Mi scuso con gli amministratori se questo post è messo nella sezione sbagliata, ma non dovendo recensire un'amaca, quanto piuttosto parlare di accorgimenti tecnici, l'ho messa qui. Al vostro libero arbitrio spostarla dove è più giusto.
E’ da un po’ che ho smesso di utilizzare la tenda durante le mie escursioni preferendo a quest’ultima l’uso dell’amaca. Mi ci trovo bene, ma fino ad ora non mi è mai capitato di utilizzarla con la pioggia. Mi sono chiesto cosa succederebbe se, adoperandola così come viene venduta, mi trovassi sotto un’acquazzone. Ho una bella amaca della DD Hammocks, la TRAVEL per la precisione, e mi ci trovo più che bene, sopra piazzo un tarp sempre della Hammock (il 3x3), ma ho notato che le fettucce dell’amaca escono fuori dalla copertura del tarp e credo che in caso di pioggia, queste faranno scendere l’acqua diritto dentro l’amaca che, essendo impermeabile diverrebbe una vasca da bagno. Occorre dunque mettere in moto il cervello e sperimentare per poi confrontarmi nel sito con altri appassionati di questo strumento con lo scopo di trovare una configurazione adatta, la più antipioggia possibile.
Vediamo un po’: dopo ampia riflessione per prima cosa ho tagliato le fettucce dell’amaca facendovi un nodo bolina ad ogni estremità.
A queste estremità ho collegato dei ganci ad “S” tramite un cordino da 2mm.
Questo cordino serve sia a non perdere i ganci (nodo utilizzato: gruppo dell’ancora), sia a bloccare il residuo di acqua che dovesse passare.
Ho congiunto, a loro volta, i ganci con la fettuccia legata all’albero.
Tengo a precisare che dal lato dove poggio la testa la fettuccia ha due estremità (terminanti con i bolina),
mentre dal lato dei piedi ne ha una sola.
Ho notato, infatti che in questo modo l’amaca è più stabile e non ondeggia troppo quando mi ci sdraio, diversamente da quando è collegata da una sola fettuccia alle due estremità.
Qui sotto vedete l’amaca nel suo insieme.
Per distinguere subito la testa dai piedi da un lato ho messo di cordini azzurri, dall’altro dei cordini rossi.
I ganci ad “S” hanno lo scopo di bloccare l’acqua grazie proprio alla doppia curva,
i moschettoni invece, essendo diritti, credo farebbero passare l’acqua.
Stesso lavoro ho realizzato col tarp, collegando dei ganci ad “S” ad ogni estremità, tramite un prusik
che mi serve anche per tendere il telo.
A questo punto l’unica cosa che mi resta da collegare è l’elastico per tendere la zanzariera che ho risolto agganciandola direttamente al gancio ad “S”.
Come cavia si è prestata mia figlia, che col suo peso ha inclinato i cordini di circa 45° .
E’ giunta l’ora di scatenare la tempesta. Ho utilizzato una pistola che emana un potente getto
spruzzando acqua a più non posso. Ed ecco, nella foto seguente, il risultato.
Notate come l’acqua, nonostante sia abbondante, viene bloccata dal gancio (freccia gialla).
Sul tarp la questione è più complessa. Buono il prusik che blocca anche parte della pioggia (freccia gialla)
e altrettanto bene il gancio che fa il suo lavoro. Ma l’elastico della zanzariera (freccia rossa) fa scorrere parte dell’acqua verso l’interno (freccia azzurra), ergo ne deduco che l’elastico NON va messo sul gancio ad “S” del prusik ma su un altro gancio collegato direttamente nella fettuccia come si vede nel disegno qui sotto,
oppure, in alternativa, trovare il modo di mettere gli elastici della zanzariera direttamente in verticale sotto il tarp.
Conclusioni: I ganci ad “S” fanno bene il loro lavoro, quindi mi sento di consigliarli.
Il mio tarp misura 3 x 3, mentre l’amaca è lunga 2,7 m. Di conseguenza le fettucce escono troppo in fuori esponendole alla pioggia. A questo punto ho tre soluzioni:
A) Accorcio ulteriormente le fettucce che escono dall’amaca;
B) compro il tarp da 3,5m della DD;
C) monto quello che ho nel senso della sua diagonale sfruttandolo nella massima lunghezza.
D) Ho notato che tutti i cordini lasciati a penzolare convogliano l’acqua verso il basso, quindi é buona cosa inserirli
Il peso dei sei ganci occorrenti, per quanto mi riguarda, è irrisorio ed il gioco ne vale la candela.
Giovano, a questo punto, i vostri consigli. Vediamo se possiamo migliorare questa cosa.
Mi scuso con Spyrozzo perché questa tecnica avremmo dovuto svilupparla insieme, ma non sono riuscito ad avere una Domenica liberao approfittando di un momento per provare il tutto.
A voi!
E’ da un po’ che ho smesso di utilizzare la tenda durante le mie escursioni preferendo a quest’ultima l’uso dell’amaca. Mi ci trovo bene, ma fino ad ora non mi è mai capitato di utilizzarla con la pioggia. Mi sono chiesto cosa succederebbe se, adoperandola così come viene venduta, mi trovassi sotto un’acquazzone. Ho una bella amaca della DD Hammocks, la TRAVEL per la precisione, e mi ci trovo più che bene, sopra piazzo un tarp sempre della Hammock (il 3x3), ma ho notato che le fettucce dell’amaca escono fuori dalla copertura del tarp e credo che in caso di pioggia, queste faranno scendere l’acqua diritto dentro l’amaca che, essendo impermeabile diverrebbe una vasca da bagno. Occorre dunque mettere in moto il cervello e sperimentare per poi confrontarmi nel sito con altri appassionati di questo strumento con lo scopo di trovare una configurazione adatta, la più antipioggia possibile.
Vediamo un po’: dopo ampia riflessione per prima cosa ho tagliato le fettucce dell’amaca facendovi un nodo bolina ad ogni estremità.
A queste estremità ho collegato dei ganci ad “S” tramite un cordino da 2mm.
Questo cordino serve sia a non perdere i ganci (nodo utilizzato: gruppo dell’ancora), sia a bloccare il residuo di acqua che dovesse passare.
Ho congiunto, a loro volta, i ganci con la fettuccia legata all’albero.
Tengo a precisare che dal lato dove poggio la testa la fettuccia ha due estremità (terminanti con i bolina),
mentre dal lato dei piedi ne ha una sola.
Ho notato, infatti che in questo modo l’amaca è più stabile e non ondeggia troppo quando mi ci sdraio, diversamente da quando è collegata da una sola fettuccia alle due estremità.
Qui sotto vedete l’amaca nel suo insieme.
Per distinguere subito la testa dai piedi da un lato ho messo di cordini azzurri, dall’altro dei cordini rossi.
I ganci ad “S” hanno lo scopo di bloccare l’acqua grazie proprio alla doppia curva,
i moschettoni invece, essendo diritti, credo farebbero passare l’acqua.
Stesso lavoro ho realizzato col tarp, collegando dei ganci ad “S” ad ogni estremità, tramite un prusik
che mi serve anche per tendere il telo.
A questo punto l’unica cosa che mi resta da collegare è l’elastico per tendere la zanzariera che ho risolto agganciandola direttamente al gancio ad “S”.
Come cavia si è prestata mia figlia, che col suo peso ha inclinato i cordini di circa 45° .
E’ giunta l’ora di scatenare la tempesta. Ho utilizzato una pistola che emana un potente getto
spruzzando acqua a più non posso. Ed ecco, nella foto seguente, il risultato.
Notate come l’acqua, nonostante sia abbondante, viene bloccata dal gancio (freccia gialla).
Sul tarp la questione è più complessa. Buono il prusik che blocca anche parte della pioggia (freccia gialla)
e altrettanto bene il gancio che fa il suo lavoro. Ma l’elastico della zanzariera (freccia rossa) fa scorrere parte dell’acqua verso l’interno (freccia azzurra), ergo ne deduco che l’elastico NON va messo sul gancio ad “S” del prusik ma su un altro gancio collegato direttamente nella fettuccia come si vede nel disegno qui sotto,
oppure, in alternativa, trovare il modo di mettere gli elastici della zanzariera direttamente in verticale sotto il tarp.
Conclusioni: I ganci ad “S” fanno bene il loro lavoro, quindi mi sento di consigliarli.
Il mio tarp misura 3 x 3, mentre l’amaca è lunga 2,7 m. Di conseguenza le fettucce escono troppo in fuori esponendole alla pioggia. A questo punto ho tre soluzioni:
A) Accorcio ulteriormente le fettucce che escono dall’amaca;
B) compro il tarp da 3,5m della DD;
C) monto quello che ho nel senso della sua diagonale sfruttandolo nella massima lunghezza.
D) Ho notato che tutti i cordini lasciati a penzolare convogliano l’acqua verso il basso, quindi é buona cosa inserirli
Il peso dei sei ganci occorrenti, per quanto mi riguarda, è irrisorio ed il gioco ne vale la candela.
Giovano, a questo punto, i vostri consigli. Vediamo se possiamo migliorare questa cosa.
Mi scuso con Spyrozzo perché questa tecnica avremmo dovuto svilupparla insieme, ma non sono riuscito ad avere una Domenica liberao approfittando di un momento per provare il tutto.
A voi!