- Parco dell'Etna
alla fine ci siamo riusciti ! conciliati gli impegni di tutti siamo partiti.
ho preso mezza giornata di permesso e dopo un veloce piatto di pasta alla trapanese fatto dalla mia gentile consorte mi sono avviato alla volta di Caltell'Umberto per prendere Ciccio90, da li attraversando i Nebrodi passando per Tortorici, Randazzo ed infine Linguaglossa abbiamo raggiunto il Rifugio Brunek dove GianniCT ha lasciato l'auto per il ritorno.
Ebbene si, l'altomontana pur essendo un percorso perfetto non è un cerchio perfetto quindi il punto di partenza e quello d'arrivo sono piuttosto distanti, e questo alla fine è l'unico difetto.
Lasciato Gianni a casa voliamo a Santa Venerina per raggiungere alexlicc che ci aspettavaa. Cena a base di pane e salumi dei Nebrodi e poi, raggiunti da Alfredo ci siamo coricati.
La sveglia suona alle 4.30 e dopo aver preso Gianni rimasto ovviamente sanz'auto ci portiamo sul luogo dell'appuntamento dove già ci aspettano u'singol e Salvo. Prima si espleta la formalità della pesata degli zaini gentilmente offerta dalla ditta spyrozzo, quindi si procede all'irrorazione del biokill sulla parti basse. Gianni fraintende e colto da uno slancio di affetto mi spruzza anche la zona dei genitali!
Alle 6.30 ci avviamo.
Tutta d'un fiato divoriamo la strada che ci porta prima al rifugio Galvarina dove alex ed Alfredo arrivati per primi ci fanno trovare un bel caffè caldo, e poi dopo qualche chilometro il rifugio di Monte Palestra.
Sono al settimo cielo perchè credo abbiamo fatto già metà strada: nulla di più sbagliato...
Intanto la mia scelta di usare delle scarpe da Trail si è rivelata estremamente fallimentare. Le scarpe già stressate dai miei 100 e passa chili, con l'aggiunto del peso dello zaino si sono rivelate troppo sensibili al fondo traducendosi prima in piedi gonfi, poi in vesciche ed infine in calvario.
Arrivo assieme a Gianni (che mai mi ha lasciato solo nelle mie sofferenze) per ultimo al rifugio di Monte Scavo. Sono letteralmente distrutto, ma mi riprendo grazie a due bicchieri di acqua gelata offerti dal mio socio. Facio la conta delle vesciche, mi massaggio i piedi e con molta fatica indosso le scarpe. I panorami sono mozzafiato, boschi di betulle interminabili, scorci di Sicilia a base di Nebrodi e Peloritani con incluso Castelmola (località sopra Taormina).
Inoltre i fianchi dell'Etna solcati da innumerevoli colate sono uno spettacolo maestoso.
Assieme a Gianni e Ciccio raggiungiamo per ultimi il Rifugio di Monte Spagnolo e già da lontano vediamo l'inossidabile Alfredo (credo che per fermarlo sia proprio necessario sparargli) che prende il sole mentre il suo degno compare alex l'ammazzaturisti è sdraiato all'ombra degli alberi con le mani dietro la nuca mentre indossa un bellissimo paio di sandali (sembrava fosse al mare).
In secondo piano c'è Salvo seduto sulla panchina del rifugio con a lato gli scarponi che mi guarda con l'espressione di un cane bastonato ponendo l'accento sulle condizione dei suoi piedi, mentre Enzo u'singol cammina scalzo, riprendendo contatto con la natura ed equilibrando la sua sfera magnetica al grande disegno universale. Insomma a parte i primi due in vacanza noi cinque sembravamo un documentario sulla ritirata di russia.
Appena prendo fiato e scrocco altri due bicchieri a Gianni monto alla bell'e meglio l'amaca e dopo un brevissimo pasto mi corico cadendo in un profondo e russante sonno.
Mi risveglio dopo circa 45 minuti, con il culo per terra perchè evidentemente i nodi poco a poco hanno ceduto.
Si decide di puntare al rifugio di Santa Maria perchè questo è decisamente piccolo e pure senz'acqua.
Viste le mie pietose condizioni alex ed Alfredo si offrono di vuotarmi lo zaino e portare loro il mio materiale. Con poca vergogna accetto e requisisco ad alex i suoi stupendi sandali, grazie ai quali riesco ad affrontare la salita verso la nostra meta.
Attraversiamo una stupenda colata lavica in un paesaggio da Signore degli Anelli e quindi un boschetto da favola.
Una goduria per i sensi, anche perché arrivano folate di profuno di ginestra che si mischiano agli odori del bosco.
Ormai sono in modalità energy-saving e viaggio ad andatura ridottissima, resto indietro e faccio un bel pezzo da solo. Poi dopo l'ennesimo tornante in salite trovo Gianni che mi aspettava. Un passo dopo l'altro arriviamo finalmente al rifugio dove trascorreremo la notte. Abbiamo percorso 27 chilometri quasi tutti d'un fiato.
Sono distrutto e dopo essermi messo fuori a riposare su di un tronco, visto che ho grosse difficoltà a salire lo scalino d'ingresso del rifugio, vengo preso da dei brividi terribili!
Scappo dentro, mi spoglio e mi ficco dentro il sacco. Appena smetto di tremare mangio due biscotti ed inizio la mia lunga notte di recupero. La stessa notte risulterà un tantino più lunga agli altri visto che ho russato da bestia!
Dopo che si è fatto buio a malapena mi accorgo che quattro ragazzi ci hanno raggiunto. Venivano dal Rifugio Timpa Rossa, dove una giovane coppia, scambiando il rifugio per un'alcova ha caldamente raccomandato loro (io sinceramente sarei stato molto ma molto meno accondiscendente) di andarsi a cercare anche se era buio un'altro rifugio.
Durante la notte ci siamo accorti che c'erano degli altri ospiti nel rifugio: un'intera colonia di tarli, che hanno masticato per tutta la notte facendoci temere per la nostra incolumità.
La mattina io Gianni e Ciccio e Salvo partiamo per primi sicuri che saremmo stati raggiunti e superati dalla coppia di steroidi a due zampe! Sono riuscito a mettermi le scarpe e la camminata è decisamente piacevole.
Dopo qualche chilometro di salita si scollina in prossimità della Grotta dei Lamponi. Dopo una veloce visione e le foto di rito inizia la lunga discesa verso l'arrivo. Dopo un certo chilometraggio veniamo raggiunti e superati da Alfredo prima ed alex dopo mentre guadagniamo Enzo che insiste continuamente nel telefonare a casa beccando “utente irraggiungibile” o cazziatoni perchè non telefona mai (???).
I miei piedi sono in fiamme così restiamo io e Salvo come fanalino di coda, raggiungendo comunque il 43mo chilometro e quindi l'arrivo.
Ai vincitori, quindi a tutti, una bellissima birra ghiacciata!
ho preso mezza giornata di permesso e dopo un veloce piatto di pasta alla trapanese fatto dalla mia gentile consorte mi sono avviato alla volta di Caltell'Umberto per prendere Ciccio90, da li attraversando i Nebrodi passando per Tortorici, Randazzo ed infine Linguaglossa abbiamo raggiunto il Rifugio Brunek dove GianniCT ha lasciato l'auto per il ritorno.
Ebbene si, l'altomontana pur essendo un percorso perfetto non è un cerchio perfetto quindi il punto di partenza e quello d'arrivo sono piuttosto distanti, e questo alla fine è l'unico difetto.
Lasciato Gianni a casa voliamo a Santa Venerina per raggiungere alexlicc che ci aspettavaa. Cena a base di pane e salumi dei Nebrodi e poi, raggiunti da Alfredo ci siamo coricati.
La sveglia suona alle 4.30 e dopo aver preso Gianni rimasto ovviamente sanz'auto ci portiamo sul luogo dell'appuntamento dove già ci aspettano u'singol e Salvo. Prima si espleta la formalità della pesata degli zaini gentilmente offerta dalla ditta spyrozzo, quindi si procede all'irrorazione del biokill sulla parti basse. Gianni fraintende e colto da uno slancio di affetto mi spruzza anche la zona dei genitali!
Alle 6.30 ci avviamo.
Tutta d'un fiato divoriamo la strada che ci porta prima al rifugio Galvarina dove alex ed Alfredo arrivati per primi ci fanno trovare un bel caffè caldo, e poi dopo qualche chilometro il rifugio di Monte Palestra.
Sono al settimo cielo perchè credo abbiamo fatto già metà strada: nulla di più sbagliato...
Intanto la mia scelta di usare delle scarpe da Trail si è rivelata estremamente fallimentare. Le scarpe già stressate dai miei 100 e passa chili, con l'aggiunto del peso dello zaino si sono rivelate troppo sensibili al fondo traducendosi prima in piedi gonfi, poi in vesciche ed infine in calvario.
Arrivo assieme a Gianni (che mai mi ha lasciato solo nelle mie sofferenze) per ultimo al rifugio di Monte Scavo. Sono letteralmente distrutto, ma mi riprendo grazie a due bicchieri di acqua gelata offerti dal mio socio. Facio la conta delle vesciche, mi massaggio i piedi e con molta fatica indosso le scarpe. I panorami sono mozzafiato, boschi di betulle interminabili, scorci di Sicilia a base di Nebrodi e Peloritani con incluso Castelmola (località sopra Taormina).
Inoltre i fianchi dell'Etna solcati da innumerevoli colate sono uno spettacolo maestoso.
Assieme a Gianni e Ciccio raggiungiamo per ultimi il Rifugio di Monte Spagnolo e già da lontano vediamo l'inossidabile Alfredo (credo che per fermarlo sia proprio necessario sparargli) che prende il sole mentre il suo degno compare alex l'ammazzaturisti è sdraiato all'ombra degli alberi con le mani dietro la nuca mentre indossa un bellissimo paio di sandali (sembrava fosse al mare).
In secondo piano c'è Salvo seduto sulla panchina del rifugio con a lato gli scarponi che mi guarda con l'espressione di un cane bastonato ponendo l'accento sulle condizione dei suoi piedi, mentre Enzo u'singol cammina scalzo, riprendendo contatto con la natura ed equilibrando la sua sfera magnetica al grande disegno universale. Insomma a parte i primi due in vacanza noi cinque sembravamo un documentario sulla ritirata di russia.
Appena prendo fiato e scrocco altri due bicchieri a Gianni monto alla bell'e meglio l'amaca e dopo un brevissimo pasto mi corico cadendo in un profondo e russante sonno.
Mi risveglio dopo circa 45 minuti, con il culo per terra perchè evidentemente i nodi poco a poco hanno ceduto.
Si decide di puntare al rifugio di Santa Maria perchè questo è decisamente piccolo e pure senz'acqua.
Viste le mie pietose condizioni alex ed Alfredo si offrono di vuotarmi lo zaino e portare loro il mio materiale. Con poca vergogna accetto e requisisco ad alex i suoi stupendi sandali, grazie ai quali riesco ad affrontare la salita verso la nostra meta.
Attraversiamo una stupenda colata lavica in un paesaggio da Signore degli Anelli e quindi un boschetto da favola.
Una goduria per i sensi, anche perché arrivano folate di profuno di ginestra che si mischiano agli odori del bosco.
Ormai sono in modalità energy-saving e viaggio ad andatura ridottissima, resto indietro e faccio un bel pezzo da solo. Poi dopo l'ennesimo tornante in salite trovo Gianni che mi aspettava. Un passo dopo l'altro arriviamo finalmente al rifugio dove trascorreremo la notte. Abbiamo percorso 27 chilometri quasi tutti d'un fiato.
Sono distrutto e dopo essermi messo fuori a riposare su di un tronco, visto che ho grosse difficoltà a salire lo scalino d'ingresso del rifugio, vengo preso da dei brividi terribili!
Scappo dentro, mi spoglio e mi ficco dentro il sacco. Appena smetto di tremare mangio due biscotti ed inizio la mia lunga notte di recupero. La stessa notte risulterà un tantino più lunga agli altri visto che ho russato da bestia!
Dopo che si è fatto buio a malapena mi accorgo che quattro ragazzi ci hanno raggiunto. Venivano dal Rifugio Timpa Rossa, dove una giovane coppia, scambiando il rifugio per un'alcova ha caldamente raccomandato loro (io sinceramente sarei stato molto ma molto meno accondiscendente) di andarsi a cercare anche se era buio un'altro rifugio.
Durante la notte ci siamo accorti che c'erano degli altri ospiti nel rifugio: un'intera colonia di tarli, che hanno masticato per tutta la notte facendoci temere per la nostra incolumità.
La mattina io Gianni e Ciccio e Salvo partiamo per primi sicuri che saremmo stati raggiunti e superati dalla coppia di steroidi a due zampe! Sono riuscito a mettermi le scarpe e la camminata è decisamente piacevole.
Dopo qualche chilometro di salita si scollina in prossimità della Grotta dei Lamponi. Dopo una veloce visione e le foto di rito inizia la lunga discesa verso l'arrivo. Dopo un certo chilometraggio veniamo raggiunti e superati da Alfredo prima ed alex dopo mentre guadagniamo Enzo che insiste continuamente nel telefonare a casa beccando “utente irraggiungibile” o cazziatoni perchè non telefona mai (???).
I miei piedi sono in fiamme così restiamo io e Salvo come fanalino di coda, raggiungendo comunque il 43mo chilometro e quindi l'arrivo.
Ai vincitori, quindi a tutti, una bellissima birra ghiacciata!